[Ninkyo Helper] Make me say yes
Titolo: Make me say yes
Fandom: Ninkyo Helper
Pairing: Izumi Reiji x Takayama Mikiya
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Più si agitava, più i fili sottili si stringevano intorno a lui, immobilizzandolo e rendendolo ancora più impotente.
Note: Scritta per la think_angst con il prompt “Giochi a farmi dire sì”
WordCount: 228 fiumidiparole
**
Non c’era nessun modo per sfuggire ad Izumi. Mikiya lo aveva capito ben presto che ormai si ritrovava intrappolato nella tela del ragno.
Più si agitava, più i fili sottili si stringevano intorno a lui, immobilizzandolo e rendendolo ancora più impotente.
Avrebbe voluto alzare la testa, guardare Izumi negli occhi e dirgli che non ci stava più, che era stanco dei suoi giochetti, dei suoi segreti, della loro immagine da proteggere. Il più piccolo sapeva che erano solo scuse quelle che Izumi gli poneva davanti.
Semplicemente, a Reiji di lui non importava così tanto da mettersi in gioco. Lo manovrava a suo piacimento e Mikiya non riusciva mai a dirgli di no.
Anzi. Giorno dopo giorno e ora dopo ora, non faceva altro che annuire, dire di sì, pendere dalle sue labbra, farsi usare come meglio credeva.
Gli diceva di sì, per qualunque cosa e ormai anche Izumi aveva comprendo come si stesse evolvendo quel gioco. Appena lui schioccava le dita, Mikiya arrivava e faceva qualunque cosa.
Perché dire di no ad Izumi è impossibile, così si diceva sempre per giustificarsi. Perché lo amava così tanto che il solo pensiero di vederlo allontanarsi lo rendeva pazzo e isterico.
Perché l’unica cosa che poteva fare era odiare quella vita e maledire sé stesso perché non trovava mai la forza adatta per abbandonare Izumi e trovare, una volta per tutto, il coraggio di dirgli “no.”
Fandom: Ninkyo Helper
Pairing: Izumi Reiji x Takayama Mikiya
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Più si agitava, più i fili sottili si stringevano intorno a lui, immobilizzandolo e rendendolo ancora più impotente.
Note: Scritta per la think_angst con il prompt “Giochi a farmi dire sì”
WordCount: 228 fiumidiparole
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Non c’era nessun modo per sfuggire ad Izumi. Mikiya lo aveva capito ben presto che ormai si ritrovava intrappolato nella tela del ragno.
Più si agitava, più i fili sottili si stringevano intorno a lui, immobilizzandolo e rendendolo ancora più impotente.
Avrebbe voluto alzare la testa, guardare Izumi negli occhi e dirgli che non ci stava più, che era stanco dei suoi giochetti, dei suoi segreti, della loro immagine da proteggere. Il più piccolo sapeva che erano solo scuse quelle che Izumi gli poneva davanti.
Semplicemente, a Reiji di lui non importava così tanto da mettersi in gioco. Lo manovrava a suo piacimento e Mikiya non riusciva mai a dirgli di no.
Anzi. Giorno dopo giorno e ora dopo ora, non faceva altro che annuire, dire di sì, pendere dalle sue labbra, farsi usare come meglio credeva.
Gli diceva di sì, per qualunque cosa e ormai anche Izumi aveva comprendo come si stesse evolvendo quel gioco. Appena lui schioccava le dita, Mikiya arrivava e faceva qualunque cosa.
Perché dire di no ad Izumi è impossibile, così si diceva sempre per giustificarsi. Perché lo amava così tanto che il solo pensiero di vederlo allontanarsi lo rendeva pazzo e isterico.
Perché l’unica cosa che poteva fare era odiare quella vita e maledire sé stesso perché non trovava mai la forza adatta per abbandonare Izumi e trovare, una volta per tutto, il coraggio di dirgli “no.”