Jan 19, 2015 12:22
Anzitutto, siccome mi secca tornare indietro per mettermi a correggere i vecchi post (ma forse un giorno lo farò, dipende dalla pigrizia), mi sembra più corretto precisare che il dottore sudista che sa del segreto di Alaina non si chiama Brook, bensì Brooks. Non so se una s può fare la differenza, ma lo dico giusto per pignoleria (pignoleria che però non mi aiuta a correggere i vecchi post... evviva la coerenza).
Ad ogni modo, ribadisco che, se la Woodiwiss si fosse degnata di evitare stupidi cliché e scene e battute infelici, questo romanzo non sarebbe stato affatto male. Peccato. =|
CAPITOLO 12
Il risveglio per il nostro bel marpione di un capitano è quanto di più traumatico ci possa essere: zio Angus gli sta urlando contro e lo sta picchiando di brutto, arrivando finanche quasi a strangolarlo. Frattanto Roberta cerca di calmarlo, fingendosi però tutta pudica (la tr*ia). Alla fine, per quanto a zio Angus non vada giù l'idea di doversi imparentare con un nordista, mandano a chiamare il prete per celebrare in fretta e furia le nozze. Il capitano Latimer, incastrato come un allocco, non può far altro che accettare di sposare Roberta, sia pure a malincuore: in realtà, nei vaghi e sfocati ricordi della notte appena trascorsa, la sua mente non riesce ad associare Roberta alla donna che ha posseduto con ardore.
Nonostante tutto il fracasso, Alaina si sveglia quando ormai il matrimonio è stato celebrato e la casa è piena di nordisti: pare infatti che, nottetempo, un gruppo di ribelli abbia fatto scappare dei prigionieri dall'ospedale e ora stanno setacciando tutte le case di New Orleans e dei dintorni. Ad ogni modo, quando Alaina (nei panni di Al) viene a sapere del matrimonio, scappa via in lacrime e tutti pensano che sia per il fatto che le è morto il fratello. In realtà alla ragazza non gliene può fregare di meno del povero James (o del povero Bobby, per il quale pure ha pianto); quello che la fa soffrire è la consapevolezza di aver servito il bel capitano a Roberta su un piatto d'argento.
CAPITOLO 13
Approfittando della confusione in casa, benché il capitano sia dovuto subito correre in ospedale per quel che è successo, Alaina si mette l'abito da lutto e si fa portare in calesse dove si svolge la cerimonia funebre degli ultimi caduti in guerra, così che possa fare le veci della madre o della moglie di Bobby Johnson, che altrimenti non avrebbe un cane nel momento della tumulazione. Oltre al prete, ad officiare la cerimonia c'è anche Cole, che, scorgendola fra la folla, subito si sente incuriosito da lei (che si nasconde dietro la veletta del cappello). Non appena può, cerca di raggiungerla, ma Alaina fugge (alzandosi la veletta) e proprio poco prima di riuscire a farla franca, ecco che nonsisabenecomenéperché va a scontrarsi con un piccolo ometto di nome Jacques DuBonné. Dapprima, questi, sbraita e impreca; poi, ad un più attento esame, se la mangia con gli occhi e cerca di rimorchiarla perché è molto bella (e anche perché è talmente minuta che, nonostante lui sia basso, lo fa sentire alto e imponente). Il capitano però è sempre più vicino ed Alaina, terrorizzata dall'idea di essere scoperta, riesce infine a mettersi in salvo sul calesse, che parte a tutta velocità, lasciando i due con un palmo di naso.
Segue un breve dialogo fra Jacques e il capitano, in cui loro prendono coscienza di essere probabilmente rivali in amore (ma si può innamorarsi di qualcuno che hai visto solo una volta, per di più di sfuggita?! E non parlatemi di amore a prima vista, ché è una cavolata enorme). Noi lettori, invece, veniamo a scoprire che il capitano ha indagato alla banca per il presunto acquisto della casa della signora Hawthorne, e pare che, oltre ad esserci stato un errore, ci sono stati parecchi casi simili finiti però tutti diversamente e a favore del signor DuBonné. Jacques, come ogni buon mascalzone che si rispetti, sorride spavaldo e dice al capitano che, se non ha prove, non può accusarlo di inganno.
Frattanto la nostra coraggiosa e sventurata eroina, convinta che il capitano rimarrà lontano per un po', giunge all'ospedale perché desiderosa di parlare col dottor Brooks. Proprio in quel mentre, però, si accorge che stanno rientrando anche i carri funebri e allora, ricordandosi che il dottor Brooks è solito tornare a casa per il pranzo, è lì che si dirige. Quando i due si ritrovano faccia a faccia, Alaina gli spiega, disperata, che non può e non vuole più tornare a casa né all'ospedale. Il dottore capisce al volo che è per via di Cole, ma è costretto a consigliare ad Alaina di rimanere lì dov'è: pare che i prigionieri fuggiti quella stessa notte siano stati presi alle spalle e fucilati proprio lì dove erano riusciti a mettersi in salvo. Inoltre, sono stati derubati di divise (mi pare) e di una grossa somma di denaro che erano riusciti a portare via con loro dall'ospedale, lasciando quindi intendere che la loro inutile fuga non sia stata favorita da dei ribelli, quanto piuttosto da dei briganti. Il problema maggiore, però, è che a farli scappare e poi a tradirli pare sia stata una donna che si fa chiamare Alaina MacGaren.
Ah, povera la nostra Alaina! Defraudata dell'innocenza, della virtù e ora persino dell'identità!
Dunque, è costretta a riprendere la solita vita nei panni di Al, benché le stiano sempre più scomodi e lei avverta sempre più il desiderio di tornare ad indossare abiti femminili ed essere se stessa.
Passa una settimana, durante la quale lo sposo non è mai rientrato in casa (ergo, il matrimonio non è mai stato consumato). Un bel giorno, Al viene convocata su al terzo piano dell'ospedale, dove sono ricoverati i confederati prigionieri e dove c'è lo studio del dottor Brooks. Lì viene introdotta in una stanza piena zeppa di soldati dell'Unione, e benché sia intimorita perché pensa che l'abbiano scoperta, le viene semplicemente chiesto di parlare della sera in cui ha salvato il capitano Latimer, che, a quanto si intuisce, sarebbe caduto vittima dei banditi e perciò aggredito, derubato e gettato nel fiume. Insomma, i soldati volevano solo una conferma di quanto era già stato raccontato loro dallo stesso capitano.
Il quale, finito l'interrogatorio di Al, raggiunge quest'ultimo e le chiede la gentilezza di portare i documenti della banca alla signora Hawthorne per farla stare tranquilla e per dirle che è stato scoperto l'inganno di uno dei notai (amico di Jacques) e che costui non potrà più lavorare nelle banche dei dintorni. Al accetta di buon grado sia di svolgere l'incarico sia del resto della giornata libera che le concede il capitano e se ne va, contenta di non dover fingere con la signora Hawthorne.
CAPITOLO 14
L'ottava notte dopo il matrimonio, Cole è infine costretto a tornare a casa. Ad accoglierlo c'è solo Al che, prendendolo per i fondelli, gli chiede perché mai non ha finto di dover rimanere ancora in ospedale, visto che s'è fatto accalappiare controvoglia. Nonostante le intimi il silenzio, Cole non fa molto per nascondere la verità, e cioè che non è per niente contento del suo matrimonio. Purtroppo per lui, però, Roberta li sente parlare e li raggiunge, buttandosi fra le sue braccia non appena lo vede. Il suo intento, ora, è quello di consumare il matrimonio perché, non facendolo, potrebbe essere dichiarato nullo senza troppe difficoltà.
L'azione si sposta al mattino successivo, perciò non sappiamo se questo è accaduto o meno. Ci viene solo detto che Alaina ha pianto tutta la notte e che...
Vigliaccamente, aveva nascosto la testa sotto un guanciale per gran parte della notte, temendo di cogliere i rumori che potevano provenire dalla camera da letto di Roberta, capaci di toglierle qualsiasi dubbio in merito alle attività della coppia di sposi novelli.
Uhm... Non ho ben capito se quei rumori ci sono effettivamente stati o se lei temeva di udirli e basta. Lo scopriremo andando avanti con la lettura, suppongo.
Bene, lo abbiamo appena scoperto: hanno consumato, ma pare che il capitano non sia rimasto soddisfatto dalla performance amorosa di sua moglie, assai diversa da quella che ricordava di aver condiviso con la donna la fatidica notte della sbornia.
Prima di ciò, comunque, viene descritto un siparietto fra Cole che, a colazione, si rovescia del caffè sui calzoni, per l'esattezza sull'inguine, e si mette a ballonzolare per la cucina per il dolore, fino a che Al non gli getta addosso dell'acqua. Alla scena, comunque, assiste solo Dulcie, la serva. Cole, adirato con Al per la doccia e per l'ustione, visto che è stata lei a servigli il caffè (ma è stato lui a gettarselo addosso... bah), le ordina di andare a prendergli la bisaccia in camera di Roberta, dove tiene le pomate. Al protesta: non vuole entrare nella loro alcova. Tuttavia, è costretta ad obbedirgli.
Quando bussa alla porta di Roberta, Alaina è costretta a sorbirsi i ringraziamenti di lei per averle portato il capitano in casa e averle facilitato le cose. Inoltre, la minaccia di spifferare la sua identità in giro (specie ora che è ricercata sia dall'Unione che dalla Confederazione) se solo proverà a raccontare ogni cosa a Cole, ma Alaina la tranquillizza al riguardo. Quando allora Roberta le chiede se, dunque, si terrà alla larga da lui, l'altra le spernacchia metaforicamente in faccia: ora, non solo sono insieme sul posto di lavoro, ma per di più vivono sotto lo stesso tetto (all'anima dell'innocenza... non so chi delle due sia la più str*nza).
Di ritorno dal lavoro, quella stessa sera, Cole e Al fanno la strada insieme e il primo, tormentato da un dubbio, chiede al ragazzino se per caso, prima di portarlo dai suoi zii, la notte dell'aggressione non lo avesse invece portato in una casa di piacere. Alaina capisce che il capitano ricorda, ma nega e afferma di averlo portato soltanto dagli zii. Ma a Cole manca anche il medaglione e non ricorda affatto dove sia finito. Ce l'ha Alaina, ovviamente, che, dopo l'ennesima discussione con Roberta (che l'accusa di aver ustionato di proposito il pipino di Cole per non farli ciulare), si rifugia nella dispensa adibita da tempo a stanza da bagno, unico luogo in cui può essere se stessa, ora che il capitano vive con lei.
Qui, alla vista del medaglione che le pende fra i seni, pensa solo che quello sia il posto più sicuro dove tenerlo: sospetta infatti che sia stata Roberta a sottrarle la chiave dell'appartamento di lui, tempo prima, e che quindi non sia prudente lasciare in giro il medaglione, soprattutto perché sul retro vi è inciso il nome del proprietario. L'innocente e ingenua fanciulla, poi, si fa due conti e pensa che quello sia una sorta di garanzia: nel caso fosse rimasta incinta del capitano, il medaglione avrebbe costituito un'ottima prova per accertare la paternità del bambino ed affidarlo a lui nel caso lei, poi, fosse finita in galera.
Quanto ci scommettiamo che è rimasta incinta per davvero?
Il capitolo si chiude con Roberta che, tornando dalla chiesa tutta inferocita, sbotta contro tutte le vecchie conoscenze: era ansiosa di mostrare a tutti il suo bel maritino e invece si è solo vista snobbata dai più perché ha sposato uno yankee. Irritata, afferma che darà un ballo sontuoso per farli schiattare di invidia, e quando le viene chiesto chi caspita avrebbe invitato, visto che tutti ora la snobbano, butta lì che avrebbe invitato una moltitudine di yankee, cosa che fa inorridire i suoi genitori.
Giacché sbotta, lo fa pure contro suo marito che sta per conto suo a fumare un sigaro: quella roba gli dà la nausea. In realtà ad avere la nausea è... *rullo di tamburi* ...la nostra Alaina!
La suspance non pare essere stata molto simpatica alla Woodiwiss, visto che subito dopo aver ipotizzato una cosa, subito la fa avverare. Ecceccaspio!
CAPITOLO 15
Invece ci sbagliavamo, perché pare che Alaina non sia incinta. In ogni caso, Cole inizia a ricordare qualcosa di più della famosa notte e chiede a sua moglie che fine abbia fatto il medaglione che le ha dato in quell'occasione. Lei non sa di cosa stia parlando e nega di averlo, ma poi mette a soqquadro la camera di Alaina per cercarlo, capendo che è in suo possesso. Intanto, comunque, il tenore di vita in casa migliora notevolmente, ma Roberta, pur con tutti i suoi abiti nuovi, non è mai soddisfatta e, non paga, si mostra fredda nelle effusioni coniugali. Cole, ovviamente, è meno soddisfatto di lei. In tutto ciò, le liti fra i due sposi si fanno sempre più frequenti anche perché la professione di lui lo tiene troppo tempo lontano da casa.
La fattoria in cui un tempo viveva Alaina è in vendita (era stata sequestrata dai federali) e lei vorrebbe tanto rientrarne in possesso, benché non sappia ancora come fare. Risolve, intanto, di rimettere su gli abiti da lutto, fingendosi vedova come aveva già fatto al funerale di Bobby Johnson. Così vestita, si reca in banca, dove l'impiegato a cui si rivolge reagisce in questo modo:
Il respiro gli si bloccò nel petto, perché la figuretta che gli si parava dinanzi era graziosa ed elegante, proprio il tipo di cui gli uomini parlano spesso ma che raramente hanno la fortuna di ammirare.
Oh, mon Dieu! Aislinn e Shanna hanno una degna rivale, a quanto pare! La perfezione di queste Mary Sue comincia seriamente a stancarmi.
La cosa più divertente, però, è questa:
Quel poco che il giovane riusciva a scorgere del volto minuto e dei grandi occhi frangiati di ciglia scure, attraverso il velo nero, gli fece desiderare di sollevare quella lieve barriera per accertarsi che la bellezza del volto fosse in armonia o magari superasse la grazia delle forme.
Ma, uhm, è normale che un abito da lutto dell'Ottocento riesca a far risaltare le forme di una fanciulla? Mi sembra un po' di cattivo gusto, sinceramente, soprattutto perché è da questo che l'impiegato capisce che ha di fronte una bella donna. Resto perplessa.
In ogni caso, dopo qualche moina all'impiegato, Alaina viene a sapere che la piantagione di famiglia è stata messa all'asta per un prezzo non inferiore ai cinquemila dollari yankee. Depressa, visto che l'unico in grado di poterle dare quel denaro è Cole, la ragazza esce dalla banca e... toh! Chi va ad incontrare? Jacques DuBonné. Mi chiedo: quanto sarà stata piccola, all'epoca, New Orleans?
Decisamente piccola, sembra. Questo perché, dopo che Jacques tenta maldestramente e prepotentemente di abbordare Alaina, ricevendo solo botte in cambio, la nostra eroina viene soccorsa nientemeno che dal capitano Latimer (forse era giorno di paga ed erano tutti in banca per ritirare lo stipendio, chissà), che minaccia DuBonné di farglielo a tarallo (beh, non proprio in questi termini). Fatto sta che, mentre loro discutono, Alaina sfugge di nuovo da tutti e due, ma viene inseguita dal servo di Jacques, che scopre dove abita.
Al suo rientro in casa, comunque, Alaina si imbatte in Roberta e, durante l'ennesimo litigio fra le due, veniamo a sapere che la maggiore sta cercando di far trasferire suo marito a Washington per arrivare magari a farlo collaborare col presidente. Tutto ciò, si intende, all'insaputa dell'allocco che l'ha sposata.
Che tristezza.
CAPITOLO 16
L'incipit del capitolo è burrascoso.
Dopo una digressione sulla guerra e su ciò che sta accadendo a livello politico/militare, troviamo Cole e Al a litigare per l'ennesima volta; almeno fino a che non giunge anche Roberta e Alaina non si dilegua. Si scatena quindi una lite furibonda fra marito e moglie, dove lei lo accusa di non essere ambizioso e di trascurarla (nonostante lui l'abbia pure accontentata più volte), e lui ribatte che a letto è un pezzo di ghiaccio e che l'aveva preferita la prima volta, prima del matrimonio, quando, insomma, in realtà era a letto con Alaina. Per Roberta l'affronto è intollerabile e, urlandogli dietro che una signora non si comporta come una sgualdrina, batte altezzosamente in ritirata. Tirando un sospiro di sollievo, Cole si rende conto che la sua vita è un inferno. Nel pensare tristemente a questo, mentre fa il bagno afferra un pezzo di sapone e l'odore che gli solletica le narici gli riporta alla mente la donna che ha stretto a sé durante quella fatidica notte che, oltretutto, gli viene spontaneo associarla alla giovane vedova in cui si è imbattuto due volte (anche perché la seconda volta Alaina gli ha parlato e a lui la sua voce sembrava familiare proprio perché l'aveva udita quando avevano ciulato).
Quanto al resto, abbiamo un colpo di scena dietro l'altro!
Anzitutto, poiché Cole si rifiuta di accompagnare Roberta ad un ballo, la bagascia ci va con qualcun altro mentre lui è al lavoro, ordinando nel frattempo a Dulcie di rimetterle in ordine la camera. Peccato solo che la povera serva abbia tante altre cose da sbrigare in casa, così Alaina, tornando a casa, si offre di aiutarla. Quando la vede troppo stanca, le consiglia di andare a letto, dichiarando che sarà lei a sistemare la camera di sua cugina. Tuttavia, lo fa nei panni femminili che le sono più congeniali, ma ci mette troppo tempo e, poco prima che possa aver finito, ecco che sente qualcuno sulle scale. Temendo di imbattersi in Cole, si nasconde, ma entrando lui la scorge comunque, nonostante il buio, e dopo un po', pur credendo che si tratti di sua moglie, la rincorre per la camera. Nella foga, casualmente, la camicia di lei si strappa e gli rimane in mano, finendo per denudarla. Disperata, Alaina tenta la fuga ancora una volta, ma lui è più forte e riesce a catturarla fra le braccia e, una volta accesa la luce, riconosce in lei Al e, vedendo il medaglione fra i suoi seni, non ci mette molto a capire come stanno le cose (lo facevo più imbecille, sinceramente). Capisce anche che, avendo passato la notte insieme a lui, la donna che si fa chiamare Alaina MacGaren che ora è ricercata non è la vera Alaina.
Mentre lei comunque lo ingiuria e mostra tutto il suo disprezzo per quell'uomo, per nulla disposta ad implorare pietà, vengono sorpresi da Roberta, di ritorno dal ballo. Quest'ultima va su tutte le furie e accusa Alaina di essere una sgualdrina e la prende pure a schiaffi. Per tutta risposta, Alaina le appioppa un cazzotto, stendendola su una poltrona. *Per una volta è soddisfatta dell'operato di una Mary Sue*
Fatto ciò, se la svigna, lasciando marito e moglie a vedersela da soli. Ne segue, ovviamente, una lite senza precedenti, in cui Roberta urla e strepita, mentre Cole, calmo e posato, la tratta per quello che è facendo la valigia. Disperata, lei gli chiede se ha intenzione di lasciarla e lui risponde di no; tuttavia, se prima era indeciso se partire per una missione, adesso ha deciso di farlo. Roberta è terrorizzata all'idea di dover stare senza di lui per mesi, ma Cole la tranquillizza: visto l'abito sfarzoso da lei indossato, pare proprio che la giovane sappia divertirsi anche in sua assenza. Allora lei accenna all'eredità nel caso gli accada qualcosa e lui, sadico, la informa che disporrà in favore soltanto di un eventuale figlio; altrimenti, andrà tutto in beneficienza perché non ha altri parenti (lasciandole solo l'usufrutto mensile dei suoi beni). Quando poi lei gli chiede di Alaina, lui risponde senza tanti complimenti qualcosa come: fatti i ca**i tuoi.
Dopo di che, il nostro tonto eroe apre la porta e se ne va.
Ed è qui che mi fermo, lasciandovi in trepidante attesa del seguito di quest'avventurosa vicenda.
Buona giornata,
Shainareth
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