T.A.B.O.O.

Apr 04, 2012 12:00

perdonate l'attesa colossale! ma tra scuola lavoro impegni vari e pc LENTISSIMO seriamente sto sclerando. ç_ç non so ancora come abbia trovato il tempo per scrivere questi due nuovi capitoli. spero siano di vostro gradimento e soprattutto senza errori -.- non ho avuto tempo di rileggere X°D abbiate pietà, sono umana anche io hahaha beh, basta così! leggete adesso xD 
Titolo:  T.A.B.O.O.
Autore: Grace
Fandom: Arashi
Genere: sentimetale, comico,  
Pairing: aimoto, sakuraiba
Rating: NC-17
Disclaimer: gli arashi non mi appartengono. poi se volete regalarmeli accetto volentieri
Ringraziamenti: a sylviakun che se l'è già sorbita xD



T.A.B.O.O.

parte 6  c’è chi non ci accetta

Lo ricordo come se fosse ieri, erano le 8.30 del 19 Gennaio, domenica. Avevo la mattina libera e avrei potuto assaporare il mio letto fino all’ora di pranzo. Invece qualcuno stava ripetutamente suonando il campanello e bussando. Mia madre era nel retro a stendere i panni, mio padre era uscito e mio fratello, appena uscito dalla doccia, col cavolo che avrebbe aperto! Mi alzai dal mio amato letto infuriato e veloce più che mai dirigendomi alla porta di casa. Nemmeno guardai chi fosse e aprii urlando.

-Chi cazzo è che suona in….EHI NINO!!!-

-JUN! AIBA JUN! DOVE CAZZO SEI!!!- Nino. Era entrato diritto in casa, senza degnarmi di un saluto o di un permesso. Era esageratamente incavolato, si vedeva dal passo aggressivo che conduceva andando sempre più avanti in casa e da come aveva sbraitato entrando.

-Jun! Eccoti! Emerito deficiente e incosciente che non sei altro!- urlò Ninomiya varcando la sala.

-Nino che succede? Ti pare normale entrare in casa altrui e fare le prediche!- ribattè mio fratello comodamente seduto sulla poltrona con indosso solo i boxer, mentre sorseggiava del tè caldo.

-Hai anche il coraggio di chiedermi che è successo? Quando pensavi di parlarmi di questa storia?-

-Te lo avrei detto non appena ti saresti liberato. Ma tu sei troppo occupato a passarti le tue ragazze in questo periodo-

-Ma quelle sono ragazze! Un colpo di telefono urgente e le avrei mollate per correre da te, stupido! Allora Satoshi mi ha detto tutto. Ora tu dimmi che era ubriaco e ha sparato una marea di cazzate!-

-Oh, Nino-chan, buongiorno- salutò mia madre che rientrava dal retro.

-Giorno Aiba san- rispose Nino impaziente.

-No, non era ubriaco. È tutto vero-

-Masaki! Ti prego dimmi almeno tu che sono tutte bugie!- si voltò verso di me con aria quasi supplicante.

-Emm.. no.. era la verità..- risposi io sbadigliando

-JUN! È sincero?-  si girò nuovamente verso mio fratello. Mi girava la testa.

-Si!-

Mi guardò con aria minacciosa, Nino. Sembrava volesse trucidarmi.

-Si! Si! Cavolo Nino è la verità! Quante volte lo vuoi ripetuto prima di capire che Satoshi era sincero?- Jun si era scaldato. Aveva battuto la tazza sul tavolino provocando un fastidioso rumore. Nostra madre era lì che ci fissava capendoci sempre meno.

-Ma dico, vi siete dati alla pazzia tutti e tre? Quell’altro idiota poi.. accetta felice e beato. Ma vi rendete conto di quello che state facendo almeno?-

-Certo che ce ne rendiamo conto! Non vedo perché tu debba scaldarti tanto- rispose Jun ritornando calmo.

-Mi scaldo perché non pensi alle conseguenze! Non è una cosa normale! Vi troverete male-

-Male? Non sono mai stato più sereno e felice di adesso- quelle parole suscitarono in me un’accelerazione della palpitazione… era sempre bello sentirgli pronunciare simili parole.

-Forse adesso. Ma dopo fidati di me che avrai le strade sbarrate! Non avete futuro. Pensateci un attimo-

-Nino a me va bene così. E se troverò le strade sbarrate allora vorrà dire che mi rimboccherò le maniche per liberarle-

-Jun, amico mio, tu non capisci proprio! Il punto è un altro! Siete… emm… signora… potrebbe lasciarci soli cortesemente? Scusi…-

-Oh si scusatemi, vi preparo del tè- disse mia madre imbarazzata allontanandosi dalla stanza.

-Dicevo… siete fratelli diamine! Lo volete capire? Non potete continuare così-

-So benissimo che Masaki è mio fratello ma se ne sono innamorato non è una mia colpa!-

-Non sto dicendo questo Jun! Il fatto è che voi non ve ne rendete conto, siete completamente indifferenti alle conseguenze. Soffrirete come cani, cercate di capirlo-

-Non darti pensieri più del dovuto Nino. So quello che faccio-

-No Jun tu non sai proprio niente. No no no, non puoi fare così… e nemmeno tu Masaki! Soprattutto tu, che sei più maturo di lui, dovresti capire il rischio che state correndo-

-Nino, io so benissimo quello che stiamo affrontando insieme ma…-

-No! Non mettere di mezzo mio fratello! È una discussione tra noi due. Lo sbaglio come lo chiami tu l’ho fatto io, Masaki non ha colpe quindi evita, per Dio, di immischiarlo! E poi, faccio quello che voglio, non ho bisogno di qualcuno che mi stia dietro-

-Jun il mio non è un rimprovero, ma solo un consiglio, voglio farti ragionare sulla situazione che ti sei creato…-

-La situazione che mi sono creato mi piace tantissimo. La discussione finisce qui. Ci si vede a scuola.-

Mio fratello si che era forte e carismatico. Io ero tutto l’opposto, non avrei mai risposto con quel tono e quella sicurezza a Nino, ne tanto meno lo avrei cacciato così da casa mia. Però non riuscivo a non pensare alle sue parole; aveva ragione… ma non riuscivo a pensare alla nia vita senza di lui.

-Ehi tutto ok?- mi disse Jun conoscendo il mio carattere delicato.

-Si… diciamo che mi ha fatto svegliare per bene-

-Scusami… è colpa mia…- disse lui passandosi le dita tra i capelli.

-Tu non hai nessuna colpa. Sono io che ti ho trascinato in questo casino…-

Non rispose. Evitammo gli sguardi. Eravamo colpevoli entrambi.. se poi amarsi era una colpa…

Mi preparai per andare al Taboo. Non avevo dormito abbastanza, ne bene, ero intontito da paura e quel giorno avevo come l’impressione che sarebbe potuto succedere di tutto. Entrai a passo veloce nel bar accesi tutte le luci e mi tolsi la giacca per mettere il mio grembiule. Il mio armadietto era l’ultimo in fondo la piccola stanza che ci faceva da spogliatoio ed io ero di spalle alla porta, a rigirarmi le maniche.

Sentii entrare qualcuno ma non mi preoccupai più di tanto, era sicuramente uno dei miei dipendenti. Lo sentivo avanzare deciso e sicuro verso lo spogliatoio.

Mi afferrò di colpo il polso destro, girandomi verso di lui e sbattendo la mia schiena violentemente al muro di pietra dietro di me. Mi alzò le braccia tenendomi uniti i polsi con le sue mani, poggiò il suo corpo al mio e incastrò la sua gamba destra leggermente piegata tra le mie gambe.

Era Sho. Lo avevo detto io che quel giorno sarebbe potuto succedere ogni cosa possibile.

-Che cazz….!!!- non riuscii a finire la mia frase che Sho mi fiondò la lingua in bocca con tutta la violenza che possedeva in corpo.

Continuava a tenermi stretto contro il muro e contro di lui, non mi lasciava respirare, si dimenava come un pazzo mentre mi baciava passionale. Non ci capivo più nulla. Volevo solo liberarmi dalle sue grinfie, ma non riuscivo. Era come posseduto. Seriamente, da quando ero così forte e muscoloso? Non me ne ero mai reso conto…

La sua lingua mi stava sfondando la bocca, sentivo che sarei svenuto da un momento all’altro. E non solo perché non riuscivo a prendere aria… i baci di Sho erano una cosa indescrivibile, indicibili, provocanti e peccaminosi. La sua natura perversa si insidia sempre più nelle mie membra. Non riuscivo a staccarmi, o semplicemente, non riuscivo a resistergli? Mi eccitava. Sho mi eccitava mostruosamente, più di chiunque altro. E lui lo sapeva alla perfezione.

Ansimava, gemeva, mi stringeva i polsi, si strusciava contro di me, alzava il suo ginocchio tra le mie gambe, tanto da provocarmi strane reazioni lì in mezzo…

-AAAH dio quanto volevo baciarti Masaki!- disse lui dopo avermi risucchiato le labbra per terminare il bacio, ansimando.

Sospiravo lento e rumoroso mentre ero intento a fissare davanti a me non so cosa. Ero intontito e imbarazzato.

-Allora Masa? Come bacio? Ti mancava questa sensazione vero?- mi disse lui stringendomi i polsi ancora.

-Smettila…- sussurrai io incapace di pensare un’altra frase più d’effetto.

-Dillo Masaki! Dillo che ti eccito. Dillo che mi vuoi! Dillo cazzo!! Lo so che lo pensi!-  Sho mi stava addosso, non aveva alcuna intenzione di lasciarmi muovere; si era poggiato ancora di più al mio corpo, eravamo petto a petto e io ero arrossito e a disagio.

-Sho… calmati… liberami, mi stai facendo male…-

-Non cambiare discorso bello! Voglio che tu me lo dica!-

-Ma dirti cosa?!?-

-Che mi vuoi! Masa sono io quello giusto per te! Non puoi passare la tua vita dietro un ragazzino di 18 anni che per di più è tuo fratello! E poi lui non ti ama davvero!-

-Cosa ne sai di Jun tu? Nemmeno lo conosci bene! Non osare dire cazzate sul suo conto. E io voglio stare con lui, è lui che amo. Ora liberami cazzo!-

-Tu credi di amarlo, solo perché ha un bel faccino… e poi… ammettilo… lui non ti bacia in questo modo. Lui non ti istiga in questo modo…-

Si abbassò leggermente e alzò gli occhi verso i miei. Mi baciò nuovamente. Scivolai lentamente sul pavimento mentre lui continuava a tenermi incatenato e mi consumava la bocca. Non avevo forze, mi facevano male le braccia ed ero rimasto troppo rigido per un bel po’ di minuti, non avevo scampo.

Mi duole ammetterlo ma aveva ragione. Con lui consumavo gli atti proibiti. Non riuscivo a resistere al suo corpo, alle sue labbra, alle sue avance. Lui era la provocazione fatta uomo. Mi piaceva, Sho. Ma la cosa terminava là. Non lo amavo. Non provavo alcun sentimento nei suoi confronti. Solo attrazione fisica, irrefrenabile. E amavo la sua voce. Sexy calda profonda capace di farmi perdere i sensi dicendo una sola lettera.

Allo stesso tempo volevo liberarmene. Perché io amavo mio fratello, non lui. Quando stavo con Jun era il paradiso. Questo per me era il caldo inferno. Per l’ennesima volta mi sentivo sporco. Lo stavo tradendo nuovamente . e la mia forza di volontà era al limite. Ma non stavo facendo nulla per evitare il contatto. Che aspettavo? Che mi venissero a salvare? Che idiota ero.

Il mio cuore era diviso in due. Da una parte amavo mio fratello più di qualsiasi altra cosa al mondo. Dall’altra soddisfano le mie voglie inconsce con Sho, che mi voleva suo, persona a cui non riuscivo praticamente ad oppormi.

E mi baciava. E mi lasciavo baciare. Privo di forze. E di ogni sorta di volontà.



T.A.B.O.O

Parte 7 per dimostrarti che ti amo?

-Sho lasciami! Non voglio fare niente con te! Levati di dosso! Mi stai facendo male liberami!-

-No che non ti lascio! Tu sei mio, vedi di capirlo. E ora sta fermo, lo so che ti piace-

-Ho detto lasciami!-  mi dimenavo cercando di liberarmi dalla sua morsa. Volevo reagire in qualche modo. Di colpo sentii la porta aprirsi e i passi di qualcuno avvicinarsi. Non vedevo nessuno però.

Poi improvvisamente vidi che Sho veniva spinto all’indietro.

Jun. Era piombato al Taboo perché avevo dimenticato a casa il mio cellulare ed era venuto a portarmelo. Ma aveva assistito alla scena…

Era in piedi alle spalle di Sho, gli aveva poggiato una mano sulla spalla e lo aveva spinto all’indietro  tirandogli un calcio in pieno volto.

-CHE CAZZO STAI FACENDO SHO! LEVA QUELLE MANI SCHIFOSE DA DOSSO MIO FRATELLO!-

Lo aveva afferrato dalla maglia e lo aveva alzato in piedi subito sopo averlo colpito. Jun era infuriato. Non lo avevo mai visto così prima di quel momento.

Gli aveva tirato un pugno nello stomaco facendo cadere Sho. Mio fratello era forte, si teneva sempre in allenamento e i suoi calci, soprattutto quelli, erano micidiali.

Il mio collega si era rialzato colpendo a sua volta mio fratello. Continuarono così per un buon quarto d’ora, mentre io tentavo di fermarli.

-ADESSO FINITELA TUTTI E DUE! Ma che avete in testa! Vi volete ammazzare? Smettetela!- avevo urlato e mi ero parato davanti i due combattenti. Si fermarono. Guardavano il vuoto, con due occhi infuocati di rabbia e odio.

-Basta, me ne vado- disse Sho scavalcandoci e lasciando il locale.

-Jun… perdonami…-

-Non devi scusarti di niente tu. Ho sentito il discorso. Ma la prossima volta vedi di reagire, e che cavolo!-

-Hai ragione… -

-Certo che ho ragione! Quel lurido bastardo… se osa sfiorarti di nuovo… lo disintegro! Lo odio, lo odio cazzo!-

Quel giorno mio fratello mi aiutò nel locale. Sho non si era più fatto vedere, e poi in questo modo poteva controllarmi in ogni istante.

Passarono diversi giorni prima che Sho ritornasse alla base. Quando decise di farsi vivo aveva ancora alcuni lividi lasciati dai calci di mio fratello. Chiese umilmente scusa a tutti e due. Sembrava sincero. Dopo molti supplizi Jun accettò le sue scuse. Ma conoscevo bene il suo carattere, e sapevo che in fondo non lo aveva perdonato affatto.

Comunque Jun rimase altro tempo a lavorare al Taboo, il suo aiuto era davvero necessario, e a mia sorpresa quei due iniziavano ad andare un po’ d’accordo. Per fortuna.

Ma purtroppo questa pace dei sensi non durò molto. Era da poco iniziato Febbraio e Sho aveva programmato la serata musicale. Aveva chiesto a Jun se avrebbe voluto cantare qualcosa con lui e aveva accettato.

Quella sera Jun aveva bevuto fin troppo, e non era una cosa buona. Era meglio tenere Jun lontano dall’alcol. Lo spettacolo era andato benissimo, le ragazze tra i clienti erano davvero eccitate: Jun e Sho erano due ragazzi a dir poco stupendi. Ammaliavano con la voce, con lo sguardo. Le capivo benissimo. Poi amavo quando mio fratello cantava, era intonatissimo, altra cosa per cui mi porgevo delle domande: nella nostra famiglia nessuno era capace di cantare senza storpiare una nota, eppure lui era così bravo e autodidatta…

Mi allontanai un attimo per portare fuori la spazzatura a fine serata, lasciando Sho dietro il bancone che lavava i bicchieri mentre discuteva sull’incasso con Jun, davanti il bancone che ripuliva a terra. Inutile dire che mio fratello era brillo da far paura.

Quando rientrai avrei preferito morire. Sho teneva il colletto della maglia di Jun, mentre lo baciava. Sakurai mi guardò per un millesimo di secondo con aria di sfida poi lasciò Jun che ricadde stordito e ubriaco sulla sedia.

-Masaki!! Oddio… che casino… scusami…- mi disse Sho tutt’altro che dispiaciuto.

-Che… sta succedendo qui…- dissi io in preda alla rabbia e allo sconforto.

-La… prosshima… volta, ti… sigh… uccidoh…- disse a stento Jun che singhiozzava e ci capiva sempre meno.

Mi voltai. Non volevo guardarli. Uscii dal Taboo e mi diressi per le vie di Tokyo verso una meta sconosciuta. Vedere Jun baciare, anzi, essere baciato da Sho mi aveva buttato a terra. Non doveva essere Sho. Tutti ma non lui…

Senza rendermene conto si erano fatte le 4 di mattina. Erano due ore che camminavo. Ero finito in una zona della città quasi disabitata.

-Forse è meglio che torni indietro- dissi io

-Dove credi di andare stronzo?-

-E’ lui vero? È quel vigliacco di Aiba del Taboo!-

-Si è proprio lui. Ti pentirai di tutte le volte che ci hai sbattuti fuori e ci hai trattati come dei pezzenti-

-Hahahaha sono già esaltato! Pestiamolo!-

-Non vedo l’ora di sentirlo urlare ragazzi!-

-La pagherai stronzo! Fatti sotto se ne hai il coraggio!-

-Yamapi! Dacci il via! Dicci che possiamo sfondargli la testa!-

Yamapi…era l’acerrimo nemico di Satoshi, quello che aveva mandato all’ospedale tempo fa. La sua era la banda più temuta del quartiere. Ero nei casini. Erano in 9 contro di me che ero solo, ero spacciato.

-Prego… iniziate pure- ecco il via.

Iniziarono a pestarmi con violenza, io cercavo di colpirli e difendermi ma erano troppi. Vedevo un’infinità di gambe e mani muoversi verso di me. Stavo sentendomi male. Volevo aiuto, ma ero solo, in una zona della città dove la vita sembrava essersi fermata.

-Fermi. Allontanatevi.-

Ero inginocchio a terra, pieno di ferite e dolore quando Yamapi ordinò di fermarsi ai suoi uomini. Si avvicinava con le mani in tasca. Faceva paura il suo sguardo. Dio quanto era brutto e scontroso.

Si fermò davanti a me, mi guardò e mi tirò un calcio in pieno stomaco. Sputai sangue. Volevo controbattere ma non ce la facevo. Mi avevano messo KO.

A stento mi rialzai, ma quello stronzo mi ricolpì di nuovo.

Un altro calcio.

Un altro ancora.

E io perdevo sangue. Sempre più sangue.

Vedevo doppio, sfocato. Sentivo le risate oscene di quei 9 mentre venivo colpito ripetutamente da Yamapi.

-Ehi.. capo.. non credi che possa bastare così?-

-TACI!-

-Ma capo! Lo stai uccidendo…-

-E a te che cazzo te ne sbatte se crepa! Sta zitto stronzo!-

Colpì uno dei suoi compagni. Senza cuore.

Mi stava sfigurando il viso. Non riuscivo neanche più a piangere tanto ero dolorante. Vedevo solo il sangue che stavo riversando sulla strada…

-Andiamocene! Mi sono divertito abbastanza per sta sera-

Finalmente. Credevo sarei morto. Persi i sensi.

Quando mi svegliai ero in ospedale. Erano passati tre giorni. Aprii gli occhi piano. Vedevo dei sacchi di sangue che scendevano fino al mio braccio… ne avevo il disgusto del sangue. Ero tutto fasciato. Però mi sentivo bene. Mia madre era nella terrazzina lì vicino che fumava, mio padre dormiva sull’altro lettino. Non vedevo Jun. L’unico che avrei voluto vedere.

Poco dopo i miei videro che mi ero svegliato e i medici dicevano che ero fuori pericolo. Decisero di tornare a casa per una doccia e ritornare in serata.

-Mamma, dov’è Jun?- chiesi io

-…Jun… è … è a scuola. Lo hanno convocato per il torneo di calcio… ora vado ciao.-

Era strana mia madre. Poco dopo arrivò Satoshi.

-Che diavolo hai fatto al braccio?- chiesi io vedendo il suo braccio ingessato.

-Niente il solito… vedo che stai bene-

-Mmm.. si più o meno. Che è successo in questi 3 giorni? Mi sento spaesato-

-Nulla…-

-Anche tu fai il misterioso. Che avete tutti! Raccontami tutto quello che è successo diamine! E perchè Jun non è qui…-

-Appena abbiamo saputo che eri finito in ospedale per colpa di Yamapi ci siamo fiondati nel suo covo…-

-Chi eravate?-

-Io, Nino, Sho e Jun…-

-Eravate in 4 contro 9?-

-Si, e li abbiamo disintegrati. Sono tutti in ospedale malandati. Jun ha ridotto malissimo il capo, quel deficiente… poi siamo corsi in ospedale da te-

-E che è successo qui?-

-Ti serviva del sangue… basta Masa… non voglio continuare…-

-Tu continui e basta!-

-Jun, si è offerto di darti il suo sangue. Non ci sarebbero dovuti essere inconvenienti… ma… il suo sangue non era compatibile con il tuo. Quello che vedi a fianco a te è di tua madre…-

-Che vuoi dire che non è compatibile con il mio? Siamo fratelli… vabbè credo che possa capitare ogni tanto…-

-No Masa… tu e Jun avete proprio due tipologie differenti di sangue… di DNA…-

-Cosa vorresti dire Satoshi…-

-Lo hai capito benissimo… ti prego non farmelo dire…-

-No che non ho capito! Che vuoi dire!-

-Jun non è tuo fratello diretto… non siete fratelli-

Sbarrai gli occhi.

-Lasciami solo-

-Ma Masak…-

-LASCIAMI SOLO HO DETTO-

Andò via… non riuscivo a capire come mi sentivo… chi era allora quel ragazzo che per 18 anni ha riempito le mie giornate e la nostra casa… chi era veramente Jun…

gnr: sentimentale, aiba, gnr: friendship, g: arashi, gnr: comico, r: nc-17, p: junba, gnr: romantica, p: aimoto, p: sakuraiba

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