[The Hobbit] The Long Way Home | IX. Mother

Apr 17, 2013 00:02


Titolo: The Long Way Home
Titolo del Capitolo: IX. Mother
Fandom: The Hobbit
Personaggi: Bilbo Baggins, Fìlì, Kìli, Thorin Oakenshield, Dìs
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 2755
Note: 1. Ambientata alla fine del libro Lo Hobbit, dopo la Battaglia dei Cinque Eserciti.
2. Aggiornamenti settimanali<3 ogni mercoledì vedrà la luce il nuovo capitolo!
3. Prima di tutto ho modificato un po’ i capitoli precedenti. Niente di che! Ho solo sistemato “i tempi” XD avevo fatto dei calcoli sbagliati nei tempi del viaggio4. L’immagine del banner appartiene a Kaciart. Ovviamente nella fic non sono feriti, ma l’immagine era troppo bella ç///ç maledetta Julie, tu e tutti i disegni che fai e che mi ispirano çAç
5. Dedicata all’amore della mia vita<3
6. Non betata BWAH!




I giorni di marcia si susseguirono con le solite poche soste previste per il pranzo e la cena, e come previsto né Bilbo né Thorin sembravano interessati ad intraprendere la via della riconciliazione.
Non parlavano quasi mai tra di loro - solo lo stretto necessario durante i pasti - e quella situazione iniziò ben presto a pesare ancor di più sulle spalle di Kìli e Fìli, tant'è che quest'ultimo si ritrovò a pensare che non sarebbe poi stato così male affidare Thorin alle grinfie di Dìs - inizialmente provava pietà per lo zio, ma più il tempo passava, più si convinceva che quella fosse l'unica scelta disponibile.
Dovevano solo sopportare quell'ultima giornata di viaggio, e quando in lontananza scorsero la loro dimora non si trattennero dall'aumentare leggermente l'andatura dei loro pony.
" La vedi, Bilbo? Quella è casa nostra!", esclamò Kìli, indicando la costruzione davanti a loro senza nascondere una certa eccitazione nella voce, e lo Hobbit non riuscì a non sorridere davanti a quella genuina felicità, concentrandosi sulla costruzione sempre più vicina.
L'abitazione dei due fratelli era all'apparenza modesta, costruita in parte in legno e per il resto scavata nella montagna, ma a ben guardarla Bilbo si sentì quasi in obbligo di definirla degna di una famiglia nobile.
Era certo che Thorin avesse fatto di tutto per far vivere i propri cari come meritavano e tutto in quel luogo ispirava forza e pace, ma anche 'casa' in un certo qual modo. Tant'è che lo Hobbit non faticò ad immaginare Fìli e Kìli correre e divertirsi per quell'ampio spazio verde che li circondava e per le montagne.
Era un posto stupendo e davanti al sorriso che si allargava nei volti dei due giovani Nani, Bilbo sentì tutto l'amore e la nostalgia che entrambi provavano.
Si fermarono non molto lontani, smontando dai pony per poi legarli ad un palo per evitare che si allontanassero.
" Bene. Ci siamo.", dichiarò Fìli, scambiandosi un'occhiata complice con il fratello prima di iniziare a spingere lo Hobbit verso la porta chiusa dell'abitazione.
" Stai per conoscere il Terrore delle Montagne Azzurre.", lo avvertì ghignando Kìli e Bilbo, totalmente incapace di rifiutarsi, deglutì e si ritrovò a lanciare addirittura un'occhiata a Thorin - era stato un gesto inconscio, ma improvvisamente sentiva il bisogno di nascondersi dietro il Re -, il quale sembrava volersi tenere a debita distanza.
Solo in quell'istante lo Hobbit si rese conto di essere stato troppo occupato a pensare in negativo e ad ignorare Thorin per ricordarsi che da lì a poco avrebbe conosciuto la sorella e di quest'ultimo nonché madre di Fìli e Kìli.
Troppo distratto da tutti i suoi problemi per preoccuparsi al ricordo delle descrizioni fatte dai due Nani a riguardo della 'temibile Dìs'.
" Io...", cercò di fare un passo indietro, ma Kìli lo fermò prontamente.
" Non aver paura. Di certo non sarai tu la sua vittima.", lo incoraggiò Fìli ridacchiando per poi battere energicamente il pugno sul portone in legno.
Non potevano di certo entrare come se non fossero mai andati via - magari con un: " Salve madre! Cosa c'è per cena?", come avevano fatto tante altre volte in passato -, avrebbero spaventato loro madre in quel modo e non volevano farla arrabbiare per quello scherzo.
Era più 'sicuro' per tutti il farsi accogliere sulla porta, dando il tempo a Dìs di realizzare il loro ritorno a casa.
Attesero giusto qualche momento - attimi infiniti per Bilbo - e quando sentirono dei passi dietro l'uscio sia Fìli che Kìli sfoggiarono il loro miglior sorriso - potevano scherzare quanto volevano ed organizzare piani su piani per raggiungere i loro scopi, ma erano davvero felici di essere di nuovo a 'casa' dalla loro mamma.
La porta scricchiolò un poco mentre veniva aperta e Bilbo divenne teso come la corda di un arco quando scorse finalmente la figura di Dìs.
La poté osservare solo di sfuggita, ma notò subito che era scura come suo fratello e Kìli. Era anche più alta di lui - non che fosse una novità - ma ugualmente più bassa dei suoi figli.
E giusto un attimo di venir travolto dalla Nana che si lanciò per poter abbracciare Fìli e Kìli una volta superato l'attimo di stupore - lasciandosi trasportare dall'eccitazione e dalla felicità -, Bilbo non poté non notare i suoi tratti vagamente 'nobili', non dissimili da quelli di Thorin.
“ Amadi! Così ci soffochi!”, esclamò Fìli sorridendo e ricambiando come poteva la possessiva stretta della madre.
" Siete tornati...", mormorò Dìs, stringendoli con forza e nascondendo il viso nell'incavo del collo di Kìli - che, cosa che poi avrebbe negato fino alla morte, non riuscì ad impedirsi di lasciarsi andare a qualche lacrimuccia borbottando un: " Mi sei mancata tantissimo."
Rimasero in quella posizione per qualche minuto, stretti in quell'abbraccio che racchiudeva tutta la preoccupazione e l'amore di una madre per i propri figli. Quando si separarono, Bilbo notò finalmente un lieve ma scuro alone di barba che partiva dalla mascella di Dìs. La cosa lo lasciò inizialmente perplesso, ma come ben sapeva per le Nane era una cosa normale, anzi: era particolarmente apprezzata dal sesso maschile.
" Fatevi vedere!", dichiarò Dìs qualche attimo dopo, afferrando con decisione il viso di Fìli come per poterlo studiare meglio - strappando al maggiore un lamento.
" Hai visto, Amadi?", esclamò prontamente Kìli, desideroso di ricevere le attenzioni della Nana. " La barba mi sta crescendo sempre di più!", continuò indicando il mento con una nota d'orgoglio.
" Il mio bambino sta crescendo...", pigolò Dìs, abbandonando Fìli - che tirò un sospiro di sollievo - per dedicarsi al suo adorato figlio minore, carezzandogli il viso per poi stringerlo a sé con forza.
Era sempre stato il più coccolato tra i due - era il più piccolo in fondo - e Kìli, anche se non si sarebbe mai detto, sembrava per davvero amare quelle attenzioni che gli venivano rivolte.
Bilbo, completamente ignorato, continuò ad osservarli in silenzio. In parte poteva comprendere le emozioni che stavano animando Dìs, e non poteva non sorridere davanti a quella scenetta familiare che qualche istante dopo coinvolse anche Thorin.
La Nana, che aveva occhi solo per i suoi bambini, iniziò ben presto a riempire i due di domande come " Mangiate abbastanza?" o " Questi indumenti sono troppo leggeri, quante volte ti ho detto di coprirti meglio?", con un tono tra la preoccupazione e lo zuccheroso - tant'è che Bilbo si chiese che fine avesse fatto la 'Terribile Dìs' descritta da quei due mascalzoni, ma forse avevano semplicemente esagerato per spaventarlo.
Al che Fìli cercò prontamente di sviare le attenzioni verso qualcun'altro - non che non apprezzasse l'amore e la preoccupazione della Nana, ma erano imbarazzanti e preferiva ricevere simili esternazioni d'affetto in privato.
" Tranquilla Amadi, lo zio si è preso cura di noi.", dichiarò indicando Thorin rimasto in disparte, e finalmente la Nana volse il suo sguardo verso suo fratello.
Lo Hobbit si aspettava un abbraccio, magari un "Ben tornato a casa.", ma la reazione di Dìs lo stupì a tal punto che non riuscì a trattenersi dal ridacchiare.
" Ah, ci sei anche tu."
Il tono della Nana era improvvisamente cambiato e la sua affermazione non venne seguita da nessuna reazione 'fraterna', anzi: sembrava quasi seccata dalla presenza di Thorin.
La cosa era quasi comica per Bilbo - sotto sotto pensava che il Re si meritasse un simile trattamento -, tuttavia la sua risatina lo costrinse a mettersi in mostra.
Kìli, infatti, lo afferrò e lo attirò a sé.
" Amadi! Permettimi di presentarti il signor Bilbo Baggins. Il quattordicesimo membro della compagnia di Thorin."
Lo Hobbit tremò tra le braccia del giovane Nano, ma riuscì ugualmente a fare un piccolo inchino.
" B-Bilbo Baggins, al vostro servizio."
" Dìs, Figlia di Thrain, al vostro.", rispose prontamente la Nana, fissandolo con due penetranti occhi azzurri, studiandolo con attenzione.
Da quella posizione - per quanto imbarazzante -, Bilbo poteva osservarla meglio. Proprio come aveva notato poco prima, Dìs possedeva gli stessi tratti nobili di Thorin.
Non sapeva se definirla 'bella' o 'brutta' per i canoni dei Nani, ma in un certo qual modo trovava piacevole guardarla.
Forse era la somiglianza con Thorin o la piacevole scenetta familiare di poco prima con Fìli e Kìli, ma alla fin fine non era poi così spaventosa come l'avevano descritta quei due.
" Ci ha salvato la vita innumerevoli volte durante il viaggio.", aggiunse subito Fìli. " Senza Bilbo non saremo qui in questo momento."
Il volto di Dìs a quelle parole parve sciogliersi ed infatti donò un sorriso allo Hobbit.
" Allora ti sono debitrice, Bilbo Baggins.", affermò con sicurezza ma anche dolcezza, strappando un grugnito a Thorin che si guadagnò un'occhiataccia da parte della sorella. " Di certo non sono qui per merito tuo, nadad."
" Grazie a me sono tornati come i Principi ed Eredi di Erebor, namad.", ribatté fiero il Nano.
" Fanno sempre così...", sussurrò Kìli allo Hobbit. " Ma si vogliono bene."
Bilbo, nonostante lo stupore, annuì e in men che non si dica si ritrovò all'interno dell'abitazione dove Dìs pretese un dettagliato racconto di quanto forse successo durante tutto quel tempo.
Ovviamente furono Fìli e Kìli a prendere la parola e cercarono subito di mettere sotto una buona luce lo Hobbit - la loro mamma era già loro alleata per principio, dovevano solo far sì che lo adorasse -, omettendo ovviamente alcune cose 'private' dal loro racconto.
" E grazie a Bilbo, che ha ceduto l'Arkengemma per ricostruire la Città del Lago, gli Uomini e gli Elfi si sono alleati con noi nonostante il rifiuto di Thorin.", spiegò Kìli, ignorando lo sbuffo dell'altro Nano - era semplice intuire quali fossero le intenzioni dei suoi nipoti, ma non osava aprir bocca davanti a Dìs.
" L'attacco degli Orchi è stato violento, ma siamo riusciti a contenerlo con l'intervento delle Aquile e del buon Beorn. Per questo siamo stati in grado di ridurre le perdite tra i nostri compagni e gli alleati.", continuò più calmo Fìli.
" Ovviamente ci sono state ferite più o meno gravi. Come il signor Dwalin, che ha perso un occhio!"
" Per Mahal...", mormorò Dìs versando del tea nelle tazze, lasciando che Kìli continuasse con il suo racconto.
" Bilbo però è stato esiliato per la storia dell'Arkengemma.", aggiunse grave, concludendo poi con un tono ben più allegro: " Ma le cose sono migliorate. Bard ci ha restituito la pietra alla fine della battaglia, tutto in cambio di un aiuto nella ricostruzione della Città del Lago, ed anche noi nel mentre ci siamo messi al lavoro per riportare Erebor al suo antico splendore. Ora che e tutto quasi terminato siamo qui per ricondurre te e la nostra gente a casa."
Dìs si sedette, offrendo a Bilbo dei biscotti per il tea - il quale ringraziò con un sorriso educato ed anche alquanto imbarazzato.
" E tutto questo... a causa dell'orgoglio di vostro zio.", constatò la Nana, lanciando un'occhiata al fratello.
" Non puoi mettere bocca nelle faccende che non conosci, namad.", dichiarò Thorin serio. " Desideravano impadronirsi del tesoro dei nostri padri, non potevo permetterlo."
" E mandare in guerra i miei figli? Questo potevi permetterlo?", ribatté Dìs. Sembrava addirittura pronta ad azzuffarsi con il fratello, e lo Hobbit - tremando - iniziò finalmente a vedere la ‘vera faccia’ della madre dei suoi due amici.
“ Amadi siamo qui e siamo vivi. Non serve litigare.”, la riprese Fìli. “ Non davanti al nostro ospite.”, e davanti a quella furba affermazione la Nana parve calmarsi.
“ Oh... mi perdoni Mastro Baggins.”, si scusò educata. “ Ma alle volte dimentico di non poter strozzare mio fratello davanti a tutti.”, aggiunse lanciando a Thorin un’occhiata che sembrava voler dire: “ A te ci penso dopo.”
Bilbo, ovviamente, non sapeva che rispondere e si concentrò sul tea e sugli ottimi biscotti che gli aveva offerto Dìs, mentre Thorin - ben deciso ad evitare un’inutile e snervante discussione con sua sorella - preferì sparire per andare alla ricerca della sua gente e parlare loro del ritorno ad Erebor.
Certo, sapeva che prima o poi l’avrebbe dovuta affrontare - e Dìs non aveva neanche tutti i torti, era stato uno stupido ed aveva rischiato la vita dei suoi nipoti -, ma preferiva evitare lo scontro il più a lungo possibile.

Il resto della giornata, Dìs lo passò in compagnia dei suoi bambini, godendo della loro presenza che le era mancata troppo a lungo. Così tanto che talvolta era arrivata anche a pensare di averli persi definitivamente.
Non era abituata a restare sola in quella casa costruita esclusivamente per lei e per la sua famiglia. Perché sin da bambina era sempre stata circondata da tantissime persone, e dopo Erebor ed anche quello che era successo con il suo compagno, con Dìs e i bambini c’era sempre stato qualcuno, che fosse Dwalin - il suo ‘cavaliere’ - o suo fratello... ma tutti se ne erano andati via, lasciandola sola.
Per quel motivo non riusciva a smettere di stringerli a sé in ogni momento e di carezzare quel volto che aveva temuto di non vedere più, ascoltando i loro racconti ed i piccoli litigi che le lasciavano addosso un piacevole senso di familiarità.
Era come se non se ne fossero mai andati e lei non poteva essere più felice. Ovviamente però non aveva fatto i conti con alcuni segreti che i suoi figli iniziarono a svelarle - aveva come l’impressione che fosse il loro intento sin dall’inizio, ma erano i suoi bambini ed erano appena tornati: non poteva essere arrabbiata con loro.
“ Amadi... che ne pensi di Bilbo?”, domandò Kìli mentre la Nana passava con attenzione una spazzola tra i suoi capelli, assumendo una mezza espressione beata per quelle attenzioni.
“ Che dovrei pensare?”
“ Intendo... ti sembra una brava persona? Ti piace?”, spiegò Kìli.
“ Non ci sono dubbi che si tratti di una brava persona. Se poi piace a voi, credo possa piacere anche a me con il passare del tempo...”, rispose dolcemente Dìs.
“ Quindi... non provi rabbia per il fatto che ha ceduto l’Arkengemma.”, constatò Fìli.
“ Il suo intento, come mi avete spiegato, era evitare la battaglia. Lo reputo un gesto avventato visto che l’Arkengemma è un simbolo importante per la nostra gente, ma è stato altrettanto nobile.”
I due si scambiarono un’occhiata, come se stessero cercando le parole per dirle qualcosa di importante. Ovviamente, la cosa non sfuggì alla Nana.
“ Che cosa mi state nascondendo?”, domandò.
“ Riguarda Thorin.”, rispose Fìli.
“ Immagino che siate contrariati per l’esilio e...”
“ Sì, lo siamo!”, la interruppe Kìli, voltandosi per osservare la madre in viso. “ Ma non è solo questo... Thorin e Bilbo si amavano.”
Quell’affermazione fece improvvisamente immobilizzare Dìs, tant’è che Fìli - che era sempre stato il più calmo quando si trattava di discutere - riprese la parola.
“ Conosci meglio di noi Thorin, e in tutti questi anni non ha mai provato interesse per nessuno... tranne che per Bilbo.”, esordì. “ Penso sia un qualcosa di serio sotto questo punto di vista e...”
“ E anche se lo zio ha personato Bilbo per l’Arkengemma, ha usato l’esilio per allontanarlo e dargli modo di vivere felice nella Contea! Ma non ha pensato al fatto che nessuno dei due può vivere felice senza l’altro accanto!”, esclamò infervorato Kìli, fissando Dìs in viso. “ Amadi... ti scongiuro, fallo ragionare tu. Thorin è triste e più sgorbutico del solito da quando ha lasciato Bilbo!”, confessò, forte del fatto che il Re Sotto la Montagna non si trovava lì con loro per sentire quella definizione.
La Nana si prese ancora qualche istante di silenzio, ragionando su quanto gli era stato detto. Lo sapeva sin dall’inizio che suo fratello, per quanto nobile e coraggioso, era uno stupido quando si trattava delle ‘relazioni personali’ - era tanto bravo a parlare, era il degno erede del trono di Erebor, ma l’orgoglio lo rendeva un’idiota.
“ Mi state chiedendo una cosa complicata...”, mormorò.
“ Ma tu vuoi bene a Thorin e...”
“ Certo che gli voglio bene, è mio fratello anche se litighiamo.”, ribatté. “ Ma non voglio mettermi in mezzo nelle sue questioni private.”
“ D’accordo. Hai ragione.”, rispose Fìli, facendo tacere Kìli intenzionato ad insistere. “ Ma almeno prova ad osservarli... senza una mano Thorin non capirà mai il suo errore.”
Dìs assentì, incapace di rifiutare le richieste dei suoi bambini, anche se inconsciamente aveva già deciso di controllare suo fratello e lo Hobbit. Non poteva fare a meno di essere curiosa e, inoltre, sapeva che Thorin si meritava finalmente un po’ di felicità e voleva fare in modo che lo fosse.
Continuò quindi ad ascoltare quello che i due avevano da dirle a riguardo di quella relazione - facendosi un’idea ben chiara della ‘gravità’ della situazione -, e dopo essersi permessa di osservare Bilbo durante tutta la cena prese la sua decisione, andando a presentarsi in piena notte sulla porta della stanza di Thorin. Dichiarando poi un secco e deciso: “ Dobbiamo parlare.”, non appena suo fratello apparì da dietro l’uscio.

Note:
Amadi: Madre
Nadad: Fratello
Namad: Sorella

work: the long way home, warning: incest, character: thorin oakenshield, !fanfiction, pairing: durincest, pairing: bagginshield, warning: longfic, warning: what if?, character: fili, rating: verde, warning: spoiler, character: kili, fandom: the hobbit, character: dìs, warning: slash, character: bilbo baggins

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