COW-T; Glee; Sebtana; NC-17: Smooth Criminal

Feb 01, 2012 16:16

Titolo: Smooth Criminal
Autore: chibi_saru11
Beta: meggie87
Fandom: Glee
Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe
Pairing: Sebtana
Word Count: 1336 (Fidipù)
Rating: NC-17
Warning: Spoiler 3x11, PWP, possibile dub-con?
Riassunto: Santana ottiene sempre quello che vuole
Disclaimer: Glee non è mio, non riuscirei mai ad essere abbastanza troll per mandare avanti una cosa simile.
Note:
1. Brittana? Che volete dire Brittana? Questa fic nasce dal fatto che questi due assieme mi fanno sesso e che io vivo in un universo in cui, quando in Glee si dice "non esistono bisessuali", io sento "non esistono bisessuali a parte Santana e Sebastian, perchè evidentemente devono trombare".
2. Scritto per la seconda settimana del COWT \O/ Per la prima missione: Ricatto.
3. Originalità nei titoli? Cos'è? Si mangia? (Considerate che l'alternativa era "PORN. PORN HET. AVETE PRESENTE DA QUANTO NON LO SCRIVEVO?") (e btw, voglio un'icona con Santana, shit)


Ora sebbene tutta quella storia dell’essere superiori e prendere la strada moralmente corretta l’abbia divertita - è stata una bella performance e vista la faccia del Criceto Maledetto  ne è valsa incredibilmente la pena - Santana non è stupida e non è nemmeno una buona a nulla che si fa fregare dal primo che passa come gli altri suoi compagni.

Santana gioca per distruggere (o, al massimo, umiliare, disintegrare e una memorabile volta anche sbrindellare) e la partita non finisce fino a quando non è lei a dirlo.

Il che vuol dire che quel piccolo nastro che ha dato a Sebastian non è altro che una delle tante copie che ha fatto e che ha conservato in vari posti sicuri (da ricordare anche la camera di Brit e il suo cassetto dei tesori).

Il piccolo bastardetto con la puzza sotto il naso, dopotutto, le sta particolarmente sulle scatole, vero, ma lei sa perfettamente che chiunque può avere le sue utilità.

Sebastian ha i soldi, un padre collocato in un posto di potere e Santana ha probabilmente fatto cose peggiori nella sua vita di un semplice ricatto.

«Credevi davvero che ti avessi dato l’ultima copia?» gli chiede, accavallando le gambe e ghignando.

Sebastian non è particolarmente in forma e lei sguazza nella consapevolezza che è tutto merito suo, che è stata lei a disintegrarlo, a rompere ogni singolo pezzettino di quell’arrogante facciata che è Sebastan Smythe - sono quelle soddisfazioni che rendono la sua vita migliore di quella degli altri.

«No,» risponde Sebastian «potevo sperarci, ma io e te siamo simili. Io non l’avrei mai fatto.»

Probabilmente la magica fatina cattiva ha anche ragione - dopotutto se non ci fosse andato di mezzo uno dei suoi, avrebbe anche potuto ammirare lo splendido capolavoro che aveva fatto Sebastian con quella granita - ma in questo minuto deve ricordarsi chi è lì ad avere il potere.

Certamente non lui.

Sorride, allarga un po’ le braccia e piega il collo di lato.

«Esattamente, Twinky» dice, e poi allunga una gamba, piano, sfiorando quella dell’altra con il piede.

Sebastian aggrotta le sopracciglia, ma non si ritrae. Poi la sua faccia si trasforma in una specie di sorriso.

«Tutto questo da fare solo per avere… questo?» e si sporge un po’ più avanti, accarezzandole la gamba con una mano e il movimento le procura un certo piacere.

Si alza dalla sua sedia - ha fatto bene a chiedergli di andare a casa sua, quando i suoi non ci sono, perché non crede di potere aspettare (dopotutto quando Santana vuole una cosa è abituata a prendersela immediatamente) - e sale su quella di Sebastian, mettendosi a cavalcioni su di lui.

«Questo,» sussurra, accarezzandogli il collo «avrei potuto averlo comunque,» lo sa, da come si è mosso durante il loro duello, da come l’ha guardata «il fatto che tu debba fare esattamente quello che dico io da oggi fino alla fine dei tuoi giorni rimane, il fatto che tu lo debba fare anche a letto è un di più. »

Sebastian trattiene il respiro per un secondo e Santana si sporge verso di lui, fermando la bocca a pochi millimetri dalla sua. La mano del ragazzo si sposta sul suo fianco, ma lei la costringe a staccarsi.

«Ho detto che puoi toccare? Forse non ci siamo capiti, Willy Wonka,» sussurra, senza spostarsi, sentendo il respiro di Sebastian che si mescola al suo, «tu fai solo quello che dico io, quando voglio io. Parlerai quando lo dirò io,» gli lecca le labbra «gemerai quando lo dico io,» porta una mano ad accarezzargli il cavallo dei pantaloni «verrai quando lo dirò io e non un secondo prima. »

Il respiro di Sebastian è veloce, e Santana può vedere le sue pupille dilatate - più di quanto si era immaginata, a dire il vero, sapeva che doveva essere una piccola puttanella - sorride, baciandolo, mordendogli il labbro e giocando con la sua lingua.

Le piace sentirsi completamente in controllo, sentirlo mentre si piega sotto di lei. È lei che ha tutto il potere, può fare quello che vuole con lui e lui non potrà dire nulla. Vorrebbe sorridere, ma ha cose più importanti da fare.

Gli slaccia i pantaloni con una mano, e lo costringe ad alzarsi dalla sedia tirandolo per la cravatta. Sebastian la segue senza la minima esitazione, ubbidendole immediatamente e Santana si eccita immediatamente.

Potere, controllo… sono le cose che Santana ha sempre voluto, quello che la Coach Sylvester le ha insegnato a cacciare come uno squalo e ora le ha, le ha tutte e due a sua disposizione.

È una sensazione meravigliosa.

Non è la prima volta che la prova, ovviamente, Santana è la Dea del sesso, ha perfezionato la sua tecnica così tanto che ormai è capace di far fare a chiunque (uomo o donna) quello che vuole sotto le lenzuola. Questa volta non è molto diversa dalle altre, a parte il fatto che sa che questa volta è più reale.

Questa volta il suo potere si estende anche lontano dalle lenzuola, lontano da quella sedia e lontano da quella stanza. Potere, finalmente.

Gli prende l’erezione con la mano, cominciando a massaggiarla, godendosi i suoni spezzati che emette l’altro. Scende a mordergli il collo, marchiandolo piano (non vuole che dimentichi, non deve dimenticare che ora Santana è quasi la sua padrona, anche perché non le piace perdere tempo a fare cose inutili come ripetersi).

Sebastian comincia a spingere contro la sua mano e Santana molla immediatamente la presa, andando a fermare il bacino dell’altro.

«No-oh, non sono stata abbastanza chiara, piccolo basterdello? Ti ho forse detto di muoverti? » lo graffia, piantandogli le unghia nel fianco, non così in profondità da ferirlo realmente, ma abbastanza perché l’altro si lasci scappare un leggero gemito di fastidio. «Non farmi arrabbiare, non è mai una bella cosa quando qualcuno mi fa arrabbiare.»

Vorrebbe punirlo in qualche modo, ma sa anche che non ce la fa più, si dice che lo farà la prossima volta, magari prenderà quello strap-on che tiene nel cassetto, o comunque uno dei suoi giochini (anche se è quasi certa che all’altro piacerebbe, il piccolo pervertito).

Ora si limita ad alzarsi, rimuoversi velocemente gonna e mutandine, e sorride quando si accorge che Sebastian sta guardando ogni suo singolo movimento.

Non è esattamente la posizione più comoda del mondo - e Santana ha parecchie esperienza in queste cose, sa di cosa sta parlando - ma è perfettamente consapevole che è fattibile, e ora come ora è l’unica cosa che le interessa.

Si sistema, e ha quasi l’impressione che l’altro non stia respirando.

«Non mi sono mosso nemmeno di un millimetro» la informa lui, e Santana sorride. Che bravo cagnolino.

«Fai così e puoi star certo che quel video non verrà mai visto da nessun’altro» lo rassicura, anche se è quasi certa che il suo piccolo ricatto sia la cosa più lontana dalla sua mente ora come ora (e non va bene, Santana vuole che lui ci pensi, che lui ci pensi sempre, ogni secondo).

Prende il preservativo che teneva nella gonna che si è appena tolta e lo rotola sull’altro (Sebastian sta cercando di non muoversi sotto di lei, lo sente, ma non ci sta riuscendo così bene, Santana lo blocca con una mano).

Quando finalmente è tutto sistemato, Santana si abbassa su di lui, prendendolo completamente.

All’inizio è fastidioso (lo è sempre, anche se Santana lo ha fatto così tante volte ormai che è quasi una seconda natura per lei) ma mano a mano che comincia a muoversi, che comincia ad abituarsi alla sua grandezza diventa perfetto.

Muove il bacino, costringendo Sebastian a rimanere sempre immobile. L’altro vorrebbe muoversi, ha bisogno di muoversi (lo vede nel suo sguardo, nel modo quasi febbrile in cui stringe la sedia con le mani) e lei non glielo permetterà.

Non c’entra niente quello di cui lui ha bisogno, dopotutto. Sono lì per lei, solo per lei.

Lui viene poco dopo di lei - che sente il piacere che sale pian piano, fino ad esploderle dal nulla, lasciandola ansimante ed appagata - e Santana ha come l’impressione che abbia cercato di trattenersi ricordando le sue parole.

Ha come l’impressione che questo suo piccolo ricatto sia l’idea migliore che le sia mai venuta.

character: sebastian, paring: sebtana, !fan fic, fandom: glee, *cow-t, character: santana lopez

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