e la lungaggine continua

May 18, 2009 23:21

Grazie a Vampiretta ce mi ha evitato lo spammaggio XD
Posto e vado a nanna, che domattina sennò a gardaland fanno a meno della cassiera al self aladino
Uh, e con questo siamo a - 10!

TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS:  Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE: 1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19


Tomohisa posò la borsa sul proprio letto. A giudicare dall’ordine della stanza, Jun non era ancora arrivato. Meglio, avrebbe avuto il tempo di recuperare il controllo…

<< Già qui?>> chiese una voce dalla porta. Tomohisa si girò a guardare Jun che a sua volta lo scrutava, fermo sulla porta, una spalla appoggiata allo stipite. Dovette solo aprire le braccia leggermente. Jun si mordicchiò un labbro, si staccò dallo stipite della porta e lo abbracciò

<< pensavo che le vacanze non sarebbero mai finite…>> mormorò. Tomohisa lo baciò

<< Dov’eravamo rimasti?>> chiese, spingendo dolcemente Jun sul letto libero.

<< C’è la porta aperta…>> fece notare Jun. Poi si fece serio

<< E dovresti andare da Nino a fargli le condoglianze…>> concluse Jun

Tomohisa impallidì

<< E’ vero… corro… poi però torno da te, e riprendiamo da dove avevamo lasciato!>> detto questo, corse fuori.

Kazunari guardò Tomohisa arrivare di corsa ed abbracciarlo stretto

<< mi dispiace tanto, Nino… >>

Kazunari si staccò leggermente. Si vedeva che era stanco, e che in quei giorni aveva pianto molto, ma sorrise comunque

<< Sapevamo sarebbe successo, era solo questione di momenti… >>

<< Si vede che sei triste, Kazu… e questo vuol dire che lo sei davvero tanto… e mi dispiace moltissimo…>>

Kazunari sospirò

<< Adesso che me l’hai detto e mi hai grabbato, puoi tornare da Jun. Prima che per lo sfinimento faccia da solo… era da me in questi giorni, e ti assicuro che era diventato insopportabile.>> disse, ridendo. Tomohisa arrossì e sorrise

<< Se mi assicuri che adesso stai bene, entri in stanza e passi le ultime ore di vacanza a farti coccolare da Ohno senpai, torno in camera…>> disse

<< Coccolare… certo… fila via, che mi togli tempo prezioso per… le coccole…si…>>

Tomohisa rise e si allontanò. Kazunari entrò nella stanza. Satoshi, sdraiato sul letto, lo guardava

<< Posso farmi fare davvero un po’ di coccole?>> chiese. Satoshi allargò le braccia, e Kazunari vi si rifugiò, sospirando.

Jun allontanò un attimo Tomohisa, giusto per riprendere un po’ fiato, e lo guardò negli occhi. Erano sdraiati sul letto di Jun

<< Cos’è, un tentativo d’ipnosi reciproca?>> lo canzonò lui. Jun rise e riprese a baciarlo.

<< Lo sai vero, che ci eravamo interrotti molto più avanti…>> mormorò tra un bacio e l’altro. Tomohisa gli infilò le mani sotto la maglietta, iniziando ad accarezzargli il petto. Jun sospirò, sentendo improvvisamente caldo.

<< Adesso iniziamo a ragionare…>> gli bisbigliò Tomohisa in un orecchio, per poi iniziare a baciargli il collo. Jun chiuse gli occhi e tirò indietro la testa. Gli sfuggì un gemito. Tomohisa gli sfilò la maglia e ricominciò a baciarlo. Jun gli artigliò le spalle

<< A… aspetta…>> disse. Aveva il fiato corto

<< Che succede?>>

Jun arrossì ed abbassò il viso

<< Ho paura..>> mormorò. Tomohisa lo guardò negli occhi. Poi ricominciò a baciarlo, con dolcezza, accarezzandogli i capelli e la schiena. Jun si rilassò, e Tomohisa scese con le labbra lungo il suo petto, posandovi piccoli dolcissimi baci. Jun sospirò e gemette, inarcando leggermente la schiena quando Tomohisa raggiunse il suo ombelico. Mentre lo baciava, con le mani iniziò a sbottonargli i jeans

<< Ah… Pi…>>

<< Stai tranquillo.>> mormorò Tomohisa. Jun sospirò e lo lasciò fare. Lo fermò di nuovo quando si rese conto di essere nudo

<< Mi vergogno…>> disse. Tomohisa lo guardò

<< Sei proprio sicuro di volere che mi fermi adesso?>> gli chiese, sfiorandolo con le dita. Jun trattenne il respiro

<< No… non fermarti…>> gemette

<< Sicuro che non vuoi che mi fermi?>> chiese Tomohisa, per poi baciarlo, scendendo sempre più in basso. Jun non riusciva a parlare. Per parlare avrebbe dovuto essere in grado di ragionare, ma in quel momento non riusciva a pensare a nient’altro che alle labbra di Tomohisa sul suo corpo

<< Non… fermarti…>> riuscì a balbettare. Tomohisa sorrise, esultante, e continuò…

Masaki si buttò a pancia sotto sul letto. Era ancora di cattivo umore. Anche se avevano fatto pace, le parole di Sho gli giravano ancora in testa. “O me o lei!”

Sho si era scusato, e aveva detto di non pensarlo davvero, però c’era rimasto davvero male.  E anche il giorno prima, quando la madre l’aveva chiamato, l’espressione di Sho era tutt’altro che conciliante. Ormai erano a scuola da una settimana, e pareva che la loro fosse l’unica coppia ancora con dei problemi. Satoshi e Kazunari andavano d’amore e d’accordo. Hideaki e Tsubasa provocavano del diabete. Ed ora anche Jun e Tomohisa stavano insieme.

Sho si era fermato in biblioteca a studiare insieme a Satoshi, quel pomeriggio. Si stavano già preparando per l’ammissione all’università, preoccupatissimi di non farcela. Lui, invece, aveva un sacco di tempo libero. Gli esami erano ancora lontani, aveva fatto i compiti, ed ora aveva il tempo di concentrarsi sui propri dubbi e sulle proprie paure. Perché Sho si arrabbiava così facilmente? E perché lui se la prendeva così tanto? Non potevano tentare tutti due di essere un po’ più concilianti? Si passò le mani sulle tempie doloranti e si girò su un fianco, abbracciando il cuscino. Vi affondò il viso, cercando di calmarsi, ma non ci riusciva. Si alzò dal proprio letto, si sedette su quello di Sho e prese il suo cuscino, vi affondò il viso inspirando forte. Sapeva di Sho…

<< Hey, piccolo, che fai?>> gli chiese Sho, entrando. Masaki alzò il viso dal cuscino

<< E’ una settimana che siamo tornati, e… beh, non mi hai nemmeno più sfiorato…>> gli disse

<< Mi mancava il tuo profumo… >> mormorò, riprendendo a respirare nel cuscino. Sho si passò le mani sul viso, sospirando.

<< Masaki… io…>>

<< Lo so, sono sempre di cattivo umore, ma… continuo a sentirla che aleggia… “o lei o me”… però anche tu ti sei allontanato… forse è che hai poco tempo, stai studiando come un matto, e quando torni sei stanco, e…>>

Sho lo baciò

<< Casinista.>> gli disse, dolcemente. Masaki gli si rannicchiò contro

<< Cerco di non pensarci… ma… adesso che ha iniziato a telefonarmi, non farmi la faccia brutta…>> supplicò Masaki.

<< Ma ti chiama per insultarti!>> protestò Sho

<< Ma almeno sento la sua voce…>> mormorò Masaki. Sho si morse forte le labbra

<< Finché fai il suo gioco…>> iniziò

<< Non venirmi a parlare di migliorare il rapporto! E’ già tanto se lo abbiamo un rapporto!>> urlò Masaki, interrompendolo. Poi abbassò il viso e si mise una mano sugli occhi

<< Voglio una mamma come la tua…>> disse in un soffio. Sho lo abbracciò. Non lo faceva da giorni, e si accorse che Masaki sembrava più magro. Con la scusa dello studio, non avevano più mangiato insieme…

<< Hey, devo controllare che mangi?>> gli chiese, in tono minaccioso e beffardo allo stesso tempo. Masaki ridacchiò e gli si rannicchiò contro

<< Non è necessario… mangio. Davvero.>>

<< Sei più magro della settimana scorsa.>> lo accusò Sho

<< Sarà la tristezza!>> ribatté Masaki, secco.

<< Ma vedi che ti arrabbi subito?!>> sbuffò Sho

<< E tu tiri subito fuori il tono accusatorio!>> protestò Masaki

<< Perché tu dimagrisci in una settimana!>> disse Sho. Masaki si alzò, svincolandosi da lui, ed andò a sedersi alla propria scrivania. Prese un manga a caso e si mise a leggere

<< E’ storto, baka…>> gli fece notare Sho. Masaki si girò di scatto e gli lanciò il fumetto, centrandolo in piena fronte

<< Se fossi una ragazza, giurerei che hai le tue cose…>> borbottò Sho, massaggiandosi la fronte. Andò in bagno per bagnarla con dell’acqua fredda, poi tornò nella stanza. Masaki era appoggiato con le braccia allo schienale della sedia, ed aveva il viso rigato di lacrime

<< Perché facciamo così?…>> chiese, con un filo di voce. Sho sospirò e si sedette sul letto.

<< Non lo so, piccolo…>> disse << In tutta sincerità, davvero, non lo so…>>

<< Se adesso mi abbracci, non mi sgridi di nuovo?>> chiese Masaki

<< Non ti sgrido…>> disse Sho. Masaki si alzò e gli si sedette sulle ginocchia. Sho lo baciò dolcemente, abbracciandolo come se avesse paura che sarebbe scomparso se l’avesse lasciato andare. Lo sentì sussultare leggermente

<< Hai ancora paura? Ti sei ricordato qualcos’altro?>> gli chiese. Masaki si morse le labbra

<< Uno mi ha baciato… ha continuato a farlo, ma sono riuscito a tirargli un pugno… è stato per quello che hanno iniziato anche a picchiarmi… e mi tenevano la bocca chiusa, perché non urlassi… ho morso, ma… non mi ricordo di aver mosso le mani per difendermi…>>

<< Ti stavi tenendo i jeans…>> disse Sho. Masaki lo guardò

<< Quando siamo arrivati, avevi la maglia alzata fino al collo, e ti tenevi i jeans stretti addosso…>

Masaki si morse le labbra. Sprazzi della scena gli stavano passando davanti agli occhi. Si aggrappò alla mano di Sho

<< Scusami, non volevo forzarti…> disse. Masaki serrò gli occhi

<< Sho…>> chiamò, con la voce spezzata. Sho lo strinse dolcemente, cercando di non spaventarlo

<< Io… non li ho lasciati scendere… io… volevo solo te… però… >>

Sho sentiva Masaki tremare tra le sue braccia. Lo strinse un po’ di più, cercando di far cessare il tremito

<< Però, anche se tenevo stretto… hanno toccato ovunque… io… avevo paura… >>

<< C’erano i jeans di mezzo, stai calmo…>> disse Sho, sorridendogli e scostandogli i capelli dal viso. Masaki annuì

<< Ok…>> mormorò, sorridendo. Sho lo baciò, e questa volta Masaki non si ritrasse, ma si abbandonò completamente

<< Fai andare va i brutti ricordi. Tutti.>> disse, serio. Senza che Sho riuscisse a reagire, Masaki si spogliò completamente. Sho rimase a guardarlo. Lo sguardo di Masaki non ammetteva repliche, e Sho si affrettò a seguire il suo esempio

<< Eliminiamo questi brutti ricordi, allora. E approfittiamone per fare pace.>> disse, tirandoselo a sedere sulle ginocchia e baciandolo ed accarezzandogli schiena e petto. Masaki sospirò e gli si aggrappò

<< Non mi abituerò mai…>> mormorò << Ma va benissimo così…>> disse. Sho lo guardò sorridere, e lo baciò ancora. Masaki gli si strinse ancora più contro. Sho lo sentì eccitato. Lo guardò negli occhi, allontanando un po’ il viso. A Masaki sfuggì un piccolo gemito. Sho scese a baciargli il collo, e Masaki gemette di nuovo. Sho si abbassò ancora un po’, anche se tenendolo sulle ginocchia era un po’ difficile. Gli diede un bacio sul petto, poi lo fece sdraiare. Masaki aveva il viso arrossato e teneva le labbra socchiuse. Sho glie le baciò, chiedendosi come fosse effettivamente possibile che fossero così morbide. Poi riprese a baciargli il collo, sentendolo rabbrividire leggermente.

<< Sho…>> sospirò Masaki, mentre Sho gli baciava il petto. Gi affondò una mano nei capelli, tirandoli leggermente quando Sho iniziò a leccare e mordicchiare, mentre con l’altra mano si aggrappò alla testiera del letto. Sho si abbassò ancora, fino all’ombelico di Masaki. Vi infilò la lingua e Masaki gemette di nuovo. Sho si soffermò un po’, mordendo un pochino subito sopra, leccando intorno, sentendo Masaki fremere e muoversi sotto di lui, respirando velocemente. Gli risalì lungo l’addome ed il petto con altri baci, mentre con una mano scendeva, con carezze sempre più appassionate. Sfiorò appena con le dita l’erezione di Masaki, che quasi urlò. Lo baciò, avvolgendolo ed iniziando a muovere la mano. Masaki gemette ed iniziò a muovere il bacino. Sho tolse la mano, continuando a baciarlo, provocandogli un piccolo verso di stizza. Iniziò a muoversi contro di lui. Masaki gemette piano e gli passò le gambe attorno ai fianchi. Chiamò il suo nome, mentre Sho lo penetrava piano. Masaki si irrigidì leggermente e gli si aggrappò forte

<< Ma-chan…>>

<< Non ti preoccupare…>> mormorò Masaki, muovendosi in modo da aiutarlo. Sho lo baciò dolcemente ed entrò più a fondo. Masaki gli nascose la testa nell’incavo del collo, mentre lui iniziava a muoversi piano. Aumentò un po’ il ritmo, e Masaki gemette.

<< Itai…>> disse ad un certo punto, e Sho rallentò un po’, finchè non lo sentì rilassarsi attorno a lui ed iniziare a chiamare il suo nome. Quando non lo sentì più dire nulla, seppe che anche lui c’era quasi. Raggiunsero il piacere insieme. Sho sospirò, mentre Masaki gli affondava il viso nell’incavo del collo, tremando leggermente. Avevano il fiato corto tutti e due. Sho aspettò che Masaki si rilassasse, ed uscì piano da lui. Masaki sospirò, aspettò che gli si sdraiasse accanto e gli si accoccolò contro

<< Arigatoo Sho-chan..>> disse piano. Sho lo guardò ed iniziò ad accarezzargli I capelli

<< Mi piacciono i tuoi capelli..>> mormorò << Mi piace tutto di te… mi dispiace di essere stato freddo, in questi giorni… e… piccolo, non volevo farti male prima, scusami…>>

<< Colpa anche mia… troppo impeto…>> disse Masaki, sorridendo

<< Però così è ancora anche colpa mia…>> protestò Sho, sorridendo a sua volta

<< Sei tu che non ti sei controllato…>> disse Masaki, baciandolo. Sho gli morse un labbro

<< Itai!>> disse Masaki, e ricambiò il morso. Poi ripresero a baciarsi. Poi i baci divennero carezze, ed infine, esausti, si addormentarono.

gnr: angst, g: arashi, gnr: au

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