TITOLO: Wake.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: OneShot. Au. Pwp.
RATINGS: Nc17.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Nishikido Ryo, Hiroki Uchi { RyoUchi } .
PROMPT: Scritta per l’anomeme sulle fiction scolastiche: Per quanto assurdo possa essere...Ryo è un professore universitario che lavora alla facoltà di medicina (ahahah) come professore di medicina legale o qualcosa di simile, ha comunque pochissimi studenti a cui badare quando sono in obitorio, tra cui un ragazzo bellissimo che fa girare la testa a tutta l'università...ma sembra non interessare molto al professionale(...) professore: l'unica persona che gli piace veramente.
RIASSUNTO: POV di Uchi e di un narratore esterno onniscente: Facciamo un viaggio all'interno dei pensieri di Uchi. Pensieri perversi che coinvolgono un professore.
THANKS: A
yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A
kai_uke che l'ha promptata.
A
mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: 1195, con il conteggio di word.
Wake
Continua a non guardarmi, a non prestarmi attenzione, certo... è normale perché lui è il mio sensei, e di alunni come me ne avrà visti a milioni.
Il suo sguardo continua ad essere così effimero: rimane fermo sul mio corpo che per pochi istanti, come se non mi vedesse sul serio.
Sono considerato il migliore del suo corso, ci sono un miliardo di ragazzi, e ragazze, che farebbe la fila per uscire con me, ma lui non mi guarda, mai.
Cominciavo quasi a pensare che non guardasse nessuno quando mi sono accorto che solo con me si comporta in quel modo.
Lo vedo mentre osserva gli altri alunni, si muove tra di loro come farebbe un leopardo con le sue prede, ma quando arriva a me il suo sguardo fugge, ed il mio cuore si infrange una volta di più.
E' come se fossi avvolto da una nube grigia che non lascia passare nulla, ma sono più che sicuro che non sia così.
Solamente lui è strano, e sembra odiarmi, o qualunque altra cosa.
Insomma, non è normale ignorare qualcuno in questo modo, no?
Uchi Hiroki, colui di cui avete appena sentito i pensieri, è un ragazzo affascinante: capelli neri che gli arrivavano alle spalle ed uno sguardo che ti fa sciogliere.
Il professore a cui ha rivolto la sua mente per tutto questo tempo, si chiama Ryo Nishikido, fa parte della facoltà di medicina ed è un uomo che ha sempre avuto tutto nella vita.
Premi, riconoscimenti e poi la cattedra a soli ventinove anni, una carriera brillante che si prospettava non concludersi mai.
Ha sempre potuto vantarsi di avere un ottimo rapporto con gli studenti sotto la sua ala, fino a quel momento, fino all'incontro con quel ragazzo che aveva cambiato completamente la sua vita.
Ha di nuovo evitato il mio sguardo, è come se per lui fossi invisibile.
Mi chiedo: se stessi morendo a causa di un esperimento andato male, lui mi ignorerebbe comunque?
O in quel caso mi noterebbe come è giusto che sia?
Considero che l'ipotesi che più si avvicina alla realtà sia la prima, sono sicuro che mi lascerebbe morire.
Io, per lui, non sono niente.
Forse non sa nemmeno di avermi tra i suoi studenti, magari non sono neppure nella sua lista.
Inizio a pensare che io sia un fantasma, ma sembrerebbe troppo come il film dell'orrore che ho visto ieri notte per poter essere vero.
Uchi è assurdamente sicuro che Ryo lo eviti perché lo odia, o semplicemente perché non lo considera affatto.
Ovviamente se tutto fosse così semplice non servirebbe il mio aiuto che cerca di spiegarvi come vanno veramente le cose, no?
Infatti.
Ryo non lo evita perché lo odia, ma anzi, tutto il contrario.
Lo evita perché sta iniziando a considerarlo troppo e questo non va bene, soprattutto per un professore ed il suo alunno.
La prima volta che ha fatto l'appello mi ha guardato, intensamente, sembrava non riuscire a distogliere lo sguardo dal mio.
Ho pensato di aver fatto colpo, ho creduto che tra me e il sensei fosse passato qualcosa, come un lampo d'attrazione, ma mi sbagliavo.
Forse ha mantenuto così tanto lo sguardo su di me perché si chiedeva come mai ci fosse il vuoto davanti a lui, visto che ora sembra non vedermi.
E' frustrante, soprattutto se ti sei reso conto che il tuo professore ti piace, più di quanto dovrebbe piacerti un professore.
Ma non è mica colpa mia.
Insomma, quando siamo in obitorio, ci sono solo morti tra di noi, mentre lui è così vivo, così reale.
Amo il suo viso corrucciato dalla tensione mentre cerca di concentrarsi per esaminare un nuovo corpo.
Adoro i suoi occhi apprensivi sugli studenti più sensibili alla vista degli organi interni.
Ecco, diciamo che di notte mi ritrovo a masturbarmi pensando a lui, va bene?
Non credo ci sia niente di male.
Certo, potrei fare sesso con una qualunque delle persone che mi viene dietro, ma perché dovrei farlo?
Non sarebbe lui, e io voglio solo il meglio per me.
Certo, se Ryo conoscesse i pensieri che Uchi fa su di lui durante ogni sua lezione, forse, e solo forse, manderebbe le sue assurde paranoie a farsi fottere e lo bacerebbe con trasporto e passione, ma non lo fa.
Pensa che non gioverebbe alla sua carriera, ed in effetti è così, ma per l'amore della propria vita bisogna essere disposti a qualche sacrificio.
Mettere da parte il lavoro per essere felici non dovrebbe essere una cosa così fuori dal comune, anche se Ryo sembra credere proprio il contrario.
Ogni volta lo guarda e poi fa finta di niente, distogliendo velocemente lo sguardo da lui, cosa che fa innervosire Uchi anche se non lo darebbe mai a vedere.
Solo la notte il professore si concede di lasciarsi andare all'immagine di loro due insieme, trastullandosi sul divano, i gemiti che riempiono il suo appartamento.
Ehhh... brutta cosa il non poter leggere nei pensieri degli altri.
Ormai ho deciso, e no, non mi importa cosa accadrà, non sono affatto incline a dare ascolto al mio cervello in questo momento.
Credo che, per una dannatissima volta, il mio istinto può prendere il potere e passare all'azione.
Sì, credo che per una volta posso spegnere il cervello e fare ciò che volevo fare da un pò di tempo a questa parte.
Dopotutto non dovrebbe essere così difficile: mi basterebbe aspettare che tutti gli altri escano dalla camera mortuaria, come ogni dannatissima volta, e rimanere da solo con il professore che, sicuramente, non si accorgerà di me.
A quel punto chiuderò a chiave la porta e zaaaac, metterò in pratica il mio piano.
L'ho ricontrollato così tante volte che è assurdamente inutile anche solo pensare che esso possa fallire.
Mi basterà bloccare contro il muro il professore, baciarlo e poi aspettare che lui faccia il resto.
Dopotutto, una volta che si sarà accorto di me, come potrà resistermi?
Sarebbe inumano.
Finalmente arriviamo ad un pò di azione, no?
Uchi vuole baciare il suo professore, assurdamente sicuro che tutto andrà come nei suoi piani, e noi sappiamo bene che ha ragione, no?
Perché noi sappiamo cosa pensa Ryo su di lui, veramente.
E' per questo che non riusciamo a stupirci quando vediamo Ryo contraccambiare il bacio, violentemente, infilandogli con prepotenza la lingua in bocca.
E non ci stupiamo nemmeno quando fa spazio sopra ad un tavolino, buttando a terra il suo precedente occupante, per poter sdraiare il più giovane e spogliarlo, godendosi di ogni piccola parte del suo corpo.
Gli passa le dita sul petto, lo accarezza, lo eccita, fa venire meno la sua lucidità e nel mentre ha spento il cervello e la fastidiosa vocina che gli diceva che tutto ciò andava contro le regole.
Quando lo prende, entrando completamente dentro di lui, lo fa con possessione, baciando e succhiando la sua clavicola come se volesse marchiarlo e forse è proprio così.
Dopotutto Ryo sa quanto quel ragazzino è venerato dal resto dell'istituto.
Ma noi non ci stupiamo nel vederli fare sesso così prepotentemente, come se ne andasse della loro stessa vita.
Perché noi sapevamo, ancora prima di loro, come sarebbe andata a finire.
Dio, è stato fantastico.