(Untitled)

Jan 31, 2006 20:52

Arrivo la sera che vorrei scrivere tutto ma non ce la faccio. Anche stasera è uno sforzo immane queste duemie.
Oggi ho invertito i piani soliti. Sono stato accomodante
sarà perchè e finito il corso, questo l'esito.
maronna che fatica - saluti

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anonymous February 1 2006, 15:10:44 UTC
TESI SULLA QUESTIONE PALESTINESE ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:11:27 UTC
2. - La battaglia del popolo arabo di Palestina contro l’oppressione israeliana e per il proprio diritto alla liberazione e all’autodeterminazione nazionale costituiscono quindi una lotta legittima che è dovere di ogni marxista appoggiare incondizionatamente. Essa va inquadrata nella più generale lotta per la liberazione nazionale del popolo arabo. Questa nazione, unita da lingua, tradizioni, cultura, è stata divisa artificialmente dalle potenze imperialistiche per i loro propri interessi di dominio. Basti guardare ai confini dei vari stati arabi. Nella maggior parte dei casi essi sono del tutto artificiali, tanto da essere costituiti da linee rette tracciate col righello sulle carte geografiche, a Parigi o Londra, per determinare le sfere di dominio coloniale delle grandi potenze. Questo fu particolarmente evidente alla fine della prima guerra mondiale, quando la palese volontà di unità del popolo arabo che usciva dal dominio turco fu tradita spudoratamente dalle potenze vincitrici. Gli stessi confini della Palestina sono in realtà ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:12:23 UTC
3. - I marxisti rivoluzionari devono lottare per sviluppare le prospettive di liberazione del popolo palestinese e di quello arabo in generale sulla base della strategia della rivoluzione permanente. Come affermano le Tesi sulla rivoluzione permanente elaborate da Trotsky nel 1929 ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:13:33 UTC
4. - Sono queste le posizioni teoriche sostenute negli anni Trenta e Quaranta dalla Quarta Internazionale e dalla sua sezione palestinese. Non solo contro il sionismo in generale e contro la sinistra sionista (Partito laburista e sindacato Histradut) maggioritaria tra i coloni ebrei, ma anche contro l’estrema sinistra sionista (Poalè Sion di sinistra e Hashomer Hatzair-Lega socialista) legati al cosiddetto Bureau di Londra (cioè la struttura di collegamento internazionale delle forze “centriste” negli anni Trenta) sostenitrici (almeno fino al 1947) di un progetto di Palestina binazionale. Proprio in polemica con le posizioni di questi ultimi, nel corso di un incontro realizzato nel 1939 (alla fine della grande rivolta araba del 1936-39) tra i rappresentanti di partiti arabi ed ebrei sulla base di un documento del Bureau di Londra, i trotskisti palestinesi affermavano le loro posizioni di fondo in un testo che verrà pubblicato sulla stampa della Quarta Internazionale, dichiarando “la loro intera solidarietà con il movimento ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:14:08 UTC
E il II Congresso mondiale della Quarta Internazionale riunitosi nell’aprile del 1948 riassumeva le posizioni complessive del nostro movimento in questi termini ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:14:59 UTC
5. - Gli elementi fondamentali e programmatici delle posizioni generali espresse dal movimento trotskista nel momento dello sviluppo e della nascita dello Stato sionista restano pienamente validi. Si tratta di riaffermarli e di svilupparli alla luce del processo storico degli ultimi cinquant’anni e della realtà della situazione attuale. Questo implica che le posizioni dei marxisti rivoluzionari di fronte all’Intifada e alla questione palestinese in generale sono le seguenti ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:15:21 UTC
e) La prospettiva della liberazione del popolo palestinese e della costituzione del suo Stato indipendente implica la distruzione dello Stato sionista di Israele, creazione artificiale e per sua natura struttura di oppressione del popolo arabo palestinese e testa di ponte imperialista nell’intera regione del Medio Oriente e oltre. Questa distruzione non significa negare i diritti democratici del popolo ebraico che vive in Palestina. La sua presenza si è ormai storicamente consolidata e va riconosciuta e rispettata. Tuttavia i diritti nazionali del popolo ebraico in Palestina vanno subordinati ai prioritari diritti dell’oppresso popolo arabo palestinese all’autodeterminazione e alla costituzione di un suo Stato indipendente ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:16:25 UTC
6. - Un aspetto complesso del problema della lotta di liberazione nazionale del popolo palestinese concerne la modalità concreta di realizzazione dell’autodeterminazione nazionale e della costruzione dello Stato palestinese indipendente e ciò in particolare di fronte alla presenza nel territorio della Palestina storica della popolazione ebraica. La posizione della Quarta Internazionale negli anni Quaranta, in continuità con quella degli anni Trenta, centrava giustamente la soluzione di questa questione sulla rivendicazione di una assemblea costituente di Palestina. La composizione nazionale della popolazione della Palestina all’epoca (70% circa arabi, 30% circa ebrei) rendeva logica questa rivendicazione come espressione della autodeterminazione del popolo arabo di Palestina (non a caso, come visto, nei testi dell’epoca si parla di diritti del popolo ebraico come “minoranza nazionale ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:16:52 UTC
All’estremo opposto si pongono le posizioni delle correnti di origine “morenista”. Nella sua dichiarazione del 13 ottobre 2000 la Lega internazionale dei lavoratori (Lit) avanza una forte critica alla direzione di Arafat, denunciando il suo abbandono della Carta nazionale palestinese (del 1964, modificata nel 1968-69). Il testo afferma ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:18:20 UTC
Alcune altre formazioni che si richiamano al troskismo (gli “spartacisti” e la Lega per una Internazionale comunista rivoluzionaria conosciuta anche come Workers Power dal nome della sua sezione britannica) rivendicano come soluzione quella di uno “Stato operaio binazionale”. Questa proposta riprende quelle già indicate dall’estrema sinistra sionista prima della nascita di Israele e nei fatti, fuori dalla retorica “rivoluzionaria”, costituisce un adattamento al sionismo. Essa si scontra frontalmente con le esigenze e gli obbiettivi della rivolta palestinese. Questa rivendica, legittimamente, la nascita di uno Stato palestinese indipendente, non una soluzione binazionale, fosse pure “operaia” o “socialista ( ... )

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anonymous February 1 2006, 15:18:57 UTC
E’ possibile che lo sviluppo della rivoluzione socialista, l’espulsione dei settori più apertamente reazionari e razzisti della popolazione ebraica e modificazioni demografiche facciano sì che il popolo palestinese consideri che il quadro di uno Stato unitario rappresenti la realizzazione della propria aspirazione ad una Palestina araba indipendente e che in questo quadro si realizzi la concessione dei diritti democratici di minoranza nazionale alla popolazione ebraica. E’ anche possibile che il quadro della rivoluzione araba faccia sì che le varie specificità della nazione araba stessa si presentino in forma e su basi territoriali diverse da quelle attuali, che permettano di realizzare in un quadro territoriale più ampio (giordano-palestinese o altro) una situazione come quella prima ipotizzata ( ... )

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nerzz February 1 2006, 16:22:29 UTC
a donato ci piace zurmunda

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