Titolo: The gentlest things
Autore:
chibi_saru11 Beta: ///
Fandom: Glee
Personaggi: Blaine Anderson; Kurt Hummel
Pairings: Klaine
Rating: PG
Avvertimenti: FLUFF O ANGST O FLUFF IO NON LO SO QUESTA COSA NON HA SENSO. Future!fic; Slash
Word: 1195 (FiDiPua)
Riassunto: Blaine è spaventato di cosa si perdi per strada, Kurt non riesce a credere a cosa abbia guadagnato.
Note:
1. SO WHY DON'T WE GOOOOO, SOMEWHERE ONLY WE KNOOOOOOW *PIANGE FOREVER*
2. "La maledizione degli uomini è che essi dimenticano." per la settima settimana della COW-T @
maridichallenge Disclaimer: Glee non è mio, non riuscirei mai ad essere abbastanza troll per mandare avanti una cosa simile. Blaine non è mio, Kurt non è mio.
C’è qualcosa di magico nel momento in cui comincia una nuova relazione - c’è incertezza e c’è paura (spesso tantissima paura), ma c’è anche una felicità e un calore che si allargano per tutto il corpo. Partono dallo stomaco di solito (ed è assurdo, perché probabilmente dovrebbero partire dal cuore o da qualcosa di più significativo dello stomaco, ecco, però per Blaine è sempre quello che lo frega).
Qualunque tocco e qualunque parola sono come un regalo, qualcosa di prezioso da proteggere ed assaporare fino all’ultimo secondo (perché sono movimenti nuovi e fragili, quasi come dei bambini).
Il problema, però, è che questi sentimenti spariscono presto - scompaiono affogati dall’abitudine, dalla ripetitività. È come se una parte della magia si perdesse per strada, schiacciata dal tempo.
Succede a tutte le coppie e presto si ci dimentica delle carezze esitanti, delle parole spaventate e degli sguardi pieni di qualcosa come speranza. È allora che la relazione comincia a fossilizzarsi, a venir data per scontato.
È allora che comincia a morire (magari non subito, magari dopo anni ed anni, ma è la verità) e Blaine è più spaventato da quello che cominciano a dimenticare che dalle piccole liti.
Ed è stupido perché sono insieme da sei anni ed ama Kurt così tanto, davvero - lo ama la mattina quando si sveglia persino troppo presto per prendersi cura della sua pelle (è importante, Blaine dice arrabbiato quando Blaine lo prega di tornare a letto) e lo ama quando si sdraia di nuovo accanto a lui e cerca di convincerlo ad alzarsi baciandogli prima la guancia e poi il collo e di solito finisce che nessuno dei due si alza per almeno tre ore.
Lo ama anche mentre litigano, mentre Kurt usa quella sua lingua affilata come una spada per sputargli addosso alcune delle cose più cattive che abbia mai sentito (perché è questa la specialità di Kurt, toccare sempre il nervo giusto, senza alcuno sforzo) e tra la rabbia e la tristezza, Blaine non riesce mai a scacciare l’ondata di affetto - perché si è innamorato anche di quella parte di Kurt, davvero.
Solo che Blaine a volte cerca di ricordare l’esitazione delle sue mani di quella prima volta, di quel primo goffo bacio alla Dalton - con Kurt che lo guardava come se gli stesse regalando il mondo e con il suo cuore che batteva così velocemente che aveva paura sarebbe scoppiato - e non ci riesce. Non ricorda nemmeno le esatte parole che si sono detti (ricorda di aver detto qualcosa di estremamente imbarazzante, sì, ma non ricorda le parole precise). E Blaine ha paura di ciò, ha paura di perdere Kurt per quello che si sono lasciati andare per strada, per quello che il tempo toglie ad ogni relazione.
Il solo pensiero di vivere senza Kurt al suo fianco… ed è stupido perché ricorda distintamente di aver pensato, a diciassette anni, che non sarebbero durati oltre il liceo, che nessuno rimane con la stessa persona per tutta la vita.
Ora quegli stessi pensieri lo fanno arrabbiare perché sì, Blaine vuole credere che si possa restare con la stessa persona dal liceo per tutta la vita. Se quella persona è Kurt Hummel, se quella persona è la cosa più bella che tu abbia mai visto, si può.
Kurt pensa che ci sia qualcosa di magico in come una relazione continui. Forse perché nei suoi anni al McKinley ha visto così tante relazioni cominciare, ma bruciarsi prima di poter davvero raggiungere uno stadio stabile.
Certo, i primi baci, le prime carezze sono importanti - sono magnifici, davvero - ma sono facili, non richiedono alcuno sforzo. Spesso li si fanno spinti dal desidero e dal bisogno fisico dell’altro. Nel tempo tutto diventa molto più pacato, nel tempo spesso quel bisogno fisico dell’altra persona - non sparisce, no, ma si acquieta, ritorna solo in alcuni selezionati momenti.
Vivere ogni giorno con una singola persona, impararne ogni difetto ed amarlo allo stesso modo è la parte difficile, quella che richiede lavoro e pazienza e fatica, ma che da le maggiori soddisfazioni.
E quando Blaine ritorna a casa esausto e stressato (e davvero, per quanto lo ami, Blaine diventa insopportabile quando è stressato) Kurt si prepara a fargli un massaggio e a lasciarlo ventilare la sua frustrazione su di lui, perché lo ama, perché sa che quella sera Blaine lo abbraccerà da dietro e gli chiederà scusa e gli dirà che lo ama e Kurt gli crederà (perché Blaine Anderson è un po’ tonto e ottuso a volte, ma è patologicamente incapace di mentire).
E probabilmente è vero, si perdono piccoli pezzi di una relazione andando avanti (ora Kurt non ricorda il nervosismo della sua prima volta, come le sue mani tremassero sulla guancia di Blaine, ma ricorda il suo profumo e il suo corpo e le candele) ma questo non vuol dire nulla perché si guadagnano così tante altre cose nel frattempo.
Kurt ha guadagnato la sicurezza di poter prendere Blaine tra le braccia senza alcun timore, di poterlo baciare dolcemente senza essere spaventato di essere rifiutato. Ha imparato la marca del gel di Blaine e il suo cibo preferito. Ha imparato come gli piace dormire e come si è fatto quella cicatrice all’altezza della sua spalla.
Ha imparato come le sue mani siano sempre calde al punto giusto e come i suoi occhi cambino colore a seconda della luce e ogni nuova piccola cosa, ogni nuova informazione, lo rende così felice che a volte si chiede se sia normale.
Si chiede se sia possibile essere così innamorato di qualcuno anche dopo sei anni. Ha paura che sia anormale - ha visto milioni di relazioni implodere, bruciare velocemente e a volte si chiede come sia possibile che loro siano resistiti così tanto (beh, c’è stata l’estate di tre anni fa, in cui sono stati separati per due mesi e Kurt ha baciato un ragazzo della sua università e ha cominciato a piangere in mezzo al bacio perché quel ragazzo sapeva di chewingum alla menta e Blaine ha sempre odiato la menta, ma Kurt cerca di non pensarci troppo).
Solo che poi guarda verso il divano e vede Blaine sdraiato, i suoi nuovi occhiali da lettura appoggiati sul naso e i suoi ricci liberi dal gel e si rende conto che non gli importa.
E che qualsiasi cosa abbiano perso non ha importanza perché quello che hanno trovato è così importante che a volte vorrebbe piangere per la felicità; che a volte lo fa e Blaine si alza dal divano e gli accarezza la guancia e gli chiede cosa abbia, cosa può fare per lui e oh, Blaine, bisbiglia piangendo ancora di più perché non può davvero credere di essere così fortunato.
Ti amo, dice, perché è l’unica cosa di cui è certo, ma suona strano tra le lacrime e con il naso che gli cola - e Dio, deve essere bruttissimo pieno di muco e lacrime.
Blaine gli sorride, pulendogli le guance con la sua maglietta (e Kurt gli ricorderebbe di trattare i suoi vestiti con un po’ di rispetto, davvero, ma non gli interessa, non in quel preciso istante) e poi lo bacia. E non dice anche io fino a qualche ora dopo, quando sono stanchi e nudi a letto, ma Kurt lo sente comunque.