Titolo: Lo que realmente pasó en aquel avión.
Autore:
perlinhaFandom: RPF Calcio
Pairing: Sergio Ramos/Fernando Torres
Rating: R
Conteggio Parole: 463 (
FDP)
Prompt:
tickling + sesso in aereo + vischio @
kinkmemeita; prigione @
maridichallengeWarning: slash
Disclaimer: no vero no lucrativo no mio no.
Note: feliz cumpleeeeeeeeeeeeee
innocence8 :3 *ZOMP* ♥♥♥
“Eddai, non conosci quel detto? Con il vischio non c'è rischio! Dai, ci porterà fortuna, lo sento. Daaai.” Sergio gli aveva praticamente fatto le fusa nell'orecchio, cercando al contempo di mantenere il volume della propria voce il più basso possibile, ottenendo in risposta dei mugugni contenti e insoddisfatti dal suo vicino di posto, che, non sapendo più come nascondere l'eccitazione che cresceva inesorabile, si girava e rigirava sul sedile come un bambino a cui avessero messo delle puntine da disegno sotto il sedere.
Alla fine Fernando si era dovuto arrendere se non altro alla stoffa dei jeans che rischiava di sterilizzarlo a vita, e con infinita leggiadria e discrezione assoluta si era diretto verso la toilette, dove aveva iniziato a contare le piastrelle di plastica con estrema perizia, in attesa di essere raggiunto dal suo compagno di squadra preferito. Per così dire.
Sergio non si era fatto attendere, e aveva bussato alla microscopica porticina con un ritmo flamenquero che gli aveva strappato una risata in contemporanea a una rotazione completa dei bulbi oculari nelle rispettive orbite. Entrando, aveva tirato fuori da dietro la schiena un rametto di vischio (vischio vero!) e l'aveva tenuto bene in alto mentre gli si spalmava addosso come glassa su un tronchetto e gli si scioglieva in bocca come torrone, pregando per l'assenza di emergenze tra gli altri passeggeri come anche di vuoti d'aria nell'atmosfera dei seguenti quattro-cinquecento chilometri.
Fare l'amore (o meglio, fare determinate contorsioni sessuali) in aereo era una di quelle esperienze che chiunque sano di mente avrebbe definito unica, nel senso di una volta e poi mai più nella vita. Sergio gli aveva assicurato che quella era circa la decima volta che lo faceva. Sergio, dopotutto, non faceva decisamente testo, né tantomeno era ascrivibile alla lista di persone sane di mente. Sergio, in ogni caso, avendo quel tanto di pratica accumulata nei viaggi precedenti un po' come miglia aeree, aveva saputo gestire bene il disumano intreccio dei loro corpi in quello spazio di un metro per un metro scarso, riuscendo anche a fargli il solletico accarezzandolo nei suoi millimetri quadrati di pelle preferiti, quelli che conosceva solo lui perché solo lui aveva passato intere giornate della propria esistenza a cercarli, scovarli uno per uno e impararli a memoria.
Non erano stati beccati, non erano finiti in prigione, anche se per i giorni a venire Fernando si sarebbe sognato dietro le sbarre almeno una volta ogni notte, svegliandosi di soprassalto alternativamente dopo uno scossone dell'aereo onirico in cui stava viaggiando con Sergio, oppure un grido acuto di un compagno di cella che cantava “Con il vischio non c'è rischio, non c'è rischio con il vischio!”.
Gli avrebbe fatto giurare che quella sarebbe rimasta un'esperienza unica. Non che non gli fosse piaciuto. È che lui era ancora un po' sano di mente.