Hawaii Five-0; COW-T; Steve/Danny; Dii Immortales 2/4

Apr 15, 2011 19:40


Non ricorda molto di cosa succeda dopo - perché Meka è morto e non gli interessa di cosa abbia da dire la donna cavallo o di cosa sia questo maledetto campo o di cosa debba fare della sua vita.

Ad un certo punto Chirone ci rinuncia, gli dice che tornerà l’indomani e se ne va - Danny vuole dirle di non disturbarsi, ma ha come l’impressione che non sia una donna che si faccia convincere facilmente e Danny semplicemente non vede il motivo di sprecare le energie (non che gli servano per nulla, ma non è questo il punto).

Quando si ritrova da solo Danny si lascia andare sulle coperte e comincia a pensare - a pensare a quello che gli ha detto Meka, al fatto che le furie e il minotauro sono stati mandati da Ade e non sa perché, non sa cosa stia succedendo. Ma Danny non è mai stato particolarmente propenso al non fare nulla.

Vuole andare là fuori e trovare Ade e prendere a calci nel sedere il suo divino didietro. Il problema è che non sa come fare, che non sa quali siano i suoi poteri e non ha alcuna speranza di battere Ade (e Danny, nonostante tutto, non è esattamente un grande fan delle idee suicide, quindi deve trovare un altro modo).

È allora che, come richiamato da una specie di tromba speciale (della serie, un qualcosa che lo avverte di quando qualcuno sta pensando qualcosa di stupido e sì, Steve McGarrett, per favore porta anche la tua pazzia nel mix, o comincerei a sentirmi solo) qualcuno entra nella stanza e sebbene Danny non abbia visto bene il gigante della sera prima, è quasi certo che sia lui.

Quindi non un gigante-gigante, solo una persona molto alta (e il fatto che Danny debba pure specificarlo è problematico).

«Sei sveglio,» dice, ed il suo tono è piatto, incredibilmente piatto.

«Woah, non essere così felice amico, non ci conosciamo da così tanto tempo,» gli dice, perché Danny è abbastanza insopportabile quando ci si mette (anche quando non ci si mette dicono molti, ma queste sono solo bugie, ecco).

L’altro si limita ad alzare un sopracciglio, non particolarmente impressionato. Quindi questo tipo non ha nemmeno il senso dell’umorismo, okay.

«Devi dirmi cosa ne sai,» dice, avvicinandosi e per la seconda volta Danny vorrebbe chiedergli cosa ci sia di sbagliato. Solo che questa volta può farlo, si rende conto.

«Okay, no, parliamoci chiaro, va bene? Prima di tutto? Prima di tutto, ad una persona che ha dormito per chissà quanti giorni e ha appena-a cui è appena successo quello che è successo a me, si chiede come stia. È educazione, la conosci?» e si sente così bene a poter finalmente urlare a qualcuno, poter ventilare la sua frustrazione su qualcuno che non sia lui stesso. «In secondo luogo di cosa stai parlando? Perché ti sei convinto che io ne sappia qualcosa? Te l’hanno detto le voci nella tua testa? Sei pazzo?»

Il tipo si limita ad avvicinarsi ancora un poco e sbuffare - sbuffare! Oh, Danny se lo mangerà vivo questo bastardo.

«Ti preferivo quando non parlavi,» mormora (ma Danny lo sente comunque, perché c’è solo silenzio intorno a loro) «e non ho tempo per queste cose! Devo sapere dov’è finito il tridente di Poseidone!» e a quel punto Danny deve frenare un attimo tutto e ripetersi le parole in testa.

«Il-il che?» chiede, perché di sicuro lui non ha mai visto nessun maledetto tridente. Il tipo si avvicina un altro poco ed ora è al limitare del letto e non sembra particolarmente contento - o divertito, comunque.

«Il tridente! Deve essere stato Zeus a prenderlo! Non c’è nessun’altro che potrebbe averne un qualche interesse! Solo che non può averlo fatto da solo, è contro le regole,» sembra annoiato, un po’ scocciato, particolarmente interessato ad ucciderlo (e questa faccenda che tutti stanno cercando di fargli la pelle? Sta diventando vecchia molto in fretta) «quindi te lo chiedo di nuovo: dov’è? »

«E io te lo chiedo di nuovo: sei pazzo? Tutti questi addestramenti ti hanno reso completamente psicolabile? Va bene se è così, davvero, lo capisco. Lo capisco e chiederò a Chirone di darti l’assistenza di cui hai biso-» ma prima che possa finire, il tipo sbatte le mani sul letto, abbastanza forte da farlo sobbalzare e okay, magari Danny comincia ad essere un poco spaventato.

«Non ho tempo per questi giochetti! Nessuno di noi ha tempo! » urla e Danny perde la pazienza.

«E allora perché stai perdendo tempo qui con me? Io non so nemmeno di che stai parlando! » sbotta, e l’altro si ritrae leggermente, preso in contropiede.

«Non puoi non-» e Danny si sente un poco come se gli avesse appena dato un calcio. Poi si ricorda che questo tipo è pazzo e l’ha anche minacciato probabilmente in quella conversazione e improvvisamente non si sente più in colpa.

«E invece sì, mio caro! Non ne ho la minima idea! E ho passato tutto il mio tempo qui addormentato o a pensare a come il mio migliore amico sia morto, bastardo, quindi se ti dico che non ho la minima idea di cosa tu stia dicendo, tu mi credi, okay? Io non mento, non mi piace mentire, dico le cose come stanno perché mentire è una roba da schifosi e io…» e wow, Danny non sa nemmeno da dove siano uscite così tante parole. E sta gesticolando di nuovo, più di quanto sia normalmente consigliabile.

Danny ama gesticolare, l’aiuta a rilasciare un po’ di quella tensione che lo accompagnano ogni giorno (colpa della sua iperattività, Danny lo sa, l’ha sentito dire abbastanza volte nella sua vita per ricordarselo) e ora ha bisogno di rilasciare un po’ di sana frustrazione - non ne ha mai avuto più bisogno in tutta la sua vita. Solo che il tipo lo interrompe.

«Ma tu parli sempre tanto?» chiede, incrociando le braccia.

«Ti ho detto che potevi parlare? Perché stai parlando? Chi ti ha dato il permesso di parlare? Perché qui ci siamo solo io e te, e io certamente non ti ho dato alcun permesso. Quindi perché stai parlando?» continua e il ragazzo sembra assolutamente furioso ora.

Una parte di Danny spera che decisa di gettarsi su di lui, che inizi una rissa, perché Danny ha voglia di far male, di colpire qualcuno così tanto da sentire le sue nocche fare un rumore completamente innaturale.

Ha voglia di distruggere qualcosa e di urlare e semplicemente, ha voglia di muoversi.

«E comunque,» riprende, perché l’altro non ha evidentemente intenzione di dire nulla «quando qualcuno ti dice che ha appena perso il proprio migliore amico, il minimo che puoi fare è fargli le condoglianze, cavernicolo!» anche se non le vuole sentire le sue condoglianze, perché nemmeno lo conosceva. Ha bisogno di parlare, però, di sfogarsi e sì, anche Mr. Pazzia può andare bene in mancanza di altro.

A quelle parole, però, l’altro si ritrae un po’, come se si fosse reso conto solo ora di quella parte del discorso. Danny vorrebbe ridere e no, no, non devi provare pietà per me, bastardo! Devi essere cattivo, devi continuare a farmi male, Dio. Sei inutile.

E quando è fottuto in testa Danny per pensare cose simili?

«Il mio nome è Steve, Steve McGarrett,» dice improvvisamente il ragazzo - Steve. Danny non capisce perché si sia presentato - non capisce nulla che abbia a che fare con questo Steve, davvero - ma annuisce.

«Danny Williams,» risponde, perché è una persona educata almeno.

Steve annuisce e poi se ne va, così com’è arrivato. E Danny ha ancora più mal di testa di prima.

La sua vita è particolarmente patetica. E particolarmente pazzesca.

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Quando il giorno dopo Chirone torna, Danny è già sveglio e ha voglia di alzarsi e fare qualcosa, qualsiasi cosa, quindi quando lei gli chiede se ha voglia di fare un giro del campo, Danny annuisce e si alza.

E il campo è esattamente come gli ha raccontato Meka: vicino ala spiaggia, pieno di verde e di giovani ragazzi - anche più piccoli di lui - che combattono tra di loro.

Un campo di eroi.

«Ogni Dio ha una sua casa in cui vengono sistemati i loro figli,» spiega Chirone, quando passano davanti a dodici case  - ognuna che rispecchia i dodici principali dei dell’Olimpo probabilmente.

Le case di Poseidone e quella di Zeus sembrano abbandonate da tempo.

«Perché è stano che i due fratelli facciano figli ormai, dopo la seconda guerra mondiale hanno fatto un patto. Che Zeus ha ovviamente ignorato,» e lo guarda, come se Danny dovesse sentirsi in colpa (o magari è solo la sua normale espressione, Danny comincia a pensare che sia così). In ogni caso lui non prova nulla - non gli interessa cosa vogliano fare gli Dei, quale grande lotta si stia portando avanti, Danny vuole solo andare da Ade e chiedergli perché.

«Questo vuol dire che ho tutta una casa per me, no?» dice alla fine, ghignando «okay, potrebbe piacermi.»

Chirone sembra ridere a quel punto e Danny si sente un poco meglio.

E poi vede Steve. Maledizione.

Si sta allenando davanti ad una delle dodici case - e ovviamente è quella di Ares, perché è sorpreso? Il Dio della guerra, si adatta perfettamente.

E a quel punto Steve alza lo sguardo e li vede e Danny spera che non si avvicini (perché non è certo di riuscirsi a trattenere dall’urlare in caso), ma forse è anche peggio quando quel cretino si limita a lanciare loro un sorrisino divertito e poi andarsene.

Chirone si volta verso di lui, confusa «Conosci Steve?» gli chiede e oh, come potrebbe cominciare a descrivere i modi in cui non conosce Steve, grazie tante?

«Chi? Quel pazzo psicolabile? Quella persona insopportabile che sorprende le persone mentre dormono e si mette a chiedere loro di cose assurde che…» e Chirone sta ridendo?

«Decisamente conosci Steve,» si limita a dire, riprendendo a camminare.

Oh. Apparentemente conosce Steve, grandioso, giusto la cosa più bella di tutta la giornata.

Essere un semidio era una cosa orrenda e sperava che tutto ciò gli stesse procurando un bel po’ di Karma positivo. Un bel po’. Tipo tonnellate.

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Nessuno parla più del tridente di Poseidone o del mondo in cui il tempo sembra essere impazzito. Danny sta cominciando ad abituarsi al campo. Agli allenamenti giornalieri, alla casa grande e vuota, a essere circondato da semidei che combattono come se fossero nati con una spada in mano (e magari l'hanno fatto, Danny non ha la minima idea di come funzioni tutta questa questione, davvero).

Sa che si ci sveglia verso le sette - alcune persone si svegliano prima, ma Danny non ne ha alcuna intenzione e, fortunatamente, essendo l'unico residente nella casa di Zeus può scegliere le regole d'allenamento da solo. Va a fare colazione e poi comincia ad allenarsi.

In qualche modo strano, Danny finisce accoppiato con Steve durante gli allenamenti sempre più spesso. E' quasi certo che Steve, il maledetto, abbia qualcosa a che fare con questa scelta ed ha provato a dirlo a Chirone molte molte volte («Io non voglio essere accoppiato con questo pazzo, okay? Non voglio! E non m'interessa cosa dicano gli altri, se è il combattente migliore che avete o che ne so, okay? è completamente pazzo! Lo sapete chi non mi piacciono? le persone fuori di testa! E quello che lei non capisce è che Steve? Steve è decisamente fuori di testa! Lo sa che ha fatot stamattina pr allenarsi? Ha scalato quella montagna! E mi ha costretto ad andare con lui! Una montagna!») solo che ha la netta impressione che Chirone abbia una cotta per Steve - o no, perché tipo si toglieranno minimo mille anni, ma comunque una predilezione.

Tutti, a dire il vero hanno una predilezione per Steve (tutti tranne Danny, s'intende) e non riesce davvero a capire il perché. Non solo in quei giorni Danny non ha fatto altro che rendersi conto di quanto Steve non sia altro che un egocentrico Rambo con una spada, privo di alcuna qualità, no! ha anche scoperto che è un maniaco suicida, stacanovista e con una predilezione per dare fiamme alle cose (e okay, Ares è anche il Dio del fuoco, certo, Danny non è comunque impressionato da come Steve abbia ridotto in cenere un albero. Perché gli alberi sono importanti, ecco. Sono incredibilmente importanti e vaffanculo Steve, okay? Non puoi andare in giro a fare il piccolo piromane!).

E okay, magari Danny a volte pensa che Steve non sia la cosa peggiore dell'universo, ma sono momenti molto corti e in cui si sente molto stupido, quindi non lo ammette mai a nessuno.

L'unica cosa buona che deriva dallo stare praticamente tutto il suo tempo con Steve è che, assieme a Steve, vendono anche Chin e Kono. Chin e Kono che sono entrambi cugini di Atena - e Danny non vuole esattamente pensare al fatto che tutti e tre siano tipo dei suoi nipoti o qualcosa del genere, okay? Fa un poco impressione e, comunque, non è certo che tutta questa storia della parentela valga anche per il lato divino della famiglia.

Chin e Kono sono le uniche due persone che riescono a tollerare Steve per più di due secondi (Kono perché è pazza esattamente quanto lui - no, seriamente, Danny potrebbe cominciare a chiamarla Mini-Steve) e Chin perché... Chin perché è tipo uno Zen - o perché è pazzo esattamente quando loro ma riesce a tenerlo ben nascosto.

E Danny si trova bene con loro - non è come essere a casa e il Jersey gli manca ancora ogni singolo giorno, ma non è così tremendo come ha immaginato.

A volte pensa che potrebbe anche convincersi che quella vita non è tanto male, che forse è esattamente dove avrebbe sempre dovuto essere. A volte sembra incredibilmente facile.

Poi si ricorda di Meka (perché un satiro gli passa davanti o perché guarda la foto che ha sul comodino o perché respira e si ricorda di quella volta in cui Meka ha fatto finta di strozzarlo) e tuto il suo buonumore scompare in una nuvola di fumo.

La cosa divertente? è in quei momenti - quando Danny si sente le ginocchia mancare e una parte dentro di lui non riesce a fare altro che urlare il nome di Meka fino a perdere la voce - che Steve si dimostra quasi un essere umano normale.

Si siede accanto a lui e rimane in silenzio, ma Danny può sentire il calore che emamano le sue spalle e si sente un pò meglio, senza motivo.

Danny non riesce a capire, spesso e volentieri, che problemi abbia Steve (o per lo meno, ne potrebbe elencare fin troppi e non sa da quale cominciare) ma a volte pensa che essere amico con Steve McGarrett non sia la cosa peggiore che potrebbe mai capitargli.

Ovviamente sono solo attimi e poi torna in sè stesso e si rende conto di che pensieri suicidi stia avendo (perché stare vicino a Steve era pericoloso, davvero) e si riscuote.

Di solito, a quel punto, Chin e Kono arrivano - uscendo fuori da qualsiasi cespuglio in cui si sono nascosti (perché Danny ha questa teoria che loro due siano tipo super-semidivine-spie perché sono sempre al posto giusto, al momento giusto ed è sinceramente inquietante. Steve ha ovviamente riso fino alle lacrime quando gliel'ha detto, ma Danny ne è assolutamente convinto ecco) e Danny ha qualcos'altro su cui concentrarsi che non sia il modo in cui Steve gli ha appena poggiato una mano sulla spalla, stringendogliela leggermente come a dirgli "fatti forza". Perché Danny non deve pensare a cose simili, sarebbe una brutta brutta cosa a cui pensare.

Bruttissima (specialmente mentre Rachel, una delle figlie di Afrodite, gli sorride leggermente, salutandolo con la mano. E okay, Danny non ha alcuna intenzione di farci nulla, ma che pensi a Steve mentre risponde al saluto è un poco problematico, ecco. Un poco tanto).

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La faccenda di Danno è stata un poco inaspettata a dire il vero e quando ha raccontato a Steve di quel nomignolo datogli dalla sua sorellina più piccola, non l'ha fatto perché l'altro cominciasse ad usarlo a suo piacimento (davvero) solo che Steve non sembra realmente fare attenzione a questi piccoli dettagli.

Steve non sembra mai fare attenzione a nessun dettaglio, piccolo o grande che fosse. È un po’ come un cane - un grosso rotvailer pronto ad uccidere chiunque gli si metta davanti. Ma comunque un cane.

Passi metà del tuo tempo a sgridarlo, a dirgli di non fare la pipì in casa, a ricordargli di non distruggerti i mobili però in qualche strano modo ti affezioni e non sai esattamente più come fare della tua vita (perché sei ovviamente senza speranza se ami un coso del genere che non fa altro che rendere la tua vita un inferno).

Danny ha accettato la sua pazzia ormai, è entrato in una specie di pace Zen con la sua pazzia (si è fatto aiutare da Chin) e ormai non se ne preoccupa nemmeno troppo.

Si preoccupa di Steve e della sua pazzia (perché la sua pazzia è una di quelle che un giorno li porterà a morire tutti, ecco) ma non della sua. Può gestirla la sua follia, ecco.

O almeno così spera.

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Passano esattamente quattro giorni così ed è strano il modo in cui tutta la sua vita sembra essersi plasmata per quel luogo - quasi non ricorda più come fosse vivere fuori dal campo, non doversi allenare ogni giorno.

Non sa se sia una buona cosa, ma non è nemmeno orrenda, quindi okay. E Danny dopo quattro giorni riesce a guardare ad un satiro e non avere una crisi di panico quindi... evviva! Un punto per Danny!

E poi ovviamente qualcuno deve andare a menzionare il tridente e mandare tutto a quel paese. Perché la vita di Danny è fatta così (e siccome ora c'è anche Steve nel mix - e la vita di Steve deve essere persino peggio della sua vita, che è dire tanto - arriva anche un Cerbero a completare la festa - e Danny ne ha avuto fin sopra i capelli di creature degl'inferi, okay? Fin sopra i capelli!).

Stanno facendo un torneo di ruba bandiera, si sono schierati in due team differenti - rossi e blu - nel team blu ci sono le case di Ermes, Afrodite, Atena e Demetra; In quella Rossa Ares, Zeus e Dionisio - il che vuol dire che Danny è con Steve e contro Chin e Kono. Il che vuol dire che hanno perso, perché Chin e Kono avrebbero potuto conquistare il mondo da addormentati, figuriamoci trovare una misera bandiera.

«Ma tu hai me, Danno!» dice Steve, ridendo e dandogli una pacca sulla spalla.

«Appunto! » è la sua risposta concitata «e so già che oltre a perdere succederà qualcosa perché sono con te. Tipo farai esplodere qualcosa! O darai fuoco ad un albero! Per favore non dare fuoco ad un altro albero... e il fatto che devo pure chiedertelo? È così sbagliato, non hai la minima idea.»

In qualche modo però Steve sembra quasi essersi affezionato ai suoi discorsi (un po' come Meka e ouch, non ha bisogno di quel pensiero) e non hanno più l'effetto che avevano prima: non solo non lo infastidiscono più, non lo fanno nemmeno riflettere.

Danny sospira e si prepara alla partita di ruba bandiera più disastrosa del mondo (e odia avere sempre così ragione, okay? Lo odia. Non può sbagliarsi una volta ogni tanto? Non potrebbe essere incredibilmente nel torto?).

Inizialmente nulla sembra andare male - Steve fa fuori tipo un gaziglione di componenti della squadra blu (perché Steve è davvero il migliore combattente del campo) e Danny lo aiuta, passando la maggior parte del tempo a ricordargli di non dare fuoco a nessuno - e riescono pure ad arrivare davanti alla bandiera blu prima che gli altri trovino la loro e... e sta andando tutto alla grande! Okay, ora Steve e Kono stanno combattendo e sembrano due pazzi invasati - non è normale divertirsi così tanto a colpire le persone, okay? Danny lo vuole ribadire, non è salutare. E dovrebbero insegnare cose migliori alla futura generazione di eroi di "guardatemi, sto tagliuzzando cose con la mia spada e mi sto divertendo a morte".

In più Danny sta combattendo Chin e ci sono molte cose che preferirebbe fare nella sua vita. Chin lo spaventa, persino più di Steve perché Steve? Sa gestirlo. Sa gestire le cose che prendono fuoco e i loro battibecchi e il modo in cui tutti li guardino come se fossero sposati, ma Chin? Chin non ha la minima idea di cosa nasconda dietro quella faccia da poker che si porta sempre in giro.

In ogni caso la battaglia sta procedendo normalmente e Danny si sta quasi divertendo, quasi, quando sentono un ringhio dietro di loro. E Danny fa cadere la sua spada a terra.

L'ultima volta che ha sentito un ringhio - di quelli veri, di quelli che appartengono ad esseri mostruosi che vogliono farti la pelle - è stato sei giorni prima. Quando Meka... e per un attimo Danny si sente spaventato.

Si volta e c'è un cane, un cane enorme e con la bocca piena di denti aguzzi e delle zampe artigliate notevoli. E Danny non riesce a muoversi.

Poi il cane si lancia verso di lui e Danny dovrebbe fare qualcosa - ma non può, okay? non può! - e tutto quello che sente è un «Danno!» prima che Steve meni un colpo con la spada, sfiorando di poco il ventro del cerbero.

Il mostro si ritrae, ringhiando ora verso Steve ora verso di lui.

Kono è ora accanto a lui - sente la sua mano sul suo braccio - e Chin è accanto a Steve, ma tutto quello che lui riesce a registrare è quel maledetto mostro e Meka. Meka.

E improvvisamente non è più spaventato. E' arrabbiato, come quel giorno che si è svegliato a gli hanno detto che il suo migliore amico era morto e sì, è arrabbiato. E' così arrabbiato maledizione.

Questo posto è sicuro, dovrebbe essere sicuro e invece ora ha davanti un cerbero e questo me lo chiamate sicuro?

Danny stringe il pugno e gli occhi e tutto quello che vuole è che quel cane sparisca e quindi prende la spada da terra e si lancia in avanti (Kono ha provato a fermarlo e Steve e Chin stanno urlando qualcosa, ma a Danny non interessa).

Le fauci del cerbero sono enormi, ma Danny non ha paura. Lascia che il cane morda la spada e poi gli da un calcio nel petto, godendo nel sentirlo guaire e fa un affondo con la spada, che il cane è in grado di evitare all'ultimo momento.

Danny è stanco e i suoi movimenti sono troppo lenti, ma quando il cerbero attacca, Danny schiva senza problemi. Osserva i suoi movimenti e reagisce di conseguenza e sì, maledizione sì, questo è quello che è  nato per fare.

Questa è la sua vita, pensa, e poi trapassa il cerbero da parte a parte, si ritrae, il sangue del cane che cola dalla sua spada, ma questo non sparisce come il minotauro. Prova a rialzarsi, prova a rimettersi in piedi e Danny pensa "col cavolo" e un fulmine cade dal cielo, colpendo in pieno la bestia che esplode e diventa polvere dorata, come il minotauro prima di lui.

Danny sta ansimando pesantemente e c'è tutto il campo intorno a loro, ma non gli interessa. Perché si sente bene, si sente vivo.

Si sente pronto ad andare da Ade e chiedergli perché diamine abbia pensato che uccidere il suo migliore amico fosse una cosa divertente.

«Beh,» dice qualcuno, Steve, e Danny si volta verso di lui, arcuando un sopracciglio «questa volta sei stato tu a mandare in cenere qualcosa,» e Danny lo sa che Steve si crede intelligente, ma non lo è. Non lo è e qualcuno dovrebbe dirglielo, ecco.

Qualcuno dovrebbe informarlo del fatto che non è affatto divertente e Danny non passerebbe quel piacere a nessun'altro.

«Non è divertente Steve, non lo è okay? E questo? Questo era un cane ammazza persone che voleva prendere il nostro femore e usarlo come nuovo giocattolo, okay? Non era un albero innocente, okay? Quindi smettila di scherzare, Steve. Non sei divertente, non sei divertente per nulla! »

E Steve sta ridendo ora e magari sta ridendo anche Danny - e Chin e Kono e oddio, sono completamente matti, tutti e quattro. Sono tutti e quattro completamente matti.

Poi Chirone si avvicina e li vede, lì a ridere con la spada di Danny che gronda ancora sangue e alza le spalle, rassegnata.

«Credo sia arrivato il momento di parlare, Danny,» gli dice (anche se Danny è stufo di parlare, okay? E ora ha voglia di agire, maledizione) e lui annuisce.

«Immagino qualcuno mi spiegherà finalmente cosa c'entri il tridente di Poseidone,» perché non è stupido, sa che quel maledetto tridente ha qualcosa a che fare con tutto quello ed è interessato a capire cosa sia.

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Quindi, come il dice il nome, il tridente di Poseidone è un grosso tridente che appartiene a Poseidone (e no, davvero, Danny rotea gli occhi quando Steve comincia la spiegazione così perché ti sembro stupido, Steve? Ti sembro un mentecatto? Quando mi hai parlato del tridente di Poseidone secondo te a cosa pensavo? A Barbie Raperonzolo?) ma la parte importante di questo discorso è che non solo è un grosso tridente che appartiene a Poseidone. Ma è stato anche rubato.

E Danny può anche capire perché il grande signore del male sia arrabbiato, nemmeno a lui piace quando Matty gli rubava le matite («Non credo che farsi rubare l’arma simbolo del suo potere sia la stessa cosa che avere sottratta una matita, Danno,» gli dice Steve, come se Danny fosse uno stupido. Quindi gli da un pugno «Lo so, Steve, stavo semplicemente prendendo un esempio dalla mio vissuto,»).

Come in qualsiasi storia della mitologia che si rispetti, Poseidone crede che sia stato suo fratello Zeus a prendere il tridente - e Danny può anche capirlo, davvero, dopotutto non hanno una grande storia di amore fraterno alle spalle questi due.

In tutto questo però quello che Danny davvero non riesce a comprendere, anche se ci sta provando - ci sta provando con tutto se stesso - è cosa diamine c'entri lui.

«Un Dio non può prendeere l’arma di un altro Dio, è una regola che è stata istituita tanto tempo fa…» comincia Chirone, sbattendo uno zoccolo a terra «però esiste un modo per aggirare questa regola: servirsi di un eroe,» spiega, nervosa «servendosi di un eroe, Zeus sarebbe stato in grado di rubare il tridente a Poseidone senza problemi,» e okay, Danny può arrivarvi fino a qui, ha senso.

«Poseidone crede che sia stato tu a prendere il tridente,» gli dice Steve, incrociando le braccia e guardandolo in maniera strana (a metà tra il "hai il tridente? non mentirmi, Danno, posso leggere nel pensiero e fare esplodere un albero a venti chilometri di distanza" e "non ti preoccupare, ci penso io a proteggerti") ma Danny non ha tempo di analizzare l'ennesima faccia di Steve perché, apparentemente, tutti gli Dei dell'olimpo pensano che sia un ladro. Un ladro di tridenti che non ha mai nemmeno visto!

«E perché mai pensa una cosa simile?» chiede e suona isterico persino alle sue stesse orecchie «Io non l’ho mai nemmeno visto questo tridente!»

«Una volta all’anno ai semidei è permesso salire all’Olimpo ad incontrare i loro genitori,» comincia Chin, che è rimasto con Kono per la conversazione (anche se Danny non sa bene perché) «Poseidone pensa che tu sia salito all’Olimpo in quella occasione e abbia preso il tridente, dopotutto Zeus è colui che avrebbe più interesse…» e quello che Chin ha ovviamente senso.

A parte il fatto che Danny non ha mai visto suo padre e non ha mai partecipato a nessuna di queste riunioni! E lo dice, ad alta voce e muovendo un po' troppo le mani - perché tutto ciò è assurdo.

«Lo sappiamo che non sei stato tu, Danny,» cerca di rassicurarlo Kono, ma Danny non le sta dando ascolto perché ha cose più importanti a cui pensare.

«Ovviamente non sono stato io! Non ci sono mai salito in quel maledettissimo Olimpo!» e la sua voce è così stridula che Danny nemmeno si riconosce... però... però «È per questo che Meka è morto? Perché qualcuno si è convinto che io abbia rubato qualcosa che nemmeno so cosa sia e la rivuole?» ed è un pensiero assurdo.

Meka è morto per uno sbaglio? Perché degli stupidi Dei non si sono capiti bene? Danny non ha chiesto di entrare a fare parte di questo mondo, non ha mai visto suo padre, non gli ha mai chiesto nulla e non gli iteressa in che rapporti ia con i suoi fratelli, ma... ma perché Meka? Perché si sono dovuti prendere Meka? Non lo capisce. Dio non lo capisce.

Steve gli poggia una mano sulla spalla e Dany sente un poco di tensione abbandonarlo, ma non è abbastanza-.

«Meka sapeva a cosa andava incontro, Danny,» sta dicendo Chirone, «era un guardiano, uno particolarmente bravo, che è morto svolgendo il suo lavoro,» e Danny vuole dirle che non è stato solo particolarmente bravo, che è stato il migliore, che nessuno potrebbe aver mai fatto un lavoro migliore del suo, ma non ci riesce.

«E allora cosa possiamo fare? » chiede «Se si continua così…» dopotutto l'intera America è scossa da devastanti temporali e le maree stanno impazzendo e Danny ora sa perché.

E non vuole fare altro che prendere le testone di questi stupidi dei e sbatterle tra di loro fino a farli diventare esseri intelligenti. E un po' meno egocentrici - percò Danny non crede di avere alcuna possibilità in quello.

«Possiamo scendere all’inferno,» dice Steve - come se gli stesse dicendo di andare a fare un pic nic il bastardo «se non è stato Zeus, l’unico che ha un interesse reale è Ade,» e ha senso. E comunque Danny vuol dire un paio di cosette al suo caro zietto (cosette probabilmente non adatte ad uscire dalla bocca di un minore, ma Danny non è mai stato un minore qualunque).

«No!» sibila Chirone, fermando tutti i loro piani «Non posso lasciarvi andare, anche se riusciste ad entrare, come potreste uscire? Non è chiamato il luogo del non ritorno per nulla!» e Danny sa che lei è solo preoccupata per loro, ma non c'è niente che può convincerlo a fermarsi ora.- Nulla che possa fargli cambiare idea.

Solo che non sa cosa potrebbe dirle - come potrebbe mai farle capire che non ha davvero modo di fermarlo? Solo che a quel punto Steve gli mette una mano sulla spalla e lo blocca dal dire qualsiasi cosa. E ora Danny èufficialmente spaventato perché Steve la voce della ragione? è uno Steve con un piano. E i piani di Steve sono spesso disastrosi.

«Ha ragione, ovviamente,» e uh, Steve la voce della ragione che da del lei a qualcuno? Problemi., tanti problemi «ma non abbiamo altra scelta. Siamo disposti ad aspettare altri due giorni, ma dopo dobbiamo agire se non abbiamo un’altra idea.»

Danny vuole urlare, chiedere se hanno tutti perso il lume della ragione, dire loro che non ha alcuna intenzione di rimanere fermo a non fare nulla per altri due giorni, ma Steve lo ferma di nuovo e per qualche strana ragione, Danny si blocca.

E vede Chin e Kono che ridono - e uh, Danny ha ufficialmente terrore dei suoi amici.

Ufficialmente terrore.

Chirone, comunque, non sembra vedere la serie di sguardi che passano tra i Cugini Fantastici e annuisce, soddisfatta. A volte Danny invidia le persone che sono in grado di non percepire con splendida chiarezza mentre le persone progettano cattive, cattivissime idee.

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«Volete fare cosa?» chiede, la sua voce è un poco stridula e quei tre sembrano fin troppo fieri di loro stessi per i suoi gusti.

«Pensavamo fosse quello che volevi anche tu,» e Steve arcua un sopracciglio mentre lo dice e ha ragione, ha dannatamente ragione, è quello che vuole: andare all'inferno e prendere a calci il re degli inferi. Solo che lui l'ha sempre immaginato più un lavoro... di gruppo o qualcosa di simile.

Scappare dal campo e andare a fare tutto solo loro quattro non gli sembra una grandissima idea.

«Non abbiamo altro modo,» ragiona Kono, scuotendo le spalle «Chirone non ci lascerà mai andare,» e Danny lo sa che è vero, l'ha visto nei suoi occhi pochi minuti prima. Nel modo in cui li ha guardati e quando hanno detto che non avrebbero più provato, che avrebbero cercato un altro modo.

E 'fanculo, dopotutto è davvero quello che vuole e, come si dice, quando si sta con lo zoppo si comincia a zoppicare. E a furia di stare in mezzo ai matti, Danny era ammattito a sua volta.

«Okay, mettiamo il caso che io decida di aggregarmi a questo pic-nic dell’apocalisse, anche se non ho ancora detto sì,» e si blocca, guardandoli tuti e tre per un secondo, stando attendo ad avere la loro completa attenzione «Come potremmo uscire? Chirone prima non aveva tutti i torti…»

Chin scuote le spalle «Conosco qualcuno che potrebbe essere utile a questo riguardo…» e Chin non avrebbe suggerito qualcuno senza motivo.

Hermes... Hermes, il messaggero degli dei... «L’unico Dio che può andare ovunque ed è ufficialmente uscito dagli inferi tutto d’un pezzo…» mormora ad alta voce e vede Chin annuire, sorridendo.

Okay, okay, potrebbe essere una buona idea. O comunque un’idea che non comporti la loro inevitabile morte.

O qualcosa di simile.

Insomma, un’idea che può anche apprezzare.

«Okay, Super-Chin, come si chiama questo tuo fantomatico amico? » e oddio, potrebbero anche farlo. Potrebbero andare all’inferno senza che nessuno lo sappia a prendere a testare il Dio della morte.

La vita di Danny è così strana.

«Il suo nome è Kameoka,» e Danny non ricorda di aver mai sentito questo nome, ma se Chin dice che è a posto, Danny gli crede.

«Parte 1 || Parte 3»

character: kono, fandom: h5-o, character: chin, paring: steve/danny, *cow-t, !fanfiction, character: steve, character: danny

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