Eseguo gli ordini

Nov 19, 2009 14:48

Cielo, quanto tempo che non posto!!!!!!!!

Nuove pare per Aiba. Ma almeno stavolta è un po' più lungo ecco

TITOLO: Esp
AUORE: Jinny
GENERE: AU. Direi ...venato di angst (con brio, ovviamente), malinconico, con una spruzzata di polpettone scolastico e di action qui e li ...
FANDOM: Principalmente Arashi, ma non ci sono solo loro (muhahahahaha)
PAIRINGS: Aimiya , Sakumoto
RATINGS: Ma facciamo pg-17
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene. E la cosa mi porterà al suicidio, un giorno (ma non oggi)
NOTE: Nata dalla solita sclerata notturna per cercare di addormentarmi ...
THANKS: a Vampiretta e Harin che, come sempre, si sono sorbite tuuuutto il malloppo. A Vampiretta perchè c'è una sua frase XD A Harin perchè ... credo lo si scoprirà, muhahahahaha (io inizio a postare, mod, fai un paio di calcoli ... si, insomma, hai tempo XDDDD)
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Masaki entrò nel soggiorno illuminato solo dal fuoco. Come quasi tutte le notti a quell’ora, Tomoya era sveglio e guardava la foto. Masaki gli si sedette accanto, sul divano, tirandosi le ginocchia al petto. Tomoya si girò a guardarlo per un attimo, poi tornò alla foto

<< Che c’è, Aiba?>> chiese piano. Masaki sospirò, mordendosi le labbra. Guardò la foto, e l’angoscia lo colpì con forza di nuovo. La stessa che l’aveva fatto svegliare

<< Dov’è lei?>> chiese, con un filo di voce << So che non è bello chiedere, ma…>>

<< E’ morta. Ma se n’era andata da un po’.>> disse Tomoya. Masaki si morse di nuovo le labbra, mentre l’angoscia lo colpiva di nuovo

<< L’hai riconosciuta, vero?>> chiese Tomoya, girandosi a guardarlo. Masaki incrociò per un attimo il suo sguardo, poi abbassò il viso, lo stomaco serrato in una morsa gelata. Si strinse i polsi a tal punto da farli scricchiolare.

<< Sai, lei è sempre stata convinta di quello che faceva. Per questo l’ho lasciata. Sono stato io a lasciarla. La amavo… e la amo ancora, ma… non potevo stare con qualcuno con una visione completamente opposta alla mia… quando sei arrivato a scuola, eri in stato di grave shock psicologico. E in più, eri fisicamente ad un passo dalla morte. Avrei riconosciuto quella scarica ovunque….>>

<< Lei l’ha sempre saputo?>> sibilò Masaki, girandosi a guardarlo. Tomoya fece una smorfia

<< Non mi sembrava carino venirtelo a dire, ecco… >> disse. Gli occhi di Masaki si riempirono di lacrime, ma lui sbatté le palpebre velocemente, per scacciarle

<< Posso chiederti una cosa io, ora? Ti chiedo scusa in anticipo, perché sarà doloroso…>>

<< Me lo merito, quindi chieda.>> disse Masaki

<< Non te lo meriti. Quando ti scattano il panico ed un potere nuovo in contemporanea, non c’è molto che tu possa fare. E’ stato un incidente, e lo sai benissimo. Solo… lei… esplosione o blocco?>>

Masaki serrò gli occhi e nascose il viso tra le braccia, rinunciando a fermare le lacrime

<< Il blocco non reagiva, avevo troppa paura… ed ero stato colpito… quindi immagino esplosione…>> mormorò, tirando su col naso. Sentì un braccio attorno alle spalle, e si trovò rannicchiato contro il petto di Tomoya.

<< Mi dispiace…>> singhiozzò << Mi dispiace…>> affondò il viso nella maglia dell’uomo, aggrappandoglisi. Tomoya lo strinse dolcemente

<< Sai, ti dirò una cosa che spero ti calmerà un pochino. Non se ne accorgono nemmeno. Sei più veloce della ghigliottina…>>

Masaki si limitò a continuare a piangere.

<< Appena ti calmi, fila a letto. Domani partiamo.>> disse Tomoya. Masaki sospirò un paio di volte

<< Eh?…>> chiese. L’uomo gli sorrise, poi gli asciugò gli occhi

<< Stanno per localizzarci. Non gli manca molto. Hanno ancora Imai in ostaggio, e Takizawa non può più andare avanti per molto con la storia dello shock. Dobbiamo scomparire.>>

Masaki annuì e si alzò. Quand’era già sulla scala, si girò a guardare l’insegnante

<< Lei dovrebbe odiarmi…>> disse. Tomoya si girò a guardarlo, e gli sorrise

<< Scemo.>> si limitò a dirgli. Masaki fece un mezzo sorriso, poi tornò in stanza. Kazunari lo aspettava, sveglio

<< Dov’eri?>> gli chiese, allarmato

<< Sono andato in bagno, poi ho visto la luce accesa giù ed ero curioso, così sono sceso… c’era Nagase sensei, e abbiamo chiacchierato un po’… >>

Kazunari lo guardò, poi sospirò

<< Hai incubi di continuo, Masa… prima o poi mi dirai di che si tratta?>> chiese. Masaki sospirò e si sedette sul letto. Poi fece cenno a Kazunari di sedersi sulle sue ginocchia e, tenendolo stretto a sé, gli riferì quello di cui avevano parlato

<< Negli incubi vedo lei…>> disse infine. Kazunari lo abbracciò

<< Sono contento che vi siate chiariti… così magari non fai più incubi e io non mi sveglio più con l’ansia…>>

Masaki ridacchiò

<< Può essere che io smetta di fare incubi, si…>> concesse << Adesso dormiamo, che domani dobbiamo alzarci prestissimo.

Avevano fatto tutti i preparativi, ma Masaki non si sarebbe mai aspettato di vedere la casa andare in fiamme appena fossero stati abbastanza lontani. Si girò a guardare Tomoya, che però annuì

<< Grazie Ninomiya.>> disse, posando una mano sui capelli di Kazunari

<< Ma…>> tentò Masaki, pensando a tutti i ricordi che Tomoya doveva avere in quella casa

<< Non ti angustiare, Aiba! Sei sempre li che ti fai pare mentali! Basta!>> gli disse Tomoya, ridendo. Masaki si imbronciò

<< Non mi faccio le pare!>> protestò

<< Si invece…>> lo canzonò l’uomo. Masaki sbuffò, ma poi rise.

<< Bene, e adesso dove si va?>> chiese Jun.

<< Andiamo diretti alla sede della St. James più vicina, a recuperare Yamashita. E se ci va e non rompe troppo, anche Akanishi.>> annunciò Tomoya.

<< Tutto questo entusiasmo da gita scolastica, confesso che mi lascia un po’ confuso…>> disse Satoshi, salendo sul pulmino che avevano noleggiato

<< Anche Sho è un po’ confuso.>> disse Jun, sogghignando, mentre Sho sorrideva. Dopo l’attacco da parte di Hideaki, sembrava essersi ripreso. Aveva anche fatto un paio di battute a Masaki la sera stessa. Ma già il giorno successivo, aveva smesso di parlare. Non ci riusciva più. E così si avviarono. Dopo un po’, Jun si lamentò del caldo, aprendo un finestrino, e Masaki si girò verso Kazunari, che non aveva più detto nulla da quand’erano partiti. Gli sfiorò una mano, notando quanto fosse caldo. Kazunari continuò a guardare fuori dal finestrino

<< Nino-chan? Stai bene?>> gli chiese in un soffio. Kazunari annuì, senza girarsi

<< Che c’è?>> gli chiese ancora. Kazunari si girò a guardarlo. Sembrava furioso

<< Cos’ho fatto?>> chiese di nuovo Masaki, con espressione contrita

<< Sei talmente preoccupato per Nagase sensei che non ti sei nemmeno accorto che adesso do fuoco alle cose senza avvicinarmi! E io che mi sono fatto un mazzo tanto per migliorare!>> sibilò Kazunari. Masaki lo guardò, poi sorrise

<< L’ho notato, invece! Sei diventato bravissimo!>> disse. Kazunari lo schiaffeggiò, facendo girare Jun e Sho, che erano seduti davanti a loro

<< Voi due, un pacchettino di cazzi vostri, via!>> sibilò Kazunari. Jun e Sho si affrettarono ad obbedire

<< Proprio non ci arrivi?!>> sibilò Kazunari a Masaki, che lo guardava, interdetto.

<< E’ geloso.>> suggerì Jun. Kazunari gli diede un pugno sulla spalla

<< Ok! Ok, scusa!>> borbottò Jun, massaggiandosi la spalla. Masaki guardò Kazunari negli occhi

<< Non capisco perché tu sia geloso… non ne hai motivo, Nino…>>

<< Davvero?>> chiese Kazunari, secco, tornando a guardare fuori dal finestrino. Dopo circa duecento metri, Tomoya fermò l’auto. Scese e fece scendere Kazunari e Masaki

<< Voi state in macchina.>> disse agli altri tre. Masaki sospirò, cercando di fermare le lacrime

<< Qual è il problema?>> chiese l’uomo, guardando i due. Masaki si girò a guardare Kazunari, che continuava a non girarsi verso di lui

<< Oh, per tutti i fulmini. Ninomiya, sei geloso!>> esclamò Tomoya. Masaki vide Kazunari serrare i pugni ed andare a fuoco, mentre le lacrime gli rigavano il volto

<< Non piangere, Nino…>> mormorò

<< E saresti geloso… di me?>> continuò Tomoya, cercando di non scoppiare a ridere.

<< Si!>> singhiozzò Kazunari

<< Che fatica!>> sospirò Tomoya. Masaki serrò i pugni. Kazunari stava piangendo… con un sospiro, lo abbracciò, incurante delle fiamme. Kazunari si spense all’istante

<< Cretino!>> urlò a Masaki, che però non lo lasciò andare

<< Te l’ho detto. O lacrime o fiamme. Se ci sono tutt’e due, mi faccio male.>> mormorò Masaki, tenendolo stretto. Kazunari scoppiò in singhiozzi, insultandolo debolmente ogni tanto. Masaki guardò Tomoya

<< Ci da due minuti, sensei?>> chiese

<< Vai tranquillo. Siamo già in zona di difficile localizzazione. Solo una cosa… Ninomiya, tu sei consapevole che, anche se solo nella mia testa, vi ho adottati?>> chiese, dopodiché rimontò sull’auto. Masaki accarezzò i capelli e la schiena di Kazunari

<< Mi spieghi perché passi tanto tempo con lui invece che con me?>> chiese Kazunari. Masaki sospirò

<< Solo se mi prometti che non mi prenderai in giro.>> disse, serio, guardando Kazunari negli occhi. Lui annuì

<< Non ti prenderò in giro.>> disse. Masaki sospirò. Poi arrossì ed abbassò il viso

<< Mi… ricorda mio padre… beh, prima che tentasse di ammazzarmi, intendo… e…>

Kazunari lo abbracciò di slancio

<< Accidenti a te, Nino! Fammi finire!>> disse Masaki, staccandosi un attimo.

<< Scusa… è che mi è venuto un groppo in gola mentre me lo dicevi…>> disse. Masaki sorrise

<< Scemo… comunque… io un padre così l’avrei voluto…>> concluse. Kazunari sospirò, poi lo abbracciò di nuovo

<< Scusami se sono stato geloso.>> disse in un soffio.

<< Scusami se ti ho trascurato.>> disse Masaki, stringendolo forte. Poi, ridendo, lo prese in braccio e lo condusse fino all’auto

<< Possiamo ripartire?>> chiese Tomoya

<< Si papà…>> risposero i ragazzi, in coro

<< Vi ammazzo tutti nel sonno.>> borbottò l’uomo << Tranne Sakurai, che non ha parlato…>>

<< Però l’ha pensato.>> disse Jun

<< Sakurai, sei morto anche tu.>> ringhiò Tomoya. Ma Masaki lo vide sorridere. Ridacchiando, passò un braccio attorno alle spalle di Kazunari, attirandoselo vicino.

gnr: angst, g: arashi, r: nc-17, g: akanishi jin, g: takky&tsubasa, ff: esp

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