TITOLO: Sympathy For the Devil.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: LongFiction. Au. Angst. Romantica. Introspettiva.
RATINGS: NC17.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } ; Kim Kibum, Kim Jonghyun { JjongKey } .
RIASSUNTO: Quando Lucifero era caduto "perdendo" le sei ali divine ed ottenendo in cambio dodici ali demoniache, Harziel si era chiesto a lungo cosa lo avesse portato a comportarsi in quel modo.
...
“Ieri Jinki ha trovato delle fotografie che sembrerebbero riprodurre il luogo della caduta di un paio di angeli.”
NOTE: Questa fanfiction è dedicata interamente alla mia Bummie (
yuya_lovah). Spero che possa continuare a piacerti fino alla fine! Ti voglio davvero tanto bene <3! Spero di farti emozionare con questa fanfiction, sto cercando di scrivere al mio meglio per poterti dedicare qualcosa di veramente bello! *___*! A te, che sei la mia migliore amica!
THANKS: A
yuya_lovah che mi ha incoraggiata (e mi sta incoraggiando) durante la scrittura. A
yuya_lovah, perchè l'ha betata. A
yuya_lovah che ha creato anche il magnifico bannerino che questa fanfiction possiede!
PAROLE: Per questo capitolo: 3108, con il conteggio di word.
CAPITOLI PRECEDENTI:
Prologue ;
#01 ;
#02 ;
#03 ;
#04 ;
#05 ;
#06 ;
#07 ;
#08 ;
#09 ;
#10 ;
#11 ;
#12 #13Un ringraziamento speciale per questo capitolo va a Eleonora che mi ha gentilmente concesso un'intera lezione di astronomia gratuita! *_*
Le frasi in latino ci ho messo trent'anni per controllare se erano o meno giuste in internet. Se qualcuno di voi dovesse riscontrare comunque degli errori è pregato di dirmelo così che io possa prontamente correggere!
Chapter #14 : Out of the light
Taemin stava scrutando il cielo per l'ennesima volta, non aveva bisogno di telescopi o altri sistemi di osservazione, la sua vista angelica era più che sufficiente.
"Patroclus" fu un leggero sospiro mentre socchiudeva gli occhi.
Patroclus era il nome di un asteroide troiano della cinta di Giove, l'asteroide che si sarebbe poi scontrato con la Terra di lì ad un paio di giorni, l'asteroide che Taemin stava attendendo per poter accingere così alla sua energia d'impatto. Con un diametro di circa 140 km ed una forma vagante somigliante a quella di una stella, Patroclus era il suo punto di forza. Senza di esso, infatti, gli sarebbe stato impossibile scatenare le forze indispensabili a compiere l'incantesimo di guarigione di Jonghyun.
"Patroclus" disse una seconda volta il suo nome, un sorriso che gli solcava il volto, e nella mente il ricordo di un racconto mitologico umano che lo aveva sempre divertito. Quell'asteroide prendeva infatti il nome da Patroclo, in parte protagonista dell'Iliade e grande amico di Achille.
Taemin avvertì distintamente il rumore di passi che seguì l'apertura di una porta scorrevole, la stessa che dava sulla terrazza in cui si trovava, ma non si voltò finché non sentì chiaramente Kibum richiamarlo.
"Cosa stai facendo qui tutto solo?" la voce di Kibum aveva un tono preoccupato che fece sorridere il più piccolo.
"Sto controllando che l'ingrediente principale del mio incantesimo di guarigione stia facendo la sua parte. So che sei preoccupato Kibum, ma non ce ne è bisogno. Ho tutto sotto controllo e Patroclus non mi deluderà, ne sono sicuro." sapeva che la sua voce era uscita più aspra del previsto e difatti notò con la coda dell'occhio il corpo di Kibum irrigidirsi.
Questo accadeva perché gli stava mentendo. Non era tutto sotto controllo perché non era affatto sicuro di poter incanalare così tanta energia in un colpo solo: più probabilmente sarebbe bruciato insieme all'asteroide alla fine.
"Mi stai nascondendo qualcosa, vero? Quanto è pericoloso questo incantesimo per te? Stai rischiando la vita?" Kibum era sempre stato particolarmente scaltro nel localizzare e rivelare le bugie del fratello minore.
Taemin scosse la testa alla domanda di Kibum perché sapeva che, se solo avesse osato dirgli tutta la verità, se ne sarebbe pentito amaramente. Credeva infatti che Kibum non sarebbe mai riuscito a mettere la sua vita al di sopra di quella di Jonghyun, eppure doveva farlo. Taemin era Lucifero e per tutti quegli anni aveva creduto che la sua missione fosse salvare l'umanità e rendere gli angeli consapevoli di chi veramente fosse Dio. Ora aveva capito di sbagliarsi. Non aveva mai provato l'amore, quello vero che travalicava ogni problema, quello che Dio stesso a stento comprendeva, ma Kibum sì. Lui doveva salvare quell'amore, per quello il destino l'aveva fatto cadere sulla terra... e poi, chissà, forse anche lui un giorno avrebbe provato lo stesso sentimento.
"Non ti preoccupare Kibum. Patroclus è nel punto esatto. Questo significa che secondo i miei calcoli impatterà contro l'atmosfera terrestre tra quattro giorni. I poli quel giorno saranno del tutto invertiti: il polo nord magnetico si troverà in prossimità del Sud geografico, e viceversa, l'ago Nord di una bussola si orienterà verso il polo di segno opposto. Quel giorno otterrò tutta l'energia sufficiente a praticare l'incantesimo senza evaporare nell'etere, bruciando e scoppiettando come un fuoco d'artificio."
Dopo aver pronunciato quelle parole, notò Kibum dargli le spalle e tornare in casa dopo che ebbe sussurrato un timido: "Spero che tu non mi stia mentendo, Taeminnie. Odio pensare di perdere JJong, ma allo stesso tempo mi sento morire all'idea di poter perdere te."
Odiava dovergli mentire, ma era necessario.
In verità, oltre che ad essere pericoloso per lui stesso, lo era anche per l'intero pianeta. L'impatto con l'asteroide rischiava di provocare una frattura nel campo magnetico e se questo fosse successo, l'atmosfera terrestre si sarebbe surriscaldata provocando un'evasione di gas tossici che avrebbe ucciso qualsiasi forma vivente presente su di essa, compresi gli esseri umani. Difatti la magnetosfera, ovvero la parte dell'atmosfera che risentiva del campo magnetico, sarebbe andata letteralmente in frantumi se, per un motivo o per un altro, l'impatto con l'asteroide fosse finito con il danneggiare il campo magnetico in sé.
"Mi dispiace Harziel, ma se sarà necessario il mio sacrificio per vederti di nuovo sorridere felice, allora niente e nessuno potrà fermarmi." lo sussurrò più a se stesso che ad altri e poi, dopo aver dato un'ultima occhiata al cielo notturno, decise di seguire Kibum e rientrare in casa. I giorni a venire sarebbero stati pesanti e lui aveva bisogno di riposare e accumulare più potere possibile.
Ho bisogno anche della tua energia."
Gli occhi di Jinki, a quell'affermazione, si ingrandirono a dismisura. Aveva fatto di tutto per quell'angelo, ma quest'ultimo sembrava non accontentarsi mai. Ora voleva anche la sua energia e lui si ritrovò ad annuire senza poter fare altrimenti, come se dentro di sè ci fosse qualcosa che gli faceva accettare ogni decisione presa dall'altro.
"Cerca di mangiare molto, devi essere in forma. Tra due giorni compirò l'incantesimo ed attingerò direttamente dalla tua energia vitale. Non ti preoccupare, non ho intenzione di farti del male, ma da solo non riuscirei mai ad incanalare l'energia di Patroclus."
La voce di Lucifero era ferma mentre raccontava all'umano, prescelto, cosa avrebbe significato la sua partecipazione a quell'incantesimo. Ovviamente, però, non gli diede troppe informazioni perché non era sicuro che Jinki sarebbe riuscito a gestirle.
"Non ti serve sapere nient'altro, né a cosa servirà questo incantesimo, né come lo effettuerò in termini pratici. Tu fatti solo trovare all'alba sulla torre Lotte World Premium che con i suoi cinquecentosessantasei metri di altezza è sicuramente l'edificio più alto di Seoul. Da lì io, che mi sarò già librato nel cielo, non avrò difficoltà a convogliare la tua energia in me. Lee Jinki, sei stato prescelto, accetti di aiutarmi in questo progetto?"
Era una domanda abbastanza retorica visto che Jinki non si poteva sottrarre a ciò che Lucifero gli aveva chiesto, ma avendo gli esseri umani il potere del libero arbitrio dalla loro parte, l'angelo aveva pensato bene di chiedergli se fosse o meno d'accordo ad aiutarlo.
Jinki annuì lentamente, osservando l'ombra dell'angelo proiettata sulla parete di fronte al divano su cui era seduto. Non sapeva cosa sarebbe accaduto, ma sentiva dentro di sé che non aveva scelta: doveva aiutare quell'angelo perché ne andava della vita di qualcuno molto vicino a lui.
Come sapesse questo, però, era un mistero per lui.
"Lo farò Lucifero."
Il tempo di pronunciare quelle parole e, con un frullo di ali, Lucifero era già scomparso da casa sua lasciandolo solo a meditare su tutto quell'accaduto.
"Come ti senti oggi?"
Minho guardava Jonghyun preoccupato. Da quando quella strana influenza aveva colpito il migliore amico, non aveva visto miglioramenti. Sembrava che la febbre alta mangiasse vivo Jonghyun poco a poco, neppure gli antipiretici che il dottore gli aveva consigliato sembravano avere effetto. Allungò la mano per accarezzargli la guancia trovandola a dir poco bollente.
Harziel allungò la mano ad accarezzarlo e l'Arcangelo si ritrovò ad andare in contro a quelle stesse dita solo per poter avvertire maggiormente il calore di esse sulla propria pelle. Ormai il piano per rubare la Lira e cadere sulla Terra era completato ed i due angeli si stavano godendo gli ultimi momenti in paradiso. Per l'occasione, Harziel aveva modificato parte del paesaggio in una camera umana, una di quelle che si divertivano ad osservare dall'alto fantasticando su come sarebbe stato viverci all'interno. Raziel, d'altra parte, aveva fatto in modo che il resto del paesaggio, modificabile dai loro poteri, proiettasse calde luci tutto intorno a loro di modo da tranquillizzarli con i loro effetti benevoli.
"Mmhh, un po' mi mancherà tutto questo. Il poter cambiare a nostro piacimento ciò che ci circonda."
La voce di Harziel fu quasi un sussurro, come se non volesse rompere la quiete che si era appena creata tra di loro.
"So bene come ti senti, ma immagina di poter osservare dal vivo tutto ciò che ora possiamo solo guardare da lontano! Le spiagge, l'oceano, il cielo sopra le nostre teste. Ora possiamo solo immaginare le sensazioni che possono provocarci e cercare di replicarle con i nostri poteri, ma quando saremo sulla Terra potremo finalmente ammirarle con i nostri occhi! La sabbia sfuggirà dalle nostre dita, l'acqua dell'oceano ci bagnerà il volto, il sole scalderà le nostre membra stanche donandoci riposo... I nostri sentimenti saranno quintuplicati!" Raziel era eccitato e il Serafino non poté fare a meno di sorridere per quelle reazioni e quelle parole.
Avvicinandosi maggiormente a lui, lasciò che le loro labbra entrassero in contatto. Una luce flebile che veniva irrorata dalle loro ali già strette le une contro le altre. Ogni volta che si baciavano, le loro ali, come animate di vita propria, andavano a chiudersi creando una protezione intorno ai due proprietari, come se non amassero che i gesti intimi dei due potessero essere scorti da sguardi indiscreti.
"Pensa baciarci sulla Terra come sarà diverso. Le nostre emozioni saranno più forti, il cuore batterà a ritmo della nostra eccitazione nel petto, le labbra si bagneranno della saliva dell'altro, gli occhi si chiuderanno d'istinto, le mani andranno a vagare sul corpo del compagno... Sarà fantastico, Harziel!"
L'Arcangelo non poteva fare a meno di immaginare e desiderare che la loro caduta sulla Terra potesse essere per sempre.
Peccato che non c'era stato niente di per sempre e lui ora si ritrovava a combattere con una Grazia di cui non necessitava ed un essere umano che lo guardava preoccupato.
Minho era il migliore amico di Jonghyun, non suo. La forza della sua Grazia stava già menomando i suoi sentimenti e le sue emozioni. Il dolore era forte ed il fatto che Kibum, o Harziel, non fosse mai andato a trovarlo, lo distruggeva. Aveva creato lui tutto quel casino e non si era ancora degnato di farsi vedere. Strinse le mani a pugno e digrignò appena i denti.
"Minho... Non... c'è bisogno che tu rimanga qui a prenderti cura di me!"
Voleva rimanere solo perché non sapeva cosa sarebbe potuto succedere al suo corpo una volta che la sua Grazia e la sua anima umana si fossero scontrate per l'ultima volta. Minho, da quanto poteva ancora ricordare, era stato un amico fedele, sempre pronto a prendersi cura di lui. Ora toccava a Jonghyun ricambiare il favore e farlo allontanare prima che potesse rimanere incastrato nei suoi problemi angelici.
Minho però era più testardo di un mulo e scosse la testa a quelle parole, abbozzando un minuscolo sorriso. Se Jonghyun aveva ancora la forza di cercare di mandarlo via per non farlo preoccupare troppo per lui, le sue condizioni non potevano essere tanto gravi, giusto?
"Se non ti passerà la febbre al più presto, ti farò portare d'urgenza in ospedale. Non rimarrò a guardarti in queste condizioni e visto che i tuoi genitori non possono tornare a casa per vari problemi di lavoro, ci sono solo io che posso prendermi cura di te!"
In quel momento, Raziel pensò che gli angeli non avevano capito nulla. I veri angeli erano gli umani che si sorreggevano l'un con l'altro nei momenti di difficoltà. Con un sorriso pieno di gratitudine chiuse gli occhi e cadde per l'ennesima volta preda di un sonno senza sogni.
Lucifero era riuscito a schermare con la sua energia la caduta di Patroclus sulla Terra. Se gli scienziati fossero venuti a conoscenza dello scontro di quell'asteroide con l'atmosfera terrestre, sicuramente ne avrebbero parlato in continuazione in televisione ed avrebbero tentato con ogni mezzo a loro disposizione di dirottare lo scontro e lui non poteva permetterselo.
Per prima cosa aveva mentito a Kibum sul giorno dello scontro di modo che l'altro Serafino non potesse decidere di accompagnarlo, ma soprattutto non avrebbe potuto preoccuparsi troppo per lui perché il giorno in cui il più grande credeva sarebbe stato effettuato l'incantesimo, Lucifero avrebbe già completato il tutto. D'altra parte se lo scontro con l'atmosfera terrestre non fosse avvenuto, Lucifero poteva dire addio all'energia di cui aveva bisogno.
Per questo, all'alba di quel nuovo giorno, gli esseri umani erano ignari di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Il Serafino si librò nell'aria dopo aver controllato che Jinki fosse al suo posto sul punto più alto di Seoul. Aveva ovviamente aiutato l'umano ad arrivare fin lì perché la sicurezza di quella torre non sarebbe stata facile da affrontare da solo.
"Siamo giunti all'ora prescelta."
Lucifero lo disse più a se stesso che a qualcun altro, e in quegli attimi di calma si mise a ripensare a Harziel e al rapporto che aveva sempre avuto con lui. Pensare di poterlo perdere lo stava uccidendo, l'unico motivo per il quale stava ancora combattendo era l'idea che se solo fosse riuscito a salvare Raziel, allora persino il suo sacrificio avrebbe avuto senso.
"Tu sei il secondo angelo che nostro padre ha creato. Io sono il Serafino della conoscenza, e tu?"
Lucifero aveva sollevato gli occhi nell'avvertire quella voce gentile che stava richiamando la sua attenzione e sorrise nel notare che quel Serafino era possessore di due ali di rinomata bellezza.
"Io sono Lucifero, il Serafino portatore della luce!"
Da quel giorno erano sempre stati insieme, almeno finché lui non era stato punito dal loro stesso padre e costretto a cadere sulla Terra. Dio però non aveva fatto i conti con la sua smisurata voglia di vendetta e quindi aveva lasciato la sua Grazia incustodita sul fondo di un lago, credendo erroneamente che non sarebbe mai riuscito ad ottenerla.
Povero stolto.
Lucifero, in ogni caso, sapeva che se non fosse riuscito ad assorbire l'intera energia di quel corpo astrale quando esso fosse entrato nell'atmosfera terrestre, sarebbe stata la fine per quel pianeta. Patroclus aveva infatti una forza interna maggiore di tutto l'arsenale nucleare posseduto dagli esseri umani. Avrebbe praticamente spazzato via ogni traccia di quel piccolo pianetino e, come se non bastasse, doveva sperare che l'impatto non provocasse una frattura perché gli esseri umani sarebbero stati comunque in pericolo a causa dei gas nocivi che si sarebbero dispersi nell'intera atmosfera.
Quando sentì Patroclus arrivare, iniziò ad espandere la propria energia attingendo anche da quella di Jinki. La sua aurea si intensificò diventando sempre più luminosa via via che disperdeva la propria forza nell'atmosfera terrestre. Quando l'asteroide sorpassò l'atmosfera terrestre, il mondo ebbe un tremito, come se più terremoti insieme l'avessero scosso da sotto le sue fondamenta. Lucifero strizzò gli occhi iniziando ad assorbire l'energia dell'asteroide dentro di sè.
Essa bruciava all'interno della sua stessa anima angelica e mentre assorbiva l'energia di quell'impatto, sbriciolava la superficie dello stesso Patroclus. Non poteva farlo del tutto scontrare con la Terra, quindi lo stava riducendo ad un asteroide di piccole dimensioni che, quando sarebbe arrivato ad impattarsi del tutto con la superficie terrestre, non avrebbe provocato poi molti danni.
"Sei il fratello a cui sono più affezionato. Tu puoi capirmi..."
Harziel lo aveva confessato guardando l'altro Serafino con enorme affetto. Ormai in Paradiso vi erano più di un centinaio di angeli, ma lui si ritrovava a passare tutto il suo tempo libero con Lucifero. Gli altri angeli, che fossero essi delle alte o delle basse sfere, non possedevano la stessa energia.
"Dici così solamente perché sono il primo che nostro padre ha creato dopo di te, sei abituato alla mia presenza!"
Harziel scosse la testa alla risposta di Lucifero. Sapeva che non era così, sapeva che c'era più di una semplice conoscenza nel legame che lo univa all'altro ragazzo.
Ora era sicuro che Harziel avesse ragione. L'affetto che provava per l'altro non era solo abitudine, era un affetto profondo che aveva imparato a conoscere e capire proprio lì, sulla Terra. Non aveva mai provato l'amore ma sapeva che se avesse avuto più tempo, sarebbe riuscito a sentire anche esso.
Iniziò ad urlare quando si rese conto che la sua Grazia stava letteralmente bruciando viva per l'energia che lui stesso stava convogliando dentro di sé. Iniziò in quel momento a ripetere la litania che avrebbe salvato la vita di Jonghyun, non poteva aspettare oltre perché non sapeva se sarebbe riuscito a sopravvivere.
"Aurem et mens reconciliate! Formula sana appello! Vis viris tango!"
Con queste parole stava cercando di invocare l'aura di Jonghyun per farla riconciliare con il suo corpo. Solo in questo modo la Grazia, che era angelica e pertanto non umana, sarebbe stata espulsa correttamente e senza conseguenze.
Un urlo squarciò il silenzio dell'alba e Minho accorse subito al letto di Jonghyun, guardandolo spaventato. Il migliore amico stava sudando copiosamente, le guance erano più arrossate del solito e macchie rosse si espandevano al collo e parte del petto, lasciato scoperto dal pigiama che indossava. Rimboccò per l'ennesima volta le sue coperte e sospirò accarezzando la fronte di Jonghyun, che aveva finalmente riaperto gli occhi.
"Repello te, angelus! Repello te, spiritum!"
Le parole che pronunciò Jonghyun in quel momento non sembravano provenire dalla sua gola, infatti anche la voce era diversa.
L'incantesimo di Lucifero stava facendo effetto ed il Serafino era riuscito ad entrare dentro di lui di modo da semplificare l'atto di espulsione della Grazia. Respingendo l'angelo, e quindi anche lo spirito, nel corpo di Jonghyun non sarebbe rimasta altro che l'anima.
Lucifero sentì in quel momento la terra tremare per l'ennesima volta, urlò tentando di trattenere la forza di Patroclus per impedirgli così di avvicinarsi troppo all'atmosfera terrestre, ma sentì che stava per fallire. La magnetosfera che proteggeva la Terra dai gas atmosferici tossici si stava surriscaldando. Fu in quel momento che si rese conto di non potercela fare da solo: doveva chiedere aiuto senza però coinvolgere Harziel.
Lucifero sapeva che gli unici a poterlo aiutare ad evitare che l'Apocalisse si abbattesse sulla razza umana estinguendola per sempre, mentre lui continuava ad occuparsi di Jonghyun, erano gli altri angeli.
"Orietur in tenebris lux tua"!
Guardando verso l'alto richiamò a sé tutto la sua Grazia e ne spedì un pezzo in Paradiso, richiamando la luce dall'oscurità, proprio il simbolo del suo potere e dell'angelo che aveva dentro di sé. Ora rimaneva solo agli angeli accettare o meno la sua richiesta d'aiuto.