TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 << E così è successo anche a te.>> disse Satoshi, sedendosi accanto a Sho sulla scala antincendio. La scuola era ricominciata da qualche giorno, ma Sho sembrava non essersene accorto.
<< Eh?>> Sho alzò appena lo sguardo dalla lattina di cocacola ancora chiusa che teneva in mano da più o meno mezz’ora.
<< Il “se tocchi mio figlio ti scordi l’università”.>> disse Satoshi. Sho serrò la mandibola
<< Beh, la mia situazione non è poi così male… al massimo vado alla statale…>> disse Sho
<< Tu non hai ben presente con chi hai a che fare, vero? >> disse Satoshi, preoccupato << Se ad Aiba san gira, tu vieni espulso da tutte le università del Giappone… e poi… è dura dover fingere sempre, dover stare attenti a tutto…>> disse Satoshi
<< Suo padre il discorso l’ha fatto direttamente a lui e lui mi ha scaricato. Non la vedo poi così dura nascondere qualcosa che non c’è. Ora scusa, vado a pranzare.>> detto questo, Sho se ne andò. Satoshi rimase seduto dov’era, con un’espressione grave sul viso.
Masaki vide Sho e, come stava cercando di prendere l’abitudine a fare in quei mesi, si alzò ed uscì dalla mensa. Non si accorse che qualcuno lo seguiva finchè non arrivò praticamente in aula
<< Senpai, che succede?>> gli chiese Kazunari, spingendolo deciso dentro un’aula vuota e chiudendo la porta dietro di sé. Masaki lo guardò, poi abbassò il viso, e raccontò tutto a Kazunari, che si morse forte le labbra
<< E come se non bastasse la questione dell’università, io… io mi sento a disagio… non mi ricordo che è successo sulla terrazza, e questo mi mette decisamente a disagio… ricordo solo di aver avuto paura, tanta paura, e che continuavo a guardare l’orologio, lo guardavo fisso, e ho visto i sette minuti ce sono passati… ma non so…>>
Kazunari lo guardò camminare avanti ed indietro, poi sbuffò e si sedette su un banco
<< Mi sa che dell’università non ve ne frega molto a nessuno dei due. Ho il dubbio che se non ci fosse stato l’episodio della terrazza adesso stareste cercando una soluzione. Io e O-chan stiamo riuscendo a combinare qualcosa…>>
<< Mi controllano, Nino…>> disse Masaki. Kazunari si accigliò leggermente
<< Ti controllano? Quanto da vicino?>>
<< I miei sono venuti qui, e avevano delle foto scattate nella nostra stanza… e sanno che abbiamo… >> Masaki abbassò improvvisamente il tono << abbiamo fatto l’amore… lo sa, e ma ha detto chiaramente che devo troncare tutto, sennò Sho si scorda il diploma… >>
<< Avete…>>
<< Si!>> disse Masaki, sbuffando ed arrossendo.
<< E com’è andata?>> chiese Kazunari. Masaki lo guardò, incredulo. Poi si sedette a sua volta su un banco, ed abbassò il viso
<< All’inizio avevo paura, mi è saltato addosso, mi ha costretto, ecco. Ma poi… poi… oh, ogni volta che lo vedo gli salterei addosso in corridoio! Una sola volta e sono in astinenza!>> disse, passandosi le mani sul viso
<< Ma non posso… io non voglio che si giochi il futuro per me, non sarebbe giusto! Non vede la sua famiglia da mesi solo per riuscire a seguire i suoi sogni, e ti assicuro che è una cosa che gli pesa moltissimo, quindi non voglio che rischi. Però vorrei stargli vicino… in tutti i sensi… poterlo incoraggiare senza che mio padre mi chiami per dirmi di stargli lontano “per la reputazione della famiglia”, e si, vorrei poterlo abbracciare, baciare, vorrei potermi comportare come se fossimo una coppia, ma…>>
<< Se ti controllano, non poteva intervenire qualcuno quella sera? Perché sennò mi viene il dubbio che abbiano lasciato che succedesse nella speranza che il trauma vi avrebbe allontanati, ma non voglio nemmeno pensare che tuo padre possa aver dato ordini simili…>> disse Kazunari. Masaki alzò lo sguardo. Era pallido e sembrava sul punto di arrabbiarsi molto
<< A me invece viene il dubbio che tu sappia qualcosa…>> disse, in tono piatto. Kazunari alzò le sopracciglia, poi sbuffò
<< Non diventare paranoico, adesso. Ho solo fatto un’ipotesi, che tra l’altro non volevo fare… mi sembra un comportamento troppo da stronzo perfino per tuo padre. Credo di dover intervenire… sai, ho parlato molto con mio padre, durante le vacanze… ora sta un po’ meglio, è quasi sempre lucido, e… lui… credo che sia ancora innamorato… cosa che ho immediatamente usato a mio vantaggio, e… adesso che abbiamo riallacciato i rapporti, credo che cercherò di usarla di nuovo a mio vantaggio, ecco…>>
Masaki guardò Kazunari e sorrise, commosso dall’offerta
<< Ti prego, dimmi se ci riesci, perché io sto impazzendo…>> disse. In quell’istante, Tomohisa fece capolino nell’aula.
<< Ah, scusate!>> disse, e fece per uscire
<< Ah! Yamapi! Dai, entra, non stare sulla porta… vieni, confidati anche tu con Kazu, lo psicanalista di fiducia!>> disse Kazunari, facendo ridere Tomohisa e Masaki.