TITOLO: Sympathy For the Devil.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: LongFiction.Au Angst. Romantica. Introspettiva.
RATINGS: NC17.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } ; Kim Kibum, Kim Jonghyun { JjongKey } .
RIASSUNTO: Quando Lucifero era caduto "perdendo" le sei ali divine ed ottenendo in cambio dodici ali demoniache, Harziel si era chiesto a lungo cosa lo avesse portato a comportarsi in quel modo.
...
“Ieri Jinki ha trovato delle fotografie che sembrerebbero riprodurre il luogo della caduta di un paio di angeli.”
NOTE: Questa fanfiction è dedicata interamente alla mia Bummie
yuya_lovah). Spero che possa continuare a piacerti fino alla fine! Ti voglio davvero tanto bene <3! Spero di farti emozionare con questa fanfiction, sto cercando di scrivere al mio meglio per poterti dedicare qualcosa di veramente bello! *___* A te, che sei la mia migliore amica!
THANKS:
yuya_lovah che mi ha incoraggiata (e mi sta incoraggiando) durante la scrittura.
yuya_lovah, perchè l'ha betata.
yuya_lovah he ha creato anche il magnifico bannerino che questa fanfiction possiede!
PAROLE: 2192, con il conteggio di word.
CAPITOLI PRECEDENTI:Prologue
#01 #02 #03 #04 #05 #06 #07 #08 #09 #10 #11 #12 #13 #14 #15 #16ATTENZIONE: Questo non è un capitolo, si potrebbe considerare come una oneshot a parte che va ad approfondire maggiormente il legame tra Jinki e Minho!
Paradise
"Minho... ti amo, lo sai vero?"
Minho annuì stringendo a sé l'altro ragazzo godendo del suo corpo accaldato contro il proprio, delle goccioline di sudore che gli imperlavano il volto arrossato, dei capelli che - fin troppo lunghi - gli stuzzicavano una guancia, e delle loro mani unite.
Aveva aspettato per tutta la vita quel momento, aveva atteso in silenzio che Jinki si accorgesse di lui, che ricambiasse il suo amore, che si avvicinasse maggiormente a lui, ed alla fine aveva capito che Jinki ricambiava già tutto ciò.
Lucifero gli aveva tolto la “vista” e lui non era stato più in grado di guardare nel suo cuore, dove era racchiuso quel sentimento, ma Minho non si era arreso ed alla fine erano riusciti a coronare il loro sogno d'amore.
Ora si trovavano nella stanza del più grande, una casa completamente vuota visto che i suoi genitori erano usciti. Purtroppo, a differenza di Jonghyun e Kibum, non condividevano un appartamento tutto loro e dovevano ritagliarsi il loro tempo da soli in altri modi.
Quel giorno Jinki aveva deciso che era IL giorno, per questo iniziò a mordicchiare il collo del più piccolo. Si erano appena masturbati a vicenda, ma a Jinki non bastava più, voleva andare oltre e sapeva che Minho si fermava ogni volta dal saltargli addosso solamente perché impaurito di poterlo spaventare.
"Jinki..."
Il gemito che fuoriuscì dalle sue labbra ebbe la capacità di far tremare Jinki da capo a piedi. Ogni qualvolta che Minho emetteva il suo nome, lui vedeva i fuochi d'artificio. Non aveva mai pensato che il proprio nome potesse suonare così erotico e sensuale se a pronunciarlo era lui.
“Minho… ti prego…” lo stava pregando sapendo bene che l’altro avrebbe compreso facilmente cosa voleva da lui. Minho era un gentiluomo anche quando si trattava di sostare tra le lenzuola. Era sicuro che fosse diverso persino da Jonghyun che, per quanto credesse essere gentile con Kibum, Jinki era convinto che in sé avesse una vena a dir poco perversa che lo trasformava in una belva di notte. Non sapeva perché la pensasse così e sarebbe rimasto sicuramente stupito dalla gentilezza che invece, anche Jonghyun, mostrava all’altro ragazzo.
“Jinki, ne sei sicuro?” Minho non avrebbe mai fatto niente che potesse ledere il suo compagno, non lo avrebbe mai costretto ad andare fino in fondo se Jinki non si sentiva più che sicuro di quell’importante passo. Fare sesso non era uno scherzo, per Minho non era solo una questione di ormoni o di voglia di spingersi più a fondo nel corpo di Jinki: per Minho era questione d’amore e di fiducia. Non intendeva far sentire il più grande un ragazzo da una botta e via, voleva farlo sentire amato e fargli capire quanto tenesse a lui, così tanto da avere paura di romperlo se avesse stretto solo un pochino più forte. Certo, Jinki gli stava facendo chiaramente capire quanto avesse voglia, ma Minho doveva rimanere calmo e chiedergli un po’ più di sicurezza nelle sue affermazioni.
Il lieve accenno della testa di Jinki non gli bastò e continuò a guardarlo affamato di sentirlo pregare per avere un po’ di più.
“Ti prego, Minho. Lo voglio, ti prego!” Minho si abbassò sulle sue labbra, sempre più famelico, e gli spinse la lingua all’interno della bocca andando ad accarezzargli ogni più lontano angolo nascosto. Il sapore di Jinki si riversò sulla punta della sua lingua e lui rabbrividì nel rendersi conto di quanto fosse dolce il suo compagno. Sapeva di pesca e qualcosa di molto simile allo sciroppo, forse anche a causa delle pesche sciroppate che aveva mangiato poco prima come dessert, e lui si ritrovò a chiedersi se anche da un’altra parte avrebbe avuto lo stesso sapore: non si erano mai spinti a farsi un pompino a vicenda, figurarsi un pompino con ingoio, e l’essersi leccato le dita dopo che Jinki era venuto non gli era bastato per capire che tipo di sapore avesse davvero. Voleva sentirlo a fondo tra le sue labbra, solo così lo avrebbe potuto sentire davvero.
Abbassandosi con le labbra, appoggiandole lungo tutto il torso di Jinki, si mosse velocemente sempre più in basso fino ad arrivare al suo obbiettivo. Dopo averlo preso tra le labbra, gli succhiò la punta godendo dei gemiti di Jinki che si facevano sempre più forti. Il suo membro era già eretto e Minho era soddisfatto da quello che poteva provocargli solo con una breve lappata.
“Ti piace? Fammi sentire quanto ti piace, Jinki!”
A quella richiesta, il più grande, ebbe uno sbalzo con il bacino e cercò di spingersi ancora più a fondo tra le labbra di Minho senza però riuscirci: quest’ultimo lo stava trattenendo con le mani sui fianchi graffiandolo leggermente. Minho si prese tutto il tempo di cui aveva bisogno per leccare l’asta del più grande, soffermandosi varie volte sulla punta, facendolo fremere di puro piacere.
Gli stava piacendo avere tutto quel controllo su Jinki, non credeva che l’altro ragazzo sarebbe stato così sensibile alle sue labbra lungo il suo membro turgido. Si gustò le prime gocce di pre-orgasmo che fuoriuscivano da lui e sorrise tra sé e sé, aveva avuto ragione, Jinki aveva lo stesso sapore dolce anche lì.
Minho si allontanò dal membro di Jinki provocando un grugnito di pura protesta nel più grande, che si contorse appena sotto di lui. Jinki aveva voglia, aveva voglia sul serio, e non gli erano bastate le attenzioni che aveva ricevuto fino a quel momento dall’altro, voleva molto di più!
“Ti prego Minho, ancora!”
Minho scosse la testa facendogli sollevare meglio le gambe sul letto, così facendo anche il bacino di Jinki si trovava leggermente più in alto e lui aveva un accesso migliore alla sua apertura. Apertura che iniziò ad infastidire con l’unghia di un dito, entrando ed uscendo da lui. Jinki sospirò tremando forte e Minho gli fece aprire le labbra con l’altra mano, obbligandolo a leccargli le dita. Sentendosele ricoprire di saliva, Minho sorrise abbassandosi con la testa tra le cosce del più grande. Andando a stuzzicare di nuovo la sua entrata, questa volta però con la lingua, la passò al suo interno per lubrificare il più grande al meglio. Attese finché non sentì Jinki gemere e perdere la presa sulle sue dita, troppo concentrato sul piacere che provava per continuare ad eseguire la sua richiesta.
Portando le dita all’entrata del più grande, le spinse lentamente al suo interno cercando di non fargli male e di essere il più delicato possibile. Non voleva ferire Jinki perché lo amava, lo amava con tutto se stesso ed anche se la voglia di fregarsene di tutto e penetrarlo all’istante era elevata, non avrebbe mai fatto niente che potesse provocare dolore al più grande.
Avvertì il corpo di Jinki irrigidirsi e quindi decise di non far entrare subito tutte le dita ma di continuare ancora un po’ con uno solo, cercando di allargarlo al meglio. Andò ad accarezzare la punta del suo membro di modo da dargli qualcosa di piacevole a cui pensare mentre lui si occupava di prepararlo al meglio. Jinki ebbe uno spasmo in quel momento e gemette contorcendosi sotto le mani del più piccolo, gli occhi socchiusi e le labbra semi-aperte da cui fuoriuscivano respiri affrettati. Il suo cuore batteva con forza nel petto mentre la sua mente si era completamente svuotata ed ora ambiva unicamente al piacere che l’altro poteva procurargli in qualsiasi modo possibile.
“Ora… Ora ti potrebbe fare un po’ male, ma cerca di concentrarti il più possibile sulla mia mano che sta giocando con te!” Minho, dopo aver pronunciato con assoluta sicurezza quelle parole, fece entrare di scatto anche le altre due dita aprendolo così del tutto. Jinki tremò violentemente e cercò di sfuggirgli, ma Minho lo bloccò lasciandogli il membro per poterlo trattenere per un fianco.
“No, non cercare di sfuggirmi, farà solo più male così!”
Jinki cercò di tranquillizzarsi e permise così a Minho di riportare la mano sul suo membro. Solo in quel momento tornò a provare piacere e socchiuse gli occhi. Minho iniziò a muovere le dita a forbice dentro di lui cercando di allargarlo il più possibile, così facendo finì per spingerle sempre più a fondo riuscendo a toccare il punto speciale di Jinki, che urlò spaesato, incredulo di poter provare certe sensazioni.
“LI’! MINHO! COLPISCIMI ANCORA LI’!” Minho sorrise e tornò a concentrarsi sui movimenti delle sue dita, nonostante il suo membro insoddisfatto stesse pulsando furiosamente come a convincerlo di dare un po’ di piacere anche a lui. La voglia di entrare in quel corpo caldo e stretto stava per prendere il sopravvento sulla sua mente ed i gemiti di Jinki non facevano altro che renderlo ancora più voglioso, ma lui sapeva bene di non poterselo permettere. Era la prima volta di Jinki, la loro prima volta, e voleva che tutto fosse perfetto.
Spinse ancora nello stesso punto che aveva fatto contorcere lo stomaco del più grande e, solo quando fu sicuro che Jinki fosse abbastanza pronto, sostituì alle dita il suo membro che ormai stava per scoppiare. Entrando nel suo corpo si accorse all’istante di quanto si sentisse “a casa”. Il corpo di Jinki sembrava fatto a posta per contenere il suo, come se fossero due anime gemelle che si incastravano perfettamente l’una nell’altra.
“J-Jinki…” il gemito che fuoriuscì dalle labbra del più grande, però, fu chiaramente un lamento di dolore e Minho cercò di fermarsi per capire cosa stesse succedendo. Possibile che non l’avesse preparato abbastanza bene e che il dolore che stava provando in quel momento Jinki fosse troppo?
“N-Non ti preoccupare Minho… posso… posso resistere. Devi solo tornare a colpire quel punto!” Minho non ne era però così sicuro e fece per uscire da lui, ma Jinki portò le gambe a stringersi attorno alla sua vita pur di trattenerlo dentro di sé.
Minho portò una mano a stringere il membro di Jinki per pomparlo, mentre si spingeva dentro di lui certo che quel trattamento avrebbe distratto il più grande dal dolore che stava provando in quel momento. In effetti ebbe ragione, Jinki tornò a gemere e le sue orecchie vennero allietate da quel rumore così paradisiaco.
“OH MINHO! PROPRIO LI’!” quando ebbe modo di sbattere nuovamente contro il punto speciale di Jinki, fu ricompensato da un urlo pieno di piacere e, soddisfatto, continuò a muoversi verso quel punto nel corpo caldo dell’altro, riuscendo così a centrarlo ad ogni nuova spinta. Jinki avvertì distintamente il suo stomaco riempirsi quasi di farfalle e gorgogliare per l’orgasmo imminente che stava per invaderlo.
Minho comprese che Jinki stava per venire dall’espressione di assoluta beatitudine che portava sul volto, gli occhi chiusi e le labbra leggermente aperte da cui usciva un rivoletto di bava: era di sicuro l’immagine più sexy che avesse mai potuto osservare. Jinki era bellissimo in quel momento e Minho era sicuro che quell’immagine si sarebbe impressa per sempre nella sua mente, come se fosse stata marchiata a fuoco dentro di lui.
“Jinki!” vennero quasi insieme, come in uno di quei film fin troppo sdolcinati che a volte Jinki lo costringeva a guardare. La sua mente si spense per qualche minuto e crollò sul corpo del più grande senza nemmeno avere la forza di uscire da lui.
Sentì Jinki bagnargli il petto con il suo orgasmo, che aveva schizzato con forza contro di lui, e sorrise pregustandosi già il momento in cui avrebbe leccato il membro dell’altro per ripulirlo per bene.
Nè Jinki, né Minho, riuscirono a capire quanto tempo fosse passato dal momento in cui l’orgasmo li aveva colpiti facendogli chiudere gli occhi per il piacere, a quando riuscirono nuovamente a guardarsi l’un l’altro, ma per entrambi fu il segnale che erano destinati a stare insieme per sempre. Entrambi riuscirono a leggere negli occhi dell’altro l’amore che li univa.
“Jinki… ti amo così tanto…!”
Minho sorrise confessandogli il suo amore mentre scivolava fuori da lui e si apprestava a ripulirgli il membro lentamente, senza però cercare di provocarlo per farlo di nuovo eccitare. Era solo un gesto pieno di quello che poteva definire semplice affetto.
In quel momento, da lontano, si sentirono un sacco di botti e rumori inconfondibili: era iniziato l’anno nuovo e le persone si stavano divertendo, festeggiando tra loro con fuochi d’artificio e quant’altro. A Minho non interessava niente di tutto ciò perché i suoi personali fuochi d’artificio li aveva appena visti e sapeva che nient’altro avrebbe mai potuto eguagliarli, forse solo altre sessioni d’amore con Jinki.
Jinki che lo strinse a sé quando ricadde stanco al lato del suo corpo e si accoccolò contro il suo petto baciandoglielo con estrema dolcezza, facendo quasi le fusa come un gatto, ed era strano che gli richiamasse alla mente quello specifico animale visto che di felino Jinki non aveva proprio niente, a differenza di Kibum. Notando però il modo in cui aveva posato la testa contro il suo petto sorrise divertito: altro che gatto, Jinki sarebbe stato per sempre un tenero coniglio.
Con questa oneshot vorrei farvi gli auguri di un sereno 2013, che sia un buon anno per tutti voi! *______*