Sympathy For the Devil

Dec 25, 2012 09:25




TITOLO: Sympathy For the Devil.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: LongFiction. Au. Angst. Romantica. Introspettiva.
RATINGS: NC17.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } ; Kim Kibum, Kim Jonghyun { JjongKey } .
RIASSUNTO: Quando Lucifero era caduto "perdendo" le sei ali divine ed ottenendo in cambio dodici ali demoniache, Harziel si era chiesto a lungo cosa lo avesse portato a comportarsi in quel modo.
...
“Ieri Jinki ha trovato delle fotografie che sembrerebbero riprodurre il luogo della caduta di un paio di angeli.”
NOTE: Questa fanfiction è dedicata interamente alla mia Bummie (
yuya_lovah). Spero che possa continuare a piacerti fino alla fine! Ti voglio davvero tanto bene <3! Spero di farti emozionare con questa fanfiction, sto cercando di scrivere al mio meglio per poterti dedicare qualcosa di veramente bello! *___*! A te, che sei la mia migliore amica!
THANKS: A
yuya_lovah che mi ha incoraggiata (e mi sta incoraggiando) durante la scrittura. A
yuya_lovah, perchè l'ha betata. A
yuya_lovah che ha creato anche il magnifico bannerino che questa fanfiction possiede!
PAROLE: Per questo capitolo: 2995, con il conteggio di word.

CAPITOLI PRECEDENTI: Prologue ; #01 ; #02 ; #03 ; #04 ; #05 ; #06 ; #07 ; #08 ; #09 #10 ; #11 ; #12 ; #13 ; #14 ; #15

Chapter #16 : May joy be yours today
"Sta aprendo gli occhi!"
La prima cosa che sentì quando il ronzio nella sua testa smise di assordarlo, fu una voce emozionata e lo scalpiccio di piedi tutt'intorno a lui. Non appena fu in grado di aprire gli occhi, notò il bianco accecante delle pareti della stanza in cui si trovava e ci mise non poco a mettere a fuoco le persone presenti in essa.
"Jonghyun? Jonghyunnie, come ti senti?"
Sbattè più volte le palpebre osservando il ragazzo che si era posto al suo fianco. Quel ragazzo gli aveva persino preso una mano per stringerla nelle sue e Jonghyun si sentì a disagio.
"Dove mi trovo?"
Lo aveva domandato ignorando Kibum e ponendo la sua attenzione su Minho, in piedi alla destra del suo letto. Non era ancora riuscito a perdonare il più piccolo per quello che gli aveva fatto.
Ricordava ogni cosa, dal modo in cui l'aveva obbligato ad accettare la Grazia, al dolore acuto che aveva avvertito notando che Harziel non sembrava essersene pentito.
La Grazia di Raziel, però, non risiedeva più dentro di lui e questo poteva dirlo con assoluta certezza. Sapeva che c'entrava Lucifero in qualche modo, prima di svenire aveva sentito il suo potere entrare dentro di lui.
"Sei in ospedale, hyung! So... So che li odi, ma non sapevo che altro fare! Ti rendi conto che sei rimasto incosciente per una settimana?!"
Jonghyun aveva sospirato prima che il suo sguardo si fermasse su Jinki. Il ragazzo non sembrava essere quello che ricordava. Gli occhi erano contornati da profonde occhiaie nere ed il suo corpo tremava lievemente, come se fosse troppo stanco per rimanere sveglio.
Stava per domandargli cosa gli fosse successo quando Kibum lo precedette. Neppure dentro il più piccolo riusciva più a captare traccia di energia angelica e non sapeva se considerarlo o meno un bene.
"So che sei arrabbiato con me e che ti devo molte risposte..."
Jonghyun annuì, stanco. Si era appena risvegliato da un lungo sonno che, nonostante tutto, non era stato poi così ristoratore. Si sentiva a dir poco esausto, la sua mente si rifiutava di collaborare e quindi non ricordava neppure come ci fosse finito in quello stupido letto d'ospedale.
"Mi dispiace di aver tentato di obbligarti a riottenere la tua anima angelica, mi dispiace per quello che ti è successo... ma ora sono tornato ad essere io, Kibummie, il ragazzo di cui ti sei innamorato..."
Jonghyun lo guardò confuso. Perché stava parlando di angeli, di Grazie e cose angeliche quando nella stanza vi erano Minho e Jinki?
"Non ti preoccupare hyung, sappiamo tutto anche noi. Jinki... Jinki è stato..."
Prima che Minho riuscisse a finire la frase, qualcun altro si intromise nella discussione. Taemin si portò a fatica vicino a Jinki reggendosi sulle stampelle.
"E' stato controllato da me. Volevo essere sicuro di avere un tramite per poter arrivare a te e Kibum. Non ho mai voluto fargli del male, però è vero che l'ho circuito. Gli ho fatto dire di sì, non è stato del tutto un libero arbitrio. Ho utilizzato il suo amore per arrivare al suo cuore e mi dispiace. So di non poter essere perdonato facilmente per quello che ho fatto, ma... ma ero disposto a sacrificare la mia vita per te."
Jonghyun stava per sbuffare non credendo alle sue parole, ma Minho lo aveva fermato stringendogli la mano.
"E' stato grazie ai suoi poteri se la Grazia angelica non è più nel tuo corpo, ed è stato grazie a Kibum se tu e Taemin siete ancora vivi. Per quanto li abbia odiati intensamente, sono arrivato alla conclusione che hanno espresso la loro voglia di cambiare nel miglior modo possibile. Avrebbero sacrificato la loro vita e questo è un atto di grande amore..."
Jonghyun sospirò spostando lo sguardo verso il basso. Non era così sicuro di poterli perdonare per quello che avevano fatto. Non avevano messo in pericolo solo la sua vita, ma anche quella di Jinki.
Kibum gli toccò la guancia, socchiudendo gli occhi.
"Ti prego JJongie, lascia che ti racconti come sono andate le cose dopo che sei svenuto..."
Jonghyun non poté resistere a quello sguardo e a quel tocco. Poteva continuare a ripetere all'infinito che odiava Kibum, o Harziel, ma l'amara realtà era che continuava ad amarlo con tutto se stesso. Quando Kibum iniziò a raccontare, portò la sua attenzione su di lui ma non gli sfuggì con la coda dell'occhio Minho che portava il braccio attorno alla vita di Jinki per stringerlo a sé, posandogli un tenero bacio sulle labbra.
E così si erano finalmente messi insieme, eh?
Harziel aveva avvertito Lucifero concentrare la sua energia e seppe con assoluta certezza che gli aveva mentito. Gli arrivò forte e chiaro il suo messaggio, spaccando quasi i timpani del corpo umano che stava possedendo per la sorpresa.
"Ho sbagliato Harziel. Tu non saresti dovuto tornare ad essere un angelo, dovevi rimanere ad essere Kim Kibum, il ragazzo fissato con la moda ed il disegno. Ti ho osservato a lungo prima di interessarmi a te, non ero sicuro fossi davvero tu mio fratello, ma quando ne sono stato certo, la voglia di riaverti è stata troppo forte. Sapevo che eri innamorato di Raziel, e che Kibum lo era di Jonghyun, ma non ho dato peso a questo sentimento che vi univa... Non sapevo cosa fosse l'amore, non lo sapevo fino adesso. Ora me ne vado rammaricandomi di non aver usato il tempo a mia disposizione per trovare l'anima gemella come tu hai fatto con il tuo angelo. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto. Ti prego, cerca di ricordarmi con affetto."
Non ebbe il tempo di arrabbiarsi perché, dopo aver spalancato le ali, si diresse velocemente da suo fratello.
Quando arrivò, notò anche gli altri angeli aprire le porte del paradiso per scendere sulla Terra di modo da poterli aiutare e li ringraziò con il pensiero. Non aveva il tempo di stare lì a guardarsi intorno, Lucifero stava precipitando e l'unica cosa che riuscì a fare fu creare un campo di pura energia angelica su cui farlo atterrare senza problemi.
Dopo averlo preso tra le braccia, notò la sua gamba rotta e sorrise.
"Stupido idiota! Sei stato fortunato ad essertela cavata solo con una gamba rotta. Se non fossi già svenuto ti prenderei a calci in culo!"
La voce fu rotta dalle lacrime e, dopo essersi stretto Taemin al petto, lo ricoprì di lievi baci lungo tutto il volto prima di sollevare di scatto la testa, le lacrime che si asciugavano velocemente, l'attenzione rivolta ad un altro tipo di energia.
L'energia angelica di Raziel stava scomparendo lentamente e lui ne sarebbe stato felice se non avesse sentito insieme ad essa il cuore di Jonghyun battere sempre più lentamente.
Non aveva idea di come riuscisse ad avvertirlo, forse era l'amore che lo legava al più grande, ma seppe di dover volare il più velocemente possibile da lui. L'unico problema era che non poteva lasciare Taemin da solo ora che non aveva più tracce della sua Grazia dentro di sé. Doveva portarlo in ospedale ed in quel momento seppe che la bugia di Taemin non era servita a nulla. Si ritrovava di nuovo a dover scegliere tra la vita del fratello e quella del suo unico amore.
"Puoi lasciarlo a me, lo porterò in ospedale."
Sollevando lo sguardo su quella voce gentile, vide Michele e non poté fare a meno di ridacchiare quasi divertito da quell'insolita situazione.
"Proprio tu?"
Michele si nascose dietro ad un sorriso di scherno mentre toglieva il corpo di Taemin dalle mani di Harziel.
"Oh suvvia... Lo sai che sono molto più veloce di te. Lucifero è in buone mani!"
Harziel a quel punto dovette fidarsi dell'unico tra gli angeli da cui mai si sarebbe aspettato aiuto e, dopo averlo minacciato di morte in caso a Taemin succedesse qualcosa, spalancò le sue ali ed iniziò a volare il più velocemente possibile da Jonghyun.
Schermare la sua luce per non uccidere Minho una volta arrivato a casa di Jonghyun, fu più difficile di quanto credesse. La sua Grazia ribolliva nel suo corpo e sapeva che l'energia che sarebbe servita per salvare Jonghyun l'avrebbe prosciugato del tutto. Non era tornato da così tanto tempo ad essere un Serafino e a differenza di Lucifero non era riuscito ad accumulare poi una grande energia, ma era disposto a sacrificare la sua vita se questo fosse servito a far vivere Jonghyun e a farsi perdonare da quest'ultimo.
Dopo aver appoggiato le mani sul suo petto, iniziò a trasferirgli l'energia sufficiente ad aiutare il suo cuore a battere fino all'arrivo dei soccorsi. L'energia scorreva da lui a Jonghyun, così come la sua vita.
Dopo diversi minuti era piegato sul suo amato, l'energia angelica quasi del tutto scomparsa, e Minho che lo guardava incredulo. Per quest'ultimo, infatti, Kibum si era materializzato all'improvviso e non poteva credere ai suoi occhi. Con le sue ultime forze, sentendo già gli infermieri entrare in casa, allungò la mano verso quella di Minho e gli proiettò nella mente il resoconto di quanto era successo. A quel modo qualcuno ci sarebbe stato ed avrebbe potuto raccontare a Jonghyun come erano andate le cose.
"Non lasciare che mi odi, ti prego. Io... Io volevo solo riaverlo con me. Lo amo!"
Quelle furono le sue ultime parole e quando svenne Minho lo guardò dispiaciuto. La verità era penetrata a fondo nel suo cuore e non avrebbe lasciato che Kibum morisse, non dopo tutto quello che aveva fatto per ottenere un perdono da Jonghyun.
Jonghyun batté gli occhi alla fine del racconto e sorrise triste.
"Sai, anche se non avessi quasi sacrificato la tua vita per me, sarei riuscito a perdonarti ugualmente. Ti amo Kibum, ti ho sempre amato, sia quando eravamo degli angeli che ora. Ero arrabbiato, ti ho odiato perché credevo di non significare nulla per te e... e non è comunque semplice cancellare quello che hai fatto, il modo in cui mi hai costretto a tornare qualcosa che non volevo essere. I veri angeli sono gli esseri umani. Minho, Jinki... loro sono degli angeli, non di certo noi."
Kibum gli strinse più forte la mano a quelle parole, gli occhi rigonfi di lacrime.
"Lo so che sarà difficile, ma ti prego. Provaci... Provaci ad amarmi di nuovo!"

"Buon Natale!"
Taemin rise coperto da un buffo cappellino rosso ed una sciarpa così lunga che era un miracolo se non strisciava per terra raccogliendo tutto lo sporco di quelle strade.
"Buon Natale anche a voi, hyungs!"
Jinki gli allungò un pacchetto colorato prima di essere stretto da Minho e spinto contro l'ingresso della stanza per potergli così indicare il vischio sopra di loro.
"Ops, mi sa che ti tocca un bacio!"
Minho non lo fece aspettare molto dopo quelle parole e si abbassò su di lui per baciargli le labbra con estrema passione, facendo così arrossire il più piccolo del gruppo che, nonostante tutto, ancora non si era abituato a certe manifestazioni d'affetto.
"Che ne dici amore? Ce lo diamo anche noi un bacio sotto il vischio?"
Jonghyun non gli rispose, lo spinse direttamente sotto di esso e lo baciò stringendolo per i fianchi.
"E dire che qualche mese fa si chiedeva se perdonarlo o meno, guardali ora come si baciano!"
Minho aveva preso in giro il migliore amico, come faceva sempre, prima di abbassarsi ad accarezzare il pelo di Loki comparso da chissà dove.
"Ah! Kibummie! Spero non ti dispiaccia, ma ti ho riportato il quadro che mi hai regalato al compleanno. Credo che sia più adatto a rimanere nella vostra casa visto che... insomma, vi ritrae. Non mi piacerebbe tenerlo appeso nella mia. Sai com'è... mi ricorda voi e l'immagine di voi due che ci date dentro non è quello che preferirei appesa sopra il caminetto!"
Kibum aveva riso andando a prendere il quadro che il più grande gli stava porgendo, accarezzandolo lentamente con le dita.
"Ci avevo pensato anche io, ma... ormai te l'avevo preparato... Volevo che sapessi che per il tuo compleanno mi ci ero impegnato!"
Jinki gli sorrise prima di appoggiarsi con la schiena al petto di Minho, che subito andò a stringerlo a sé circondandogli la vita con le braccia.
"Non ti preoccupare, quest'anno non potrei chiedere altro, ho già il regalo più bello che potessero farmi!"
Minho sorrise abbassandosi a baciarlo tra i capelli e Taemin li guardò emozionato.
L'amore scoppiettava tra loro e lui non riusciva più a resistere dal desiderio di trovare la sua di anima gemella.

"Sarà bello... vero?"
Jonghyun annuì tenendo a sé un Kibum tremante, guardandolo negli occhi mentre pensava a quanto fosse fortunato ad averlo lì con lui. Kibum era ciò che aveva sempre desiderato.
"Sì... ti ricordi in paradiso? E' stato bello anche allora, ma entrambi sapevamo che qui sulla Terra sarebbe stata tutta un'altra cosa... Solo, sei sicuro di essere pronto? Potrebbe farti male all'inizio!"
Kibum annuì accoccolandosi contro il più grande, andando a baciargli lievemente il collo.
"Ho sopportato di tutto, JJongie. un po' di dolore non mi fermerà, sta’ tranquillo!"
Dopo essersi baciati, Jonghyun si portò sopra l'altro e, guardandolo dall'alto, gli sorrise cercando di rassicurarlo in qualche modo. Per entrambi era la prima volta, ma era sicuro che le emozioni che avrebbero provato non se le sarebbero mai dimenticate.
Kibum era nudo sotto di lui, non ebbe molte difficoltà a scendere con le labbra lungo il suo collo per poi procedere sul petto, e finire a leccargli tutto il corpo. Si tenne però lontano dalle parti in cui gli avrebbe procurato più piacere perché voleva essere sicuro che Kibum lo desiderasse veramente.
Dopo aver sollevato le gambe del più piccolo, fece in modo che si appoggiassero alle sue spalle mentre lui si chinava a leccargli la piccola e stretta apertura. Non voleva usare un lubrificante, nonostante Minho glielo avesse caldamente consigliato, voleva essere sicuro che durante la loro prima volta, Kibum sentisse solo lui ed il suo corpo.
Non pensava gli sarebbe piaciuto così tanto infilare la lingua in quel passaggio caldo, ma fu così. La carne di Kibum sembrava cedevole al tatto e lui cercò di bagnarla il più possibile di modo che poi, entrando, non avrebbe provocato frizione contro quelle membra così sensibili.
Sentì i gemiti di Kibum farsi sempre più forti ed il suo intero corpo tremare mentre cercava di spingersi ancora di più contro di lui. Sorrise pregustandosi già il momento in cui sarebbe entrato del tutto dentro di lui e si sarebbero sentiti nuovamente parte l'uno dell'altro, come in paradiso.
Sulla Terra avevano passato brutti momenti e ad un certo punto aveva persino creduto che non ce l'avrebbero fatta, invece erano là, pronti ad amarsi nuovamente come se non ci fosse un domani.
Quando considerò il più piccolo pronto si spostò da lui e gli infilò tre dita in bocca.
"Lecca... Leccale per bene..."
Osservare Kibum aprire le labbra e leccare le sue dita, fu qualcosa di estremamente erotico e sensuale. Quando passò la saliva sopra di esse per poi inglobarle all'interno della sua bocca e succhiarle gentilmente... pensò di venire all'istante. Quell'immagine gli sarebbe per sempre rimasta impressa nella memoria e quando si sarebbe trovato a masturbarsi da solo, l'avrebbe ripescata dai suoi ricordi perché era sicuro che l'avrebbe aiutato a venire in un colpo solo.
Dopo aver lasciato le labbra di Kibum, andò a prepararlo con attenzione inserendo un dito nel suo corpo, cercando di farlo abituare a quell'intrusione prima di infilarne anche gli altri. Non passò molto prima che il corpo di Kibum si abituasse e sembrasse desiderarlo così tanto: dopo pochi minuti, il più piccolo aveva già preso a muoversi contro il primo dito chiedendone sempre di più.
"Ti prego JJongie... Non ce la faccio più...!"
Nonostante le sue preghiere e i gemiti che riempivano la stanza, Jonghyun si prese tutto il tempo che credeva gli servisse per prepararlo. La tentazione era molta, ma la paura di potergli fare del male anche di più.
Finalmente il corpo di Kibum fu pronto e lui vi entrò fluidamente senza incontrare molte resistenze perché la carne del più piccolo cedette al suo passaggio. Lo sentì però trattenere il respiro quando si ritrovò ad essere del tutto dentro di lui, quindi si fermò.
Il sangue ormai confluiva unicamente verso il suo membro e la voglia di muoversi velocemente lo stava uccidendo.
Il suo membro era stato risucchiato dall'apertura di Kibum che era così calda e stretta che lo faceva tremare da capo a piedi.
Non si spinse perché era dotato di un ottimo autocontrollo, ma prese a baciare il collo del più piccolo per farlo rilassare nuovamente.
"O-Ora... Ora Jonghyun... Ora!"
Prese a muoversi come richiesto da Kibum, cercando di trovare quel punto speciale che lo avrebbe fatto urlare ad ogni spinta. Non credeva sarebbe stato così facile trovarlo ma dopo poco sentì il corpo di Kibum avere uno scatto e lo vide inarcarsi sotto la sua spinta, urlando il suo nome. Godendosi quell'immagine, tornò a spingersi prepotentemente in quel garbuglio di nervi e lo rivide, con sua somma gioia, gemere con forza.
A quel punto continuò a muoversi sempre più forte andando a pompare con una mano il membro del più piccolo: era così eccitato che la sua punta era già ricoperta da un sottile strato di liquido pre-orgasmico.
Non era del tutto la loro prima volta, ma era ovviamente la prima volta sulla Terra come esseri umani e nessuno dei due riuscì a durare poi molto.
Quando vennero, Jonghyun guardò Kibum chiudendo gli occhi solo all'ultimo quando l'orgasmo divenne troppo forte per riuscire a mantenerli aperti, e gli sussurrò sulle labbra dolcemente.
"Ti amo"
Stringendolo a sé riaprì gli occhi, dopo essersi tolto da lui, sentendo Kibum gemere prima di rannicchiarsi contro il suo petto.
"Ti amo anche io!"

Questa dovrebbe essere la fine della storia, ma non lo è!


Ovviamente con questo capitolo voglio augurare Buon Natale tutti voi che avete letto e state continuando a leggere questa storia (o altre storie scritte da me). Vi prometto che risponderò alle vostre recensioni al più presto, sempre se non l'ho già fatto ovviamente <3.
Tornando alla storia, dopo questo capitolo vi saranno due + forse un altro, spin-off. Questo cosa significa?
Che sicuramente per Capodanno potremo inoltrarci meglio nella storia tra Jinki e Minho grazie ad una one-shot tutta dedicata a loro e alla fine di quest'anno, poi combatteremo insieme agli angeli nell'Apocalisse che sicuramente scaturirà in Paradiso.
E... forse, insieme a Taemin troveremo l'anima gemella!
*______* Spero che continuerete ancora a seguirmi e... BUONE FESTE, A VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE!

rp: lee jinki, x: angst, rp: kim kibum, x: slash, fanwork: fanfiction, rp: kim jonghyun, x: romance, p: choi minho/lee jinki, rp: lee taemin, #longfic, l: italian, p: kim jonghyun/kim kibum, x: au, rp: choi minho, r: nc17, g: shinee

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