Cose che già sapevo ma che è sempre utile ripetere. Bravo. Peccato che queste info siano a pagamento, per fare un vero servizio agli esordienti, dovrebbero essere esposte a caratteri cubitali in ogni sito di letteratura... :)
Glauco
PS. So per certo di autori che hanno pubblicato a pagamento e poi sono stati "presi" da grossi editori... ovviamente sono delle mosche bianche ma, almeno uno di loro, ha cambiato vita grazie a questa botta di sederino!! :)
Io ho solo riferito ciò che ho letto...non metto in dubbio che ci siano grosse eccezioni ai consigli forniti da questo libro.
Tra i due (quello di ieri e quello di cui ho parlato oggi), devo dire che "Esordienti da spennare" mi è sembrato molto più dettagliato e autorevole, in quanto cita dati specifici e non opinioni estrapolate da interviste, comunque molto interessanti.
Non so se i consigli siano troppo generici o meno, voi che avete una certa esperienza nel campo di sicuro lo sapete più di me. A me sembrano delle buone dritte.
(Alex, se non ho capito male hai letto il libro "a scrocco" in liberia??? :D)
Sì, ho letto il libro a scrocco...non tutto, ma le parti essenziali sì (le interviste agli editori e agli editor). A volte mi capita, quando utilizzo la pausa di lavoro per ficcarmi in Feltrinelli. Ci sono delle poltrone comodissime :o)
Anch'io credo sia il caso di puntare sull'editoria piccola e specializzata. Inutile buttare soldi per mandare manoscritti alla Mondadori, nella speranza di rientrare il quel 5% di esordienti che vengono letti (nemmeno scelti!) dalla redazione. Mi sembra l'unica strada che garantisca qualche margine di successo, tutti gli altri sono troppo aleatori, oppure insuccessi annunciati. Comunque sarà dura, questo ce lo dobbiamo mettere in testa...
..."Dieci interviste sul lavoro editoriale ad altrettanti protagonisti del mondo letterario italiano (editori, editor, agenti letterari e scrittori), con un'attenzione per chi si occupa di narrativa italiana e di esordienti: Sergio Fanucci (Fanucci Editore)"....
Ehm, non è che ti ricordi qualche commento saliente del suddetto? (da dirmi in privato) No, sai per curiosità...
Hmmmm... sono le cose che si dicono sempre un po' da tutte le parti (mi pare di averle dette anche io ^^).
Comunque dobbiamo metterci in testa che - come dici anche tu - su 10 libri inviati a un editore solo un paio sono interessanti. Il senso è che se hai scritto un buon libro alla fine te lo pubblicano anche i grossi editori mentre non ha senso stare a ripetere che viene pubblicato un romanzo su 3000. I 3000 comprendono anche i libri brutti, le autobiografie non richieste e tutta roba che agli editori non interessa.
Insomma se uno ci crede davvero, migliora e propone qualche lavoro interessante alla fine le possibilità ci sono. Il problema forse è che moltissimi ASSUMONO di saper scrivere bene e che il loro lavoro sia interessante mentre invece non è così, o ancora che certi editori non pubblicano anche buone cose perché le reputano poco vendibili (come la poesia).
Insomma dai un po' d'ottimismo che se no non se ne esce più! ^^
mmm, Simone, però forse così è un po' semplificata... Da quel che ho capito un esordiente potrebbe scrivere qualcosa del valore della Divina Commedia, ma un grande editore difficilmente punterà su di lui, perchè non ha referenze, non ha un nome, non ha un curriculum.
E'un po' come pretendere di lavorare alla NASA dicendo che da piccolo eri bravissimo nei videogiochi spaziali e coi simulatori di volo. Magari capita uno su diecimila che ha la botta di culo e viene preso davvero, ma agli altri verrà consigliato di farsi tutta la trafila: aviazione civile, aviazione militare etc etc. Anche se magari sei davvero un genio, ma chi ti darebbe un mano lo Space Shuttle partendo dal presupposto che hai imparato a volare su un simulatore?
Ma se hai scritto un gran bel libro non è che vai lì e gli dici "ho scritto un bel libro", è una cosa che possono verificare leggendolo e non semplicemente sulla fiducia.
Io per la piccola editoria sono già passato e ho trovato solo gente che mi chiedeva soldi o mi ha scartato a priori (il mio genere non è molto amato dai piccoli editori, se ci fai caso). Al fatto che ti presentino agli editori grossi ci credo poco nel senso che secondo me gli mandano il libro e passi per la stessa trafila di qualunque altro manoscritto.
Insomma sì è una tragedia come dici tu ma io che il libro buono prima o poi esca fuori ci credo ancora, anche perché se no dovrei impiccarmi ^^.
Non credo nemmeno io che siano gli editori piccoli che presentano i loro autori ai grandi, bensì i grandi che pescano tra i piccoli, saccheggiando gli scrittori più capaci. Infatti c'è in atto una vera e propria guerriglia contro il cannibalismo editoriale (ma sono i piccoli a fare la parte dei perdenti...trattasi di catena alimentare).
Poi facciamo un distinguo: piccoli editori sono una cosa, piccoli editori A PAGAMENTO un'altra. Il punto è trovare qualcuno disposto a puntare su un esordiente "aggratis" ;) Però si deve rimanere fiduciosi, altrimenti meglio davvero fare altro (e nemmeno io ho ancora intenzione di ritirarmi).
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Glauco
PS.
So per certo di autori che hanno pubblicato a pagamento e poi sono stati "presi" da grossi editori... ovviamente sono delle mosche bianche ma, almeno uno di loro, ha cambiato vita grazie a questa botta di sederino!! :)
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Tra i due (quello di ieri e quello di cui ho parlato oggi), devo dire che "Esordienti da spennare" mi è sembrato molto più dettagliato e autorevole, in quanto cita dati specifici e non opinioni estrapolate da interviste, comunque molto interessanti.
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A me sembrano delle buone dritte.
(Alex, se non ho capito male hai letto il libro "a scrocco" in liberia??? :D)
Nick Truth
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A volte mi capita, quando utilizzo la pausa di lavoro per ficcarmi in Feltrinelli.
Ci sono delle poltrone comodissime :o)
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Anch'io credo sia il caso di puntare sull'editoria piccola e specializzata. Inutile buttare soldi per mandare manoscritti alla Mondadori, nella speranza di rientrare il quel 5% di esordienti che vengono letti (nemmeno scelti!) dalla redazione.
Mi sembra l'unica strada che garantisca qualche margine di successo, tutti gli altri sono troppo aleatori, oppure insuccessi annunciati.
Comunque sarà dura, questo ce lo dobbiamo mettere in testa...
in bocca al lupo anche a te ;)
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Ehm, non è che ti ricordi qualche commento saliente del suddetto? (da dirmi in privato)
No, sai per curiosità...
Francy
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Comunque dobbiamo metterci in testa che - come dici anche tu - su 10 libri inviati a un editore solo un paio sono interessanti. Il senso è che se hai scritto un buon libro alla fine te lo pubblicano anche i grossi editori mentre non ha senso stare a ripetere che viene pubblicato un romanzo su 3000. I 3000 comprendono anche i libri brutti, le autobiografie non richieste e tutta roba che agli editori non interessa.
Insomma se uno ci crede davvero, migliora e propone qualche lavoro interessante alla fine le possibilità ci sono. Il problema forse è che moltissimi ASSUMONO di saper scrivere bene e che il loro lavoro sia interessante mentre invece non è così, o ancora che certi editori non pubblicano anche buone cose perché le reputano poco vendibili (come la poesia).
Insomma dai un po' d'ottimismo che se no non se ne esce più! ^^
Simone
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Da quel che ho capito un esordiente potrebbe scrivere qualcosa del valore della Divina Commedia, ma un grande editore difficilmente punterà su di lui, perchè non ha referenze, non ha un nome, non ha un curriculum.
E'un po' come pretendere di lavorare alla NASA dicendo che da piccolo eri bravissimo nei videogiochi spaziali e coi simulatori di volo.
Magari capita uno su diecimila che ha la botta di culo e viene preso davvero, ma agli altri verrà consigliato di farsi tutta la trafila: aviazione civile, aviazione militare etc etc.
Anche se magari sei davvero un genio, ma chi ti darebbe un mano lo Space Shuttle partendo dal presupposto che hai imparato a volare su un simulatore?
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Io per la piccola editoria sono già passato e ho trovato solo gente che mi chiedeva soldi o mi ha scartato a priori (il mio genere non è molto amato dai piccoli editori, se ci fai caso). Al fatto che ti presentino agli editori grossi ci credo poco nel senso che secondo me gli mandano il libro e passi per la stessa trafila di qualunque altro manoscritto.
Insomma sì è una tragedia come dici tu ma io che il libro buono prima o poi esca fuori ci credo ancora, anche perché se no dovrei impiccarmi ^^.
Simone
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Infatti c'è in atto una vera e propria guerriglia contro il cannibalismo editoriale (ma sono i piccoli a fare la parte dei perdenti...trattasi di catena alimentare).
Poi facciamo un distinguo: piccoli editori sono una cosa, piccoli editori A PAGAMENTO un'altra.
Il punto è trovare qualcuno disposto a puntare su un esordiente "aggratis" ;)
Però si deve rimanere fiduciosi, altrimenti meglio davvero fare altro (e nemmeno io ho ancora intenzione di ritirarmi).
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