Tv: Supernatural - Hollow Be My Name (Whom God Helps)

Apr 13, 2010 20:43


SUPERNATURAL
Hollow be my name (Whom God Helps)

R - riferimenti all’apocalisse, cose sanguinolente e simili
Idealmente Gen, ma la linea tra ‘gen’ e ‘wincest’ (Dean/Sam) è molto labile nel mio immaginario, quindi interpretate come volete…
Spoilers per la terza stagione, anche se è considerabile AU direttamente dal primo episodio. Io ero 3x08 al momento in cui ho scritto tutto, comunque :D
Disclaimers: i bimbi sono di Kripke; Azrael è di… Dio? (Hn…) e 'Hollow be my name' è dei Poisonblack.
Summary : Alla fine è Dean a piegare il Paradiso.

edit - xposted su winchester_ita



As all the other emotions are playing dead
You're living fire, The cunning lie
Can't you see how we both deserve to die?

L’Arcangelo Azrael ha mangiato l’ultima volta 235 giorni, 16 ore, 15 minuti fa.

*

Dean non riesce a credere in Dio.
Dal giorno in cui Padre Jim gli ha mostrato come accendere le candele e pregare, non è stato in grado di scacciare il pensiero che forse, ...forse il Paradiso non è così luminoso come dicono. In caso contrario gli angeli non avrebbero ragione di cadere.

*

Iniziò come La Fine dovrebbe: con silenzio e staticità a riempire l’aria.
Dean si era scostato di lato, osservando il cielo e annusando pioggia e fango. Il sole si era mostrato tanto luminoso da fargli chiudere gli occhi in un dolore bianco.
Nessun segno dello zolfo - niente esalazioni; ma, dopo L’Inizio, Dean non aveva potuto lavare il sangue dalle mani per giorni. A volte, non ci riesce nemmeno adesso.

*

I più fortunati sono morti 235 giorni, 16 ore, 14 minuti fa.

*

‘Oh, Dio’
L’uomo entra nel locale con un coltello affondato nel petto, il sangue che gli cola sui vestiti umidi.
Dean solleva un sopracciglio. ‘Sì?’, chiede, sorseggiando piano il proprio caffè.
L’uomo pare interdetto per un istante, poi si volta timidamente; la punta della lama è visibile attraverso i vestiti stracciati. ‘Potresti…?’, tenta.
Dean posa la tazza, afferra il manico e tira; un suono di risucchio, e qualcosa di giallo e liquido cade sul pavimento. Dean non si preoccupa di cosa possa essere. ‘Fatto’, dice, porgendo il coltello; l’uomo annuisce. ‘Grazie’, dice; e poi esce.
È tutto.
La cameriera è pallida dietro il bancone, ma non sviene; in fondo, è lei quella con una pallottola nella tempia sinistra.

*

‘Se riuscissimo a capire chi ha il contratto…’
‘…e ucciderla?’
‘E uccidere quella cosa, Dean. Potrei sicuramente…’
‘Si, potresti! E poi… ZAP: morto!’
‘Non morirei’
A quel punto, sapevano entrambi che era vero.

*

La corona di Sam gli è caduta in grembo 240 giorni, 7 ore, 3 minuti fa. Cinque giorni prima della Fine.

*

Non è come se la gente non morisse più. È che non lo sa fare fino in fondo.
I cervelli si spengono, i cuori si fermano e i polmoni cedono come sempre, ma i corpi non smettono di funzionare.
Così, c’è dolore - tanto.

*

La gente aveva cominciato a rendersene conto il secondo giorno. Perché, pensa Dean, ci sono cose che non si possono ignorare, per quanto orribili siano. All’inizio, c’era stata una strana euforia, una felicità vertiginosa: pazienti comatosi si risvegliavano, gli anziani continuavano a respirare, ragazzi di strada camminavano con proiettili e lame nel petto. E poi, i corpi avevano cominciato a imputridire.
Dean aveva sentito le prime urla immediatamente, ma c’erano voluti quattro giorni perché i lamenti diventassero abbastanza violenti da impedirgli il sonno.

Gli infarti tengono l’ossigeno lontano dai tessuti, le costole spezzate rendono doloroso ogni respiro, rame e metallo rompono la pelle e avvelenano il sangue.
I più sono diventati dipendenti da alcool e droga; dozzine svengono per le strade, altri urlano e collassano per la fatica. Dean ne è quasi grato: non c’è nulla oltre l’oblio.
Ma quando le mosche cominciano a covare uova e a mangiare dall’interno, la morfina non è più utile e i suoi occhi si chiudono. Lui può comunque vedere tutto.

*

235 giorni, 18 ore, 18 minuti: la voce di Azrael comincia a svanire.

*

Quando l’Anno stava per finire, Sam aveva portato Dean al Grand Canyon. Era stato strano e imbarazzante e irreale, e nessuno dei due aveva detto una parola.
A Dean piace pensare di essere morto quel giorno.

*

Azrael continua a ricordargli cosa succede quando la morte non raggiunge l’anima.
‘Svanire’, urla nella sua testa. ‘Svanire’, urla. È dolore, e agonia, e tortura, perché la prima cosa ad andarsene sono i ricordi; poi, la voce: e alla fine ogni cosa sparisce nell’aria sottile. Come se non ci fosse mai stata. Lentamente, gli altri cominciano a dimenticarti, così che il mondo diventa grigio e vuoto; e, alla fine, il tempo si ferma. E non c’è altro che dolore per quelli che rimangono.

Azrael continua a ricordargli cosa significhi svanire, e tutto quello che Dean riesce a fare è coprire le orecchie e dire: ‘Quindi, molto peggio dell’Apocalisse, eh?’
Azrael grida di paura; sta svanendo anche lui.

*

235 giorni, 19 ore, 3 minuti fa, Dean Winchester ha detto a Dio (o Qualsiasi Cosa ci sia Lassù) di andare a quel paese.

*

Il demone non ebbe bisogno di chiamare i mastini infernali; il mondo aveva già cominciato a impazzire allora, anche se era stata colpa di Sam a quel tempo.
Cinque giorni prima della Fine, Loro l’avevano preso, e Dean era rimasto solo e distrutto e colpevole, perché anche in quel modo il contratto non era sciolto. E Sam non era lì.

Quando il demone mise fine alla partita e Azrael venne per lui, tutto quello che Dean riuscì a pensare fu: ‘Non ancora’.
Ed è così che è adesso.

*

La parte peggiore è che quando il tempo smette di scorrere, la vita decide di ibernare se stessa.
Non ci sono pianti di bambino nei corridoi d’ospedale: il recalcitrare si è fermato nelle pance delle madri. Mai-nati dormono, fluttuando, coi pollici premuti contro le labbra chiuse.
Dean può sentirli respirare attraverso la propria anima così come li può udire i loro cuori fermarsi e i loro polmoni affogare, cullati dall’ultima canzone.
Sorride.

*

Sono passati 235 giorni, 21 ore, 5 minuti da quando gli occhi di Dean si sono tinti di verde.

*

I peccati di Dean sono più gravi di quelli di chiunque altro.
Può sentire la voce di Azrael nella sua mente leggere nome dopo nome in centinaia di voci differenti, con centinaia di lettere diverse e cento suoni diversi.
‘Per favore, Dean. Per favore’.
Ma Dean non l’ascolta; le menti umane non sono fatte per ospitare pensieri di morte. E Dean è distrutto e solo. Il sangue non scivola dalle sue mani.
‘Per favore, fermati’, Azrael scongiura.
Ma ‘Sammy’, è tutto quello che Dean dice; e: ‘Devo trovare Sammy prima’.
Anche se sa che il nome di Sam non può più essere nella lista.

*

A volte, quando i suoi occhi sono chiusi e le grida si quietano, Dean pensa di essere orgoglioso di se stesso.
Aveva promesso a suo padre di tenere Sam al sicuro; ed è quello che sta facendo.
Sta impedendo a Sam di cadere.

*

L’Anticristo si è risvegliato 240 giorni, 4 ore fa.
5 giorni, 4 ore, 5 minuti più tardi, Dean Winchester ha messo freno all’Apocalisse e ha reso il mondo eterno.

*

I suoi peccati sono sempre stati più gravi di quelli di Sam.

This is the state you've left me rotting in
Struggling between this guilt and suffering

[ PoisonBlack  - Hollow Be My Name]

Post originale @ iridania

1. fandom: tv, language: italian, 4. pairing: -, 3. character: dean winchester, 6. type: oneshot, 2. tv: supernatural, 0. fic, 6. type: au, 5. rating: r

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