Titolo: Lei È La Vendetta Che Porta Il Suo Veleno
Autrice: Vany (
vedova_nera)
Beta:
cialy_girlFandom: RPF
Personaggi: Ryan Lochte, Caroline Burckle (nominato Michael Phelps)
Pairing: Ryan Lochte/Caroline Burckle, Ryan Lochte/Michael Phelps
Rating: PG
Conteggio Parole: 200 (W)
Challenge: Special #5 @
it100Prompt: La miglior vendetta è il perdono.
Avvertenze: Vaghissima presenza di slash.
Disclaimer: I personaggi presenti in questa fanfic sono tutti maggiorenni e non mi appartengono; gli eventi narrati non sono accaduti realmente e questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Note: • Quando mandano in tv il nuoto, io ripiombo brutalmente nel tunnel che Ryan Lochte e Michael Phelps creano, ormai c’è poco da fare. Amo amo amo, e non dovermi ammazzare per poterli vedere mi rende felice.
• Titolo - leggermente modificato per adattarlo - da Veleno degli Afterhours.
Postata originariamente
qui.
Lei È La Vendetta Che Porta Il Suo Veleno
“Mi stai perdonando?”, domanda Ryan, sbalordito.
“Sì”, risponde semplicemente Caroline, e sul suo volto c’è un sorriso di trionfo che non riesce a celare, ma che il ragazzo fallisce nell’interpretare.
Non l’ha mai capita davvero.
“Io… ti ho tradita”, riprende lui, “come puoi farmela passare liscia?”
“Ryan, ci sono cose peggiori del tradimento, a questo mondo”, e sorride nuovamente, accarezzandogli i capelli.
La verità è che, a differenza sua, lei lo conosce fin troppo bene e sa che il senso di colpa che proverà per un lungo periodo lo lacererà dentro, e non saprà viversi, sebbene vorrà, questa scappatella, relazione, cosa - qualunque essa sia - con Michael Phelps.
“Caroline?”, la chiama, la voce bassa e fievole, esile come vene di farfalle.
“Noi abbiamo chiuso, qui, in questo momento”, gli dice. “Ti perdono, ma non possiamo andare avanti se devo vivere con il dubbio che al prossimo Mondiale finirai a letto con un tuo compagno di squadra.”
Poi lascia la stanza. Il fisico solido di lei, la vista delle sue spalle nude e abbronzate è tutto ciò che rimane a Ryan della donna che è stata per anni la sua ragazza.
E il senso di colpa, non dimentichiamolo. Quello è fondamentale.