[KAT-TUN - Kis-My-Ft2] Guilty
Titolo: Guilty
Fandom: KAT-TUN + Kis-My-Ft2
Pairing: Tanaka Koki x Fujigaya Taisuke
Rating: R
Avvertenze: Slash, Death!Fic
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Un po’ ti vergogni. Un po’ vorresti non trovarti lì, in quella stanza, in quel letto, accanto al tuo migliore amico, dopo aver fatto sesso.
Note: Scritta per la diecielode con il prompt “E so che indietro mai più si ritorna”
WordCount: 484 fiumidiparole
**
Osservi il volto di Koki.
Ti spezza il cuore nel vederlo devastato dalla disperazione e dallo stupore. Eppure non riesci a sentirti in colpa.
Vorresti. Anzi, dovresti.
Eppure non provi nulla.
Ti alzi lentamente dal letto, perché non sai che altro fare. Ti vesti, lentamente, senza osservarlo.
Un po’ ti vergogni. Un po’ vorresti non trovarti lì, in quella stanza, in quel letto, accanto al tuo migliore amico, dopo aver fatto sesso.
Lui si avvicina al letto, senza fare altro.
E, lui sì, lui ti fa pena.
Ti piace vedere quello sguardo sul suo volto, ti piace avergli finalmente tolto il suo sorrisetto strafottente dalla faccia.
Dio, erano anni che lo volevi fare e finalmente ci sei riuscito. Ci sei riuscito ed è stato tutto incredibilmente semplice.
E’ bastato far bere qualche bicchiere in più a Fujigaya e lo hai visto crollare in meno di tre ore. Poi te lo sei scopato.
A lungo.
Perché, all’inizio, era solo quello che desideravi. Sentirlo intorno a te, mentre gemeva il tuo nome e si inarcava contro il tuo corpo, voglioso.
E ti è piaciuto toccarlo e scopartelo.
Infine nel tuo cervello è scattato qualcosa. Cosa, esattamente, non lo sai. Ma hai allungato la mano e hai affetto il suo tagliacarte e lo hai colpito.
A lungo.
E’ stato più forte di te. Hai cercato di fermarti, ma ogni volta che affondavi la lama dentro al suo petto e sentivi l’odore del sangue stordirti, sentivi che dovevi andare avanti.
Koki ti risveglia dal tuo stato di trance. Scuote il cadavere di Taisuke e tu non riesci a fare altro che a ridere.
A ridere, senza riuscire a fermarti.
Colpisci la testa di Koki con la sua mazza da golf. Più volte.
A lungo.
Senti il suo sangue e il suo cervello contro i tuoi vestiti e il tuo volto, ma di nuovo quella sensazione di poteva di inebria i sensi e non riesci ancora a fermarti.
Poi ti fermi. Ansimi. Sei stanco. Hai sonno. Decidi di andare a casa.
Adesso che Koki non può più insudiciare il corpo di Taisuke, ti senti allo stesso tempo stanco e soddisfatto.
Erano mesi che non riuscivi a dormire, immaginandoti loro due che si rotolavano fra quelle lenzuola luride.
Apri la porta, estraniandoti da quel luogo disordinato che puzza di sangue e di morte.
Ti copri con un giacchetto.
Entri nella tua casa, staccando finalmente l’adesivo sul campanello dove c’è scritto ancora scritto il tuo nome, accanto al suo.
Kitayama Hiromitsu, Fujigaya Taisuke.
Inizia a capire che ciò che hai fatto è sbagliato.
Forse senti anche un briciolo di rimorso. Getti i vestiti in un sacchetto della spazzatura. Domani ti aspetta un lungo viaggio fino a Chiba per sbarazzarti di quelle prove.
Forse comprendi che c’erano altre soluzione, ma continui a non vederle.
Ti porti le coperte alla spalla, coprendoti perché hai freddo. Sbadigli. Hai davvero tanto sonno.
Ti addormenti tranquillo, sapendo che nessuno potrà mai capire che ci sei tu dietro tutto quello scempio.
Alla fine, non puoi più tornare indietro
.
Fandom: KAT-TUN + Kis-My-Ft2
Pairing: Tanaka Koki x Fujigaya Taisuke
Rating: R
Avvertenze: Slash, Death!Fic
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Un po’ ti vergogni. Un po’ vorresti non trovarti lì, in quella stanza, in quel letto, accanto al tuo migliore amico, dopo aver fatto sesso.
Note: Scritta per la diecielode con il prompt “E so che indietro mai più si ritorna”
WordCount: 484 fiumidiparole
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Osservi il volto di Koki.
Ti spezza il cuore nel vederlo devastato dalla disperazione e dallo stupore. Eppure non riesci a sentirti in colpa.
Vorresti. Anzi, dovresti.
Eppure non provi nulla.
Ti alzi lentamente dal letto, perché non sai che altro fare. Ti vesti, lentamente, senza osservarlo.
Un po’ ti vergogni. Un po’ vorresti non trovarti lì, in quella stanza, in quel letto, accanto al tuo migliore amico, dopo aver fatto sesso.
Lui si avvicina al letto, senza fare altro.
E, lui sì, lui ti fa pena.
Ti piace vedere quello sguardo sul suo volto, ti piace avergli finalmente tolto il suo sorrisetto strafottente dalla faccia.
Dio, erano anni che lo volevi fare e finalmente ci sei riuscito. Ci sei riuscito ed è stato tutto incredibilmente semplice.
E’ bastato far bere qualche bicchiere in più a Fujigaya e lo hai visto crollare in meno di tre ore. Poi te lo sei scopato.
A lungo.
Perché, all’inizio, era solo quello che desideravi. Sentirlo intorno a te, mentre gemeva il tuo nome e si inarcava contro il tuo corpo, voglioso.
E ti è piaciuto toccarlo e scopartelo.
Infine nel tuo cervello è scattato qualcosa. Cosa, esattamente, non lo sai. Ma hai allungato la mano e hai affetto il suo tagliacarte e lo hai colpito.
A lungo.
E’ stato più forte di te. Hai cercato di fermarti, ma ogni volta che affondavi la lama dentro al suo petto e sentivi l’odore del sangue stordirti, sentivi che dovevi andare avanti.
Koki ti risveglia dal tuo stato di trance. Scuote il cadavere di Taisuke e tu non riesci a fare altro che a ridere.
A ridere, senza riuscire a fermarti.
Colpisci la testa di Koki con la sua mazza da golf. Più volte.
A lungo.
Senti il suo sangue e il suo cervello contro i tuoi vestiti e il tuo volto, ma di nuovo quella sensazione di poteva di inebria i sensi e non riesci ancora a fermarti.
Poi ti fermi. Ansimi. Sei stanco. Hai sonno. Decidi di andare a casa.
Adesso che Koki non può più insudiciare il corpo di Taisuke, ti senti allo stesso tempo stanco e soddisfatto.
Erano mesi che non riuscivi a dormire, immaginandoti loro due che si rotolavano fra quelle lenzuola luride.
Apri la porta, estraniandoti da quel luogo disordinato che puzza di sangue e di morte.
Ti copri con un giacchetto.
Entri nella tua casa, staccando finalmente l’adesivo sul campanello dove c’è scritto ancora scritto il tuo nome, accanto al suo.
Kitayama Hiromitsu, Fujigaya Taisuke.
Inizia a capire che ciò che hai fatto è sbagliato.
Forse senti anche un briciolo di rimorso. Getti i vestiti in un sacchetto della spazzatura. Domani ti aspetta un lungo viaggio fino a Chiba per sbarazzarti di quelle prove.
Forse comprendi che c’erano altre soluzione, ma continui a non vederle.
Ti porti le coperte alla spalla, coprendoti perché hai freddo. Sbadigli. Hai davvero tanto sonno.
Ti addormenti tranquillo, sapendo che nessuno potrà mai capire che ci sei tu dietro tutto quello scempio.
Alla fine, non puoi più tornare indietro
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