A Light in the Dark

Dec 10, 2008 18:24

Ok ho finito un altro capitolo quindi posto il 5, non mi manca molto alla fine quindi forse posterò con più frequenza... o forse no XD devo decidere XD
Per adesso buona lettura, forse questo non è molto emozionante ma è puccioso X3

Titolo: A Light in the Dark
Fandom: Arashi
Genere: un pochino angst, yaoi
Raiting: PG-13 (può subire variazioni col procedere dei capitoli)
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: in realtà è colpa di Sho, sono stati i suoi occhi in Truth ad accedere la scintilla; però fortunatamente è solo una storia
Post precedenti: Capitolo 1, Capitolo 2, Capitolo 3, Capitolo 4


Capitolo 5

Così decisero di dire a Sho, solo quello che al momento era per lui necessario sapere, ascoltò in silenzio e sembrò capire che non aveva altra scelta che cercare di imparare anche se era solo una cosa temporanea; tutti si offrirono di aiutarlo il più possibile e Jun si sarebbe impegnato ad aiutarlo ulteriormente nel tempo libero.

Quello stesso giorno durante la pausa pranzo Jun uscì e si diresse in libreria, non era sicuro di ciò che doveva fare con Sho, quindi andò a cercare qualcosa che gli sarebbe stato utile ad imparare come aiutarlo.

Scorse i vari volumi, ma l’argomento che cercava non era di comune lettura, infine trovò un piccolo manualetto, di quelli semplici sull’insegnamento base per ciechi; lo sfogliò un po’, sembrava un libricino delle elementari, illustrato con le figure, ma in fondo se fosse stato più complicato, sarebbe stato anche difficile da capire, mentre lui voleva solo imparare come insegnare a Sho a sviluppare gli altri sensi.

Lo comprò e controllò l’orologio per vedere quanto tempo aveva prima dell’inizio delle registrazioni; aveva ancora una mezz’ora, quindi entrò in un bar e si sedette in un angolo, sistemandosi cappello e occhiali per non farsi riconoscere, poi ordinò un caffè e si mise a leggere, non ci mise neanche tanto a finirlo, erano informazioni di base su come insegnare a migliorare il tatto sopratutto, anche perché secondo quella guida, l’udito e l’olfatto si sarebbero sensibilizzati automaticamente per compensare la vista.

Tornò poi agli studi e finirono la loro giornata lavorativa senza intoppi, Sho conosceva bene le canzoni e di certo non aveva bisogno di leggerne il testo, non finirono neanche molto tardi, tanto che ritornarono presto a casa.

-Sho… ti andrebbe di cominciare a fare qualche esercizio semplice?- chiese Jun incerto.

Sho sospirò, poi annuì e si alzò attendendo; sentì Jun trafficare e muoversi velocemente aprendo e chiudendo cassetti, non capiva bene cosa stessa facendo, poi gli si avvicinò e lo fece sedere.

-Ma cosa stai facendo?- chiese Sho confuso.

-Facciamo qualche esercizio, devi riconoscere gli oggetti che ti darò in mano- spiegò Jun.

-Ma a cosa serve? Dovrei imparare le performance non queste stupidaggini!- protestò.

-Per ora cominciamo con le cose semplici, quelle più difficili le rimandiamo a domani- disse Jun mettendogli tra le mani il primo oggetto, Sho sbuffò poi lo strinse tra le mani.

-Una penna- rispose.

-Benissimo!- esclamò Jun, poi gli consegnò il secondo oggetto.

-Una chiave-

-Sei bravo- disse Jun felice.

-Semplicemente non sono un cretino, è facile riconoscere le cose a tatto- lo riprese con tono annoiato da un gioco secondo lui inutile.

-Ok allora passiamo a qualcosa di più difficile- disse Jun sfidandolo, poi gli mise tra le mani la prossima cosa da indovinare.

Continuarono così per gran parte della serata, ridendo e divertendosi, facendo finta anche solamente di stare veramente a giocare, cenarono e continuarono anche dopo cena…

-La tua molletta per capelli, e vediamo… è rosa scommetto-

-Giusto- rispose.

-Anche sul colore?- ridacchio Sho.

-Si- sbuffò.



-Uno dei tuoi orrendi anellacci-

-Non sono orrendi-

-Oh si invece, e questo lo è in particolare- precisò.

-Perché, qual è?- chiese Jun.

-Quella specie di mezzo teschio- rispose Sho.

Jun lo riprese e lo mise al dito, poi colpì Sho con un pugno sulla spalla.

-Itai! Vedi perché lo odio? Lo usi come arma- brontolò; poi scoppiarono a ridere.



-Ok questo è l’ultimo e il più difficile- disse Jun poggiando sulla mano di Sho un oggetto relativamente grande, era liscio, duro, e aveva una specie di piccola incavatura.

-Una mela- disse sicuro Sho.

-Sbagliato!- disse Jun sorridendo compiaciuto; -pensaci meglio-

Sho studiò meglio quella sfera che aveva tra le mani, ma a lui sembrava una mela e nient’altro.

-Per me è una mela- insistette.

-Prova ad annusarla- propose Jun.

Sho l’avvicinò al viso, ma l’odore a malapena si sentiva e continuava a non capire.

-Ok, mordila- disse Jun rassegnato; Sho obbedì e la assaporò lentamente, la buccia era liscia come una mela, ma il sapore era quello di una pesca.

-E’ una pesca?-

-SEIKAI!- esclamò Jun; -ora finiscila che la frutta fa bene e poi meglio andare a dormire, abbiamo fatto mezzanotte già- concluse alzandosi dal divano e risistemando tutti gli oggetti serviti al loro piccolo gioco.

Quella serata fu quasi strana, Jun non si era mai sentito tanto rilassato con Sho, avevano riso insieme con una naturalezza che sembrava non essere reale, gli sarebbe piaciuto tanto che fosse sempre così, perché in un atmosfera del genere si sentiva molto più a suo agio, e probabilmente avrebbe anche trovato il coraggio di parlarci.

Era stato strano passare una serata così tranquilla, si era divertito e non aveva pensato affatto alla sua vista, certo non poteva scordarsene, però non si era sentito nervoso e irascibile come si sentiva in quegli ultimi giorni ed era stato piacevole parlare con Jun, pensandoci non lo facevano da davvero tantissimo tempo, mentre gli sarebbe piaciuto parlare così più spesso.

r: pg-13, gnr: yaoi, g: arashi, p: sakumoto

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