Segnalazione: Voglio fare lo scrittore (di Davide Musso)

Nov 21, 2007 16:11




Voglio fare lo scrittore
Davide Musso
Terre di mezzo editore
12 euro, 123 pagine.

Dieci interviste sul lavoro editoriale ad altrettanti protagonisti del mondo letterario italiano (editori, editor, agenti letterari e scrittori), con un'attenzione per chi si occupa di narrativa italiana e di esordienti: come ci si avvicina al mondo delle case editrici? Quali sono i meccanismi interni? Qual è il modo migliore per farsi prendere in considerazione come autori? Chi fa ancora scouting puntando sui giovani scrittori? Rispondono: Giovanni Arduino (scrittore ed editor Elliot edizioni), Rosaria Carpinelii (direttore editoriale Fandango Libri), Marco Cassini (direttore editoriale minimum fax), Sergio Fanucci (Fanucci Editore), Giulio Mozzi (scrittore e consulente Sironi Editore), Michele Rossi (scrittore ed editor Rizzoli), Sandro Ferri (editore, edizioni e/o), Benedetta Centovalli (direttore editoriale Cairo Editore), Roberta Oliva (agenzia letteraria Natoli Stefan & Oliva), Silvia Brunelli (Nabu International Literary Agency).

Sul libro che vi ho recensito ieri c'era anche la pubblicità di un secondo volume a tema, scritto però da Davide Musso. Sto parlando di "Voglio fare lo scrittore", edito sempre da Terre di Mezzo (cliccate sulla copertina per raggiungere il sito).
Oggi ho deciso di cercarlo, e l'ho trovato in Feltrinelli. Visto che è molto piccolo, ho deciso di risparmiare 12 euro (l'autore mi perdonerà, ma ultimamente sto davvero spendendo troppi soldi per i libri), perciò mi sono piazzato il poltrona e, giocandomi la pausa lavorativa, me lo son letto quasi tutto, saltando quasi del tutto le interviste con i responsabili delle agenzie letterarie, che davvero non m'interessano.
Schematizzando molto il pensiero degli intervistati, se ne possono dedurre dei punti-chiave comuni quasi a tutti questi grossi editori/editor.
Chiamiamoli consigli veri e propri, diretti al classico sfigato di turno: lo scrittore esordiente.
Ve li elenco in ordine sparso così come li ho annotati sul block notes. Ricordate sempre che non sono pareri miei ma delle persone intervistate (il cui elenco potete trovare qui sopra, in neretto, nella sinossi).
E poi non dite che io non penso a voi, fratelli esordienti! ;)

- Le grandi case editrici pubblicano al massimo uno o due esordienti l'anno.
- Le grandi case editrici ricevono una media (ho fatto un calcolo tra i vari intervistati) di 3000 manoscritti l'anno.
- Fate voi due conti paragonando le cifre riportate nel punto 1 e nel punto 2...
- Pare che non sia vero che le grandi case editrici (d'ora in poi GCE, per semplicità) non leggono nessun manoscritto di esordienti. Diciamo che, facendo una media ponderata, ne leggono un 5% interamente, e danno un'occhiata sommaria al 25% dei rimanenti.
- Tutto il resto finisce direttamente al macero (almeno l'hanno ammesso...)
- La Feltrinelli cestina TUTTI i manoscritti, indistintamente. (Simpatici, 'sti Feltrinelli)
- Le GCE danno una corsia preferenziale a chi ha già pubblicato dei libri con editori piccoli, ma non a pagamento e non print on demand.
- Le GCE sono più o meno concordi nel ritenere che negli ultimi anni c'è un po' di attenzione in più per gli esordienti.
- Le GCE sostengono che su una media di 10 manoscritti, 6 sono illeggibili (nel senso che fanno cagare i porci), 2 sono nella media (quindi a loro non interessano) e 2 hanno potenzialità, quindi passano a dei "lettori professionisti". Nota bene: il 90% di questi due selezionati viene poi cmq successivamente scartato.
- La poesia non ha assolutamente mercato. Poeti: potete impiccarvi. In Italia non vi pubblicherà NESSUNO.
- I generi che vendono di più sono: noir, thriller, giallo. In quest'ordine. Riguardo ai gialli occorre però originalità, altrimenti non vi cagano nemmeno.
- Attualmente va di moda lo "scrittore-clone": cloni di Moccia, cloni di Faletti, cloni di Saviano. Buona parte del materiale che arriva alle GCE è di questa falsariga.

Questi invece sono i consigli pratici che danno a un esordiente per cercare di emergere tra i 2999 che finiscono nell'immondizia:

- Non mandare il materiale direttamente alle GCE. Oppure fatelo, sapendo però che avete più o meno lo 0,5% di probabilità di avere successo e di essere pubblicati.
- Cercate di contattare case editrici piccole o medie, serie, e distribuite nelle librerie. Non quelle a pagamento, non LULU o simili. Le GCE pescano gli esordienti quasi esclusivamento nelle case editrici piccole, tra autori già pubblicati. Qualcosa che si chiama "cannibalismo editoriale", e che ai piccoli editori sta sulle palle, ma è inevitabile.
- Non scrivete autobiografie, storie di vita vissuta, o biografie di nonni e parenti. A quanto pare non se le fila nessuno, a meno che non siano davvero particolari.
- Proponente un manoscritto "definitivo", ovvero non bozze d'idee o romanzi non corretti, né racconti.
- Aggiungente al manoscritto una sinossi chiara ed esaustiva dell'opera, non la classica quarta di copertina (cioè, non fate quello che faccio io). Metteteci pure una lettera di presentazione, che indichi soprattutto le vostre precedenti pubblicazioni. Senza barare. Il tutto non deve superare le tre pagine, e non deve essere scritto in caratteri minuscoli.
- Non mandate manoscritti alla cazzo di cane: poche spedizioni estremamente mirate e ben confezionate.
- Date un'occhiata alle collane proposte dall'editore a cui spedite. Inutile proporre un giallo a chi pubblica romanzi d'amore, e via dicendo.
- La via preferenziale per essere notati da una GCE o cmq da un editore importante è quello di farsi "presentare" da uno scrittore già affermato. Ovvero far arrivare il manoscritto al direttore editoriale tramite l'autore stesso.
- Altro buon metodo è quello di pubblicare dapprima racconti su note riviste (cartacee e online) dedicate alla scrittura, in modo da farvi un nome, nel piccolo, si capisce. E solo successivamente cercare di contattare il direttore editoriale di tale rivista per farsi dare qualche "dritta": di solito lavorano loro stessi per GCE o correlati.
- Non depositate il vostro manoscritto alla SIAE: non serve a un emerito cazzo!
- Se volete servirvi delle agenzie, fate pure (ma io dissento), però sappiate che costano e sono comunque più selettive degli editori stessi...se però passate questo valico, la pubblicazione sarà più vicina.

E' più o meno tutto.
Commenti?

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