In italiano il termine sirena, così come in molte altre lingue romanze, indica una figura antropomorfa metà pesce e metà donna, chiamata mermaid ("vergine del mare") in inglese. Questa figura è quella che popolarmente è associata al termine in questione, grazie anche a molti libri, pellicole e cartoni animati.
Caratteristiche distintive: Nate secondo i miti ellenistici dal sangue di Acheloo, dio dei fiumi, esse erano molto diverse da come oggi le immaginiamo. Il loro corpo era infatti costituito per metà dal corpo di una donna e per l’altra metà da quello di un uccello. A dimostrazione di ciò l’Odissea narra che in seguito all’inganno subito da Ulisse (il quale si fece legare all’albero della sua nave per poter ascoltare il loro canto senza poterle seguire) , esse decisero di togliersi la vita gettandosi in acqua, cosa decisamente impossibile per un essere per metà pesce.
La mutazione che diede alle sirene il loro aspetto odierno avvenne nel II secolo d.C.
Essa è probabilmente da attribuirsi alla diffusione del Cristianesimo che associò alla figura di questi esseri il male, l’incarnazione diabolica, da cui la perdita delle ali che solo gli angeli erano degni di avere. Un’altra teoria ipotizza invece che più banalmente questo passaggio sia frutto di un errore di trascrizione. In latino, infatti, la differenza tra pinnis (pinne) e pennis (penne) è di una sola vocale. L’errata trascrizione di un amanuense avrebbe perciò potuto indurre un disegnatore di un bestiario medioevale a dare alle sirene l’aspetto di donne-pesce che ancora oggi immaginiamo.
Poteri e armi: Le sirene erano solite starsene sugli scogli per attirare i marinai con il loro canto: ma questo risultava sempre letale, in quanto le barche finivano per infrangersi sempre sugli scogli stessi che le ospitavano! La leggenda narra che solo due persone riuscirono ad uscire indenni da questa subdola trappola: Orfeo, che riuscì ad incantarle a sua volta con il suono della sua lira, e Ulisse, che per poterle ascoltare senza correre pericoli, si fece legare all’albero della sua nave ordinando ai suoi uomini di governare la nave tenendo nelle orecchie dei tappi per non sentire nulla.
I mostri canori non si limitano a emettere dalla loro bocca (stoma) una voce che, come quella della Musa, ha un "suono di miele" e si identifica con la voce stessa di Omero. Esse cantano parole, vocalizzano storie, narrano cantando. E sanno quello che dicono. La loro sapienza, infatti, è totale: "noi tutto sappiamo (idmen, Odissea, XII, v.189). Le divini cantrici narrano infatti musicalmente le cose che hanno visto accadere sulla piana di Troia e tutto quello che avviene sulla terra. Ciò che le distingue dalla Musa, oltre al corpo mostruoso, è dunque e soprattutto una voce che è udibile a orecchie umane.
Punti deboli: Non risultando mai la cattura di una sirena, né il ritrovamento dei resti mortali di una di esse (l'esemplare mummificato del Circo Barnum esposto nel 1842, era in realtà costituito dall’unione di un torso di scimmia e di una coda di pesce), si può ipotizzare una natura immortale di queste creature, non per niente nate da stirpe divina.
Si sa ben poco su altri eventuali punti deboli delle sirene. Il modo più efficace per affrontarle è quello di girare alla larga dalle isole che infestano.
Le reazioni con gli umani: Per quale motivo le sirene attirano i marinai verso i loro scogli, facendoli naufragare? Non sono chiare le finalità di questa abitudine. Si tratta di un'inclinazione naturale, simile a quella dei predatori, oppure è una pura e semplice strategia di caccia?
L'unica cosa certa che ci rimane è l'avvertimento che la maga Circe fa a Ulisse: « Ascolta le mie parole », dice la seduttrice all'eroe. « Nel tuo viaggio per mare, tu verrai alle Sirene che tutti gli uomini seducono col loro canto soave. » (Thelgousin aoidè, Odissea, XII, v.44). Ulisse è messo in guardia contro la voce (phthogghe) irresistibile che dà godimento a chi ascolta. Mostri canori, donne teriomorfe dalla voce potente, le Sirene procurano un godimento acustico che uccide gli uomini.
(fonte:
http://www.bluedragon.it/)
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