Since You've Gone

Apr 02, 2012 13:14

Eeeeee ultimo post per questa storia! *stappa champagne e lancia coriandoli* *poi prende l'aspirapolvere e aspira i coriandoli prima di mettersi a bere*
Ammetto che in realtà questa storia non è che mi fosse piaciuta molto, ma l'ho salvata dal repulisti delle storie XD Era la meno peggio tra le peggio, insomma, quindi ve la siete beccata.
Prossimamente vedrò di psotare qualcosa di un po' meno deprimente, dai. Ho un paio di cose anche abbastanza demenziali *annuisc annuisc*
Ma ora veniamo a noi

TITOLO: Since you've gone (ndoa? scusate il dialettismo, ma con sti titoli a casaccio sorge spontanea la domanda)
AUTRICE: Jinny
GENERE: AU scolastica, angst (sennò non sarei io, vi pare?)
GRUPPO: Arashi pincipalmente (ma no!) più un paio di sparsi
PAIRING: Sakuraiba (onesided e tepistiche disastrate), Sakumoto, Aimoto (già parlato di tempistiche disastrate?), Ohmiya, Tackey&Aiba (non so da dove mi sia uscito; ricordi, comunque), Tackey&Tsubasa (ricordi, accennato), Tackey&Ohno (ricordi, accennato) (Così siete psicologicamente pronte e ho la coscienza a posto)
RATING: pg-13
DISCLAIMERS: Avevo quasi concluso le trattative per prendere possesso degli Arashi, ma Johnny si è impietosito ai loro sguardi angosciati e se li è tenuti.
RINGRAZIAMENTI: Harin e Vampiretta che se la sono già sorbita e che mi hanno dato l'ok a postarla XD
NOTE: non si tratta nemmeno di andare a pescare nell'archivio, quanto di uno scavo archeologico, praticamente ... babbabia ...
GIA' POSTATI:  1   2   3   4 5&6   7&8   9&10  11&12



Il giorno dopo, si svegliò presto. Andò a scuola. Nonostante avesse detto che non ci sarebbe andato. Nonostante non se la sentisse per nulla. Nonostante tutto. Jin era ancora circondato da persone che lo ascoltavano. Le scritte erano ancora li. Sentì le lacrime pungergli gli occhi. Si avvicinò a Jin, ignorando le espressioni e le battute beffarde degli altri. Lo guardò dritto in faccia

<< Oh, quello che lascia i fratelli a morire..>> disse Jin.

<< Buongiorno a te, Akanishi. Passato una buona giornata ieri?>>

<< Magnifica, ti ho visto crollare…>> disse Jin. Masaki gli rovesciò in testa il latte alla fragola

<< Sono una persona infantile. Bevo latte alla fragola e me la prendo per tutto… scusami… tra l’altro, sono pazzo, come  mia madre, e non controllo i movimenti.>> disse Masaki. Poi sorrise dolcemente e se ne andò, mentre i ragazzi presenti ridevano di Akanishi

<< Me la paghi, senpai!>>

Masaki si girò

<< Ho già pagato. Mi sto solo prendendo il resto. Ti sentirai come mi sento io. Te lo posso giurare.>> disse Masaki. Non aveva idea di come fare per tenere fede alla minaccia, ma si sentì soddisfatto dall’effetto che ebbe sull’espressione di Jin.

<< Non dovresti essere a letto?>> chiese Sho, prendendo Masaki per un braccio

<< Ma volevo versare il latte alla fragola in testa a Bakanishi…>> si lamentò Masaki

<< Ma tu non bevevi latte al cioccolato?>> chiese Sho, sconcertato

<< Per quello ho versato il latte alla fragola.>> disse Masaki. Sho roteò gli occhi.

<< Che scemo che sei… a parte questo, come stai?>>

<< Devo essere sincero?>> chiese Masaki

<< Beh, almeno con noi dovresti…>> disse Satoshi, apparendo dal cortile

<< Perché Bakanishi ha del latte alla fragola in testa?>> chiese Jun

<< Sono venuto a scuola appositamente per versarglielo…>> disse Masaki

<< Forte… comunque non ti preoccupare, senpai. Sto escogitando un piano…>> disse Kazunari

<< Non troppo cattivo. Almeno l’espulsione vorrei evitarla…>>

<< Non mi hai ancora risposto!>> protestò Sho

<< Sto di merda, Sho.>> disse Masaki, e si allontanò dal gruppetto. I quattro si guardarono

<< Se lo dice, vuol dire che non ce la faceva proprio più…>> disse Kazunari. Satoshi gli strinse brevemente una mano, poi si gettò all’inseguimento di Masaki. Lo trovò nascosto dietro un armadio

<< Hey…>> lo chiamò dolcemente. Masaki sorrise

<< Adesso mi ripiglio… devo chiedere scusa a Sho, l’ho trattato malissimo…>>

<< Sono qui, scemotto…>> disse Sho. Masaki lo guardò.

<< Scusami…>> disse << Non volevo essere così brusco, solo che… insomma, lo sai come sto, no?>> disse Masaki. Sho lo abbracciò stretto. Masaki tremava.

<< Masa… potevi stare a casa, no? Almeno stavi a letto…>> disse Sho. Masaki scosse la testa

<< E darla vinta al fastidio ambulante? Non se ne parla!>> disse Masaki. Sho e Satoshi ridacchiarono.

<< Potrei essere interrogato di nuovo?>> chiese Masaki. Gli dava fastidio l’insufficienza. Gli dava proprio fastidio…

<< Hai avuto la tua possibilità, Aiba. Risiediti.>> disse l’insegnante. Qualcuno nelle prime file ridacchiò. Masaki si risedette.

<< E non fare quella faccia, mi dai sui nervi>> disse l’insegnante

<< Cinque minuti, prof, e vado a farmi una plastica!>> ribatté Masaki, in tono acido.

<< Esci.>> disse l’insegnante. Masaki inspirò profondamente ed uscì. Arrivato fuori, si sedette, appoggiato al muro. Ma perchè continuava ad andare tutto così?

Quando suonò la campana, l’insegnante uscì. Si fermò a guardarlo

<< Devi imparare a stare al tuo posto, Aiba. >> sibilò << Ti aggrappi a quello che ti è successo per fare quello che vuoi, piantala. Tua madre è impazzita per una cosa che hai fatto tu, fattene una ragione e smetti di tediarci!>>

Masaki scattò in piedi, velocissimo.

<< Masa! No!>> urlò Sho, ma Masaki aveva già colpito l’insegnante con forza sul viso. Prima che chiunque potesse reagire, il professore rispose al colpo. Masaki crollò a terra, scivolando lungo il corridoio

<< Vuoi farti espellere, Aiba? Colpire un professore, che ti è saltato in mente?!>> urlò l’insegnante, esattamente nel momento in cui passava il preside

<< E com’è che sono io quello per terra?>> chiese Masaki. Calò il gelo. Nessuno l’aveva mai visto così. Era calmissimo. Pallido. Guardava l’insegnante dritto negli occhi.

<< Mi hai colpito tu per primo, ho solo reagito.>>

<< Lei non vuole reinterrogarmi. Ha fatto il secondo giro con tutti, tocca anche a me.>>

<< Toccherà a te quando lo deciderò io.>> disse l’insegnante. Girò i tacchi e se ne andò. Il preside lo seguì. Sho aiutò Masaki ad alzarsi, nonostante il suo sguardo gli provocasse terrore.

<< Masa…>>

Masaki si svincolò e corse via. Sho si lanciò all’inseguimento. Lo raggiunse solo sulla terrazza.

<< Masa…>> lo chiamò, col fiato corto. Masaki si girò a guardarlo. Aveva lo sguardo spento

<< Cazzo…>> sibilò Satoshi. Li aveva visti passare e li aveva seguiti.  Masaki sorrise loro, poi iniziò a correre verso la balaustra. Satoshi corse e lo placcò. Masaki cadde a terra

<< Che cazzo fai Aiba?!>> urlò Satoshi. Masaki cercò di divincolarsi. Satoshi lo schiaffeggiò forte, sempre tenendolo fermo. Masaki lo guardò negli occhi.

<< Masa, che… che stavi facendo?>> chiese Sho, con un filo di voce, sedendosi li accanto. Masaki serrò gli occhi e deglutì.

<< Stupido moccioso, guardami e ascoltami attentamente!>> urlò Satoshi. Masaki aprì gli occhi. Aveva lo sguardo ancora un po’ assente.

<< Ho detto guardami!>> la voce di Satoshi era salita di qualche ottava, prendendo toni decisamente isterici. Masaki lo guardò, spaventato.

<< Toshi… che succede?>> chiese Kazunari, arrivando trafelato insieme a Jun

<< Questo deficiente voleva buttarsi. Per fortuna ho i riflessi pronti e l’ho fermato. Aiba, ascoltami bene. Non t’azzardare nemmeno a pensare di riprovarci.>> disse Satoshi.

<< Sennò che fai, mi ammazzi?>> chiese Masaki. Il rumore del secondo schiaffo fu fortissimo. Satoshi imprecò, tenendosi la mano. Masaki teneva il viso girato. Doveva essersi morso il labbro, nell’impeto, perchè sanguinava

<< Senpai…>> la voce di Kazunari era così lieve… Satoshi si girò a guardarlo. Poi guardò Masaki. Masaki si premette le mani sugli occhi.

<< Aiuto…>> gemette. Kazunari fece spostare Satoshi. Fece sedere Masaki e lo abbracciò stretto

<< Senpai, siamo tutti qui, ok?>> disse. Masaki annuì. Le lacrime gli rigarono il viso.

<< Masa…>> singhiozzò Sho, gettandogli le braccia al collo. In meno di un minuto, stavano piangendo tutti cinque.

<< Che bella scena…>> disse una voce. Sho scattò in piedi e prese Akanishi per il davanti della giacca della divisa. Lo prese di peso e lo sporse dalla balaustra

<< La pianti? Ci lasci in pace?>> urlò. Akanishi guardò giù. Poi guardò il viso sconvolto di Sho. Poi vide l’espressione di Masaki.

<< Senpai…>> gemette. Masaki lo guardò.

<< Sho, lascialo…>> disse Masaki. Sho lasciò la presa. Jin si accasciò, tremando, a ridosso della balaustra. Masaki si avvicinò.

<< Tregua?>> propose. Jin annuì. Non aveva il coraggio di guardarlo. Se l’avesse guardato, l’angoscia l’avrebbe inghiottito.

La mattina dopo, le scritte erano scomparse. Masaki andò a parlare con il preside. Non lo videro per qualche ora. Lo aspettarono all’uscita. Masaki li raggiunse. Sorrise

<< Domani mi interrogano in storia. Scusate se vi ho fatto aspettare… sapevate che il preside è laureato in psicologia?>>

<< Non lo sapevamo… Masa, come stai?>> chiese Sho, allarmato. Masaki sorrise

<< Meglio. Mi sono sfogato, ho tirato fuori tutto, mi sento sollevato. E poi ho voi. E una famiglia, anche se non è la mia famiglia biologica. >>

Sho gli passò un braccio intorno alle spalle, Satoshi uno intorno alla vita, Jun e Kazunari si unirono all’abbraccio generale e si incamminarono così, provocando non pochi sguardi da parte delle ragazze che incrociavano



<< Sho-chan, hai visto il mio spazzolino?>>

<< Cerca nella borsa di Jun… finisce sempre tutto li…>> disse Satoshi, sbadigliando

<< Hey! Non è certo colpa mia!>> si difese Jun, uscendo dalla doccia

<< Junji! Solo un’ora e venti! Però, stai migliorando…>> commentò Kazunari, staccandosi un attimo dalla “Storia della letteratura”

<< Ti picchio, Nino?!>> minacciò Jun

<< Trovato! E adesso c’è anche il bagno libero!>> disse Masaki, tutto contento, fondandosi in bagno.

<< Ma porc… hey, vedi di non metterci troppo! Sennò dico a Yamashita che dormi con un cane di pelouche!>> disse Sho

<< Non t’azzardare!>> arrivò la voce di Masaki dall’interno.

<< Uffa, io stamattina potevo dormire, perchè siete così rumorosi?>> chiese Satoshi, definitivamente sveglio.

<< Si suppone che io abbia un esame domani!>> si alzò la voce di Kazunari

<< Che kawaii… hai ancora il faccino e la vocina da dodicenne…>> disse Satoshi, abbracciandolo stretto

<< Detta dal tredicenne, non fa molto testo…>> disse Kazunari, baciandolo distrattamente per poi rimettersi a studiare.

<< Bene, io vado a seguire la lezione dl professor Shmidt…>> disse Masaki, correndo verso l’ingresso

<< Ma tu non fai letteratura tedesca…>> fece notare Jun, leggermente interdetto

<< Ma Yamashita si.>> detto questo, Masaki uscì dall’appartamentino.

<< Ci ha messo tre anni, ma è tornato normale…>> disse Jun, sorridendo dolcemente

<< Lo sai che “normale” vuol dire comunque schizzato, vero?>> disse Sho

<< Lasciatemi studiareeeee!!!!>> supplicò Kazunari. Satoshi, sbadigliando, si appropriò del bagno

<< Ma…porc….>> si rassegnò Sho, sedendosi, mentre Jun gli massaggiava il collo.

p: tackey&ohno, p: tackey&tsubasa, g: arashi, p: tackey&aiba, p: sakumoto, p: aimoto, r: pg-13, p: sakuraiba, gnr: angst, p: ohmiya, gnr: scolastica, gnr: au

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