Merlin; Arthur/Merlin; The Thing

Oct 31, 2011 20:10

Titolo: The thing
Titolo Alternativo: The one where Gwaine gives them a puppy and is still not important
Fandom: Merlin
Character: Arthur, Merlin, Gwaine, Aithusa
Pairing: Arthur/Merlin
Raiting: PG13
Warnings: modern!AU, crack
Word: 1506
Riassunto: Gwaine regala loro un cucciolo. La vita di Arthur è tremenda a volte.
Note:
1 Non ho scuse. Nessuna, okay? Quindi mi sto zitta.
2. Seguito di The one where Gwaine is not important but he's around anyway e questa piccola drabble qui, ha un suo seguito in Gwaine throws a party, it still isn't important anyway.
Disclaimer: Merlin non è mio ma della BBC. O Arthur sarebbe decisamente più intelligente e lui e Merlin sarebbero già a fare sesso ovunque.

Arthur vuole mettere subito in chiaro che no, no, non ha alcuna intenzione di andare d’accordo con la cosa. Gli sembra importante chiarirlo perché tutti (Morgana, Merlin, Gwaine…) sembrano intenzionati a costringerlo a fare amicizia con la cosa.
Arthur non vuole gare amicizia, non vuole parlarci, non vuole stare nello stesso continente con la cosa.
Merlin gli dice che è ridicolo, Morgana sbuffa e gli chiede quando è tornato mentalmente ad avere tre anni e Gwaine non dice nulla (probabilmente a causa della sbronza o del glitter che ha nelle orecchie).
Arthur rimane della sua idea, grazie.

Nessuno sa bene perché Gwaine pensi sia una buona idea - è Gwaine, il suo cervello lavora in modi misteriosi che tutti hanno rinunciato tanto tempo fa a decodificare - eppure un pomeriggio si presenta a casa di Arthur e Merlin (che si sono finalmente presi un appartamento solo loro due, staccandosi così dai calzini sporchi sparsi per casa di Gwaine) e presenta loro la cosa.
La cosa è un barboncino bianco.
Merlin si innamora immediatamente, Arthur mette il broncio perché no. No, no e no.  Lui non vuole il maledetto barboncino.

«Ho pensato che, probabilmente, ora che non avete più la compagnia di tutti noi - ma di me specialmente, so che sono il vostro preferito - avreste potuto sentirvi soli,» spiega Gwaine, sedendosi su uno dei loro divani, incrociando le gambe e rilassandosi come se quella fosse casa sua.
Ad Arthur non dispiace, è abitato a Gwaine, certo, gli dispiace di più per il piccolo figlio del demonio che corre nel loro salotto e va a sbattere un poco ovunque (e no, no, non è adorabile, maledizione Merlin, smettila di dirlo).
«È stato un pensiero veramente carino il tuo, Gwaine,» gli dice Merlin, abbassandosi a prendere la cosa e cominciando ad accarezzarlo (perché sì, Arthur lo chiama la cosa, ma è maschio. Maschio per quanto possa esserlo un barboncino.)
Gwaine sorride come se Merlin gli abbia appena detto che è la sua persona preferita al mondo (e no, quella è Arthur, grazie) e si volta verso di lui.
E poi Arthur ha gli occhi di Gwaine, di Merlin e della cosa addosso e non sa bene come ma tutti e tre stanno facendo degli occhi da cucciolo che sarebbero in grado di sciogliere i ghiacciai dell’antartico.
Arthur non ha molte chance, sul serio.
«Grazie Gwaine, è adorabile,» dice quindi alla fine - anche se non lo pensa per nulla perché è un barboncino e Arthur non sopporta i barboncini.
Gwaine sembra soddisfatto, Merlin sorride e la cosa gli lecca le scarpe.
Fottutamente perfetto.

Gwaine vorrebbe che lo chiamassero come lui e Arthur punta i piedi. Se deve tenersi la cosa a casa non ha alcuna intenzione di chiamarlo come Gwaine. No, mai, non se ne parla.
Lascia che sia Merlin a scegliere il nome - perché tanto lui ha intenzione di continuare a chiamarlo la cosa - e l’altro decide di chiamarlo Aithusa.
Arthur non ha la minima idea di dove abbia trovato un nome così strano, ma tutto è meglio di Gwaine, quindi vaffanculo, e Aithusa sia.

Morgana è assolutamente innamorata del piccolo demonio (il che non fa che supportare la sua tesi, davvero, perché se piace a Morgana è ovvio che sia un nemico naturale di Arthur) e viene ogni giorno per coccolarlo un poco.
Merlin ha persino cominciato a dedicare un po’ di tempo che prima era riservato solo a loro due per coccolare la bestiaccia.
Leon lo adora. Gwen e Lancelot vorrebbero adottarlo.
Arthur non riesce a comprendere perché sia l’unico che non prova nemmeno un briciolo di amore per la cosa.
Poi la cosa gli mangia un paio di scarpe eleganti che costavano almeno trecento sterline e Arthur capisce perché.

«Sono solo un paio di scarpe,» sbuffa Merlin, giocando con la cosa e sorridendogli come un ebete (e Arthr vorrebbe dire che prima Merlin sorrideva a quel modo solo a lui, non anche ad animali pelosi).
«Solo un pai…» poi si blocca perché è evidente che Merlin non lo sta nemmeno ascoltando. Prende il suo paio di scarpe rovinato, va in camera e prende una delle sciarpe di Merlin.
Quando Merlin esce per andare a fare la spesa lo da in pasto alla cosa.

Merlin non ne è molto felice, Arthur continua a pensare che ne sia valsa la pena.

Aithusa non dorme bene se non in camera loro, non mangia se non c’è Merlin a fargli compagnia. Lui e Merlin sono delle specie di gemelli siamesi attaccati al fianco o qualcosa del genere ed Arthur sta arrivando a livelli sinceramente preoccupanti visto che è geloso di un maledettissimo cane.
Un maledettissimo cane che è parente del cane di Paris Hilton probabilmente.
E Merlin è completamente innamorato di lui, è una cosa ridicola.
Arthur metterebbe il broncio, ma non è nemmeno sicuro che Merlin se ne accorgerebbe.

La risposta a tutto questo è ovviamente un’uscita con Gwaine (considerando che Gwaine è stato quello che gli ha regalato la cosa e quindi la fonte di ogni male non è probabilmente un’idea così grandiosa, ma Arthur non ha tempo per queste sottigliezze, ecco, non dopo due pinte di birra).
Non che Gwaine sia esattamente di alcun aiuto - ovviamente non lo è, è Gwaine - e tutto quello che Arthur riceve dalla serata è un mal di testa prorompente, una sbronza assurda, del glitter che non è certo di che colore sia e dei ricordi che vorrebbe cancellare con l’acido.
Quando entra in camera la cosa è sdraiata ai piedi del letto e Arthur, per non inciamparci sopra, è costretto a saltarla e finisce a faccia a terra.
Merlin si alza su un gomito e lo guarda.
«Hai esagerato con la birra? » gli chiede e Arthur non può fare altro che borbottare qualcosa perché gh.
Merlin ride e si sporge in avanti, prendendolo per la mano ed indirizzandolo a letto. Arthur si lascia condurre, scendendo a baciarlo e Merlin ride sotto di lui.
Ha un buon profumo ed è caldo, come solo qualcuno che si è appena svegliato può essere, e Arthur cerca di dimenticarsi della cosa e di tutto il resto.
Merlin infila una mano sotto la sua maglietta e Arthur gli bacia il collo, perdendoci un poco di tempo perché vuole fare le cose per bene.
E poi la cosa abbaia e oh, giusto, Arthur stava cercando di dimenticarsi della sua presenza.
Merlin si mette a sedere, arrossendo fino alle orecchie e Arthur lo troverebbe adorabile, se solo non fosse stato appena interrotto da un cane.
La sua erezione, che stava cominciando a crescere nei suoi pantaloni, per dire, ora non è molto felice con il cane.
 Prova a lanciare uno sguardo da cucciolo a Merlin (di questi tempi sembra funzionare bene a tutti) ma tutto quello che ne riceve è un bacio a fior di labbra.
Apparentemente funziona a tutti, tranne che a lui.

La situazione tra lui e la cosa non migliora. Arthur decide che non importa, Merlin lo coccola più di quanto ce ne sia realmente bisogno.

Poi Merlin parte per tre giorni e gli chiede «Devo chiedere a Morgana di prendersi cura di Aithusa? » e Arthur vorrebbe tanto dire sì, ma Merlin lo sta guardando con quello sguardo alla “Non Deludermi” e Arthur, che ha un problema enorme con la delusione in generale (colpa di Uther) dice «No, me ne occupo io.»

Se ne pente immediatamente, specialmente quando Aithusa scodinzola dopo aver appena distrutto uno dei loro cuscini.

In ogni caso Arthur dà da mangiare alla cosa, la scende, le da dei giocattoli e poi la chiude fuori dalla sua stanza la sera perché no, può anche dormire da solo per quanto gli riguarda e quando Merlin gli chiede se stanno andando d’accordo lui gli risponde di sì (perché non è che gli possa dire quanto odia il loro cane).
La seconda notte si sveglia e sente la cosa che gratta contro la porta della camera da letto e mugola come un disperato e… e Arthur sbuffa, si alza e apre la porta.
«Ti odio, sia chiaro, ma così non riesco a dormire,» dice, anche se il cane non sembra bersela nemmeno per un minuto.
Arthur mette il broncio.

Si sveglia con il culo della cosa in faccia e si trattiene a stento dal lanciarla dall’altra parte della stanza.
La cosa, per tutta risposta, lo lecca sul viso.
Arthur potrebbe come non potrebbe essere mediamente intenerito dalla cosa.
Non ci sono testimoni.

Lo porta a passeggio e la cosa ringhia contro un piccione e Arthur sbuffa e cerca di trascinarlo via, ma lui si impunta e non si smuove.
Qualcuno ride perché effettivamente la vista di Arthur, grande e grosso, che non riesce a spostare quell’ammasso di pelo grande quanto una pulce deve essere divertente.
La cosa è assolutamente divertitissima. Arthur non sorride.
Non lo fa.
No.
Ugh.

Quando Merlin torna, Arthur è disteso sul divano a leggere, Aithusa che mordicchia la sua palla giocattolo sulla sua schiena.
Arthur si volta quando sente il rumore della valigia che cade a terra.
Merlin li sta guardando evidentemente indeciso se chiamare un ospedale psichiatrico o gioire per la notizia.
Arthur sbuffa, Aithursa si sposta e gli morde l’orecchio e Merlin ride per ore.
Non è divertente per nulla, ma Arthur lo lascia fare.

Quindi sì, okay, magari Arthur è un poco innamorato della cosa. Nessuno deve saperlo.

!fan fic, character: arthur pendragon, character: gwaine, pairing: arthur/merlin, character: merlin, fandom: merlin, serie:tamarro!au

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