Maritombola; Hawaii Five-0; Merlin

Jan 31, 2012 21:26

Titolo: The music is too loud
Autore: chibi_saru11
Beta: ///
Fandom: Merlin
Personaggi: Merlin, Arthur Pendragon, Morgana Le Fay, Gwaine
Pairing: pre-Arthur/Merlin
Word Count: 1269 (Fidipù)
Rating: PG
Warning: AU, Cos'è sta cosa...?
Riassunto: Merlin voleva solo che Gwaine abbassasse la musica, non sa come siano arrivati a quel punto.
Disclaimer: Merlin non è mio, e sono quasi certa che non ci siano tutte queste tette nello show.
Note:
1. Non ho la minima idea di cosa sia questa cosa. NON NE HO IDEA
2. Scritta per il prompt 81. @ maritombola @ maridichallenge


Merlin vorrebbe urlare. Merlin vorrebbe urlare così forte da svegliare Gaius due porte più in là - sempre che sia riuscito ad addormentarsi con il rumore che proviene dall’appartamento di Gwaine, che è strategicamente posizionato sopra quello di Merlin per non farlo mai dormire, probabilmente - eppure si limita a prendere la scopa, sbatterla due volte contro il soffitto (sapendo perfettamente che verrà ignorata) e uscire in balcone.

Qui la musica che proviene dalla casa di Gwaine è ancora più forte e Merlin si ripromette di comprarsi dei tappi per le orecchie (se lo ripromette ogni sera, o almeno ogni fine settimana, ma non lo fa mai).

Si chiede se ci sia qualcun altro sveglio oltre lui - probabilmente Gwen e Lancelot, la coppia sposata del secondo piano e magari Freya, la ragazza che vive accanto casa di Gwaine.

Improvvisamente si sente incredibilmente stanco e annoiato e decide di riprovare, per l’ennesima volta, a pregare Gwaine di abbassare il volume della musica.

Si mette un maglione un po’ più pesante e si toglie le pantofole a forma di drago (regalo di sua madre di quando aveva quattordici anni e ancora incredibilmente comode) e si dirige al piano di sopra, cercando di mutare la sua faccia nell’espressione più arrabbiata che riesca a fare (e non è tutto questo granché, apparentemente Merlin ha una faccia troppo bonaria per apparire seriamente arrabbiato - o così sostiene sempre Gwen, almeno) e finisce davanti alla porta di Gwaine, a bussare con forza.

Si è già preparato il discorso e quando vede la porta che si apre raccoglie il fiato per urlare a quell’idiota del suo vicino, ma poi si rende conto che alla porta non c’è Gwaine, ma una donna con i capelli neri, degli occhi mozzafiato e un seno decisamente prosperoso.

Merlin si rende conto di starle fissando il petto un po’ troppo tardi.

«Tranquillo,» lo rassicura la donna, sorridendo maliziosamente, «è sempre la prima cosa che fanno tutti. Ci sono abituata» non sembra arrabbiata, ma Merlin arrossisce lo stesso per decenza.

«Sei qui per la festa? » chiede la donna, cercando evidentemente di capire cosa ci faccia Merlin alla porta. Lui scuote la testa, ma si riprende, ricordandosi la sua missione.

«Capisco che vi state divertendo, ma abbiamo ripetuto svariate volte a Gwaine di abbassare la musica, specialmente durante la settimana e…» comincia, ma l’altra arcua un sopracciglio, lo zittisce e si volta indietro.

«Gwaine, è per te» urla, e Merlin vorrebbe dire “beh, ovvio, questa è casa sua, giusto?” ma questa donna lo spaventa.

Il padrone di casa appare quasi subito, tenendo in mano una bottiglia di vodka e sorridendo - probabilmente è già parecchio ubriaco e Merlin sospira.

«Merlin! Amico mio! Hai finalmente deciso di partecipare ad una delle mie feste?» chiede, passando una mano sulla vita della donna, che lo guarda e poi lo lascia fare, rubandogli la bottiglia.

«No,» risponde Merlin, cercando di ricordarsi cosa è andato a fare lì in quel mondo in cui tutti sembrano appena usciti dalla pubblicità della Calvin Klein. «Sono venuto a dirti, per l’ennesima volta, di abbassare la musica. »

Gwaine sembra avere un attimo di esitazione a quel punto e la donna ridacchia, bevendo un po’ di vodka direttamente dalla bottiglia. Merlin si chiede se anche lei sia ubriaca, se lo è non lo dimostra.

«Vedi, Merlin, il problema è che c’è questo nostro amico,» comincia «e non è stata una bella giornata per lui, okay? Proprio pessima e…»

La donna ora sta evidente cercando di non ridere, nascondendo il viso nella spalla di Gwaine.

«Quello che il padrone di casa sta cercando di dire, Merlin, è che mio fratello si è posizionato davanti allo stereo e prende a calci chiunque cerchi di abbassare il volume,» spiega la donna, che sembra interamente troppo divertita dalla questione e non abbastanza  seccata. «Se vuoi provare a fargli cambiare idea sei il benvenuto.»

I due si fanno da parte a quel punto e Merlin decide che, vaffanculo, ne va delle sue ore di sonno, nessun maledetto ragazzo ubriaco potrà fermarlo.

Entra a casa di Gwaine, dunque, che è praticamente uguale alla sua (il loro palazzo è composto da tanti appartamenti tutti identici agli altri uno sopra l’altro, è un po’ deprimente, ma non costa troppo ed è vicino la sua università) e si dirige in salotto, dove, effettivamente, un biondo è seduto davanti allo stereo. Anche lui sembra un attore del cinema, o comunque qualcuno che non dovrebbe essere messo a confronto con dei comuni mortali. Maledizione, Merlin li odia tutti.

Si avvicina, cercando di ignorare il modello greco completamente ubriaco, ma quando è abbastanza vicino da abbassare il volume questo gli afferra le gambe e lo fa cadere a terra.

«Cosa diamine! » urla Merlin, massaggiandosi la testa «sei completamente pazzo? »

«Non puoi toccare lo stereo! Lo stereo è mio! » urla di rimando il biondo.

«No che non lo è!» risponde, «è di Gwaine, questa è casa di Gwaine e questo è il suo streo. Ti chiami Gwaine?»

«Io sono Arthur» dice il biondo, con lo stesso tono in cui qualcuno avrebbe tutto dire “sei completamente stupido?”.

«Bene, dunque non è il tuo stereo,» conclude, prima di riprovare ad abbassare il volume. Arthur lo ferma di nuovo. «Cosa c’è, ora? »

«Oggi è il mio compleanno» annuncia l’altro, come se dovesse spiegare tutto.

«Auguri, se la prossima cosa che farai sarà chiedermi di lasciartela alta come regalo allora…» e poi improvvisamente Arthur lo spinge via con forza.

«Non farmi gli auguri! » urla, ed è così forte che parecchie persone si voltano nella loro direzione. «Non… non c’è alcun motivo di farmi gli auguri. Non è una giornata che merita auguri non…»

Merlin ha come l’impressione che Arthur si stia per mettere a piangere (e lui non avrebbe la minia idea di cosa fare a quel punto) quindi prova a capire cosa sia successo per sistemare tutto.

«I-Io… cosa succede? Cos’è appena successo?» chiede, non è sicuro se ad Arthur o a qualcun altro e poi improvvisamente la donna di prima si abbassa accanto a loro. «Che succede qui?» chiede, e Arthur si volta verso di lei e oh, meno male, non sembra più sul punto di scoppiare a piangere da un momento all’altro.

«Morgana…» dice Arthur - rivelando finalmente il nome dell’altra - e poi, più piano (tanto che Merlin riesce a sentirlo solo perché si trova vicino ai due) «oggi è un giorno di schifo. »

«Oh, Arthur,» dice Morgana, come se quella frase fosse la cosa più triste che abbia mai sentito (il che non ha molto senso, ma non è che Merlin sappia cosa sia accaduto oggi) «ricordi? Domani andrà meglio. E ora lascia che Merlin abbassi la musica, okay? »

Arthur si volta verso di lui a quel punto e alza le spalle, alzandosi ed andandosene. Oh beh, che bastardo.

«Scusalo,» dice Morgana, abbassando la musica, «ha le sue buone ragioni. Non che normalmente non sia un piccolo bastardello, ma…»

Merlin alza le spalle, perché davvero non sono fatti suoi e Morgana gli sorride. «Perché non rimani comunque?» chiede e lui dovrebbe dire di no, perché l’indomani ha lezione e dovrebbe approfittarne per dormire.

Invece risponde: «Sì, perché no» e si odia immediatamente.

Non ricorda molto di cosa succede dopo, sa che ad un certo punto lui ed Arthur finiscono a bere assieme e l’altro gli racconta di sua madre (e improvvisamente le parole di Morgana hanno molto più senso) e poi… poi è tutto un buco nero.

Il che probabilmente spiega il perché si sveglia sul divano di Gwaine, apparentemente abbracciato ad Arthur e in ritardo per la sua lezione (non che possa andarci con questo mal di testa, ma il principio resta).

Eppure Merlin non riesce a smettere di pensare che magari non è poi così male abitare sotto casa di Gwaine.

Titolo: Preliminari
Autore: chibi_saru11
Beta: ///
Fandom: Hawaii Five-0
Personaggi: Danny, Steve, Kono, Chin e Lory
Pairing: Hints McDanno
Word Count: 735 (Fidipù)
Rating: PG
Warning: PWP (nel senso che non c'è plot, ma è ANCHE senza porn. IO POSSO TUTTO)
Riassunto: Chin, Kono, Steve e Danny sono naufragati. Tutto qui.
Disclaimer: H5-0 non è mio PFFFFF
Note:
1. Non ho la minima idea di cosa sia questa cosa. NON NE HO IDEA
2. Scritta per il prompt 15. Naufragio su un'isola deserta. @ maritombola @ maridichallenge


«Io ancora non posso crederci,» borbottò Danny per l’ennesima volta. «Non posso credere che tu finalmente ci sia riuscito! Ce l’hai fatta, sei contento? Spero che tu sia contento, McGarret, che ogni cellula del tuo organismo stia  cantando per la felicità, perché tra poco sarai morto. Morto. E io non dovrò nemmeno alzare un dito, ci penserà la fame!»

Steve sbuffò, roteando gli occhi. «Nessuno morirà di fame, Danno,» ripetè, per quella che sembrava la millesima volta, «non solo ci sono delle noci di cocco nell’albero in cui sei appoggiato, ma siamo solo a venti minuti in motoscafo dall’isola principale. Non siamo il Lost, per Dio.»

«Oh! Oh! Mi perdoni, signor esperto di Naufragi! Come ho osato mettere in dubbio che lei possa sopravvivere anche anni in un’isola deserta nel mezzo del nulla!»

«Non siamo nel mezzo del nulla, maledizione! Guarda, se ti sforzi un po’ puoi anche vedere la costa da qui!»

«No che non posso, non siamo tutti nati con dei binocoli incorporati! O magari è un nuovo esperimento del governo. È questo quello che vi fanno fare nell’esercito, Steve? Vi  trapiantano binocoli negli occhi?»

«Ma ti senti? Sei ridicolo! Ridicolo!» urlò Steve, alzando le braccia per l’esasperazione.

«Io? Io sono ridicolo? Tu ci hai fatto naufragare su una stupida isola deserta! »

«Ma secondo te dovremmo interromperli per dire loro che abbiamo fatto il fuoco? » disse Kono, abbastanza forte perché i due potessero sentirla.

«Nah, lasciali perdere, tra moglie e marito…» rispose Chin, scrollando le spalle.

«E perché voi due credete che non vi sentiamo, mh? Io ci sento benissimo, ci sento meglio di tutti voi messi assieme!»

«Certo» borbottò Steve e Danny si voltò verso di lui.

«Ci sento così bene che ho sentito anche quello, cos’hai da ridire sulle mie capacità uditive, Steve? »

«Assolutamente nulla,» rispose l’altro, sorridendo (un sorriso così finto che non avrebbe ingannato assolutamente nessuno) «stavo solo pensando che magari dovrei utilizzare qualcosa per mandare un messaggio mors.»

«Mors! Ovviamente! Qualcuno gli dia un limone e una monetina, riuscirà a creare una barca, da bravo McGyver!»

«Qual è il tuo problema, ora? Sto cercando di farci portare via da quest’isola! Pensavo fosse quello che volevi! » sbottò Steve, incrociando le braccia.

«Quello che vole-lascia che ti dica quello che volevo, Steve. Io non volevo finire bloccato qui mentre i nostri sospettati si godono una crociera nel pacifico, non volevo essere costretto a nuotare per dieci minuti buoni in acque congelate per non annegare. Non volevo essere costretto a guardare Kono accendere un fuoco con una foglia di palma o qualsiasi cosa abbia usato e non…»

«Sì, sì,» lo interruppe Steve, «hai finito? Non ho tempo di stare a sentire…»

«Finito? Finito? Ti dirò io quando ho finito, Steve e…»

«Credi dovremmo dirgli che Lori ci ha trovato e si sta avvicinando con una nave? » chiese Kono a Chin, ancora una volta abbastanza forte perché Steve e Danny la sentissero.

«Nah, Cuz, mi sa che qua le cose si stanno infiammando» le rispose Chin, sorridendo un po’.

«Sì, sì, molto divertente fantastico duo» borbottò Danny, incrociando le braccia mentre Steve metteva il muso per non essere riuscito a salvare la situazione da solo.

La barca si accostò alla costa e Lori li salutò sorridendo. «Sarete felici di sapere che oltre ad avervi salvato il culo ho anche rintracciato i nostri fuggitivi,» li informò, sistemandosi i capelli (e provando ancora una volta che le donne del loro gruppo erano seriamente spaventose) «e voi? Cosa avete fatto oggi? »

«Abbiamo ascoltato Danny e Steve mentre facevano i preliminari, ci aspettiamo che ora vadano a casa a consumare» rispose Kono, sorridendo all’altra donna.

«Preli-? Stavamo discutendo, discutendo! » puntualizzò Danny, mentre Chin lo superava per salire sulla barca.

«Appunto, cosa abbiamo detto noi? » chiese mentre si sedeva accanto alla cugina e Danny lo fulminò con uno sguardo.

«Divertitevi a prendere in giro i vostri capi, certo, perché no» borbottò Danny mentre anche Steve raggiungeva gli altri.

«Oh, caro, capisco che sei imbarazzato che ci abbiano sentiti, ma lo sai che tutto questo stress non ti fa bene» disse Steve, con un ghigno e Danny sbuffò, roteando gli occhi.

«Attento a quello che dici, McGarret, o rischi di finire a dormire sul divano stasera» lo minacciò, mentre Lori e Kono scoppiavano a ridere.

Più tardi avrebbero preso i fuggitivi, Steve li avrebbe quasi uccisi interrogandoli e quella sera avrebbe davvero dormito sul divano (Danny era una persona di parola).

Danny non riusciva mai a smettere di pensare a quanto strane fossero diventate le sue giornate.

fandom: h5-o, !fanfiction, *maritombola, fandom: merlin

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