Hetalia - Fuego de Infierno, capitolo III (Spain/South Italy)

Dec 05, 2012 13:21

Titolo: Fuego de Infierno
Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Pair: Spagna/Sud Italia
Numero capitoli: 3/3
Generi: storico, drammatico, introspettivo, slice of life, romantico
Avvertimenti: shonen ai
Rating: arancione
Numero parole: 2184
Nota dell'autore: Ultimo capitolo di questo piccolo viaggio che ho deciso di fare nella storia di Antonio e di come il suo amore per Lovino sia sopravvissuto per tutti questi secoli.
Si, probabilmente avrei dovuto basarmi molto di più solo su Antonio, ma quando penso a loro due non riesco a scindere la loro storia.
Dedico anche questo capitolo alla mia Lovi. Perché la amo tanto.

E ringrazio tutti voi che avete letto e messo la storia tra le preferite/seguite. Sopratutto Lyu chan, HamletRedDiablo e Lucifer che l'hanno commentata su EFP3 Spero che anche questo capitolo vi piaccia 3
E la dedico anche ai nuovi lettori di 3

Ah, alla fine delle note storiche vi lascio anche il "soundtrack" di questa breve storia 3


XX siglo.

Il periodo che si apriva di fronte a loro non era per nulla roseo.
Sia lui che Lovino avevano permesso a dei regimi davvero discutibili di insediarsi al potere. E ora entrambi ne portavano il peso sulle loro spalle. Dei regimi che erano probabilmente quanto di peggio potesse capitargli, anche se in un primo momento non se ne erano resi conto.
Girò il viso verso il ragazzo che era seduto accanto al suo letto.
No, ragazzo era sbagliato. Oramai Lovino era un giovane uomo. E lui lo aveva visto sbocciare, e lo aveva fatto sbocciare. Non riuscì a trattenere un sorriso a quel pensiero.
- A cosa diavolo stai pensando, bastardo? Non c'è nulla per cui sorridere - aveva alzato gli occhi dal giornale che era arrivato quella mattina e lo aveva fulminato.
Aveva ragione. Non c'era assolutamente nulla per cui sorridere. Anche se la vicinanza di Lovino riusciva a placare ogni dolore. Sia del suo corpo, che della sua anima.
- Ti fa ancora male? - ripiegò il giornale, e poi si alzò per sedersi sul letto. Era preoccupato. E aveva la stessa espressione di molti secoli prima, quando lo accoglieva a casa in lacrime.
- Solo un po'... - mormorò poggiando una mano sul petto per sfiorare la fasciatura.
- Perché sei andato lì? - sentiva gli occhi di Lovino su di sé ed in qualche modo la sua aura omicida lo terrorizzava - Guarda come sei ridotto!

Sorrise debolmente: - Era una cosa che dovevo fare... Per avere la coscienza a posto... - lo disse piano, sperando che l'altro non sentisse.
- Ma tu non hai la coscienza a posto! E se ti fosse successo qualcosa? Se fossi morto? Non pensi a come mi potrei sentire io? - aveva parlato a voce alta e le sue guance si erano tinte di un bel rosso.
Cosa poteva fare se non sorridere ad una simile dimostrazione d'affetto?
- Io non posso morire e non morirò mai. Ormai dovresti aver capito che non posso lasciarti - lo guardò e gli sorrise. Le guance rosse del ragazzo erano una visione deliziosa.
E poi era vero. Anche volendo, non poteva morire. Nessuno di loro poteva morire. Non ancora.
- E' inutile che fai tanto il figo. Guarda in che stato sei ridotto - aveva alzato una mano, ma era rimasta li a mezz'aria. Già, Lovino si vergognava sempre a toccarlo.
Sospirò e chiuse gli occhi: - Non avrei dovuto permettere che i tedeschi usassero una delle mie città come esperimento. E volevo evitarlo. Ma non ho potuto... - per questo ora si ritrovava in quel letto, con una vistosa bruciatura sulla schiena.
Lovino era arrivato subito in Spagna, appena aveva saputo cos'era successo. E sapeva bene che lo avrebbe trovato lì, a Guernica. Ed era stato incurante del fatto che si fosse esposto troppo.
Era venuto fino in Spagna solo per lui. In un epoca in cui l'omosessualità veniva nuovamente punita severamente. In un epoca in cui un uomo era considerato tale solo se faceva sfornare un figlio dietro l'altro ad una povera moglie.
Il giovane uomo si era alzato dal letto per aprire la finestra: - Feliciano è tutto preso da Ludwig e pende dalle sue labbra. Quindi temo che prima o poi ci troveremo invischiati in una guerra anche noi - si era appoggiato al davanzale, e sembrava quasi un angelo così illuminato dalla luce del sole - Anche se io preferirei restare neutrale.
Antonio lo stava guardando. A Lovino non erano mai piaciute le guerre. Non perché fosse debole o codardo, ma perché aveva visto fin troppe guerre e morti. Suo nonno era morto in guerra. Lui era tornato diverse volte a casa più morto che vivo. E di certo questo aveva influito molto sul modo di pensare del ragazzo.
- Ti proteggerò io - sorrise allungando una mano verso quella di Lovino, per poterla accarezzare, anche solo con la punta delle dita.

Ma non aveva potuto mantenere quella promessa.
Una volta scoppiata la guerra, che ben presto si era estesa a livello mondiale, lui si era dichiarato ufficialmente neutrale. Non aveva abbastanza forza per gettarsi nella mischia.
Anche se il suo governo aveva deciso di mandare dei volontari in aiuto dei nazifascisti.
E lui non si era opposto. Perché questo era l'unico modo che aveva per poter aiutare Lovino in qualche modo.
Anche se non condivideva molti degli ideali di cui doveva farsi interprete, continuava a recitare la parte di uno Stato totalitario. Perché era questo che un bravo Stato faceva. Si faceva interprete della volontà dei più o anche semplicemente della volontà dei potenti. Cercava di reprimere la sua personalità e le sue passioni. E il più delle volte anche ci riusciva.
Non ce la faceva solo quando c'era di mezzo Lovino. In quel caso perdeva completamente la ragione e si lasciava guidare soltanto dai propri sentimenti.
Era successo in passato, quando aveva sperperato ingenti somme per proteggerlo dall'Impero ottomano che cercava di conquistarlo. Era successo anche quando aveva dovuto cederlo all'Austria, dopo la Guerra dei Trent'Anni. Era successo quando Lovino e Feliciano avevano deciso di unificare l'Italia.
E succedeva anche ora mentre si trovava in Italia assieme ai volontari.
- Potevi anche restartene a Madrid, o a Barcellona, o dove cazzo volevi - Lovino si era alzato dal letto che avevano condiviso, e stava andando verso la cucina. Nudo.
- Ma era una buona occasione per vedere se stavi bene - si era stiracchiato distendendo così i muscoli delle spalle e mormorando soddisfatto di quella sensazione.
Dalla cucina si udì qualche insulto rivolto alla sua persona e dopo pochi minuti il ragazzo era ritornato in camera con due tazze di caffellatte e si era seduto al suo fianco: - Guarda che non sono più un moccioso, bastardo. Ho imparato a badare a me stesso.
Gli aveva sorriso e Lovino era arrossito lievemente. Arrossiva sempre quando lo Spagnolo gli sorrideva: - Lo so bene che non sei un moccioso -aveva permesso alle labbra di assumere una posizione maliziosa - Credo di aver aspettato davvero un'infinità di tempo prima di vederti crescere...
- Ma che porco che sei! Giuro che è l'ultima volta che ti faccio entrare nel mio letto! - aveva appoggiato la tazza di Antonio sul comodino, mentre si metteva più comodo sul materasso.
- Beh, sai che almeno fino alla fine della guerra non verrò più a trovarti. Non vorrei farti correre pericoli inutili - si era messo a sedere, non togliendogli gli occhi di dosso.
- Come se non me li avessi mai fatti correre! - le sue labbra si piegarono in un broncio, e non poté fare a meno di sorridere.
Lovino aveva proprio ragione. Da sempre quei sentimenti potevano essere un pericolo. Per lui. Per Lovino. Per entrambi.
Ed aveva sempre cercato di dissimulare questo amore come semplice affetto. Anche se a volte proprio non ci riusciva. Erano entrambi così giovani quando si erano ritrovati a vivere insieme. E sapeva benissimo che non avrebbe mai dovuto guardare con desiderio un altro uomo, ma proprio gli era impossibile. Specialmente con Lovino.
Quel ragazzo era diventato quasi un'ossessione per lui.
Anche ora, in quest'epoca di nuova persecuzione, lui si stava esponendo troppo.
Quanti erano stati puniti per aver amato un altro uomo, solo perché in questo modo non contribuivano a dare figli alla nazione? Ne aveva perso il conto oramai. Ma davvero non si sentiva in grado di giudicare nessuno.
Lui amava il ragazzo che aveva di fronte. Lo avrebbe amato in ogni caso, uomo o donna che fosse.
- Smettila di fissarmi. Sei imbarazzante, bastardo - aveva sorriso, notando come il ragazzo nascondesse il viso nella tazza.
- Stavo solo pensando che un giorno farò di te mia moglie - sorrise ancora, ricevendo come prima risposta un calcio nello stinco.
- Fottiti.

Madrid, XXI siglo.

Affondò il viso tra il collo e la spalla di Lovino, che era impegnato nel preparare la colazione. Si inebriò del profumo della sua pelle, mentre con le braccia gli cingeva la vita.
- Va a farti la barba. Pungi - protestò, ma non cerco di liberarsi dalla sua stretta.
- Solo un momento, querido, poi vado - fece aderire di più i loro corpi lasciando l'altro sbuffare. Stare così assieme al ragazzo, era sempre una gioia. Una volta aveva creduto di averlo perso per sempre e che non avrebbero mai potuto essere di nuovo felici.
Anche se forse il più felice tra i due era lui, viste le continue proteste del ragazzo.
- Quando ti deciderai a cambiare appartamento? - aveva sciolto l'abbraccio mentre si allungava per prendere due tazze. Si era poi spostato verso il frigo, dopo aver lanciato un'occhiata dalla finestra.
Antonio si era appoggiato al mobile e lo aveva guardato. Vederlo muoversi per quella cucina lo rendeva sempre felice. Perché quella era stata la loro casa per molto tempo.
- Non trovo nulla di male in questo appartamento. Quindi penso che non lo cambierò ancora per qualche tempo - sorrise, mentre girava la testa per guardare fuori. La strada era affollata come sempre, di turisti e madrileni.
- E' vecchio! - protestò l'altro, apparecchiando la tavola. E Antonio si concentrò completamente su di lui. Ma metteva apposta addosso le sue magliette, per provocarlo?
- Quando ho detto che mi sarei trasferito nella tenuta subito fuori Madrid, hai protestato per mesi - mormorò con voce lamentosa, muovendosi verso il tavolo.
- Subito fuori Madrid? - alzò la voce e parlò con quel suo tono isterico che Antonio trovava adorabile. Si, era decisamente masochista, si disse - E' dispersa in mezzo al nulla tra Madrid e San Lorenzo!
- Dove dovrei trasferirmi allora? Nella Gran Via? - aveva sbattuto un paio di volte le palpebre.
E notò il ragazzo sospirare. Lovino lo sapeva che lo Spagnolo fosse un nostalgico, ma non credeva fino a questo punto. Continuava a vivere nel quartiere asburgico. Nello stesso appartamento che aveva occupato per secoli. Con sempre la stessa vista della calle Mayor. Beh, forse non la stessa visto lo scorrere del tempo.
- Resta anche qui se ti piace così tanto - sbuffò mentre gli si sedeva di fronte per iniziare a fare colazione.
Antonio non riusciva proprio a togliergli gli occhi di dosso. Era troppo concentrato su una cosa che voleva dirgli da quando era arrivato ed era andato all'aeroporto a prenderlo. Ci stava pensando anche mentre il ragazzo era ancora in Italia.
- Ho qualcosa sulla faccia? - aveva inarcato un sopracciglio e lo fissava con quello che doveva essere uno sguardo veramente truce.
- Stavo pensando che i tempi cambiano davvero - aveva sorriso e spostato lo sguardo sulle proprie mani - Quando mi sono innamorato di te, dicevano che la mia anima sarebbe bruciata all'inferno per l'eternità, - con la coda dell'occhio notò che Lovino distoglieva lo sguardo e arrossiva. Arrossiva sempre quando si parlava dei loro sentimenti - Mentre ora c'è più tolleranza, possiamo dire.
Aveva nuovamente inarcato il sopracciglio e lo guardava ora curioso. Era sicuro della sua curiosità, visto come lo stava guardando.
- ¡Espera un minuto! - aveva sorriso e si era alzato. Forse era arrivato il momento giusto, pensò mentre si dirigeva nella propria stanza e rovistava in un cassetto.
Tornò di corsa in cucina, dove lo attendeva un Lovino confuso e curioso: - Che cazzo hai?
Ma lo Spagnolo ignorò completamente la sua domanda: - Sai, io ti amo da moltissimo tempo. Forse da sempre - ignorò le guance rosse del ragazzo all'ennesima dichiarazione che gli faceva - E ho sempre pensato che un giorno avrei voluto rendere tutto questo ufficiale.
- Tutti sanno che facciamo sesso - mugugnò tra i denti. Non si sarebbe mai abituato a certe dichiarazioni.
Antonio ignorò nuovamente le sue parole: - Credevo non sarebbe mai stato possibile, ma hanno finalmente approvato la legge... - sentiva le labbra tese in un sorriso, ma non riusciva proprio a essere serio come aveva sperato. Si era inginocchiato accanto al ragazzo e aveva teso la mano, contenente una scatolina, che aveva già aperto.
Gli occhi del ragazzo si erano fatti grandi e studiavano prima il contenuto della scatola ricoperta di velluto e poi lui. Quel piccolo cerchio di oro bianco lo aveva davvero confuso, a quanto pareva. Il suo stupore aveva poi lasciato spazio all'imbarazzo, e le sue guance si erano tinte di rosso.
- ¿Quieres casarte conmigo? - aveva chiesto senza ulteriori tentennamenti. Erano secoli che aspettava questa occasione, e finalmente la legge gliel'aveva posta su un piatto d'argento. Era logico che non avrebbe perso altro tempo.
Lovino continuava a guardare prima lui, poi l'anello. L'anello e poi lui. L'aveva fatto diverse volte, che gli erano sembrate un'eternità.
- ...minimo tre pasti al giorno e una siesta - aveva mormorato, ancora rosso, anche se lo stava guardando negli occhi.
- Allora è un no?
- No - ora aveva distolto lo sguardo e le sue guance erano diventate ancora più rosse.
- Allora è un sì? - Antonio aveva sorriso, mentre prendeva una delle mani del ragazzo tra le proprie.
- No! - ma le sue labbra sorridenti lo stavano tradendo.

Fine.

Note storiche: Il primo paragrafo nomina la vicenda di Guernica. Una cittadina basca, utilizzata nel 1937 come esperimento dai tedeschi, per vedere cosa potevano fare i loro aerei in un bombardamento a Germania di Hitler attaccò per appoggiare gli sforzi di Francisco Franco nel rovesciare il governo legittimo della Repubblica Spagnola. La città venne devastata, anche se miracolosamente l'Assemblea Basca e il Gernikako Arbola sopravvissero. Ci sono comunque contraddizioni nella versione dell'evento, dovute alla esigenze della propaganda di guerra. Le forze fasciste negarono che il bombardamento fosse mai avvenuto, mentre le forze repubblicane e la stampa a loro favorevole gonfiarono il numero delle vittime. Si trattò di un'azione di guerra, ma che ha portato (probabilmente voluto) anche ad un attacco "terroristico" alla popolazione civile, del tipo che sarebbe diventato la prassi in tutta la Seconda guerra mondiale da entrambe le parti. La prova di questo dato è il fatto che vi erano degli "obiettivi militari" citati come il bersaglio dell'azione militare: il ponte, alla ferrovia con un importante snodo ed a tre fabbriche di armi. Esistono i piani di volo ed i rapporti dei piloti che confermano questo. Occorre però precisare che tali obiettivi uscirono con pochi danni dall'attacco.

Durante il regime franchista la versione ufficiale della propaganda del regime spagnolo negò l'esistenza stessa del bombardamento, sostenendo che la città era stata distrutta dagli stessi Repubblicani in fuga, per lasciare "terra bruciata" (Guernica fu infatti occupata dai falangisti due giorni dopo il bombardamento). Tuttavia le autorità della Repubblica Federale tedesca hanno riconosciuto ufficialmente, dopo la Seconda guerra mondiale, la responsabilità della tedesca Luftwaffe nella distruzione della cittadina basca, a mezzo di bombardamento aereo.
Beh, diversi artisti si sono poi ispirati agli eventi di Guernica. Il più famoso è probabilmente il quadro di Picasso, attualmente esposto al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.
wiki/Guerra_civile_spagnola
wiki/Bombardamento_di_Guernica
wiki/Guernica_(Picasso)

La Guerra civile spagnola si concluse nel 1939 con la vittoria dei nazionalisti di Franco. Nello stesso anno, pochi mesi più tardi, scoppiava la Seconda guerra mondiale, con la Germania che invadeva la Polonia.
La Spagna non si schiera mai apertamente con l'Asse, preferendo dichiararsi non belligerante con la Germania. In seguito alla sconfitta della Francia, continuò con la non belligeranza con la Germania, offrendole anche l'ulilizzo dei propri porti, fino al ritorno alla completa neutralità nel 1943, quando le sorti della guerra apparvero decisamente sfavorevoli all'Asse.
Franco inviò truppe della División Azul per combattere sul fronte orientale contro l'Unione Sovietica, tra il 1941 e il 1943. Si trattava di unità volontaria, che ufficialmente hanno combattuto fino al 1943, ma che è rimasta dalla parte dei tedeschi fino al 1944.
Successivamente truppe spagnole affiancarono quelle statunitensi nella liberazione delle Filippine dall'occupazione giapponese.
L'Italia entrò in guerra il 10 giugno del 1940 dalla parte della Germania. Combatté al suo fianco fino al 1943, quando il 8 settembre 1943 venne firmato l'armistizio (in realtà venne firmato il 3, ma reso pubblico l'8), e una parte dell'Italia iniziava a combattere dalla parte degli Alleati. Mentre nell'Italia occupata dai nazisti si forma la Repubblica di Salò.
Gli alleati sbarcarono in Sicilia (Operazione Husky), e da lì, dal Meridione, iniziarono a risalire la penisola.
wiki/Seconda_guerra_mondiale
wiki/Divisione_Blu
wiki/Operazione_Husky

Nell'ultimo paragrafo invece arriviamo ad una storia a noi molto più contemporanea. E siamo in Spagna nel 2005.
Il 30 giugno 2005 viene approvata dal parlamento spagnolo la legge n. 13/2995 ed entra in vigore il 3 luglio 2005. Questa legge cambia sul diritto di famiglia estende la possibilità di contrarre matrimonio civile anche alle coppie di omosessuali.
La riforma è stata realizzata modificando l'articolo 44 del codice civile spagnolo, nel quale si è specificato che il matrimonio richiede gli stessi requisiti e produce gli stessi effetti quando a contrarlo sono due persone dello stesso o di diverso sesso. Tale modifica ha esteso ai coniugi omosessuali il diritto di adottare congiuntamente, oltre che quello di adottare l'uno i figli dell'altro, biologici o adottivi che siano.
Questo evento viene ripreso anche in Hetalia. E in esso, Spagna, dopo aver informato Feliciano e Austria della nuova legge,e dopo che Austria gli chiede se ora vuole sposarsi, si gira verso Lovino, il quale, da bravo tsundere gli risponde: "Minimo tre pasti al giorno e una siesta". *sospira * Antonio però lo prende come un no.
Sempre nell'ultima parte vengono nominati dei luoghi di Madrid o dintorni. La Gran Via e la Calle Mayor sono due strade di Madrid. La Calle Mayor è nel quartiere asburgico, e quando sono stata a Madrid, ho visto un palazzo (anche fotografato) nel quale secondo me potrebbe vivere Antonio. Ma poi, visto che Antonio è anche uno che non disdegna il lavoro nei campi, ho pensato, per motivi storici, che lui potesse avere una casa da qualche parte tra Madrid e San Lorenzo de El Escorial, luogo dove Filippo II (quello del primo capitolo) fece costruire il Monasterio de El Escorial, utilizzato come residenza reale. E visto che il re solo raramente si spostava a Madrid, ho pensato che Antonio dovesse vivere nei paraggi... Tra Madrid e El Escorial c'è un'ora di treno regionale ._. E si potrebbe prendere il pullman per andare fin su... solo che io ho trascinato la Lovi su a piedi.
Comunque dentro vi si trovano numerose opere pittoriche, e la cripta reale, compreso il sarcofago di Carlo V. E c'è anche il letto in cui morì Filippo II!
wiki/Gran_Via_(Madrid)
wiki/Calle_Mayor_(Madrid)
wiki/Monastero_dell%27Escorial

SOUNDTRACK 3
1: Fuego de Infierno - Il gobbo di Notre-Dame ( watch?v=zXQANttKAjk&feature=related )
2: Mi distruggerai - Notre Dame de Paris ( watch?v=DBU9rOsl7R8 )
3: La coronacion - Globus ( watch?v=tBjqM-F3gEI )
4: Gone with the sin - HIM ( watch?v=Ifwf8RrU-94 )
5: One truth - Globus ( watch?v=kHZacO5rOBs )
6: My obsession - Skillet ( watch?v=1eeC_xWY-5g )
7: Europa - Globus ( watch?v=NspYRY9-No0&feature=related )
8: This time imperfect - AFI ( watch?v=rjC4bwuiZ3Y )
9: Total eclipse of the heart - Bonnie Tyler ( watch?v=lcOxhH8N3Bo )
10: Porcelain heart - Barlow Girls ( watch?v=9_UH9AHzzrM )
11: Hymn for the missing - RED ( watch?v=IASw-SGr1rs&list=PLB9990769D439A837&index=12&feature=plpp_video )
12: So far away - Avenged Sevenfold ( watch?v=A7ry4cx6HfY )
13: It's all coming back to me now - Celine Dion ( watch?v=9itlOUa6lis )
14: Far away - Nickelback ( watch?v=WQqNt_mZ3z0 )
15: Yours alone - Valerie Miller & William Wilkinson ( watch?v=47XnVrAiqzM&feature=plcp )
16: A thousand years - Christina Perri ( watch?v=rtOvBOTyX00 )

fuego de infierno, spain, hetalia, south italy

Previous post Next post
Up