E' ora di fare un salto nel passato con il primo capitolo **! Tutto grazie alla mente di Tai-chan <3
Titolo: Burden Of Sacrifice
Genere: AU/Angst/Emo/EATrattiStupida?XDD
Fandom: Kis-My-Ft2
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke
Raiting: NC-17 (così Hiro sarà felice XDD)
Disclamers: Non sono miei manco loro e blablabla, altrimenti mi guarderei un porno dal vivo, mica ci scriverei u_u
Note: Il prologo si svolge nel "presente", come l'epilogo una volta che l'avrò fatto XD, mentre il resto della fic nel passato *_*!
Era chinato su quel rapporto da almeno due ore, il suo capo gli aveva ordinato di chiudere quella pratica entro il giorno dopo, così aveva cominciato a lavorarci sopra immediatamente pur di finire in fretta e non doversi occupare di quella cosa per tutto il resto della serata.
Aveva intenzione di fare altro, non di stare piegato su quei fogli, aspettava soltanto che quel caprone si facesse vivo.
Hiromitsu gli aveva detto che sarebbe rincasato dopo un paio d’ore, aveva delle commissioni da fare o qualcosa di simile ma era davvero lento a tornare, se non avesse avuto quel lavoro da sbrigare si sarebbe annoiato a morte.
“Uff..”
Quando avvertì due palmi tappargli gli occhi, un grosso sorriso si formò sulle sue labbra; Hiromitsu era tornato finalmente!
Toccandogli le mani con le proprie sentì la sua guancia venire baciata in modo leggero, poi la sua voce gli arrivò alle orecchie e, come ogni volta, il cuore di Fujigaya cominciò a battere più forte.
“Tieni gli occhi chiusi Tai-chan, devo farti vedere una cosa~”
“E’ una bella cosa spero!”
“Shh, tienigli chiusi eh!”
Le mani di Hiromitsu lasciarono i suoi occhi e Taisuke li lasciò chiusi come il compagno gli aveva ordinato. Adorava quando gli faceva qualche sorpresa, erano sempre state tutte belle e lo avevano spesso lasciato senza fiato, come quella volta che nel bel mezzo della notte, Kitayama lo aveva svegliato per dirgli che sarebbero partiti per andare a Disneyland, in fondo sapeva quanto a lui piacessero i parco giochi ed andare in quello più grande del paese, era sempre stata una cosa che voleva fare.
Prima di incontrare il più grande, Fujigaya non aveva mai saputo cosa significasse amare davvero una persona, dare tutto se stesso per qualcun altro, era stato solo dopo averlo incontrato ad un meeting di lavoro che aveva iniziato a capire.
Ancora ricordava come si erano conosciuti, l’altro era il vice direttore marketing di una famosa azienda, mentre Taisuke un semplice stagista di buona speranza mandato a seguire quel meeting visto che il proprio superiore si era dato per malato. Durante il discorso sulle nuove tattiche di vendita e cose di quel genere, Hiromitsu gli si era presentato con una scusa alquanto banale, qualcosa del tipo: “Ti ho notato mentre parlavo”, come se dal palco si potesse vedere soltanto lui, poi gli aveva offerto da bere e Taisuke era finito con l’ubriacarsi…così gli aveva lasciato il proprio numero di telefono senza neanche rendersene accorto. Di solito non beveva mai, sapeva di non reggerlo tanto bene, ma quella era stata un’occasione diversa e poi l’altro continuava a pagargli da bere, era stato normale ritrovarsi ubriaco.
“Apri quei bellissimi occhioni~”
Arrossì a quel complimento aprendo finalmente gli occhi, davanti a sé c’erano due biglietti, Hiro li stava tenendo saldamente in mano.
Il più piccolo riusciva a leggere soltanto due date ed una destinazione; erano due biglietti per una crociera?
“Due settimane in completa solitudine, in una bellissima nave da crociera, solo io e te…più gli altri passeggeri”
“D-due settimane?”
“Preferivi di meno?”
Il compagno aveva abbassato la mano e lui si sentì immediatamente in colpa, con molte probabilità la propria risposta aveva demoralizzato il più grande, ma si stava solo abituando alla sorpresa, chiunque lo conoscesse abbastanza bene sapeva che avrebbe passato tutta una vita con l’altro.
Circondando la sua mano con la propria, Taisuke afferrò i biglietti lasciandosi andare contro il petto di Hiro, stava cercando di farsi perdonare.
“Quando partiamo?”
“Tra due giorni, col tuo capo ho parlato io~”
“Eh, sul serio?”
Lo aveva sempre pensato che l’altro fosse pieno di sorprese, chissà da quanto stava organizzando tutto, Taisuke si sentiva speciale anche per quelle piccole cose, voleva dire che Hiromitsu pensava a lui per ogni cosa che faceva o voleva fare. Non si era mai sentito amato a quel modo, era sicuro che nessuno sarebbe mai stato al livello di Kitayama Hiromitsu.
“Voglio passare queste due settimane con te Tai-chan…”
“Potremmo nuotare~”
Con un unico movimento veloce si voltò verso di lui sorridendogli, poi avvolse il suo collo cominciando a dargli piccoli baci sulle labbra. Il compagno stava passando le mani sulla sua schiena sorridendo ogni volta che il più piccolo posava le labbra sulle sue; era bello vedere che dopo cinque anni il loro rapporto non era cambiato per niente, forse era soltanto migliorato, si.
Da quello che aveva saputo su di lui, le prime volte che aveva iniziato ad interessarsi a quel ragazzo poco più grande, aveva scoperto il numero delle sue scappatelle ed aveva pensato di non poterlo conquistare per una storia seria e Taisuke non era tipo da avventura, non ce la faceva.
Ancora doveva capire com’era riuscito a catturare quel playboy incallito, ma non gli interessava poi più di tanto, gli bastava sapere che Hiro fosse suo, che solamente lui era riuscito a rapirgli il cuore.
“Potremmo fare tutto quello che vuoi, nuotare, ballare, fare tanto sesso~”
Perché sapeva che avrebbe aggiunto anche il sesso alla sua frase? Non che poi gli spiacesse, l’altro riusciva a farlo gridare con un solo tocco, era come se una scarica elettrica lo pervadesse ogni volta, tanto da non riuscire a capire più nulla.
Stufo di accarezzare le labbra del più grande in modo leggero, chiuse la bocca sulla sua cominciando a sfiorarne il labbro inferiore col proprio; gli piaceva accarezzarlo così.
Passarono alcuni minuti a stuzzicarsi, Hiromitsu gli aveva pure attaccato un morso, dopo l’ultimo però, aveva iniziato a leccargli la bocca mentre con le mani gli stava toccando il collo, passando i polpastrelli sul mento di tanto in tanto.
Il suo tocco su di sé sembrava bruciare, era una sensazione che conosceva alla perfezione ma allo stesso tempo era come se fosse sempre qualcosa di nuovo, a Taisuke piaceva quando Hiro lo toccava così, soprattutto durante i baci, gli sembrava ci fosse più complicità del solito.
Risucchiando la sua lingua, Fujigaya iniziò a muoverci contro la propria. Il loro bacio si stava trasformando in qualcosa di più profondo, lentamente la sua bocca veniva esplorata dal più grande e il suo stomaco occupato da mille farfalle. Si era pure avvicinato col corpo al compagno per sentire il suo calore.
“Mi farai impazzire, sai Fujigaya Taisuke?”
“Io sono già pazzo…”
“L’ho sempre sospettato~ ecco perché hai una relazione con me”
“Uhm, ma non sei così male~”
Dopo averglielo detto gli baciò la punta del naso, come fosse un bambino, Hiro era più basso di lui e qualche volta si divertiva a prenderlo in giro proprio per quello; si vendicava di tutte le volte che Kitayama gli faceva mettere il broncio.
“Come hai fatto a convincere il mio capo a concedermi due settimane?”
“Ho usato il mio fascino~ non è stato molto difficile”
“Stai provando a rendermi geloso per caso?”
“Forse~”
Hiromitsu lo avvolse tra le braccia cominciando pure a mettergli i capelli dietro le orecchie, a quel modo si notava la rasatura che aveva e vide il più grande assumere una faccia seria mentre cercava di sistemargli la capigliatura. Era davvero assurdo come si stesse impegnando per una cosa del genere.
“Hai due giorni per organizzare tutto, ce la puoi fare~?”
“Certo!”
Taisuke aveva messo il broncio a quella domanda, non era mica una donna! Non doveva preoccuparsi quello scemo, piuttosto il problema lo aveva lui considerando la sua piccola abitudine di arrivare in ritardo, non si sarebbe stupito se fossero arrivati a cinque minuti dalla partenza.
Adesso che ci pensava, voleva andare a fare shopping già da un po’ ma non aveva trovato l’occasione giusta, l’imminente viaggio poteva esserlo.
“Voglio prendermi un costume da bagno nuovo!”
“Domani potrai andare a fare shopping~ se vuoi puoi usare la mia carta”
“N-no, pagherò in contanti”
Hiro si offriva sempre di pagargli le cose, se Fujigaya non avesse insistito tanto, pure l’affitto della casa lo avrebbe pagato lui.
Nonostante gli piacesse quando l’altro tornava con dei regali per lui, gli piaceva anche contribuire alle spese o comprarsi le cose per conto proprio.
Vedendo il compagno sorridergli, Taisuke arrossì immediatamente; quel sorriso gli procurava sempre quella reazione, forse perché troppo bello, forse perché tutto per sé.
“Devo finire di lavorare…”
“Perché invece non ci facciamo una bella doccia per poi andare a cena fuori?”
“Ma il mio capo-“
“Non lo vedrai fino alle prossime due settimane, che ti importa~?”
Delle volte si chiedeva come avesse fatto a diventare vice-direttore, erano più le volte che faceva festa che altro, ma probabilmente anche i suoi superiori si erano accorti di quanto valesse e di quanto sapesse fare il proprio lavoro.
Però Hiro aveva ragione, non c’era bisogno di anticipare così tanto quel lavoro, poi aveva quasi finito, quindi poteva rimandare ogni cosa e cominciare a godersi il compagno.
“Andiamo al tuo ristorante preferito~”
“Ok, doccia?”
Il giorno dopo si svegliò sentendosi bene, la serata con Kitayama era stata perfetta, avevano cenato nel suo ristorante preferito, poi si erano presi un gelato e dopo erano tornati a casa finendo col “coccolarsi” sul loro letto.
Purtroppo per lui si era svegliato da solo, il compagno era dovuto uscire presto a causa di qualche commissione che doveva svolgere, a lui sarebbe piaciuto uscire con l’altro ma quando Hiromitsu aveva da fare non c’era modo di dissuaderlo, forse solo col sesso.
Quando recuperò i sensi, allungò un braccio verso la parte del letto dove di solito riposava il più grande ed afferrò il suo cuscino, portandoselo contro; poteva sentirci il suo odore sopra.
Prima di iniziare a vivere con quel testone, Taisuke dormiva con due cuscini in modo da poterne abbracciare uno, ma con l’altro nel letto preferiva accoccolarsi a lui e stringerlo come fosse un pupazzo. Era meno peloso di un orsacchiotto di peluche, ma era morbido e comodo allo stesso modo.
“E’ meglio alzarsi…”
Anche se dentro a quel letto stava più che bene, ma se voleva prendersi qualche abito nuovo per la crociera, allora doveva alzarsi. Avrebbe comprato qualcosa anche per Hiro, era sicuro che quell’idiota non avesse minimamente pensato a prendersi qualcosa di adatto per le serate sulla nave e di certo non poteva permettergli di usare gli abiti con i quali lavorava. Gli avrebbe preso qualcosa di bianco, si, perché quel colore stava particolarmente bene sul compagno.
Vincendo la propria lotta con la fatica, si alzò dal letto per dirigersi verso la doccia, mentre percorreva la strada che lo separava dal bagno si spogliava, così avrebbe risparmiato tempo, al massimo i vestiti poteva sistemarli una volta tornato a casa, sempre che Hiro non lo facesse prima di lui.
Si guardò velocemente allo specchio notando un succhiotto alla base del collo, piccolo passionale regalo della notte precedente, e non potè fare a meno di inclinare le labbra in un sorriso, Kitayama aveva il vizio di marcarlo a quel modo ma tanto a Taisuke non interessava, anche quelle cose facevano parte dell’irruenza sessuale di Kitayama Hiromitsu.
Infilatosi sotto la doccia, lasciò che il getto d’acqua gli carezzasse il corpo, era rilassante sentirsi bagnare, anche se la mente stava volando di nuovo allo zuccone che non era con lui.
Si insaponò lentamente canticchiando una stupida canzoncina fino a quando non si risciacquò del tutto.
Ci mise poco a vestirsi ed uscire di casa, aveva lasciato un biglietto al più grande dicendogli che sarebbe stato veloce a rientrare, non voleva farlo aspettare più del dovuto.
Stava camminando tranquillo per le vie del centro, in un’ora aveva comprato in tutti i negozi, ogni cosa di carino che i suoi occhi avevano notato lui l’aveva presa, ovviamente aveva pensato anche a Kitayama.
“Hiro mi ucciderà~”
Alla fine non voleva che spendesse tanto, ma quando vedeva qualcosa col pelo o luccicante, Taisuke non sapeva resistere, era più forte di lui.
Mentre stava per entrare nell’ennesimo negozio, sentì qualcuno gridare il suo nome e si voltò riconoscendo uno dei fratelli. Erano giorni che non si vedevano, con il lavoro e Hiromitsu, Taisuke non riusciva a trovare mai il tempo per dedicarsi alla propria famiglia.
“Y-Yuusuke, ciao”
“Sono commosso, mi hai riconosciuto!”
Quant’era sarcastico il fratellino?
Era vero che non gli aveva mai permesso di andarlo a trovare a casa e che non aveva più partecipato a mezzo pranzo di famiglia, ma non era così rincretinito da non riconoscere i parenti.
“Stavo scherzando, sei sempre permaloso~”
“Non è vero!”
Inevitabilmente aveva messo il broncio, non importava dove fosse, ad un’affermazione che non gli piaceva o riteneva falsa, reagiva a quel modo. Hiro gli aveva detto più di una volta quanto sembrasse un bambino e quanto il suo imbronciare le labbra gli metteva voglia di baciarlo, doveva ammettere che di tanto in tanto lo faceva apposta per farsi baciare dal più grande.
“Sei sicuro di volere tenere tutto nascosto ai tuoi?”
“Si, a te non dispiace, vero?”
“A me basta stare con te~”
I suoi non avrebbero capito, o così credeva, e l’ultima cosa che voleva era venire giudicato per quello che provava per una persona dello stesso sesso, magari non l’avrebbero neanche presa male eh, ma alla sola idea di poter scatenare una crisi isterica a sua madre ed un attacco di follia improvvisa al padre, Taisuke si era spaventato.
Sapeva, sentiva, che la sua storia con Kitayama non era la solita scappatella di una notte, non era solo un suo modo malato di appagare il desiderio sessuale che poteva avere, lo amava sul serio e non gli andava che qualcuno cercasse di infangare quello che aveva, neanche la sua famiglia.
“Ti vedi con qualcuno in questo periodo?”
“No, il lavoro mi tiene occupato tutto il tempo, sai..”
“E il segno sul collo allora?”
Yuusuke aveva alzato un sopracciglio con la classica faccia di quelli che non credevano neanche a mezza parola che veniva detta, ma dire la verità avrebbe portato solo ad altre domande seguite da un bellissimo ed alquanto impossibile da realizzare “Me la farai conoscere?”, anche perché Hiromitsu non era di certo una lei.
Doveva inventarsi una scusa credibile, non era psicologicamente pronto a sentirsi prendere in giro dal fratello minore per quel regalino.
“Sono caduto.”
Certo che ad inventarsi scuse e bugie faceva proprio schifo.
“Su una sanguisuga?”
Di nome Hiromitsu.
Taisuke sospirò facendo segno al fratello di lasciar perdere quella questione, tanto non avrebbe cavato un ragno dal buco.
Gli sarebbe piaciuto condividere la propria gioia con qualcuno, specialmente con la famiglia, ma non conosceva il loro punto di vista su una cosa del genere, se avesse potuto prevedere le loro reazioni tutto sarebbe stato più semplice, avrebbe potuto prendere persino una decisione basata su quello che sapeva.
“Lui è Hiromitsu~ è il mio ragazzo!...No, così non va bene..”
“Che stai facendo Tai-chan?”
Quella volta si era sentito così in imbarazzo da balbettare almeno per dieci minuti. Si era sentito così stupido nel dire al compagno cosa stava facendo, come provasse uno pseudo discorso da fare ai propri genitori, alla fine era stato tentato dal dire tutto più di una volta, peccato che il coraggio gli fosse sempre venuto meno.
Hiro però non aveva problemi, né con il fatto che Fujigaya non lo avesse introdotto alla famiglia, né con l’aver presentato alla madre il più piccolo.
Spesso si era sentito inferiore a lui, ma Kitayama non gli aveva mai fatto pesare niente, anzi, gli aveva sempre detto di stare tranquillo, che prima o poi glieli avrebbe fatti conoscere e se così non fosse stato, sarebbe stato lo stesso, che non ne faceva un problema. Chissà che aveva fatto di bello per meritarsi uno come l’altro.
“Ci sei ancora Taipi?”
“Uhm..che ore sono?”
“Le quattro, devi andare da qualche parte?”
Tolto l’entrare in quel negozio e prendersi il costume da bagno, doveva tornare a casa, probabilmente Hiromitsu lo stava aspettando sistemando pure un po’ la casa, quella sera avevano a cena la signora Kitayama.
“D-devo prendere una cosa e poi tornare a casa”
“Hai la sanguisuga a cena?”
“N-no, ma devo andare! Ci vediamo Yuusuke”
“Sul serio però…mi manca il mio fratellone”
Annuì pensando che magari poteva sforzarsi un po’ di più per incontrare i famigliari, la prossima volta ci avrebbe portato anche Hiro, si, quello sarebbe stato il modo giusto per far incontrare le due cose e sperare in un unione civile.
Un po’ gli era passata la voglia di finire il giro dei negozi, ma pensare alla reazione del più grande quando gli avrebbe visto addosso quel costume, gli rialzava un po’ l’umore, così decise di entrare finalmente in quel negozio e di prendere il modello che aveva visto in vetrina; gli sarebbe stato a pennello.
Ritornò a casa mezz’ora dopo, fortunatamente per lui il loro appartamento non distava molto dal centro, e notò la macchina del testone parcheggiata al proprio posto, non aveva fatto male a credere che lo avrebbe trovato a casa, eh? Ormai lo conosceva come le proprie tasche.
“Hiro-chan, sono tornato!”
Lo stava gridando dal corridoio, come se poi l’altro non potesse accorgersi della sua presenza, ma gli piaceva entrare in casa a quel modo, era come se potesse dare al compagno l’ultimo attimo di libertà perché dopo il suo rientro, sarebbe stato solamente suo. Qualche minuto glielo poteva concedere, così aveva il tempo di togliersi l’attrezzatura da casalinga, una volta lo aveva beccato con una cuffia in testa, per proteggere i suoi bellissimi capelli chiari, se ci ripensava gli veniva da ridere, le scuse che aveva usato quella volta erano peggio della propria giustificazione per quel succhiotto.
“Ti aiuto con le borse”
“Grazie~”
In effetti non riusciva a muoversi tanto bene con quelle cose in mano, forse aveva esagerato un po’ troppo, era dovuto ricorrere persino alla carta di credito dato che i contati li aveva finiti in un attimo.
Quel particolare lo avrebbe omesso a Kitayama però, gli avrebbe fatto la predica e gli avrebbe detto quanto spendaccione fosse, lo faceva in modo dolce ma sempre di predica si trattava.
“Non avevi detto che avresti preso un costume da bagno?”
“Non ho potuto resistere~”
Infilando le mani in un paio di borse, dopo che il compagno le aveva posate sul divano, Taisuke tirò fuori quello che gli aveva preso facendogli vedere ogni cosa, prima avrebbe mostrato la roba per lui, poi gli avrebbe fatto vedere il costume da bagno che si era preso.
“Non dovevi preoccuparti per me, sai?”
“Volevo farti dei regali! E poi…con questo addosso sarai bellissimo!”
Gli aveva preso un completo bianco, come aveva pensato quella stessa mattina prima di uscire.
Quando aveva visto quel vestito nel negozio, la sua mente non aveva fatto altro che mandargli immagini su come sarebbe stato addosso a Hiromitsu ed era decisamente allettante come visione.
“Che ne dici di provartelo?”
“E toglierti la sorpresa quando lo dovrò indossare?”
“Sei crudele Hiromii~”
Baciandogli la fronte, Taisuke afferrò il costume nuovo e si rinchiuse in camera senza dare una minima spiegazione al più grande, voleva fargli una sorpresa, quindi si sarebbe messo quel coso addosso e gli sarebbe spuntato davanti orgoglioso del proprio operato.
Non vedeva l’ora di mostrarglielo, di vedere la sua faccia all’aderenza del tessuto, se doveva essere sincero, lo aveva preso di proposito a quel modo perché sapeva quanto Kitayama apprezzasse le sue doti fisiche.
“Guarda cosa mi sono preso per l’occasione~”
Si era avvicinato al compagno, che stava seduto su una poltrona in soggiorno, riuscendo a percepire nel suo sguardo sia malizia che tanta gelosia. Aveva ottenuto quello che voleva, vederlo geloso lo divertiva.
“Che c’è Hiro-chan?”
“Niente…”
Si era messo sulla difensiva! Probabilmente stava cercando di non dare spazio alla propria possessività, fallendo miseramente comunque, e Fujigaya sorrise afferrandogli le mani per poi portarsele alle spalle, come per dirgli che voleva farsi toccare da lui in quel momento.
Hiromitsu sospirò un attimo prima di scuotere la testa, cominciò ad accarezzargli le braccia fino ad arrivare al suo sedere, che prese tra le mani.
“Tutti potranno vederti…”
“Ma tu sei l’unico che può toccarlo..”
Si chinò su di lui baciandolo prima di continuare la propria frase.
“..l’unico che può averlo~”
“Giochi con la mia gelosia, non è affatto giusto”
Leccando le labbra di Hiro, Taisuke gli si posò sulle gambe iniziando a strusciarsi contro di lui, stava cercando di provocarlo.
Le mani dell’altro si infilarono sotto il suo costume e chiuse le loro bocche assieme lasciandosi andare sul più grande, voleva farsi avvolgere dal suo calore ancora una volta.
.