(no subject)

Jun 15, 2010 18:00

Ieri sera.
Leggendo Oceano Mare:

E poi questo: un giorno sulla spiaggia di Depper l'onda portò a riva una barchetta, un rudere, poco più che un relitto. E c'erano loro, i sedotti dalla malattia, sparpagliati sulla chilometrica riva, a consumare ciascuno il suo amplesso marino, ricami eleganti sulla sabbia, a perdita d'occhio, ognuno nella sua bolla di emozione, libidine e paura. Con buona pace della scienza che lì li aveva convocati, tutti scesero dal loro cielo a lenti passi verso quel relitto che esitava ad incagliarsi sulla sabbia, come un messaggero timoroso di arrivare. Si avvicinarono. Lo tirarono in secca. E videro. Adagiato sul fondo della barca, con lo sguardo rigirato verso l'altro e un braccio a porgere, in avanti, qualcosa che non c'era più. Lo videro:             un santo. Era di legno, la statua. Colorato. Il mantello scendeva fino ai piedi, una ferita tagliava la gola ma il volto, quello, non ne sapeva nulla e riposava, mite, su una divina serenità. Null'altro, nella barca, solo il santo. Solo. E tutti, istintivamente, ad alzare gli occhi, per un attimo, a cercare sulla superficie dell'oceano il profilo di una chiesa, comprensibile idea ma anche irragionevole idea, non c'erano chiese, non c'erano croci, non c'erano sentieri, il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.
Gli sguardi di decine di invalides, e donne consunte, bellissime, lontane, medici come sorci, aiutanti e valletti, vecchi guardoni, curiosi, pescatori, ragazzine - e un santo. Smarriti, tutti loro e lui. Sospesi.
Sulla spiaggia di Depper, un giorno.
Nessuno mai capì.
Mai.

E dunque, io non so perchè mi abbia folgorato in questo modo, questo passaggio. Non me lo spiego. (Sarà il caldo appiccicoso) Ma è una delle cose più belle che io abbia mai letto, senza dubbio.
E amo Baricco sempre di più, ad ogni riga.

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