Vi ho fatto aspettare abbastanza, quindi ho deciso di postare, questo è ufficialmente il penultimo capitolo, spero soltanto che non rimaniate troppo in ansia
BUONA LETTURA
Titolo: A Light in the Dark
Fandom: Arashi
Genere: un pochino angst, yaoi
Raiting: Pg-13
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: in realtà è colpa di Sho, sono stati i suoi occhi in Truth ad accedere la scintilla; però fortunatamente è solo una storia
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9,
Capitolo 10,
Capitolo 11 Capitolo 12
Dopo che le loro fan riuscirono a evitare lo scioglimento del gruppo, il lavoro aumento improvvisamente; gli misero subito in chiaro che se volevano continuare si sarebbero dovuti impegnare molto di più ora, perché di sicuro il rendimento sarebbe stato minore e rallentato a causa di Sho.
Questa cosa aveva quasi fatto saltare i nervi a Jun, che trovava ignobile il fatto di prendersela con Sho per una cosa di cui non era affatto colpevole; ma alla fine Sho lo persuase da evitare di litigare con qualcuno, dopotutto a lui non importava cosa dicessero di lui, l’importante era solo stare insieme, era quello che gli premeva di più, e se ciò stava a significare più ore di prova e esercizi di memorizzazione non gli interessava.
Così cominciarono giornate stressanti e infinite, ogni mattina provavano, facevano servizi fotografici, aiutavano Sho a memorizzare ciò che doveva dire nei programmi; così ogni giorno finivano per tornare a casa esausti, tanto che Sho spesso convinceva Jun a prendere qualcosa di pronto da mangiare per evitare di doverlo far cucinare dopo una giornata particolarmente pesante.
Oltre a questo da qualche giorno aveva cominciato ad avere frequenti mal di testa, i quali andavano e venivano, ma spesso con un intensità che lo faceva stare veramente male, però non voleva far preoccupare nessuno, ne rallentare il lavoro più di quanto già faceva, quindi sopportò il dolore in silenzio.
Però un giorno durante la notte, il mal di testa che si era portato dietro per quasi tutta la giornata, non lo faceva dormire, sentiva Jun respirare tranquillo nel sonno al suo fianco; mentre la sua testa sembrava quasi esplodere per il dolore intenso che provava, si raggomitolò su se stesso prendendosi la testa tra le mani, era peggio del solito e l’emicrania era talmente forte che si stava sentendo male.
Si alzò dal letto piano cercando di non fare rumore, poi uscì velocemente dalla stanza e si rifugiò in bagno.
Jun fu svegliato dal rumore dello sciacquone, quando aprì gli occhi vide che Sho al suo fianco non c’era, aspettò un po’ pensando che fosse andato semplicemente al bagno, ma non vedendolo tornare si alzò e lo raggiunse, lo trovò in ginocchio davanti al gabinetto, era talmente pallido da fargli spavento.
-Sho ti senti bene?- chiese accovacciandosi al suo fianco.
-Sto bene!- rispose; -torna a letto ora arrivo- aggiunse poi dandogli una piccolissima spintarella sulla spalla per incitarlo a tornare in camera; quando però improvvisamente un'altra fitta alla testa gli fece portare istintivamente le mani alla testa, mentre un leggero lamento di dolore gli usciva dalle labbra.
-Sho…- cominciò Jun preoccupato.
-E’ solo emicrania, vai a letto torno appena mi passa un po’- disse, ma parlare, anche solo pensare gli faceva male e un'altra fitta lo raggiunse.
-Sho vieni ti aiuto a vestirti, ti porto in ospedale- disse Jun facendolo alzare.
-Non ce n’è bisogno, passerà- protesto liberandosi della presa di Jun.
-Sho pensi sia scemo o cosa?- disse furioso; -sono giorni che hai mal di testa, la cosa mi preoccupa! E’ inutile che tenti di nasconderlo, me ne sono accorto sai e anche gli altri; non sei abbastanza bravo a recitare la parte di quello che sta bene-
Era stato duro e severo ad urlargli così, ma sapeva anche come era testardo, quindi era meglio mettergli in chiaro la situazione subito.
-Ora andiamo in ospedale e se non è niente almeno mi farai stare più tranquillo- disse tornando ad avere un tono dolce.
Infine si lascio convince ad andare in ospedale, anche perchè il dolore stava veramente diventando insopportabile; quando arrivarono il medico che lo aveva in cura per la vista gli fece subito assegnare una stanza e cominciarono gli esami, lì Jun cominciò ad essere spaventato sul serio, infatti in cuor suo sperava veramente che fosse soltanto un emicrania, invece dalla faccia preoccupata del dottore sembrava non esserlo affatto.
Aspettò da solo per un pò, poi preso sempre più dall’ansia si decise a chiamare gli altri, o per la precisione Nino...
<> chiese la voce assonntata di Nino dall’altra parte del filo invisibile che li colegava.
-Nino...- la voce di Jun era spezzata e Nino si accorse immediatamente che era successo qualcosa.
<> chiese subito.
-Sono in ospedale... Sho...- ma Nino non gli diede modo neanche di finire; <> e riattaccò.
Venti minuti dopo quella telefonata, arrivarono tutti e tre di corsa lungo il corridoio; trovarono Jun seduto su una panca nel corridoio, teneva il viso tra le mani ed era in compelto silenzio, non si era neanche accorto del loro arrivo.
-Jun- lo scuotè Satoshi dolcemente, in quell’istante Jun alzò il viso che era solcato da lacrime silenziose.
-Jun che c’è ti hanno detto qualcosa? Che succede?- chiese Masa in piena crisi e vicino alle lacrime anche lui al solo vedere Jun in quello stato.
-Sho... lo devono operare- disse in un sussurro.
Gli altri rimasero in silenzio, shokati da quella notizia.
-Aveva mal di testa spesso ultimamente... e stasera stava veramente male; gli hanno fatto vari esami e... il medico ha detto che la cosa migliore è l’operazione, potrebbe sottoporsi a una cura, però dovrebbe rimanere in ospedale per parecchio e se non facesse effetto dovrebbero ricorrere comunque ad un intervento, però...- la voce improvvisamente gli si spezzò.
-Però...?-chiese Nino in attesa.
-Con questa operazione potrebbe perdere anche del tutto la vista- disse in un singhizzo soffocato.
-Jun sta calmo, Sho potrà sottoporsi alla cura, non importa che dovrà stare in ospedale a lungo- cercò di calmarlo Nino.
-Il dottore dice che anche con la cura non ci sono molte possibilità che torni a vedere, mentre facendo l’intervento c’è un 10% di possibilità in più; però... è comunque un operazione al cervello, io... ho paura- disse disperato tra le lacrime ormai incontrollate.
-Sho cosa dice?- chiese Satoshi che teneva abbracciato un Masaki in chiaro stato di shock.
-Non lo sò ancora, gli hanno dato un anestetico, ora sta dormendo- li informò.
-Jun io sò che è difficile per te, però... credo che la decisione spetti a Sho, non a noi- disse Satoshi, quelle parole sembravano distaccate ma quello che aveva detto era vero e lo sapevano tutti e 4.