Titolo: Via.
Autore:
perlinhaPrelettrice:
sanzina89Fandom: RPF Calcio
Pairing: Steven Gerrard/Xabi Alonso
Rating: PG
Conteggio Parole: 326 (
FDP)
Prompt: fine @
squeetalia + "Che senso ha se poi ti tocchi i pensieri ancora lontani e vai via." (Negramaro, Via Le Mani Dagli Occhi) @
maridichallengeWarning: slash accennatissimo, angst
Disclaimer: no mio no vero no lucrativo no.
Note: non guardatemi così.
Martanner♥ by
sanzina89 Perché da me lo so si va soltanto via.
E quindi se ne va.
Non era una novità, che le persone che più amava se ne andassero. Che lo abbandonassero. Questa non era la prima né sarebbe stata l'ultima volta, ne era certo. Certi giorni, quando aveva troppi incubi per dormire una notte di fila, si rigirava nel letto e fissava sua moglie riposare placida, il suo respiro così profondo da fare rumore nella stanza nera e silenziosissima, pregando chiunque ci fosse lassù che non gli portasse via anche lei e le bambine. Gli rimanevano praticamente solo loro, oltre a quello sgangherato di Carra.
Era fondamentalmente scritto in qualche polveroso, sovrumano libro del destino a caratteri rossi e dorati, che Xabi se ne sarebbe andato. Non che nessuno si fosse accorto di quanto fosse scontento dell'ultima stagione. Ma nessuno gli aveva detto che si era pure stufato di lui. In realtà questo non era mai successo, e forse Stevie si era aggrappato un po' troppo forte a questa quasi-certezza, credendo come un dodicenne cretino che sarebbe bastato a tenerglielo vicino fino alla fine dei suoi giorni, come una specie di inesistente fede matrimoniale. Inesistente, appunto.
Il suo cuore di omone forte e duro, pur abituato a tante crepe in continua formazione, stavolta aveva cominciato a sgretolarsi sul serio.
Lo sai da me tu non puoi proprio andare via.
In realtà non era proprio la fine: dopotutto, Xabi non stava partendo per la guerra in uno sperduto continente irraggiungibile da altro piede umano. Dopotutto, tra di loro, come non era mai cominciato niente (ogni tanto gli piaceva crederci), non sarebbe finito niente.
Dopotutto, era tornato dopo pochi mesi, con quei suoi occhi color miele bruciato pieni di umidità, a bussare al suo portone pregando nel miracolo di trovarlo solo in casa. Era stato esaudito, e ora il suo divano stava assorbendo pian piano tutto l'imbarazzo che si ergeva come un muro d'acqua sporca tra di loro, asciugando sequenzialmente ognuno di quei terribili giorni di vuoto, portandoli ad avvicinarsi, un minuto per volta, sempre più lontani dalla lontananza che sarebbe tornata presto.