Titolo: Deathless
Titolo del Capitolo: II. Destroy a Wall
Fandom: The Hobbit
Personaggi: Kìli, Fìli
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Rosso
Avvertimenti: Incest, Lemon, Slash, What if? (E se…), Alternative Universe (AU)
Conteggio Parole: 6755
Note: 1. Scritta ma non partecipante (non ho fatto in tempo X°D) per la
#9 Notte Bianca di Maridichallenge. Prompt: Lo Hobbit, Fili/Kili, BeingHuman!AU in cui Kili è un vampiro e Fili è un umano.
2. Allora... visto che sono un’idiota che si complica la vita, non riuscivo a scrivere senza un “background” ho tentato di ricreare una sorta di storia dietro Vampire!Kìli, riprendendola da quella di Mitchell. Comunque... ci tengo ad avvisare che qui i Fìli e Kìli protagonisti NON sono fratelli, la storia è uscita in questo modo e il ‘nostro’ Fìli è il nipote di Kìli - che era un vampiro ancor prima che nascesse. Sì mi sono complicata la vita X°D
3. E visto che non mi andava di lasciare le cose così... beh... semplici... ho dato a tutti dei nomi “umani” X°D ovviamente poi i diminutivi sono i loro nomi originali, quindi vi troverete davanti Kilian (Kìli) e Fillian (Fìli) che sono due nomi di origine irlandese - ambientazione della storia.
4. Clondalkin. Città irlandese nella quale è nato Aidan ù_ù
5. L’immagine del banner è di
Hvit-ravn6. TROPPO LUNGA! NON HO NEANCHE IL CORAGGIO DI RILEGGERLA! Perdonatemi çAç
La loro 'relazione', se così la si poteva definire, aveva iniziato a prendere una vera e propria forma quando Fili, con ancora il naso rosso e screpolato per il raffreddore, liberò parte del suo armadio per far spazio agli indumenti di Kilian.
Era un piccolo gesto per un grande passo, ma era ormai chiaro che si piacevano l'un l'altro, e anche se era ben lontana dall’essere una cosa ufficiale, Fillian voleva stare con il suo compagno, dormire con lui e godersi quei momenti di intimità tanto desiderati.
Come avevano già fatto in passato, ovvero prima di arrivare a patti con i loro sentimenti, decise che avrebbe lasciato al tempo la sentenza su come quella relazione sarebbe andata a finire o come invece sarebbe divenuta una cosa seria. Ovviamente Fillian sperava di farla diventare 'importante', ma per il momento gli andava bene prendere tra le mani il viso sempre freddo di Kili e baciarlo con tutta la dolcezza che conosceva. Arrivando poi ad ammettere che il poltrire a letto, da quando Kilian si era trasferito nella sua stanza, non era mai stato così piacevole, e anche se sarebbe stato bello passare tutto il giorno distesi tra le lenzuola, che avevano iniziato a prendere il 'loro' profumo, sapevamo entrambi di non poter rinunciare ne abbandonare tutti gli impegni che li costringeva fuori da quella camera, quali il lavoro e lo sport - scherma per uno e tiro con l'arco per l'altro.
C'era anche da dire che tutto con il suo compagno diventata un ‘gioco’, perché Kilian sorrideva sempre ed aveva ogni volta una battuta pronta che accompagnava sia i momenti in cui ridevano semidistesi sul divano davanti alla televisione, sia quegli istanti un po' più imbarazzati e tesi caratterizzati dai loro sguardi e dalle labbra che si incontravano alla ricerca di un poco di intimità. Erano quelli i momenti più complicati, ed il suo spirito riusciva sempre a rendere meno imbarazzanti quegli attimi spesi alla scoperta dei loro corpi e su come donarsi piacere a vicenda senza alcuna fretta.
Fu semplice approfittare della complicità che aveva caratterizzato la loro amicizia e quel legame non faticò a trovare 'dimora' anche nell'evoluzione del loro rapporto.
Tuttavia - non che Fillian lo reputasse strettamente necessario -, sentiva una sorta di blocco provenire dal suo compagno, che contribuiva a tenere ferma la loro ‘relazione’ alle sole carezze più o meno intime.
Avevano già avuto modo di parlare dell’argomento sesso mesi e mesi prima, e Fili sapeva che l'altro aveva avuto le sue esperienze, ma vista la giovane età si era ritrovato a pensare che si trattasse di qualcosa avvenuta durante la sua adolescenza e che magari non aveva lasciato un buon ricordo - infatti si ricordava che il suo amante aveva accennato a qualcosa riguardo delle relazioni che si erano concluse male. Non che lui fosse tanto esperto. Aveva semplicemente avuto delle storie di poco conto con delle ragazze e non si era mai interessato a qualcuno del suo stesso sesso prima di Kilian, ma - cosa che lo faceva arrossire non poco al solo pensiero - si era ben informato quando aveva iniziato a provare certi sentimenti per l’amico.
Quindi non gli restava altro da fare che dagli il tempo che desiderava... e per quanto Kilian fosse grato per la pazienza che Fili dimostrava nei suoi confronti, non poteva né negare i suoi crescenti desideri riguardanti il suo compagno, né poteva dimenticare la sua natura.
Era un vampiro. Un succhia-sangue.
Certo, era 'pulito' da anni, ma sapeva quanto il sesso fosse in grado di annullare i sensi e quanto sarebbe stata forte la tentazione di abbandonarsi.
Fillian però era diverso dagli altri - innocenti, ma non erano 'nessuno' per il vampiro. Lui rappresentava tutto per Kilian, e davanti all'incertezza creata dal suo controllo e guidato dal forte desiderio di non far finire l'amplesso come le precedenti volte - non voleva neanche pensare a cosa sarebbe successo se avesse ferito, o peggio, il suo compagno -, si ritrovava immancabilmente a rifiutare quel contatto fisico più intimo.
Voleva proteggerlo, ma al tempo stesso temeva che a lungo andare quella situazione avrebbe contribuito ad allontanare l’altro. Quel continuo 'rifiuto' poteva indurlo a credere che non lo desiderasse, mentre al contrario Kilian provava per lui un 'fuoco' che faticava sempre di più a domare.
Il suo controllo era messo a dura prova non solo dal 'vampiro' ma anche dal desiderio, e solo dopo parecchie settimane di combattimenti mentali riuscì a trovare il coraggio di ‘distruggere’ almeno una parte di quel muro che aveva eretto per proteggere Fillian, arrivando alla soluzione temporanea della masturbazione.
Era ben lontana dall'essere definitiva - perché anche quella situazione con il passare del tempo sarebbe potuta diventare pesante -, ma in quel modo entrambi raggiungevano il piacere che desideravano e inoltre i suoi sensi riuscivano a restare più vigili, cosa che lo aiutava a controllarsi.
In quel modo, scoprì ben presto come e dove toccare il suo amante per farlo tremare ed eccitare, beandosi poi delle espressioni che trasfiguravano il volto di Fillian mentre stringeva la mano sulla sua erezione. Lo ascoltava gemere e ripetere infinitamente il suo nome - “ Kili... Kili... Kili...” - con una nota di lussuria che non aveva mai sentito in nessuno dei suoi sventurati amanti, ma non perdeva mai il controllo perché la sua mente si riempiva di: " Concentrati. Stai attento."
Poi, ovviamente, arrivavano quei momenti in cui era il suo compagno a ricambiare il favore, e muovendo le dita con abilità lungo il suo membro, scopriva a sua volta i punti deboli del vampiro.
Giocava con lui con calma alla fin fine, in netto contrasto con i movimenti di Kilian ben più imprevisti ed impulsivi. E mentre l'orgasmo cresceva in lui fino a scopare, la mente del vampiro cercava di essere impassibile mentre continuava a ripetersi: " Resta con i piedi per terra! Concentrati!"
Settimana dopo settimana, quelle carezze iniziarono ad evolversi quasi in modo naturale e divennero via via più intime e maliziose. Come quella volta in cui Kili, costringendo Fillian contro il muro, decise di aprirgli i pantaloni e donargli piacere con la bocca.
Quel gesto avventato ma altrettanto eccitante, mise a dura prova il suo controllo, soprattutto quando il sangue iniziò a pompare con forza sul sesso che si risvegliava sotto la sua lingua, ma ancora una volta Kilian riuscì a resistere alla tentazione, appellandosi all’amore che provava per l’altro.
Quella situazione in continua evoluzione sembrò quindi funzionare, perché entrambi iniziarono ad avvertire un minor timore nel donarsi piacere a vicenda e lo stesso Kilian iniziò ad essere quasi più ottimista nel rendersi conto di quanto fosse forte il suo auto controllo che gli impediva di perdere la testa e di andare ad affondare i denti laddove sentiva le vene pulsare cariche di sangue.
Tuttavia, senza accorgersene, una sera le cose gli sfuggirono di mano, o meglio... il suo corpo era talmente ubriaco da quelle attenzioni che neanche si accorse della situazione nella quale stava andando a cacciarsi.
In men che non si dica si trovò ‘particolarmente nudo’, con il viso premuto tra i cuscini, con le ginocchia piantate sul materasso e le mani di Fillian che tenevano larghe le sue natiche. Sulle quali, qualche attimo dopo, poté sentire il fiato caldo del suo amante carezzarlo carico di impazienza.
Era come se stesse cercando a sua volta di frenarsi dal fare qualcosa di sbagliato, fremendo al tempo stesso per farla. Non era una sensazione tanto sbagliata in fin dei annui, conosceva abbastanza bene il suo amante e sapeva che prima di fare qualsiasi cosa era solito pensarci per qualche momento - al contrario suo, in una situazione simile si sarebbe probabilmente fatto trasportare dalle sensazioni. Ed infatti, Fillian attese qualche attimo prima di iniziare a mordergli giocosamente le natiche, leccando lentamente le parti offese che venivano poi carezzate dal suo alito, lasciando che piacere e frustrazione si mischiassero.
Lo toccava in un modo quasi incesto, e quello data a Kilian l’impressione che il suo compagno stesse aspettando una sorta di autorizzazione per spingersi oltre.
Il vampiro davanti a quel pensiero - carico delle attenzioni e delle cure che Fili riservava su quella parte così intima del suo corpo -, non riuscì a non arrossire, arrivando addirittura a stupirsi perché pensava di non esserne in grado, era un ‘morto’ in fondo. E in effetti non poteva, era solo il suo corpo che si ricordava quelle sensazioni e le trasmetteva come reali nella sua mente - il suo viso sarebbe rimasto freddo perché il suo sangue non era 'vivo' e reagiva in modo diverso da quello dei mortali -, ma in fin dei conti non gli importava mentre ansimava e cercava di soffiare via dalla sua bocca e dal naso i lunghi capelli ancora bagnati per la doccia appena conclusa - ne avrebbe sicuramente dovuta fare una seconda.
Si ritrovò a tremare quasi violentemente, venendo scosso da quelle nuove sensazioni mai provate in quella sua lunga esistenza. Perché più sentiva su di sé la bocca e le mani dell’altro, più si ritrovava sul punto di arrendersi a quella crescente eccitazione che aumentava insieme alla necessità di... beh, venire scopato da Fillian.
Cercò ostinato di trattenersi, ripetendosi di stare concentrato e attento, ma quando il suo compagno osò lambire con la lingua i bordi ruvidi del suo orifizio, Kilian fu sul punto di perdere ogni controllo.
Ansimò emettendo un gemito strozzato, stringendo istintivamente i pugni sul cuscino e sulle lenzuola. E mentre il suo corpo tremava per il piacere, quella sua reazione - interpretata come un invito a proseguire - spinse Fili a continuare a leccare con il piatto della lingua la sua apertura.
Era una cosa talmente oscena che non gli era neanche mai passata per la testa, ma era altrettanto eccitante da non fargli muovere un muscolo per impedirgli di continuare. Anzi: il suo corpo desiderava che andasse avanti.
Si ritrovò ad ansimare e a mugugnare sempre più frequentemente, ed tutti i suoi muscoli vibravano tesi come non mai.
“ F-Fili...”, gemette, vergognandosi poi per il tono assunto dalla sua voce e che costrinse però il suo amante a fermarsi.
“ Va... tutto bene? Sto... correndo troppo?”, domandò incerto.
Perché così come Kilian, che non aveva mai sperimentato una cosa simile, neanche lui lo aveva mai fatto, e tutta la sua 'preparazione' sul sesso maschile si basava sulle letture fatte in rete - e su certi filmini che l’avevano costretto a ficcarsi una mano in bocca per stare zitto e l'altra dentro i pantaloni.
Per quel motivo, vista la sua inesperienza, desiderava che forse Kili a guidarlo.
“ C-cazzo sì... continua!”, ordinò il vampiro poco dopo, stupendosi non poco per quell’improvvisa lascività che lo stava trasportando lontano dal suo auto controllo.
Fillian non riuscì a non piegare le labbra in un sorriso davanti a quella risposta, e alquanto rincuorato tornò di nuovo con la lingua e con la bocca sull’orifizio del suo amante.
Aveva già superato da parecchi minuti la soglia del: " È sporco la sotto.", anche perché Kilian era appena uscito dalla doccia - la sua pelle, umida, profumava ancora del bagnoschiuma -, e arrivato a quel punto non poteva far altro che leccare e succhiare l'apertura, nella speranza di strappargli altri gemiti sempre più alti.
I suoi movimenti si alternarono passando da una sorta di decisione a una ben più chiara incertezza, perché alla fine stava sperimentando e testando ciò che poteva piacere al suo amante, mettendo ovviamente in pratica ciò che aveva appreso durante le sue ricerche e scoprendo con quei tentativi come far sciogliere il corpo dell'altro.
Lo sentiva tremare oltre che gemere in un modo quasi incontrollato, fino a quando tra i versi senza senso non avvertì una richiesta ben chiara.
" De-dentro... F-Fili... dentro... l-la li-lingua...", ansimò Kilian tenendo gli occhi chiusi e spingendo poi le natiche verso il suo compagno.
Il giovane si leccò le labbra, mostrandosi alquanto teso per quella richiesta, e con non poca indecisione cercò di spingere la lingua oltre lo stretto anello di muscoli come gli era stato chiesto.
Inspirò ed espirò con il naso, soffiando con fare quasi nervoso l'aria direttamente sulla pelle dell'altro. Riuscì a spingere la punta leggermente all'interno - Kili gemette per quell'intrusione -, ma ben presto Fillian comprese che era troppo poco per poterlo soddisfare come desiderava. Cercò quindi di costringere ancora l'orifizio ad accoglierlo, dimenando la lingua e trattenendo il fiato per lo sforzo, ma fu costretto ad allontanarsi.
Ovviamente, Kilian non poteva essere... beh, 'portato' come 'alcuni' attori di 'alcuni' filmini, e per poter fare una cosa simile doveva prima prepararlo a dovere, ed il solo pensiero lo fece tremare per l'eccitazione.
" A-aspetta qui!", esclamò, scendendo velocemente dal letto per correre verso l'armadio.
Kilian, sentendosi improvvisamente 'vuoto' e più freddo del solito per la mancanza del caldo corpo dell'altro, ricadde sul materasso con il respiro corto. Era certo che se avesse avuto un cuore ancora vivo, questo sarebbe stato sul punto di esplodere. Non aveva mai provato delle sensazioni così intense e la cosa lo eccitava e spaventava al tempo stesso.
" E chi va via?", mormorò qualche momento dopo, rigirandosi sul letto per poter osservare il suo amante che frugava nella sacca che utilizzava quando andava a fare scherma.
Lo fissò interrogativo, ma quando lo vide estrarre una bottiglietta d'olio per massaggi - lo utilizzava spesso dopo l'allenamento per sciogliere i muscoli tesi - non poté far altro che comprendere le sue intenzioni, e ancora una volta Kilian sentì il volto in fiamme - non per davvero, ovviamente, era sempre il ricordo della ‘vita’ che veniva trasmesso dal suo corpo.
“ Penso... vada bene, no?”, domandò Fillian incerto, guardando la bottiglietta stretta in mano e salendo di nuovo sul letto.
“ Suppongo di sì...”, ridacchiò imbarazzato il vampiro. “ E anche se non fosse... ti direi di farlo lo stesso.”, ammise. Non sarebbe di certo stato un po’ d’olio a fermare quella piacevole serata.
Incoraggiato da quella risposta, il giovane fece scontrare le loro labbra mentre si sistemava tra le gambe dell’altro.
Quella parte non era poi così diversa da quella fatta con le ragazze per così dire, doveva solo armarsi di pazienza e aspettare che il suo amante si rilassasse e accogliesse tutte le sue attenzioni.
“ Avvertimi se... se faccio qualcosa di sbagliato.”, mormorò guardando il vampiro negli occhi, aprendo poi la bottiglietta per versare poi un po’ del suo contenuto sulle mani - sfregando le dita tra di loro per spargere al meglio quel liquido.
Kilian assentì prontamente e, sorridendo, allungò le braccia per stringere a sé il suo compagno. Conosceva Fillian da ormai parecchi mesi, e sapeva che sarebbe stato anche fin troppo attento - tra i due era Fili quello calmo -, e lui non poteva che esserne felice.
Il sorriso che piegava le sue labbra sembrava infatti non voler svanire, così come le sensazioni che animavano il suo corpo - i ricordi della sua vita passata, che gli facevano ‘sentire’ il viso in fiamme e il cuore battere.
Ovviamente quella non era la prima volta che faceva sesso con qualcuno, ma nessuno era stato gentile con lui - lo stesso Kili non lo era mai stato -, però con Fillian era come se lo fosse.
In fin dei conti poteva essere per davvero considerata la 'prima volta' per entrambi. Kilian dalla sua non aveva mai amato nessuno e non aveva mai desiderato ‘fare l’amore’ con qualcuno con dolcezza e calma, mentre Fillian non lo aveva mai fatto con un uomo - né quel pensiero gli era mai passato per la testa.
Insieme, come era giusto che fosse, stavano imparando a scoprire i loro corpi e le emozioni che ogni singola carezza faceva risvegliare in loro. E per quanto il futuro fosse ancora incerto, quello sembrava un buon iniziò per continuare a costruire una relazione solida.
Il primo ad agire fu Kilian che, nonostante fosse diviso tra il desiderio e la necessità di mantenere il controllo, era e restava decisamente più impulsivo del suo amante ed allargò quindi le gambe per invitarlo ad andare avanti senza indugi. Infatti dopo qualche attimo anche Fillian decise di muoversi, andando a carezzargli le cosce e ad ascoltare i muscoli fremere al passaggio delle sue dita insieme ai sospiri che abbandonavano le labbra dell'altro mentre si avvicinava al sesso dolorosamente eretto.
Lo ignorò per qualche istante, dedicandosi ai testicoli che massaggiò lentamente e a quel piccolo e sensibile lembo di pelle che li separava dalla base dell'erezione. Sapeva quanto quelle attenzioni fossero apprezzate da Kilian - era uno dei suoi punti deboli -, ed infatti lo sentì sin da subito gemere e cercare di spingersi verso di lui.
Quella situazione, ormai familiare, portò il giovane a rilassarsi lentamente. Aveva già toccato tantissime volte il suo amante in quel modo e alla fin fine doveva solo concentrarsi sul resto.
Incoraggiato da quel pensiero afferrò con decisione il sesso di Kilian - che sussultò lasciandosi sfuggire un gemito - e iniziò a sfregarvi contro la mano. Sotto il suo pugno chiuso poteva sentire crescere l'eccitazione ed i gemiti dell'altro, insieme al sangue pulsare violentemente - no, non era proprio un 'pulsare' era più strano, era come se 'ribollisse', ma non era certo di poterlo definire in quel modo né di volervi prestare troppa attenzione.
Deglutì, e avvicinando le dita lubrificate con l'olio alle natiche, si accostò a sua volta con il viso all'intimità dell'altro. Leccò i testicoli ed il lembo di pelle che li separava dall'erezione - ricevendo come approvazione un: " F-Fili... a-ahn... c-cazzo..." -, e approfittando della sensazione d'abbandono che avvertì nel corpo del suo amante, iniziò a giocare con l'orifizio.
Vi sfregò contro l'indice con indecisione, cercando poi di farlo scivolare all'interno della stretta apertura. Si incoraggiò, dicendosi che almeno quella parte - se si escludeva ovviamente l'anatomia diversa e altre piccole cose - non era diversa da ciò che aveva fatto con delle ragazze.
Cercò quindi di concentrarsi solo sulla preparazione di Kilian, riuscendo lentamente a spingere l'indice all'interno dell'orifizio, mentre con l'altra mano e la bocca si occupava dell’erezione.
Kilian sentì ben presto tutto il suo corpo tremare e reagire alle sollecitazioni di Fillian, e per quanto desiderasse lasciarsi andare, continuava a trattenersi e a rifiutare in un certo qual modo quel piacere.
Si ripeteva di non poter perdere il controllo, ma pian piano anche quelle ferree convinzioni iniziarono a venir meno, perché il suo amante - ignaro di tutto - continuava a toccarlo, alternando attenzioni più o meno decise ad altre più delicate ma altrettanto piacevoli.
Il suo corpo non poté fare a meno di rilassarsi, e l’indice di Fili riuscì finalmente a penetrare del tutto dentro l’orifizio, donandogli un sussulto. Quell’intrusione, vagamente fastidiosa, venne subito cancellata dalla bocca del suo compagno che andò a posarsi sulla punta del suo sesso - le labbra si chiusero con decisione, mentre la lingua sfregava sul glande esposto.
“ Ah!”, Kili non poté fare a meno di spingere il bacino verso l’alto, cercando di andare incontro alla calda bocca di Fillian che, respirando nervosamente con il naso, continuò a succhiare e leccare l’erezione per permettere alla sua falange di muoversi e dimenarsi all’interno dell’apertura.
Le attenzioni della bocca di Fili lasciarono ben presto il vampiro senza fiato - era una cosa ‘vergognosa’ da dire, ma il suo amante era davvero bravo in quel ‘campo’ -, e quando il suo corpo smise di rifiutare del tutto l’indice, il giovane osò spingere anche una seconda falange.
Imprecò quando si sentì allargare dalle due dita e istintivamente strinse i muscoli attorno ad esse come per scacciarle.
“ Rilassati...”, lo incoraggiò con voce roca Fillian, soffiando quella parola sulla punta umida della sua erezione.
“ La... ah... fai semplice tu...”, ringhiò Kili, stringendo i denti. “ N-non sei tu quello c-con... hn... due dita in... ah!”, non riuscì a non gemere quando Fili, come per impedirgli di continuare a parlare, ingoiò quasi del tutto il suo membro. E anche se non poteva vederlo era certo che stesse sorridendo divertito per quella sua lamentela.
Erano fastidiose, certo, ma Kilian era convinto di poterle sopportare - in passato i ‘preliminari’ non erano neanche presi in considerazione. Ormai quel briciolo di auto controllo, che ostinatamente stava cercando di afferrare, sembrava sempre più lontano... anche se in quell’istante non era del tutto certo se la necessità di mantenere un certo controllo era ancora legata al ‘tenere rinchiusa sua natura di vampiro’ o dal pregare Fillian come una ragazzina vogliosa affinché la smettesse di giocare in quel modo.
Non era il massimo della coerenza ma era davvero complicato restare lucidi in quella situazione.
“ Kili...”, Fili gli rivolse un’occhiata quasi interrogativa, tenendo ferme le dita dentro l’orifizio e respirando lentamente contro la pelle ormai umida.
“ C-continua...”, assentì il vampiro, certo che si sarebbe pentito di quella scelta. Ma non lo avrebbe fatto in quel momento mentre il suo amante, sorridendo dolcemente, si sollevava per baciarlo sulle labbra. Quel piccolo gesto era così tenero e in netto contrasto con ciò che lo aveva preceduto - che rasentava il limite della decenza -, da fargli quasi mancare il fiato.
Il suo Fillian era perfetto. Dolce e attento, premuroso ma anche divertente... e tutto quello gli faceva capire quando fosse realmente innamorato di lui. Non era solo attrazione, o un forte affetto, giorno dopo giorno i suoi sentimenti diventavano sempre più forti.
Allungò le braccia, stringendolo a sé e lasciando che le dita continuassero a muoversi lentamente dentro il suo orifizio, spingendo ed allargando le pareti che si chiudevano ad ogni sussulto del suo corpo.
Mugugnando non si trattenne dall’affondare il viso nell’incavo del collo del suo amante. Respirò il suo profumo, senza trattenersi dal posare le labbra sulla pelle tesa per regalargli dei leggeri baci. Da quella posizione poté sentire chiaramente il cuore di Fillian battere forte contro la sua bocca mentre pompava il sangue attraverso le vene, un ritmo veloce e senza alcuna logica... ma quasi ipnotizzante.
Deglutì, allontanando leggermente il viso quando si rese conto di quei pensieri.
Il suo controllo non era del tutto scomparso e anche se continuava ad essere messo a dura prova da quelle piccole onde di piacere causate dai movimenti delle falangi di Fili, si disse per l’ennesima volta che doveva resistere.
Chiuse forte gli occhi, prendendo dei profondi respiri che vennero però spezzati da un gemito quando l’altro, dopo infiniti minuti di ricerche - non era così semplice come sembrava - riuscì a trovare la prostata.
“ Ah!”
Quel piacere, nuovo ed inaspettato, costrinse il corpo di Kilian ad inarcarsi, facendolo andare inconsciamente incontro alle falangi del suo amante. Il suo cervello parve andare in tilt e, stringendolo a sé con più forza, lo pregò di muoversi ancora.
Fillian non se lo fece ripetere due volte, e muovendo ancora le dita accontentò il corpo del suo compagno come poteva, andando a cercare di colpire di nuovo quello stesso punto di qualche istante prima.
Il vampiro neanche tentò di nascondere i propri gemiti, e inesorabilmente attratto dalle pulsanti vene del collo dell’altro, vi tornò con le labbra. Iniziò con il lambire la pelle tesa e calda con la lingua, sfregandovi poi il naso come se potesse sentire l’odore del sangue in quel modo.
E... no!, si disse. Non doveva farlo. Non doveva morderlo, né doveva azzardarsi a pensarlo.
Eppure tutti i suoi sensi erano attratti da quelle vene, poteva addirittura sentire i suoi denti diventare lentamente più affilati come per invitarlo ad affondarli sul collo...
“ Cazzo...”, imprecò Fillian qualche attimo dopo, facendo scattare improvvisamente Kilian che allontanò prontamente il viso dal suo collo.
L’aveva morso senza rendersene conto? Lo aveva ferito in qualche modo?
I suoi occhi si posarono sulla pelle sudata ed arrossata del collo del suo amante, e fortunatamente non vide traccia di sangue o altro.
“ Non ho i... preservativi...”, mormorò il giovane, allontanando la mano dal cassetto spalancato del comodino - quando lo aveva aperto? Non se ne era reso conto -, mordendosi le labbra con non poco imbarazzo.
“ Ero... certo di averne...”, aggiunse, carezzando i capelli scuri dell’altro come per scusarsi.
Aveva desiderato tanto arrivare in quel maledetto punto e quella proprio non ci voleva.
Kilian, invece, si ritrovò a ridere, facendo poi scontrare le loro labbra in un giocoso bacio intriso di sollievo.
“ Fottimi e basta, idiota!”, esclamò con un ghignò sollevato, muovendo ancora il bacino contro le dita dell’altro.
Per un attimo aveva realmente pensato di andare incontro ad una tragedia, di aver perso il controllo e di aver fatto la sciocchezza di morderlo, e quella sarebbe stata per davvero una cosa molto più ‘pericolosa’ dello scopare senza preservativo.
“ Sei sicuro?”, domandò Fili posando la fronte contro la sua, allargando le dita a forbice all’interno dell’orifizio.
“ Ahh... cazzo sì!”, gemette Kilian senza smettere di sorridere.
Aveva resistito e non lo aveva ferito, forse... forse poteva andare oltre. Sentiva di poter riuscire a resistere a quella tentazione.
Fillian assentì nervosamente, andando poi a baciarlo ancora mentre l’imbarazzato per la gaffe dei preservativi andava lentamente a svanire, venendo sostituito dall’eccitazione davanti all’idea di fare l’amore con Kili in quel modo.
“ Mi raccomando...”, lo ammonì serio, allontanando le dita dall’orifizio mentre con l’altra mano andava a carezzargli il viso. “ Fermami se...”
“ Lo farò ma tu ora non fermarti...”, ribatté il vampiro, utilizzando le gambe per attirare a sé il corpo dell’altro - cosa che rubò ad entrambi un mugugno.
Si scambiarono un altro lento bacio mentre Fili afferrava di nuovo la bottiglietta d’olio per massaggi. Ne versò ancora un po’ sul palmo della mano, sfregandolo poi sul suo sesso eretto - mordendosi le labbra per il brivido di piacere che lo attraversò.
Kilian rimase in silenzio, attendendo paziente la mossa del suo amante, cercando di raggiungere l’equilibrio necessario per resistere ad ogni singola tentazione. Non si era mai sentito così tranquillo e in pace con se stesso, tant’é che si ritrovò a sorridere quasi con dolcezza al suo amante quando lo sentì accostarsi di nuovo al suo corpo.
Lo attirò in un nuovo abbraccio, cercandone le labbra per l’ennesimo bacio.
“ Calmo... okay?”, mormorò.
“ Mh-mh...”, annuì Fillian, guidando lentamente il suo sesso verso l’apertura del vampiro.
Presero entrambi dei profondi respiri quando la punta dell’erezione del giovane premette contro l’anello muscolare, iniziando subito a sforzarlo affinché si aprisse al suo passaggio.
Fili si lasciò sfuggire un basso mugugno quando finalmente riuscì a penetrare un poco all’interno dell’orifizio di Kilian ma cercò ugualmente di trattenersi dal fare qualsiasi mossa affrettata.
Perché desiderava che fosse tutto - o quasi - perfetto la loro prima volta. Voleva che il suo amante conservasse un bel ricordo di quei momenti e in quell’istante era tutto nelle sue mani.
Si morse le labbra, riuscendo a frenarsi dal dare una spinta più decisa, preferendo invece far ondeggiare un poco il bacino alla ricerca di un segnale da parte di Kili.
“ V-vai...”, borbottò il vampiro qualche attimo dopo, sbuffando nervosamente per costringere il suo corpo a rilassarsi.
Sarebbe stato semplice dire a Fillian di entrare in ‘una botta e via’ - il dolore sarebbe presto passato, lo sapeva benissimo -, ma era perfetto così e Kili sentiva di aver bisogno di quelle attenzioni, di quell’affetto e riguardo che veniva riversato sul suo corpo. Chiuse quindi gli occhi, lasciando tutto nelle mani del suo amante che continuò a muovere lentamente il bacino, spingendo sempre più a fondo la sua erezione nella sua apertura.
Piccoli lamenti e bassi mugugni abbandonarono le loro labbra socchiuse che andarono a guidare i loro movimenti fino a quando anche Kilian non riuscì ad avvertire l’ombra del piacere crescere in lui.
Non era niente di intenso, ma pian piano iniziò a crescere fino a trasformare i suoi lamenti in dei versi ben più compiaciuti e soddisfatti - accompagnati da quelli emessi da Fillian.
I movimenti si fecero lentamente più rapidi, e per quanto Fili cercasse ancora un briciolo di controllo, non riuscì né a bloccare i propri gemiti né a rallentare l’intensità delle sue spinte. Le rese sempre più profonde ed angolate e, ansimando contro l’orecchio di Kilian, tremò quando i suoi tentativi vennero ripagati da un alto verso che andò ad abbandonare le labbra dell’altro.
Tutti i muscoli di Kili erano ormai resi sensibili da quelle attenzioni, e quando avvertì il sesso del suo amante sfregare con più decisione contro la prostata non riuscì a non rilassarsi del tutto, dimenticando ogni singola cosa: anche il leggero ma intenso piacere provato fino a qualche istante prima.
Guidati ed anche incoraggiati da quella sensazione, entrambi cercarono ancora e ancora di ripetere quello stesso movimento, assecondandosi l’un l’altro fino a quando i gemiti non divennero più frequenti.
Kilian si sentì ben presto trasportare da quelle calde ondate di piacere - non sentiva il ‘calore’ da ormai parecchi anni -, e lentamente iniziò a desiderare sempre di più, andando a stringere spasmodicamente il corpo dell’altro in un abbraccio.
Quei movimenti via via più frenetici gli facevano quasi girare la testa e ancora una volta sentì la crescente necessità di affondare i denti nel collo del suo amante, di avvertire sulla lingua il sapore del sangue e la crescente sensazione di forza e benessere trasmessa da quel liquido vitale... di lasciarsi drogare da quel piacere così proibito che si stava negando da fin troppo tempo.
Fortunatamente fu un ‘piacere’ ben diverso quello che riuscì a riscuoterlo da quel macabro desiderio: quello che i movimenti secchi e profondi del bacino di Fillian, accompagnati dal suo nome ripetuto con lussuria contro il suo orecchio, stavano riuscendo a donargli.
Rabbrividì, scosso da quella sensazione e dal calore che era in grado di trasmettergli il suo amante, arrivando addirittura a convincersi di non aver bisogno del sangue per sentirsi vivo.
Per farlo sentire in quel modo bastava Fillian, con il suo amore e calore.
Quella certezza - mischiata alle spinte dell’altro - lo trasportò rapidamente all'orgasmo, facendogli sentire il suo membro dolorosamente duro sbattere contro i loro addominali tesi per lo sforzo.
Tentò di darsi un certo contegno, stringendo le mani sui capelli di Fili, ma non riuscì a tenere la bocca chiusa e le parole uscirono senza che potesse anche solo cercare di fermarle.
" Ti prego... fammi... a-ah... venire...", gemette senza però provare alcuna vergogna, strappando a Fillian una mezza risata tra i sospiri.
" Non... ti facevo c-così... ah... così...", constatò venendo poi bloccato da un gemito mentre andava ad afferrare il membro del suo amante per masturbarlo - si rivelò quasi complicato reggere il ritmo delle sue spinte, ma dai gemiti che stava emettendo Kili si disse che doveva essere altrettanto piacevole.
Quelle carezze, insieme agli affondi sempre più decisi, portarono il vampiro al limite. Cercò di trattenersi e di far durare più a lungo quell’amplesso, ma il suo corpo aveva ormai perso ogni controllo.
Si inarcò all’indietro, affondando con la nuca nel cuscino e lasciandosi andare ad un alto verso mentre il suo seme si riversava sui loro addominali con dei rapidi schizzi che sporcarono entrambi.
Stupito dal gemito che abbandonò le labbra di Kilian durante l’orgasmo - e dall’espressione che trasfigurò il suo viso -, Fili si sentì a sua volta trascinare verso l’apice ormai prossimo.
Continuò a massaggiare il sesso del suo amante fino a farlo svuotare del tutto, venendo poi a sua volta con un mugugno roco ed alquanto alto che fece tremare entrambi.
Privati di ogni forza o voglia di scherzare - cosa che aveva sempre caratterizzato quella ‘relazione’ -, non riuscirono quasi a muoversi, ritrovandosi invece a tremare per le sensazioni che li avevano travolti. Ammettendo che mai in tutta la loro vita - o ‘non-vita’ come ormai la definiva Kili - si erano sentiti così completi.
Solo dopo qualche momento Fillian riuscì a spostarsi di lato, ricadendo sul letto con il fiato ovviamente corto ed un’espressione carica di soddisfazione dipinta in volto.
Non si era mai sentito così stanco e appagato in vita sua.
Rimasero entrambi fermi per qualche altro istante, riprendendo lentamente le forze con i loro corpi che si sfioravano ad ogni respiro.
" Ehi... tutto okay?", domandò Kilian dopo quel lungo silenzio, sollevandosi pigramente per trascinarsi poi sul petto sudato di Fili - era... fantastico poter sentire ancora il suo cuore battere, e quella per lui non era altro che la prova della sua resistenza e dell'amore che provava per il suo compagno.
Il giovane sorrise stanco, abbracciandolo poi con fare possessivo.
“ Mai stato meglio...”, mormorò facendo sorridere anche il vampiro.
“ Potrei dire lo stesso...”, ribatté Kili, guardandolo poi serio. “ E... ora?”
" Dormiamo?", propose Fili posando un bacio tra i capelli scompigliati di Kilian, immergendovi poi il naso per poter sentire ancora una volta il suo profumo.
" Sai cosa intendo...", ribatté il vampiro - poteva anche avere quasi ottant'anni, ma era la prima volta che si trovava in una situazione del genere e non poteva fare a meno di mostrare tutta la sua inesperienza.
" Stiamo insieme, no?"
Kili sorrise davanti a quella risposta sincera e concisa, stringendosi a sua volta a Fili.
" Sì. Stiamo insieme.", ripeté, scegliendo di aspettare e lasciare che fosse ancora una volta il tempo a decidere per loro.
Forse un giorno gli avrebbe detto la verità - doveva saperla in fondo -, e forse quando sarebbe accaduto Fillian lo avrebbe detestato o ne sarebbe stato terrorizzato. Magari lo avrebbe cacciato via dal ‘loro appartamento’...
" Ehi Kili...", le braccia di Fili si strinsero con più forza attorno al suo corpo, come se temesse di vederlo scappare.
Strappato dai puoi pensieri, il vampiro gli sorrise dolcemente.
" Mh?", mugugnò in risposta.
" Penso... beh... penso di amarti.", mormorò imbarazzato, e Kilian, se avesse avuto ancora un cuore - e se fosse ovviamente sopravvissuto a quando avevano appena fatto -, era certo che lo avrebbe perso definitivamente per la troppa emozione.
" Lo penso anch'io, Fili...", rispose sincero qualche attimo dopo, baciandolo dolcemente sulle labbra.
Alla fin fine in quegli attimi di pace poteva solamente ipotizzare come sarebbe andata a finire, immaginarsi mille scenari più o meno piacevoli, ma per il momento voleva solo restare con lui e nient'altro. Godendosi quell'amore che aveva pensato di aver perso con la morte e che gli era invece stato restituito quando i suoi occhi si erano posati su quelli di Fillian.
Erano passate alcune settimane da quando la loro ‘relazione’ - ormai la si poteva definire in quel modo - divenne quasi ufficiale.
Giunti a quel punto, per renderla ‘ufficiale’, mancava solo mettere al corrente la famiglia di Fillian ma questo sembrava intenzionato a prendersi ancora un po’ di tempo, in modo da sondare prima il terreno ed evitare di creare inutili pesi che avrebbero creato dei problemi nella loro neonata relazione.
Era una semplice precauzione che, ovviamente, non gli impedì di godersi al pieno i piaceri che stavano scoprendo insieme. Infatti, una volta ‘abbattutto il muro del sesso’, risultò quasi difficile costringerli ad abbandonare il letto, ma alla fine - come era giusto che fosse - i loro obblighi riuscivano sempre a portarli sulla retta via.
Fili non si era mai sentito così felice in vita sua e quando riusciva a leggere la stessa gioia nel volto del suo compagno non poteva non sentirsi completo. E anche se non aveva mai vissuto una vera e propria relazione, quello che stava accadendo tra lui e Kilian - che era pressoché perfetto ai suoi occhi - era fantastico.
Continuavano a giocare tra di loro, anche durante il sesso, e ciò che stava provando non lo avrebbe cambiato per nulla al mondo.
Tuttavia, le cose sembrarono voler prendere una strana piega quando nell’appartamento giunse un enorme scatolone speditogli da sua madre.
Sapeva benissimo che si trattava dei vecchi album di famiglia, ma Fillian non poté fare a meno di aprirlo con crescente curiosità, sentendosi emozionato come ogni volta quando si ritrovava a sfogliare quelle pagine piene di foto.
Ricordava ancora con un sorriso quando si sedeva sulle gambe del nonno con quegli enormi tomi, andando ad indicare ogni persona nelle foto, chiedendo chi fosse e che cosa facessero, ritrovandosi poi ad ascoltare le storie che il suo anziano parente aveva per lui.
Per quel motivo Fillian Senior aveva deciso di donarglieli come parte della sua eredità, e quello portò immancabilmente il giovane indietro con la mente, spingendolo ad aprire gli album e a sfogliarli carico di nostalgia.
Foto di matrimoni e ricevimenti. Riunioni e cene di famiglia. Natale, Capodanno, Pasqua e i tanti compleanni. I classici ricordi di chi non vuole dimenticare niente, dai quelli più recenti a quelli più 'antichi', come una vecchia foto che ritraeva la famiglia del nonno.
C’era la bisnonna con suo fratello - morti quando era molto piccolo -, ed insieme a loro c’era un giovanissimo nonno Fillian con accanto quello che riconobbe essere...
" Kilian...", il nome del suo compagno scivolò fuori dalle sue labbra non appena posò gli occhi sul fratello defunto di suo nonno.
Rimase a fissare quella vecchia foto senza fiatare, iniziando poi a sfogliare l’album alla frenetica ricerca di un primo piano, soffermarsi sull'immagine che - come vagamente ricordava - stava sbiadita anche sulla tomba del giovane Kilian Durin, il fratello minore del nonno.
Fillian conosceva 'quella storia' sin da bambino.
Era morto a diciott'anni in circostanze ‘misteriose’, ovvero un incendio che non aveva mai fatto ritrovare il corpo.
Non aveva mai prestato troppe attenzione a quel fatto, anche perché era una ferita ancora aperta nel nonno e aveva sempre preferito non insistere. Tuttavia in quell’istante non riuscì a non porsi una prima, spontanea, domanda non del tutto inerente a quella storia.
Perché a casa sua c'era un diciottenne di nome Kilian e che somigliava in un modo incredibile al suo defunto parente?
Certo, lui stesso aveva qualcosa che ricordava il viso di suo nonno, ma erano solo alcuni tratti - era normale in una famiglia -, ma il 'suo Kilian' era diverso.
Era uguale. Era come se fossero la stessa persona!
Stesso sguardo e taglio degli occhi, i capelli sembravano gli stessi così come le labbra ed il naso... ogni singola cosa.
Continuò a fissare la foto confuso con in testa un altro milione di domande che lo lasciarono senza fiato.
Come era possibile una somiglianza del genere? Erano parenti in qualche modo?
Che fosse un figlio illegittimo o qualcosa del genere? Ma di chi?
E in quel caso, perché Kilian non gli aveva detto niente?
Stavano insieme da mesi! Inoltre, era andato anche al funerale del nonno! Certo, gli aveva detto che le loro famiglie si conoscevano e forse era per davvero un suo lontano cugino o qualcosa del genere... che probabilmente si vergognava per la natura della sua nascita - forse non era neanche stato riconosciuto dal padre o dalla madre - e non ne aveva fatto parola.
Non poteva esserci altra spiegazione, si disse. Ma, in ogni caso, sembrava ancora mancare qualcosa.
Tanti piccole cose che durante quei mesi aveva ignorato e che in quell’istante non riusciva ad ignorare. Attimi in cui Kilian appariva... strano.
“ Ehi!”, proprio in quel momento, Kili fece il suo ingresso nell’appartamento, strappandolo ai suoi pensieri.
Sorrideva luminoso come sempre ma Fillian quella volta non riuscì a ricambiare. Era troppo confuso e, soprattutto, desiderava avere delle risposte.
“ Ehi...”, mormorò, osservando il volto dell’altro rabbuiarsi non poco mentre posava sull’ingresso l’arco e la sacca che si portava dietro all’allenamento.
“ Va tutto bene?”, chiese apprensivo lanciando ovviamente un’occhiata allo scatolone e agli album, e qualcosa nel suo sguardo fece comprendere a Fili di non essere poi così tanto nel torto con le sue ipotesi.
Forse, si disse, Kilian era per davvero un suo lontano cugino. Probabilmente, ponderò poi, si era davvero vergognato e quando i loro sentimenti d’amicizia avevano preso la via dell’amore aveva deciso di non dirgli niente per evitare ulteriori imbarazzi. Perché, effettivamente, quella situazione avrebbe fatto sorgere qualche problema visto che erano parenti, ma Fili lo amava e avrebbe superato anche l’insorgere di quel cosiddetto imprevisto. Sperando ovviamente che tutto si risolvesse per il verso giusto.
“ Questo...”, esordì qualche attimo dopo, mostrandogli la foto. “ Riesci a darmi... una spiegazione?”
Kili rimase in silenzio, osservando la foto di quello che sembrava essere in tutto e per tutto il suo sosia.
Sembrò quasi più pallido del solito e Fillian fu tentato dal ritirare tutto e abbracciarlo stretto, baciandolo e dicendogli che sarebbe andato tutto bene - avrebbe fatto di tutto per rassicurarlo in quella situazione sempre più complicata.
“ Fili, io...”
“ Ehi, sta tranquillo. Non sono arrabbiato.”, rispose il giovane accennando un lieve sorriso. “ Sono curioso. Beh... perché penso che tu sia tipo... un mio parente?”, chiese poi, e per quanto Kilian desiderasse fuggire da quelle domande, comprese di non poterlo più fare.
Forse un po’ troppo presto era giunto il momento della verità, e non poteva più scappare o nasconderlo.
Inventarsi qualche strampalata storia avrebbe solo creato delle menzogne che alla fine sarebbero venute a galla rendendo le cose ancor più difficili da affrontare.
“ Penso di doverti delle spiegazioni.”, mormorò grave, andando a sedersi accanto al suo amante che assunse a sua volta un’espressione ancor più seria, pronto ad ascoltare ciò che Kili aveva da dirgli.
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Outside a Saint, Inside a Devil
Heirs of Durin