Titolo: King for a Day
Fandom: RPS Green Day
Autori:
queenseptienna e
vanryo Beta:
narcissa63 Rating: NC17
Pairing: Mike/Trè - Tré/Billie - Mike/Billie
Personaggi: Mike Dirnt, Billie Joe Armstrong, Tré Cool, altri
Numero Capitolo: 9 di ?
Genere: romantico, erotico, angst
Avvertimenti: slash, sesso descrittivo, altri in corso d'opera XD
Info: questa ff è il seguito di
Why do you want Here?Disclaimer: Non è mai successo e mai accadrà. Magari fosse vero ù_ù
NOTE: I warning e il rating sono riferiti a TUTTA la storia di cui ancora non so tutti i capitoli XD
CAPITOLO 1 CAPITOLO 2 CAPITOLO 3 CAPITOLO 4 CAPITOLO 5 CAPITOLO 6 CAPITOLO 7 CAPITOLO 8 Una volta riacquistata una parvenza di calma, dopo il momento di assurda follia che aveva quasi rasentato la tragedia, Cool e Mike decisero di raggiungere gli altri in spiaggia. Una volta giunti lì, però, nonostante vari e maldestri tentativi, non riuscirono a dissimulare la tensione che ancora crepitava tra loro ed infatti a Billie Joe, che li conosceva bene, bastarono pochi minuti per accorgersi che qualcosa non girasse per il verso giusto. Incuriosito e preoccupato, il vocalist sollevò lo sguardo dalla rivista che stava fingendo di leggere e lo puntò sui due per studiarli meglio, approfittando degli enormi occhiali scuri che nascondevano la sua espressione inquieta.
-Ben arrivati.- li salutò in tono neutro.
Accanto a lui, Brixton dormiva sereno sulla sdraio, al riparo dal sole, mentre Joey, Jacob e Frankito erano a riva, sdraiati nell’acqua bassa, e giocavano con dei pupazzetti galleggianti.
Mike e Tré si sedettero sulla sabbia, vicino al cantante, guardandolo male.
-Senti, io non so cosa tu stia ancora architettando in quella tua testolina bacata, BJ, ma di qualunque cosa si tratti, lascia perdere immediatamente- lo aggredì il batterista, inforcando gli occhiali da sole e levandosi le scarpe. -Ci mancava anche…-
-Tré.- lo interruppe Dirnt, a disagio. -Per favore…-
Armstrong non proferì verbo, limitandosi a fare una strana smorfia. Evidentemente il suo piano non era andato come aveva previsto…. Continuando a rimanere in silenzio, si voltò ed afferrò un tubetto di crema solare, spremendosene un po’ su una mano per poi spalmarla accuratamente sulla pelle bianchissima di Brixton, che mugolò nel sonno.
-Onestamente sono stufo delle vostre stronzate.- riprese il batterista, senza prestare ascolto alla preghiera dell’ex -Non ho la minima intenzione di stare ai vostri giochetti. Billie Joe, considera nullo il nostro impegno.-
-Deduco che finisca qui.- replicò l’interpellato, sistemandosi meglio sulla sdraio ed incrociando le braccia dietro la testa.
-Esattamente.- lo freddò Tré con tono gelido, mentre si stendeva a terra chiudendo gli occhi, lasciando così il frontman a fissare interrogativamente Mikey che, da parte sua, fece spallucce con aria depressa.
Nessuno dei tre fiatò più, se non per rivolgersi ai propri figli, e la mattinata al mare trascorse relativamente tranquilla.
Nel primo pomeriggio, vista l’afa sempre più opprimente, Cool si girò verso Frankito, che giocava con gli altri bambini sotto l’ombrellone, e gli sussurrò -Vado a farmi una nuotata. Tu stai qui e fai il bravo, ok?- Il ragazzino annuì, con un sorriso così dannatamente simile al proprio, che il padre non poté resistere al posargli un bacio sulla fronte e scompigliargli i capelli con affetto, per poi dirigersi sul bagnasciuga ed entrare in acqua, concedendosi una lunga, solitaria nuotata.
Lo sforzo fisico, dopo la pessima giornata, lo stava calmando, aiutandolo a riflettere più lucidamente, ma la sua tranquillità venne interrotta dal rumore di qualcuno che, con un grande sciabordio di schizzi, lo stava raggiungendo a nuoto. Si fermò e, girando appena il capo, si accorse che lo sconosciuto guastafeste altri non era se non Mikey occhi blu in persona.
-Cazzo, ma cosa vuoi adesso?!- sbottò con evidente nervosismo, allungando un braccio ed aggrappandosi ad una boa rosso fuoco.
-Voglio te.- bisbigliò il bassista, avvicinandosi a lui ed accarezzandogli un fianco. -Ti prego, non lasciamo le cose così. Perdonami… io…-
Cool fece una smorfia e posò due dita sulle labbra del biondo. -Taci, Mike. E’ già qualcosa sentirti chiedere scusa, ma non puoi aspettarti che io mi dimentichi tutto, soprattutto quello che è accaduto oggi.-
-Lo so.- rispose questi, dandogli un semplice bacio sulla guancia. -Ho sbagliato. Sono stato un vigliacco ed un infame, questo l’ho capito, Tré, credimi. Vederti piangere per quello che stavo per farti mi ha aperto gli occhi. Sai, io… io non mi ero mai reso conto di… di poter essere così, di poter…arrivare a tanto- balbettò angosciato.
Cool deglutì a vuoto, serrando le palpebre. Le labbra di Dirnt si spostarono sulle sue e le loro lingue si intrecciarono, mischiando il loro sapore con quello salmastro del mare.
-Dammi una seconda possibilità.- sussurrò quest’ultimo quando si separarono.
-La ventesima, vorrai dire.- ribatté Cool ironico, inarcando un sopracciglio ed allontanandosi a nuoto.
Mike lo seguì. -Ehi! Non mi hai risposto!- gli urlò dietro.
E l’altro, di rimando, specificò - Sì che l’ho fatto: non ho detto di no… ma nemmeno di sì.- Detto questo lo lasciò indietro e, con poche bracciate, fu di nuovo a riva.
-Papà, che cos’hai?-
Cool arricciò le labbra in una smorfia, quando il figlio, quella sera, gli porse quella domanda. Si trovavano a casa ed erano a tavola, da soli, dopo aver passato l’intera giornata al mare con gli altri.
-Non ho nulla, Frankito, assolutamente nulla. Sono solo un po’ stanco…-
Il ragazzino infilzò un pezzo di hamburger con la forchetta e se lo portò alla bocca, masticandolo lentamente. - Però non sorridi, sembri distratto-
-Non si può sorridere sempre, campione. Anche papà ha i suoi momenti no.- rispose il batterista, mettendogli del ketchup nel piatto. Il giorno dopo sarebbe andato a fare la spesa, non poteva certo rimpinzare suo figlio con quel mucchio di schifezze verdognole che teneva nel frigorifero!
-Non dire sciocchezze.- Tré alzò la testa di scatto alle parole del ragazzino e spalancò gli occhi stupito, ma questi continuò imperterrito. -Tu hai sempre un sorriso per tutti, persino per la mamma, anche se in certi momenti so che la butteresti volentieri giù dalle scale. -
Aveva dato quell’impressione al suo bambino? Cristo santo…
-Ed inoltre non sei mai nervoso, tiri fuori sempre un sacco di facce buffissime e sai fare una splendida imitazione di quel tipo noioso che dice il tg alla TV.- concluse, come se tutto quello definisse la questione.
-Ecco, veramente… io… insomma, cosa c’entra il tipo del telegiornale?- borbottò dubbioso l’uomo, eppure si ritrovò comunque a riflettere su ciò che suo figlio aveva appena esternato. Possibile che la sua ansia, il suo dolore e la sua confusione trasparissero fino a quel punto? Proprio lui, di cui nessuno riusciva mai a leggere le emozioni o comprendere i pensieri fino in fondo?
-Papà, sta squillando il telefono.- lo avvertì Frankito, distogliendolo dalle sue elucubrazioni.
Tré fece un balzo sulla sedia e si alzò in fretta, correndo in corridoio ed afferrando la cornetta del cordless. -Pronto?-
-Ciao, sono Billie Joe.- il frontman dei Green Day aveva una voce calda e rassicurante, che lo fece sentire in colpa per averlo piantato in asso per la propria neonata liason con Mikey occhi blu.
-Ciao BJ…- rispose, appoggiandosi alla parete. -Hai bisogno di qualcosa?-
-Semmai sei tu ad avere bisogno.- Armstrong sghignazzò dall’altra parte del filo -So bene a cosa tu stia pensando in questo momento e… no, non me la sono presa per oggi, dopotutto avevi ragione. C’è un motivo per cui ti ho proposto di stare con me e ti chiedo scusa, per averti fatto una simile richiesta.-
- Beh, immagino che le motivazioni possano essere solo due: volevi fare ingelosire Mike per riprendertelo, oppure per farlo tornare insieme a me. Qual è quella esatta?-
-La seconda, caro il mio Kojack dei poveri. In fondo siete i miei migliori amici e non fate altro che litigare, pur non riuscendo a resistere uno lontano dall’altro. Ti considero come un fratello Tré, ma per il bene tuo e di tutti, devi prendere in mano la situazione. Non si può andare avanti così, con questo continuo tira e molla. Devi deciderti una buona volta ad affrontarlo seriamente e chiarire una volta per tutte! Ne va non solo della nostra amicizia, ma anche della sopravvivenza della Band!- dall’altra parte della città, Billie Joe reclinò la testa all’indietro. -Altrimenti, se proprio non sai che pesci prendere, fai almeno del sesso telefonico con me!- aggiunse, con una risata, cercando di alleggerire l’atmosfera.
-Oggi…oggi mi ha portato a casa sua.- sussurrò il batterista, fissando il muro davanti a sé -Mi ha fatto paura, tanta paura. Era completamente fuori di sé.-
Armstrong tornò subito serio, avvertendo una pesante tensione piombargli addosso.
Wright continuò il suo racconto con voce spezzata -Mi ha spinto contro un muro, mi ha spogliato e… e poi l’ho lasciato fare, ma per fortuna si è fermato prima che fosse troppo tardi. Ti giuro, BJ, non l’avevo mai visto così, quello non era il mio Mikey.-
-Tré, ascolta, io…io non voglio assolutamente giustificarlo, ciò che ha fatto è senza dubbio ignobile, tuttavia ti renderai conto da solo che questo suo gesto inconsulto può significare soltanto una cosa: siamo arrivati al limite, abbiamo tirato troppo la corda. A me non sarebbe mai passato neanche per l’anticamera del cervello che Mike, per gelosia, potesse giungere a tanto, o non vi avrei certo lasciato in macchina da soli. Lui ha un disperato bisogno di te…ecco la verità.- rispose Billie Joe, mordendosi il labbro inferiore.
- Forse hai ragione tu, BJ, ma io non so se me la sento di dare l’ennesima possibilità a qualcuno che, dopo vent’anni che ci conosciamo,non mostra alcun rispetto né considerazione nei miei confronti, trattandomi in un modo tanto umiliante ed inqualificabile. Non so come comportarmi con questo nuovo e preoccupante aspetto del suo carattere.- Cool sospirò e si asciugò rapidamente una lacrima, giusto un attimo prima che suo figlio apparisse in corridoio.
-Stammi a sentire, Tré, poiché te l’ho già detto e non ho intenzione di ripeterlo tante volte… tu sai perfettamente cosa abbia spinto Mike ad agire in maniera così sconsiderata: lui è pazzo di te ed è geloso, geloso marcio! Perché diavolo non lo vuoi capire?! Ti ama fino alla follia, ma cazzo, è un essere umano! Sottoposto ad uno stress emotivo per lui troppo forte, è andato giù di testa. Non esiste la perfezione a questo mondo, amico mio, la favoletta della relazione tutta rose e fiori è una grande stronzata e nessuno conosce la ricetta per l’eterna felicità! In una storia si deve andare avanti a tentativi, sbagliando tante volte, ma continuando a provarci e stringendo i denti quando le cose si fanno troppo difficili. Mike non è un santo, lo so bene, però ti ama, ti ama sul serio, di questo ne sono sicuro. Spetta a te decidere se questa certezza può bastare per riprovarci. Pensaci, ok?-
- Va bene,ci penserò.- mormorò Cool, accarezzando la testa di Frankito che lo aveva abbracciato. -Ora devo lasciarti, mi si fredda la cena.-
I due musicisti si salutarono e chiusero la comunicazione. Tré si chinò per baciare i capelli del figlio e, dopo aver scrutato il soffitto per un attimo, digitò velocemente un numero sulla tastiera del cordless.
-Pronto Mike? Sì, sono io. Ti va di andare a fare la spesa insieme, domani?-
continua…