TITOLO: Can't stop falling in love.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: FlashFic. Romantica.
RATINGS: Pg.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Sho Sakurai, Shigeaki Kato { ShoShige } .
PROMPT: Scritta per l’anomeme sulle fiction scolastiche: Tre ragazzi vanno al festival scolastico di una scuola molto prestigiosa, chiusa agli estranei come un po tutte le scuole giapponesi, tranne per un solo giorno. Quello, appunto, del festival.
Assistono a tante esibizioni, divertendosi, ma una li colpisce particolarmente, quella di una danza tradizionale, con i ventagli, fatta da una giovane geisha bellissima e delicata nei movimenti...uno dei tre si innamora di lei -perchè si sa, i Giapponesi sono di facile cotta- e cerca in tutti i modi la ragazza in questione, dietro le quinte, per chiederle un appuntamento...
Peccato che, in effetti, quella sia una scuola maschile... ed avrà una sorpresa... piacevole o no, a vostra scelta!
THANKS: A
yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A
mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: 575, con il conteggio di word.
Can't stop falling in love
"Vi ho detto che non ci penso nemmeno!"
"Hai perso Shige, non puoi tirarti indietro ora!"
"Ma diamine, Tego_chan! Tu sei più adatto di me a fare una cosa simile!"
"Kato. Hai perso. Fattene una ragione ed indossa quello stupido Kimono!"
"Ha ragione Ryo_tan, Shige. Anche se io starei cento volte meglio di te sarà divertente vederti fare una cosa simile rendendoti ridicolo davanti a tutti"
"Vi odio, sappiatelo. Vi odio tutti quanti!"
Alla fine era stato costretto ad indossarlo quel kimono, ed anche a ballare davanti a tutta la scuola.
Cercava di essere fluido ed elegante, ma si sentiva sempre più simile ad un pesce che non riesce a risalire la cascata del fiume.
Ormai era arrivato l'ultimo giorno, quello aperto a chiunque, anche agli estranei: dopo sarebbe stato tutto finito.
Shige non ne vedeva l'ora.
Sho Sakurai, Yamashita Tomohisa e Keiichiro Koyama erano entrati per dare un'occhiata al festival.
Due dei loro amici: Nishikido Ryo e Tegoshi Yuya gli avevano detto che ci sarebbe stata una sorpresa ad una delle bancarelle e che ne sarebbero rimasti estasiati.
O tutt'al più si sarebbero messi a ridere.
Avevano guardato di tutto prima di arrivare nel posto incriminato: lo spettacolo stava per iniziare e quando la videro gli si mozzò il fiato.
Era una geisha, ed era davvero bella: ballava con naturalezza anche se il suo sguardo era teso.
Koyama aveva aperto la bocca non riuscendo a richiuderla mentre Yamapi aveva ridacchiato debolmente alla sua vista.
"Ti sei innamorato Keii_chaaaan? Ma tu non eri per caso gay?"
Keiichiro aveva scosso la testa voltandosi a sua volta per guardare Sho che era rimasto imbambolato peggio di lui.
"C'è qualcuno che sembra essere messo peggio di me qua dentro"
Avevano riso mentre guardavano Sho arrossire: la geisha in questione si era avvicinata a loro e gli aveva donato una rosa scarlatta.
Sho era rimasto a rimirare a lungo quella ragazza, i suoi movimenti, la sua gonna lunga che nascondeva alla perfezione le sue forme.
Aveva deglutito a stento quando se ne era andata.
"Sho... tu non eri gay dichiarato? Quando io mi sono fatto tanti problemi ad ammettere il mio orientamento tu mi sei saltato alla gola dicendo che se uno è gay, è gay"
Sho aveva annuito, le gote ancora rosse.
"Bene, allora perché diamine stai sbavando su quella ragazza?"
Sho non li aveva ascoltati era corso via, diretto chissà dove a fare chissà cosa.
"Ehi! Aspetta, aspetta ti prego!"
Quando aveva sentito quella voce Shige non credeva stesse gridando proprio a lui.
Solo quando quello stesso ragazzo gli aveva preso il braccio facendolo fermare si era voltato verso di lui, chiedendosi che cosa volesse.
Quando vide la rosa riconobbe il ragazzo a cui l'aveva donato nello spettacolo di prima.
"Ecco... sei... bellissima. Davvero, e bravissima anche"
Shige lo aveva guardato perplesso per poi capire che doveva essere un estraneo e perciò, chiaramente, non sapere che quella era una scuola prettamente maschile.
Si tolse la parrucca e lo guardò in volto, violaceo dalla vergogna di essere stato scambiato, veramente, per una ragazza.
"Io sono un ragazzo"
Tutto si sarebbe aspettato tranne che l'altro ragazzo si mettesse a ridergli in faccia.
"Oh, Dio! Grazie al cielo! Pensavo di essere diventato eterosessuale!"
Due ragazzi, da un'altra parte del campo, stavano ridacchiando tra di loro.
"Pi, secondo te, Sho si è ricordato che questa è una scuola maschile?"
"Dallo sguardo che ha fatto mentre correva via credo proprio di no"