[KAT-TUN - Kis-My-Ft2] With you by my side
Titolo: With you by my side
Fandom: KAT-TUN + Kis-My-Ft2
Pairing: Tanaka Koki x Fujigaya Taisuke
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Alla fine, poco prima che scendesse insieme a tutti gli altri, Fujigaya corse da lui e lo afferrò per un polso. Il più grande si voltò, stupito.
Note: Scritta per la diecielode con il prompt “Però ti prego tu dammi la mano” e per ilmmom_italia.
WordCount: 818 fiumidiparole
**
Taisuke lo vedeva. Ed era stanco. Stanco di quella situazione. Stanco di vedere l'uomo che amava stare sempre chiuso in un angolo, senza più parlare con nessuno. O uscire. O fare qualunque cosa che non fosse il minimo necessario per mantenersi in vita.
Era stanco di vederlo camminare per i corridoi, la faccia verso il pavimento mentre sospirava come se non ci fosse più un domani.
Era stanco. Semplicemente, non ce la faceva più.
Anche quel giorno c'erano state le prove per il concerto e lui era rimasto fermo sul palco, a guardare Koki per tutto il tempo.
Alla fine, poco prima che scendesse insieme a tutti gli altri, Fujigaya corse da lui e lo afferrò per un polso. Il più grande si voltò, stupito.
« Taipi, che cosa c'è? » chiese senza capire, mentre si faceva trascinare dietro delle tende.
« Vieni, devo parlarti Koki. » sussurrò.
Si guardò intorno un paio di volte, poi lo spinse oltre le tende, gettandolo al muro. Infine si inginocchiò davanti a lui, slacciandogli i pantaloni e iniziando a toccarlo, senza dargli un secondo di tregua.
Koki si fece scappare un gemito e poi calò di nuovo la testa verso il più piccolo, che aveva un ghigno soddisfatto sul volto.
« Allontanati. » ringhiò.
« No Koki. » replicò l'altro « Ho aspettato per anni questo momento e non ti lascerò andare via così, senza approfittarne. »
La velocità della sua mano aumentò, tanto che, poco dopo Koki lo afferrò per i capelli, spingendogli l'erezione in bocca.
Taisuke lo fece fare, iniziando a succhiare solo la punta, mentre continuava a muovere la mano, sempre velocemente.
Koki cercò di trattenere i gemiti come meglio poteva, ma sapeva che non stava facendo un ottimo lavoro. La bocca di Taisuke era qualcosa che gli stava facendo dimenticare qualsiasi problema.
Resosi conto che stava per venire, il più grande lo afferrò, tirandolo indietro e spingendolo contro il muro. Gli slacciò i pantaloni, tirandoglieli giù e si spinse dentro di lui, senza nemmeno prepararlo.
Fujigaya gli morse con violenza un braccio, cercando di reprimere il grido di dolore e rimase attaccato alla sua pelle fino a che non si fu abituato. Koki iniziò a spingere, lentamente, un po' in colpa per essere entrato in lui con tutta quella brutalità. Altrettanto lentamente il ragazzo si staccò dal suo braccio, piegò la testa al petto e cercò di trattenere i respiri.
Era una cosa che aveva sempre sognato quella di fare sesso con Koki. Lo amava da anni, da troppi anni e non avrebbe voluto che stare per sempre al suo fianco e renderlo felice, in qualunque maniera.
Non gli interessa essere amato. Gli interessava stargli accanto, qualunque fosse il ruolo che Koki avrebbe deciso di fargli recitare dopo quella sera.
Strinse le mani a pugno, mentre le spinte di Koki si facevano sempre più veloci e la sua mano era scese sulla sua erezione, iniziando a toccarlo alla stessa velocità.
Venne nella sua mano, poco dopo, con un gemito roco, ansimando il suo nome. Si sentì afferrare per i fianchi e sentì il fiato caldo di Koki mentre gemeva nell'orecchio il suo nome, fino a quando non lo sentì venire a sua volta, dentro di lui.
Si rivestirono, lentamente e poi, senza farsi vedere, uscirono dallo stadio. Fujigaya si accese una sigaretta, subito imitato dal più grande.
« Perché Taipi? » chiese piano Koki.
Il più piccolo sospirò. Era arrivato il momento.
« Perché ti amo. » commentò piano senza guardarlo « Da quando sono piccolo. Ho aspettato che tu mi notassi, ma non è mai successo. Quando ti sei messo con Junno, ho cercato di essere felice per te, perché vedevo che tu lo eri. Però da quando vi siete lasciati... non lo so Koki. Non è giusto che io attenda ancora. » lo guardò « So che tu non mi ami, so che non mi hai mai visto sotto quella luce, ma ti chiedo solo una cosa. Pensaci, ok? »
Si alzò, velocemente, senza dargli tempo di rispondere. Koki lo osservò scappare via e si sentì improvvisamente solo.
Era sempre stato bene con Taisuke. Avevano molte cose in comune. Era una caro amico e una persona fidata.
Sospirò, di nuovo, continuando a fumare. Ma comunque fossero andate le cose, Taisuke aveva ragione, non era giusto che lui soffrisse ancora a causa di Junno.
Doveva darsi una svegliata e guardare avanti, trovare di nuovo un qualcuno che potesse renderlo felice e che lui potesse rendere felice.
Rientrò dentro lo stadio e bussò al camerino dei Kis-My-Ft2. Aprì. Dentro non c'era nessuno, solo il ragazzo che si cambiare.
Si mise davanti a lui, tendendogli una mano.
« Se tu mi darai una mano e mi starai sempre accanto... ti prometto che posso provarci Taisuke. Ma non voglio darti illusioni, io... »
Fu interrotto di nuovo dal più piccolo che gli era saltato in collo, abbracciandolo. Finse di non sentire contro il collo le sue lacrime e ricambiò l'abbraccio.
« Grazie. » sussurrò il ragazzo.
« Grazie a te Taipi. » mormorò altrettanto piano.
Fine.
Fandom: KAT-TUN + Kis-My-Ft2
Pairing: Tanaka Koki x Fujigaya Taisuke
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Alla fine, poco prima che scendesse insieme a tutti gli altri, Fujigaya corse da lui e lo afferrò per un polso. Il più grande si voltò, stupito.
Note: Scritta per la diecielode con il prompt “Però ti prego tu dammi la mano” e per ilmmom_italia.
WordCount: 818 fiumidiparole
**
Taisuke lo vedeva. Ed era stanco. Stanco di quella situazione. Stanco di vedere l'uomo che amava stare sempre chiuso in un angolo, senza più parlare con nessuno. O uscire. O fare qualunque cosa che non fosse il minimo necessario per mantenersi in vita.
Era stanco di vederlo camminare per i corridoi, la faccia verso il pavimento mentre sospirava come se non ci fosse più un domani.
Era stanco. Semplicemente, non ce la faceva più.
Anche quel giorno c'erano state le prove per il concerto e lui era rimasto fermo sul palco, a guardare Koki per tutto il tempo.
Alla fine, poco prima che scendesse insieme a tutti gli altri, Fujigaya corse da lui e lo afferrò per un polso. Il più grande si voltò, stupito.
« Taipi, che cosa c'è? » chiese senza capire, mentre si faceva trascinare dietro delle tende.
« Vieni, devo parlarti Koki. » sussurrò.
Si guardò intorno un paio di volte, poi lo spinse oltre le tende, gettandolo al muro. Infine si inginocchiò davanti a lui, slacciandogli i pantaloni e iniziando a toccarlo, senza dargli un secondo di tregua.
Koki si fece scappare un gemito e poi calò di nuovo la testa verso il più piccolo, che aveva un ghigno soddisfatto sul volto.
« Allontanati. » ringhiò.
« No Koki. » replicò l'altro « Ho aspettato per anni questo momento e non ti lascerò andare via così, senza approfittarne. »
La velocità della sua mano aumentò, tanto che, poco dopo Koki lo afferrò per i capelli, spingendogli l'erezione in bocca.
Taisuke lo fece fare, iniziando a succhiare solo la punta, mentre continuava a muovere la mano, sempre velocemente.
Koki cercò di trattenere i gemiti come meglio poteva, ma sapeva che non stava facendo un ottimo lavoro. La bocca di Taisuke era qualcosa che gli stava facendo dimenticare qualsiasi problema.
Resosi conto che stava per venire, il più grande lo afferrò, tirandolo indietro e spingendolo contro il muro. Gli slacciò i pantaloni, tirandoglieli giù e si spinse dentro di lui, senza nemmeno prepararlo.
Fujigaya gli morse con violenza un braccio, cercando di reprimere il grido di dolore e rimase attaccato alla sua pelle fino a che non si fu abituato. Koki iniziò a spingere, lentamente, un po' in colpa per essere entrato in lui con tutta quella brutalità. Altrettanto lentamente il ragazzo si staccò dal suo braccio, piegò la testa al petto e cercò di trattenere i respiri.
Era una cosa che aveva sempre sognato quella di fare sesso con Koki. Lo amava da anni, da troppi anni e non avrebbe voluto che stare per sempre al suo fianco e renderlo felice, in qualunque maniera.
Non gli interessa essere amato. Gli interessava stargli accanto, qualunque fosse il ruolo che Koki avrebbe deciso di fargli recitare dopo quella sera.
Strinse le mani a pugno, mentre le spinte di Koki si facevano sempre più veloci e la sua mano era scese sulla sua erezione, iniziando a toccarlo alla stessa velocità.
Venne nella sua mano, poco dopo, con un gemito roco, ansimando il suo nome. Si sentì afferrare per i fianchi e sentì il fiato caldo di Koki mentre gemeva nell'orecchio il suo nome, fino a quando non lo sentì venire a sua volta, dentro di lui.
Si rivestirono, lentamente e poi, senza farsi vedere, uscirono dallo stadio. Fujigaya si accese una sigaretta, subito imitato dal più grande.
« Perché Taipi? » chiese piano Koki.
Il più piccolo sospirò. Era arrivato il momento.
« Perché ti amo. » commentò piano senza guardarlo « Da quando sono piccolo. Ho aspettato che tu mi notassi, ma non è mai successo. Quando ti sei messo con Junno, ho cercato di essere felice per te, perché vedevo che tu lo eri. Però da quando vi siete lasciati... non lo so Koki. Non è giusto che io attenda ancora. » lo guardò « So che tu non mi ami, so che non mi hai mai visto sotto quella luce, ma ti chiedo solo una cosa. Pensaci, ok? »
Si alzò, velocemente, senza dargli tempo di rispondere. Koki lo osservò scappare via e si sentì improvvisamente solo.
Era sempre stato bene con Taisuke. Avevano molte cose in comune. Era una caro amico e una persona fidata.
Sospirò, di nuovo, continuando a fumare. Ma comunque fossero andate le cose, Taisuke aveva ragione, non era giusto che lui soffrisse ancora a causa di Junno.
Doveva darsi una svegliata e guardare avanti, trovare di nuovo un qualcuno che potesse renderlo felice e che lui potesse rendere felice.
Rientrò dentro lo stadio e bussò al camerino dei Kis-My-Ft2. Aprì. Dentro non c'era nessuno, solo il ragazzo che si cambiare.
Si mise davanti a lui, tendendogli una mano.
« Se tu mi darai una mano e mi starai sempre accanto... ti prometto che posso provarci Taisuke. Ma non voglio darti illusioni, io... »
Fu interrotto di nuovo dal più piccolo che gli era saltato in collo, abbracciandolo. Finse di non sentire contro il collo le sue lacrime e ricambiò l'abbraccio.
« Grazie. » sussurrò il ragazzo.
« Grazie a te Taipi. » mormorò altrettanto piano.
Fine.