Mantengo una promessa e innauguro il 2009, BUON ANNO A TUTTE!!!!!! ^O^
Risolleviamo i morali e per un pò basta preoccupazioni, spero vi piaccia e vi renda meno preoccupate XD
BUONA LETTURA
Titolo: A Light in the Dark
Fandom: Arashi
Genere: un pochino angst, yaoi
Raiting: Pg-13
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: in realtà è colpa di Sho, sono stati i suoi occhi in Truth ad accedere la scintilla; però fortunatamente è solo una storia
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9,
Capitolo 10 Capitolo 11
-Non pensavo avresti detto quelle cose ai tuoi- disse Jun, mentre pranzavano in cucina.
-Pensavi sarei andato con loro?- chiese Sho, posando le posate.
-E’ che… in fondo sono i tuoi genitori, pensavo saresti andato con loro- disse Jun con le bacchette poggiate sulle labbra.
-Stamattina ti ho detto che non ti lascerò più solo, non lo dicevo tanto per dire; non permetterò a niente e nessuno di dividerci ora, qualsiasi cosa accada- disse con decisione.
Jun era già con le lacrime agl’occhi, si mordeva il labbro inferiore tentando di trattenersi...
-Mica starai piangendo vero?- chiese Sho sentendolo silenzioso.
-No, no- rispose Jun, asciugandosi gli occhi con la manica della maglietta.
Finirono il pranzo tranquilli, Jun si sentiva sereno; ora era veramente felice, se solo le cose si sistemavano sarebbe stato davvero tutto perfetto.
-Sho tutto bene?- chiese Jun vedendo che mentre si alzava da tavola si teneva la testa sofferente.
-Ho solo mal di testa, vado a mettermi un pò sul letto, proverò a dormire un pò- disse.
-Ok, io sono di qua, visto che non ho da fare per il resto della giornata mi vedrò un film-
-Quando lo hai finito chiamami, ho voglia di uscire; ti va?- chiese.
-Certo!- rispose felice.
-Sho... Sho...- sentiva la voce di Jun chiamarlo, sembrava quasi lontana miglia e miglia... -Sho...- aprì gli occhi, ma nulla, solo buio, come sempre.
-Sho come va il mal di testa?- chiese Jun.
Sho si tirò su a sedere, verificando la risposta da dare; non vedeva, ma il malditesta era sparito.
-Passato- rispose.
-Yokatta!- disse Jun con un sorriso e Sho gli sorrise in risposta quasi lo avesse visto.
-Usciamo?- chiese poi Sho.
-Hai! Dammi solo 10 minuti- annunciò Jun.
-Diciamo 20- ridacchio Sho.
-Non saranno più di 15- rispose Jun e poi corse via.
Era veramente bello stare così insieme e nonostante la vista che non migliorava si sentiva bene, si sentiva felice e si domandava: se non avesse avuto l’incidente adesso sarebbero riusciti a stare insieme? Ne dubitava; conoscendosi e conoscendo Jun si sarebbero tenuti tutto dentro senza mai dirsi nulla.
-Sho ho quasi fatto!- sentì gridare Jun dal bagno.
Si alzò dal letto ed ebbe un improvviso giramento di testa, forse si era alzato troppo velocemente; passo in pochi secondi e andò in soggiorno dove Jun tutto fiero della sua rapidità lo aspettava.
-14 minuti sono in anticipo- disse; Sho rise divertito, poi uscirono insieme a fare un giro.
Non fecero nulla di particolare, solo una passeggiata, si sederono in un caffè e andarono a fare la spesa, poi tornarono a casa e mentre Jun preparava la cena Sho decise di provare qualche balletto, e dalla cucina ogni tanto sentiva Jun dire…
-Sei fuori tempo-
-No! Prima a sinistra poi a destra!-
Era irritante, ma cercava di sopportare, dopotutto stava cercando solo di correggerlo.
Cenarono, poi siccome non sapevano bene come impiegare il resto della serata, Jun pensò che per Sho che era un amante dei libri, leggere doveva essere una delle cose che gli mancava di più, così scelse tra i libri che aveva uno che a Sho sarebbe potuto piacere, si sedette accanto a lui sul divano e cominciò a leggere…
Passarono così la serata fin quando finita una pagina Jun non si fermò per girare e proseguire e Sho gli bloccò la mano.
-Ora basta, è già parecchio che stai leggendo e la tua voce ne sta risentendo- disse sentendo la voce roca e stanca di Jun.
-Non ti preoccupare, basta che bevo qualcosa-
-Ma se ti va via la voce come si fa? Già non sei intonato se poi neanche riesci a parlare ci cacciano prima del tempo- disse prendendolo in giro.
-Beh certo che sei proprio un ingrato! Io sto leggendo per farti piacere e tu mi dici queste cose- disse con tono offeso.
-Ma io ti sono grato che tu stia leggendo per me- rispose sulla difensiva, non voleva di certo litigare, stava solo scherzando.
-E allora lasciamelo fare- rispose scansandogli la mano dalle pagine del libro; ma subito la mano di Sho afferrò il suo polso.
-Se devo essere io a farti andare via la voce… preferisco che sia in un altro modo- dichiarò per poi baciarlo intensamente mentre ancora gli teneva stretto il polso nella mano.
Sho si portò più vicino e gli cinge la vita con l’altro braccio stringendolo di più a se, Jun sentì il cuore andargli a mille, si sentiva come una ragazzina, neanche fosse la sua prima volta, quasi tremava dall’eccitazione, gli era bastato un bacio e una proposta indecente.
Ci misero poco a spostarsi in camera da letto, questa volta, anche se più lontana, andarono in quella di Sho, dopotutto non l’avevano ancora inaugurata…
Il suono incessante del cellulare lo svegliò
-E’ il mio- disse Sho al suo fianco, -ma non so dov’è, scusami-
-Non fa nulla. Eccolo!- disse prendendolo da terra accanto al suo lato del letto.
-E’ Masa- disse guardando il display; -posso rispondere?- chiese.
-Certo-
-Moshi moshi, Masa che vuoi a quest’ora!- lo sgridò.
<> era leggermente confuso.
-Stavamo dormendo cosa vuoi? Mica sarà successo qualche altro casino-
<> ridacchiò, <> ridacchiò ancora.
Ora lo stava facendo arrabbiare, era meglio non provocarlo di prima mattina, anche perché tendeva ad essere molto irascibile.
-Masa taglia corto cosa c’è?- chiese facendogli capire che doveva smetterla di fare allusioni su perché dormivano insieme, anche se aveva ragione.
<> lo informò.
-EH!?-
<>
Jun era veramente senza parole, non pensava a una mobilitazione così grande per loro, pensare che tante di quelle ragazze da ogni parte del mondo si stavano impegnando per essere ascoltate e fare in modo che loro potessero stare ancora tutti e 5 insieme lo rendeva talmente felice che quasi gli veniva da piangere, avrebbe voluto veramente rigraziarle tutte per quello che stavano facendo.
<>
-Scusa, ci sono-
<>
-Ok arriviamo subito- disse facendo per attaccare.
<>
Riportò il telefono all’orecchio…
<>
-Neanche io, però… ne sono felice. Ci vediamo tra poco- concluse ed attaccò.
-Masa ha detto…- cominciò a spiegare a Sho.
-Ho sentito, Masa non parla… urla al telefono- scherzò.
In un ora riuscirono ad essere alla sede, effettivamente passando davanti allentrata Jun notò che la folla era veramente tanta e gli agenti di sicurezza cercavano di mantenere l’ordine; fecero il giro del palazzo e entrarono nei parcheggi; ad attenderli c’era Satoshi.
-Nino e Masa?- chiese.
-Sono all’entrata principale, Nino sta cercando di parlare con le nostre fan e di calmare la situazione- spiegò.
Senza chiedere nulla e aiutando Sho a camminare per fare più in fretta si diressero verso l’entrata.
-Meno male siete arrivati, non c’è modo di farle andare via; vogliono che venga ritirato l’annuncio- disse Masa venedogli incontro.
-Si sa se tutto quello che stanno facendo sta avendo effetto?- chiese Jun.
-Ne stanno discutendo, però anche se decidono di cambiare idea… il tutto potrebbe essere sempre momentaneo- spiegò.
In quel momento Nino rientrò nell’atrio, ormai rassegnato.
-Ragazzi parlateci voi, io non sò più come convincerle; gli sono grato per quello che fanno però stanno creando disagi, hanno praticamente bloccato la strada- disse Nino ai due.
-Ok- rispose Sho.
-Sei sicuro? Se vuoi esco io- si propose Jun.
-No, lo stanno facendo per noi ed è colpa mia, quindi ci parlo io- disse deciso dirigendosi verso la porta.
Gli altri lo seguirono e subito lo precedettero, Nino andò fuori e prese il microfono che teneva un ragazzo dello staff, mentre Satoshi e Masaki tenevano le porte aperte e Jun aiutava Sho a camminare.
Appena mise un piede fuori, gli urli arrivarono alle sue orecchie; per un secondo si fermò per l’improvviso fragore della folla, poi ricominciò a camminare mentre Jun lo guidava verso il centro del piccolo spazio che la sicurezza era riuscita a creare, sentiva le ragazze gridare il suo nome, lo incitavano a mettercela tutta; era commosso da quelle parole e a quanto sembrava non era il solo perchè la mano di Jun tremava leggermente sul suo braccio e Masaki tirava su col naso a poca distanza da lui.
Nino gli porse il microfono e Sho lo prese portandolo poi vicino alle labbra.
-Prima di tutto voglio ringraziarvi tutte, sia voi che siete qui, sia chi da ogni parte sta mandando mail per sostenerci. Poi voglio chedervi scusa!- disse inchinandosi profondamente.
-Sho...- sussurrò Jun al suo fianco.
-Gli altri continuano a dirmi che è stato un incidente e non è colpa mia, però io non riesco a non sentirmi in colpa; per questo ho cercato di impegnarmi più che potevo e... modestamente sono diventato bravo a ballare anche se non ci vedo-
-Considerando che non eri bravo neanche prima, diciamo che la differenza si nota poco- scherzò Nino facendo ridere tutti.
-Ora sò che siete qui per noi, ma vi prego andate a casa, quello che state facendo ha smosso già qualcosa e ne stanno discutendo proprio ora- cercò di spiegare.
“Vogliamo che ci dicano che non vi sciogliete più” urlò qualcuno tra la folla.
-Lo sappiamo, speriamo anche noi che questo farà cambiare le decisioni che sono state prese, ma così create disagi alla gente, quindi vi preghiamo, tornate a casa per ora- aggiunse Jun inchinadosi, gli altri lo imitarono.
Le ragazze rimasero in silenzio, un silenzio quasi irreale, si sentiva solo qualche vociferare sottovoce mentre discutevano tra di loro, poi qualcuno uscì di corsa dalla sede avvicinandosi al più vicino di loro per dirgli qualcosa all’orecchio.
Satoshi appresa la notizia si avvicinò a Jun e prendendogli il microfono di mano annunciò:
-E’ stato ritirato! L’annuncio del nostro scioglimento è stato ritirato!- il silenzio iniziale dovuto a quelle parole si trasformò subito in grida di gioia.
Gli altri guardarono Satoshi spaesati, non credendo veramente a quello che aveva detto.
-L’hanno ritirato... davvero?- balbettò Jun.
Satoshi annui deciso e sorrise, poi si avvicinarono tutti per un abbraccio di gruppo, questa era veramente una delle più belle notizie che potevano dargli e ognuno di loro in cuor suo rigraziava tutte quelle ragazze che avevano lottato anche per loro.