Maritombola; Glee; Blaine/Kurt, OMC/OMC, past Blaine/OMC;

Jan 30, 2012 16:40

Titolo: [Take it all away] Give me your love
Autore: chibi_saru11
Beta: ///
Fandom: Glee
Personaggi: Blaine Anderson, OC (menzione di Kurt Hummel e vari OCs)
Pairing: Klaine, OMC/OMC, past-Blaine/OMC
Word Count: 1022 (Fidipù)
Rating: PG13
Warning: Futurefic di una futurefic (yeah, what). Mini-sequel/epilogo di Take it all away
Riassunto: Blaine fa le valige e Jade arriva con notizie strane.
Disclaimer: Glee non è mio, non riuscirei mai ad essere abbastanza troll per mandare avanti una cosa simile. Blaine non è mio, Kurt non è mio.
Note:
1.Un tempo io scrissi una fic di 30K - la ricordate? No? Eccola qui. Questa storia potrebbe essere pensata come un piccolo epilogo. O qualcosa del genere. NON LO SO, DOVEVO SOLO FARE AVVERARE IL MIO VERO OTP DELLA STORIA, OKAY? MICHAEL/ELLIOT. SI, CHE VOLETE.
2. Scritto per il prompt 66. "L'ho rivisto ieri, per caso." / "...come sta?" della maritombola @ maridichallenge e maledizione, perchè non si possono combinare i prompt?


Blaine non poteva credere che fosse finalmente arrivato il famigerato giorno.

Una parte di lui continuava ad essere scettica - stava davvero lasciando Chicago? L’offerta di lavoro che lo studio in cui aveva fatto lo stage gli aveva mandato? Tutto solo per tornare a New York con Kurt? - però Kurt aveva aspettato un anno intero per lui.

Un anno in cui Blaine si era laureato, si era  quasi convinto che lui e Kurt avrebbero potuto funzionare davvero e in cui Liz e Rachel erano diventate migliori amiche via Skype.

Era stato un anno abbastanza terrorizzante, a pensarci bene, e anche uno dei più felici che aveva avuto negli ultimi quattro anni.

Certo, non era stato tutto rose e fiori - non lo era mai tra di loro - ma alla fine dei conti ne era valsa la pena.

E ora Blaine stava facendo le valigie per andarsi a trasferire a New York.

Si rese conto della porta che si apriva solo qualche secondo dopo e si voltò per vedere Jade  che si massaggiava la nuca, imbarazzato.

«Ti prego non dirmi che ti stai per mettere a piangere» gli disse, sorridendo leggermente  quando l’altro gli diede un calcio.

«Piantala, coglione» rispose Jade, incrociando le braccia ed avanzando verso il letto.

Blaine lo ignorò, continuando a piegare vestiti su vestiti - non ricordava di avere così tante cose, era quasi certo che fosse colpa di Kurt, a dire il vero. Si fermò quando prese una maglietta che non riconosceva.

Aggrottò le sopracciglia, cercando di ricordarsi quando l’avesse comprata, quando Jade chiese: «quella non è di Mike?»

E oh, sì. Jade aveva assolutamente ragione, questa era una maglietta di Michael, una maglietta che Blaine gli aveva rubato quando erano andati a vivere assieme e che aveva usato come pigiama per quasi un anno e mezzo.

La accarezzò piano, chiudendo gli occhi e sospirando. Ancora un anno dopo lui e Michael non si erano mai parlati - il che, probabilmente, era per il meglio, non aveva la minima idea di cosa si sarebbero potuti dire dopo la loro rottura.

Non era più nemmeno andato da Elliot, decidendo che la disapprovazione di Kurt era molto più facile da affrontare che la rabbia di Elliot (“Sai quanto è difficile trovare qualcuno che fa il caffè esattamente come piace a me?” gli aveva chiesto Kurt, arrabbiato, e Blaine lo sapeva perfettamente dato che era toccato a lui cercare un’altra caffetteria in grado di farlo allo stesso modo).

«L’ho rivisto ieri per caso, sai?» disse improvvisamente Jade, risvegliandolo dal suo sogno ad occhi aperti.

Blaine non aveva bisogno di chiedere di chi stesse parlando, era abbastanza evidente.

Si morse il labbro, prima di alzare lo sguardo verso l’amico «E come sta?» chiese alla fine, lasciando che la sua curiosità avesse la meglio.

Jade riprese a massaggiarsi la nuca e Blaine aggrottò le sopracciglia.

«Jade?» lo spronò, guardando mentre il suo coinquilino (tra poco ex-coinquilino, e Blaine era stranamente triste al pensiero).

«Bene, direi… non che ci abbia parlato,» poi prese una delle magliette che Blaine aveva lasciato sul letto e cominciò a piegarla (riuscendo, però, solamente ad appallottolarla ancora di più - Jade non era fatto per questo genere di cose, Blaine era quasi certo che l’ultima volta che l’altro aveva piegato qualcosa era stata quindici anni prima) «era occupato a fare altro. Non volevo disturbare, non mi sembrava il caso…»

Blaine aprì la bocca per chiedere cosa stava facendo quando si rese conto che Jade era visibilmente imbarazzato e stava tentennando e… oh.

«L’hai visto con qualcuno, vero? » chiese, e certo, era ovvio, Michael era bello e intelligente e anche mediamente ricco e… era ovvio che non sarebbe stato solo per molo tempo. Ovvio.

E poi Blaine aveva Kurt, quindi non poteva essere geloso. Sarebbe stato stupido essere geloso perché lui non rivoleva Michael indietro - era felice con chi aveva già, grazie.

Jade sospirò. «È possibile…»

Blaine abbassò lo sguardo e si rese conto di avere ancora la maglietta di Michael in mano, la mise da parte e ricominciò a piegare.

«E chi era? Lo conosciamo? » si sforzò di chiedere alla fine.

Jade rimase in silenzio e Blaine aggrottò le sopracciglia.

«Lo conosciamo? Davvero?» chiese, sorpreso. Michael non era mai stato particolarmente interessato a nessuno dei loro amici, non in quel modo comunque.

Jade mormorò qualcosa che Blaine non riuscì a comprendere e poi ripetè, un po’ più forte: «Elliot. Era Elliot e… è stato strano, Blaine, davvero.»

Blaine rimase per un attimo fermo, cercando di  metabolizzare il tutto. Michael ed Elliot?

E poi si rese conto che aveva completamente senso.

«Credo starebbero bene assieme,» disse allora, piegando la testa «hanno un certo non so che…»

Jade lo guardò per qualche secondo e Blaine si chiese cosa si era aspettato. Pensava che Blaine sarebbe scoppiato a piangere? O che avrebbe urlato?

Era stato lui a scegliere, lui a preferire Kurt e sebbene potesse tranquillamente ammettere che una parte di lui avrebbe sempre amato Michael, sapeva che aveva fatto la scelta giusta ad andare da Kurt quella sera.

L’altro ragazzo si alzò. «Bene, allora io vado a mangiare qualcosa,» annunciò, «cerca di non impacchettare tutta la casa, te ne prego.»

«Mi ami!» gli urlò dietro Blaine.

«Non ci contare, il tuo culo non lo voglio» rispose Jade, prima di uscire da casa.

Blaine chiuse gli occhi, spingendosi un po’ indietro e poggiando la schiena contro il muro. Respirò per qualche secondo, sforzandosi di non pensare assolutamente a nulla (di non pensare a Michael, o a Elliot o a quello che Liz avrebbe detto di questa relazione o… a nulla, davvero). Rimase così per un minuto intero, prima di prendere il telefono e chiamare Kurt.

«Ehi,» lo salutò quando l’altro rispose.

«Blaine, non eravamo rimasti che ci saremmo sentiti stasera per decidere dove andare a mangiare?» chiese Kurt (e Blaine poteva quasi immaginarselo: il telefonino tra la spalla e l’orecchio, un sopracciglio arcuato per la sorpresa e i capelli un po’ scombinati mentre piegava perfettamente un maglione.

«Già, ma non potrai mai credere a quello che mi ha appena detto Jade…» e mentre gli raccontava di Michael ed Elliot, Blaine sorrise.

Era andato tutto bene, alla fine, e lui non avrebbe mai potuto chiedere nulla di meglio.

Erano passati quasi quattro anni da quando Kurt l’aveva lasciato e Blaine era felice.

!fanfiction, fandom: glee, *maritombola, paring: klaine, character: blaine anderson

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