A constellation
TITOLO: A constellation.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: TripleDrabble. Au. Romantica. Fluff.
RATINGS: Pg13.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Ueda Tatsuya , Yamashita Tomohisa { UedaPi }.
PROMPT: Scritta per l’anomeme sulle fiction scolastiche: Yamapi si è iscritto al club di musica..suona la tromba ma sentendo tatsuya suonare il piano chiede al ragazzo di dargli qualche lezione...
RIASSUNTO: POV di Yamapi: Si innamora di un nuovo strumento.
THANKS: A yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A mery_chan_89 che l'ha promptata.
A mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: 300, con il conteggio di word.
A constellation
Aveva sempre pensato che la tromba fosse lo strumento più bello dell'intera orchestra.
Il suo colore, la sua forma: tutto denotava perfezione.
E il suo suono, oh, il suo suono era la cosa più splendida di tutte.
Con una tromba potevi creare miliardi di melodie, di suoni che ti sarebbero entrati in testa arrivando dritti al cuore, facendoti fremere di piacere, facendo rabbrividire il tuo intero corpo.
Sconvolgendo appieno la tua esistenza.
Non era mai passato nella sua mente che uno strumento potesse essere migliore, potesse fargli vivere le stesse sensazioni solo amplificate alla massima potenza.
No, non ci credeva.
Quando l’aveva ascoltato la prima volta non era riuscito a credere che quello fosse solamente il suono di un pianoforte: non poteva essere così.
Un pianoforte non poteva far provare certe emozioni: un pianoforte non poteva sprigionare una melodia così sensuale.
Per suonarlo dovevi solo battere le tue dita su di una tastiera, cosa c’era di così difficile?
Niente!
Per suonare la tromba dovevi dare fiato ai tuoi polmoni, non potevi accontentarti di schiacciare qualche tasto.
Eppure quel pianoforte suonava una melodia che avrebbe potuto battere quella di una tromba.
Quel pianoforte era unico: chi lo suonava doveva essere sensazionale.
Gli aveva chiesto spiegazioni.
Lo aveva fatto: al tipo che suonava quello strumento, e lui si era limitato a sorridergli dicendogli che non dipendeva dagli strumenti, ma da chi li suonava.
La melodia, il fascino, il saper conquistare l’animo delle persone: tutto si basava su colui che suonava lo strumento.
Ci aveva creduto, tanto da chiedergli delle lezioni private per poter riuscire a suonare anche lui quel pianoforte.
Non ci era riuscito: non era semplice come credeva, ma non si era di certo arreso!
Ora suonava insieme a lui: una tromba che accompagna un pianoforte.
Era strano, ma realmente divino.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: TripleDrabble. Au. Romantica. Fluff.
RATINGS: Pg13.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Ueda Tatsuya , Yamashita Tomohisa { UedaPi }.
PROMPT: Scritta per l’anomeme sulle fiction scolastiche: Yamapi si è iscritto al club di musica..suona la tromba ma sentendo tatsuya suonare il piano chiede al ragazzo di dargli qualche lezione...
RIASSUNTO: POV di Yamapi: Si innamora di un nuovo strumento.
THANKS: A yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A mery_chan_89 che l'ha promptata.
A mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: 300, con il conteggio di word.
A constellation
Aveva sempre pensato che la tromba fosse lo strumento più bello dell'intera orchestra.
Il suo colore, la sua forma: tutto denotava perfezione.
E il suo suono, oh, il suo suono era la cosa più splendida di tutte.
Con una tromba potevi creare miliardi di melodie, di suoni che ti sarebbero entrati in testa arrivando dritti al cuore, facendoti fremere di piacere, facendo rabbrividire il tuo intero corpo.
Sconvolgendo appieno la tua esistenza.
Non era mai passato nella sua mente che uno strumento potesse essere migliore, potesse fargli vivere le stesse sensazioni solo amplificate alla massima potenza.
No, non ci credeva.
Quando l’aveva ascoltato la prima volta non era riuscito a credere che quello fosse solamente il suono di un pianoforte: non poteva essere così.
Un pianoforte non poteva far provare certe emozioni: un pianoforte non poteva sprigionare una melodia così sensuale.
Per suonarlo dovevi solo battere le tue dita su di una tastiera, cosa c’era di così difficile?
Niente!
Per suonare la tromba dovevi dare fiato ai tuoi polmoni, non potevi accontentarti di schiacciare qualche tasto.
Eppure quel pianoforte suonava una melodia che avrebbe potuto battere quella di una tromba.
Quel pianoforte era unico: chi lo suonava doveva essere sensazionale.
Gli aveva chiesto spiegazioni.
Lo aveva fatto: al tipo che suonava quello strumento, e lui si era limitato a sorridergli dicendogli che non dipendeva dagli strumenti, ma da chi li suonava.
La melodia, il fascino, il saper conquistare l’animo delle persone: tutto si basava su colui che suonava lo strumento.
Ci aveva creduto, tanto da chiedergli delle lezioni private per poter riuscire a suonare anche lui quel pianoforte.
Non ci era riuscito: non era semplice come credeva, ma non si era di certo arreso!
Ora suonava insieme a lui: una tromba che accompagna un pianoforte.
Era strano, ma realmente divino.