Titolo: King for a Day
Fandom: RPS Green Day
Autori:
queenseptienna e
vanryo Beta:
narcissa63 Rating: NC17
Pairing: Mike/Trè - Tré/Billie - Mike/Billie
Personaggi: Mike Dirnt, Billie Joe Armstrong, Tré Cool, altri
Numero Capitolo: 6 di ?
Genere: romantico, erotico, angst
Avvertimenti: slash, sesso descrittivo, altri in corso d'opera XD
Info: questa ff è il seguito di
Why do you want Here?Disclaimer: Non è mai successo e mai accadrà. Magari fosse vero ù_ù
NOTE: I warning e il rating sono riferiti a TUTTA la storia di cui ancora non so tutti i capitoli XD
CAPITOLO 1 CAPITOLO 2 CAPITOLO 3 CAPITOLO 4 CAPITOLO 5 Dopo che Frankito ebbe salutato il padre e Billie, la madre si trattenne ancora qualche minuto, sommergendo di raccomandazioni quello scapestrato del suo ex marito. Era la prima volta che gli lasciava il figlio per quindici lunghi giorni, e di sicuro non si poteva dire che Tré fosse un modello di attenzione e senso di responsabilità!
-Ricordati di cambiargli la maglietta se lo vedi sudato, non dargli da bere bibite ghiacciate e non dimenticare di dargli le vitamine! - iniziò a snocciolare la donna, con fare apprensivo.
-Sì, Claudia…- rispose il suo ex, alzando gli occhi al cielo
-E non dare retta a quella specie di ragazzini troppo cresciuti dei tuoi amici. Frankito è solo un bambino, non farlo stare in piedi fino a tardi!- continuò imperterrita.
-Sì, Claudia…- sbuffò l’altro di rimando.
-E tu cerca di avere più giudizio di tuo padre!- intimò al figlioletto che la fissava con occhi sgranati.
-Sì, mamma…- replicò obbediente questi.
Padre e figlio guardarono la donna con espressione mesta, sperando entrambi che la piantasse di farneticare e se andasse il più velocemente possibile. Tré, ovviamente, aveva già dimenticato la metà di ciò che lei gli aveva sciorinato e, soprattutto, pensava che certe fisse della ex compagna fossero del tutto inutili. Frankito non doveva respirare la polvere? E come diamine si sarebbe potuto fare ad impedirlo? Mettendolo sotto una campana di vetro?! Del resto lui stesso, nella propria vita, aveva respirato di tutto, eppure era ancora lì, sano come un pesce!
-Stai tranquilla Claudia, non succederà niente a Frankito. Starà benissimo.- esclamò allegro Billie, appoggiando le mani sulle spalle del ragazzino e sorridendo, in modo seducente, alla ragazza portoricana.
Quest’ultima lo scrutò sdegnata e replicò sarcasticamente, con la sua spiccata inflessione ispanica - Beh, se me lo assicuri tu, allora posso stare serena! - poi, alzando il mento e sbuffando esasperata, afferrò il soprabito dichiarando -Ora vado, ci vediamo tra due settimane.-
Quindi voltò le spalle e si allontanò, picchiettando sull’ impiantito coi suoi tacchi a spillo di dieci centimetri, ed orgogliosa del suo completo Chanel e del suo metro e cinquantasette di altezza.
Una volta che l’uscio si fu richiuso dietro di lei, i presenti sospirarono di sollievo e Frankito si buttò sul divano, tirando fuori dal proprio zainetto il Nintendo DS che si era fatto regalare per il compleanno.
-Ehi, campione.- esordì Tré avvicinandoglisi ed accarezzandogli la testa - Quando io avevo la tua età, non c’erano questi affari e si faceva conversazione.-
-A dire il vero…- tossicchiò BJ -Se proprio vuoi dirla tutta, avevamo solo una televisione pulciosa, che trasmetteva programmi noiosissimi, e quindi passavamo il tempo in altre maniere.- concluse sogghignando.
-Non dire certe cose di fronte a mio figlio!- ringhiò il batterista, tappando le orecchie al povero Frankito, che li guardava come se fossero due mentecatti.
Billie Joe rise fra sé… era incredibile guardare il pazzo, il folle Tré Cool ergersi a virtuoso padre di famiglia, per far sì che le innocenti orecchie del proprio figlioletto non percepissero le turpi parole dello sboccacciato cantante. In realtà, se quel moccioso era come i propri figli, di sicuro di sesso ed affini, ne sapeva più di loro due messi insieme!
-Papà, sono grande! Non mi scandalizzo mica!- si lamentò il bambino, e Tré gli tolse le mani dalla testa, scrutandolo con aria di rimprovero -Hai otto anni, non sei grande. Ed ora posa quell’affare ed andiamo a sistemare le tue cose.-
-Beh, io vado.- Armstrong batté le mani per attirare la loro attenzione -Tré, mio caro, devo andare a prendere a scuola la mia prole, un piccolo dettaglio di cui mi ero dimenticato mentre tentavamo di scop…- fissò il ragazzino -…di SCOPERCHIARE le nostre teste e tirare fuori qualche accordo decente.-
-Ti sei salvato in corner.- replicò piatto il compagno.
-Di che parlate?- domandò Frankito.-
- Di niente che sia adatto alle tue orecchie, fila in camera tua.- rispose il batterista ed il bambino, afferrando il proprio zainetto con un sbuffo, si avviò verso la stanza che Tré teneva sempre in ordine, per ospitare lui o Ramona.
-Figo, ho sempre sognato di dirlo.- aggiunse poi rivolto al collega, che scosse il capo divertito.
Non appena Frankito si fu allontanato, Tré si ritrovò contro il muro, con Armstrong che gli mordicchiava sensualmente il labbro inferiore. -Non credere che io e te abbiamo finito… domani, però, pausa di riflessione: tu e Frankito verrete entrambi a casa mia, al mare. Una bella gita con i figli e senza le mogli, è proprio quello che ci vuole. Penserò io ad avvertire Mike.- dichiarò BJ con un sorriso da squalo,per poi sganciarsi da lui, dandogli una strizzatina al cavallo dei pantaloni, a mo’ di saluto. A quel gesto improvviso Tré sussultò e, per la sorpresa, non fu capace di ribattere, limitandosi a guardarlo uscire, sculettando in maniera improbabile, mentre sentiva il sangue salirgli alla testa e non solo…
Il giorno successivo, come programmato, Tré con Frankito e Mike con in braccio Brixton si ritrovarono sul vialetto di casa Armstrong.
-Ah, guarda chi c’é.- L’espressione di Dirnt era gelida, ma si addolcì impercettibilmente quando i suoi occhi si posarono su Frankito, che lo guardava adorante. Il ragazzino era un fan sfegatato di Mike, lo idolatrava, così come adorava il proprio padre e Billie Joe. -Ciao piccolo, è tanto che non ci vediamo.- esordì con tono amichevole.
-Due anni.- precisò il bambino, osando andargli vicino. -Me lo fai un autografo?-
Mike esplose in una risata e Tré si avvicinò al figlio, prendendolo per una spalla. -Ma insomma! A me non l’hai mai chiesto!- sbottò con fare permaloso.
-A te potrei chiederlo quando voglio, se solo ti facessi vedere un po’ più spesso.-
Si dice che le parole di un bambino corrispondano sempre alla verità, ed anche questa volta il detto popolare non fu smentito. Tré infatti, punto sul vivo, rimase congelato, con la mano posata sul braccio del ragazzino, non sapendo cosa replicare, e Mike smise immediatamente di ridere e guardò preoccupato l’ex compagno.
-Beh…però… anche se non ci frequentiamo molto, non vuol dire che io non ti pensi o che non ti voglia bene. Lo sai che papà è tanto occupato.- farfugliò il batterista, dondolandosi nervosamente su un piede, e pregando tutti gli dei che Billie muovesse il culo in fretta ed uscisse da quella maledetta casa alla velocità della luce.
-Vedi Frankito, è colpa mia se stai poco con il tuo papà.- Frank, a dir poco stupito, girò la testa abbastanza in fretta da scorgere Mike mettere Brixton nel passeggino ed inginocchiarsi davanti a suo figlio. -Sai, lo faccio arrabbiare spesso e lo tengo impegnato fino a tardi.-
-Perché lo fai arrabbiare?- chiese il ragazzino con una vocina pigolante, spalancando gli occhi azzurri come quelli del genitore, e Dirnt sorrise dolcemente. -Oh, lo faccio arrabbiare per un sacco di sciocchezze, nulla di cui tu ti debba preoccupare. E’ colpa del mio caratteraccio, ma ti prometto che non lo farò più, così potrai vederlo tutte le volte che vorrai. Ok?-
Il piccolo annuì, ed in quell’istante Billie Joe spalancò la porta con un gesto teatrale ed uscì, con un paio di enormi occhialoni da sole ed un orribile cappello in testa, seguito a ruota da Joey e Jacob, che appena videro Frankito, ignorarono gli adulti per correre da lui ed iniziare a giocare insieme.
-Signori, eccoci!- esclamò il cantante, posando un bacio a schiocco sulle labbra di entrambi, abitudine che perdurava ormai da due decadi -Vi vedo tesi, tutto bene?- chiese quella specie di demonio dagli occhi verdi, manifestando una curiosità spudoratamente falsa, visto che in realtà aveva spiato tutta la scena da dietro la finestra, come la più impicciona delle portinaie.
Tré gettò un’occhiata nervosa a Mikey, che fece finta di nulla e prese ad ondeggiare il passeggino, per far riaddormentare Brixton che aveva iniziato a strillare. -Tutto benone.- rispose allora, cercando di apparire completamente a proprio agio.
-Tutto ok.- confermò Dirnt, senza lasciar trasparire nulla, come suo solito. Non aveva potuto rispondere allo sguardo interrogativo di Tré, perché non riusciva ad affrontarlo faccia a faccia. Aveva come un mostro nello stomaco, che scavava e rodeva tutto quello che trovava. Quel mostro aveva un nome: gelosia.
E quando la già eccessiva familiarità fra gli altri due, si palesò sfacciatamente sotto i suoi occhi, Mike si sentì dilaniare le viscere. Di sicuro Billie era un maestro in certe cose e, conoscendolo alla perfezione, sapeva bene che sarebbero bastate poche azzeccate strusciatine, ed alcune mosse fintamente casuali, che lo portassero a spalmarsi contro Cool, per fargli stringere la mascella al punto di spezzarsi i denti. A volte Dirnt si domandava davvero, da che parte stesse quel dannato stronzetto.
continua…