Ohi... ohi... ognuno è fatto così come è fatto. Dobbiamo accettarci (con l'accetta??) e convivere tutti assieme. Se tu, Alex, hai deciso di scrivere storie di un determinato genere non vedo perché dovrei interrogarmi sul fatto che invece non hai mai scritto un romanzo d'amore. Prenderò un Harmony, se mi interesserà l'amore... e se invece ho voglia di una bella bistecca al sangue (umano) leggerò Uomini e Lupi. C'è posto per tutti nella letteratura ed è giusto che ognuno si trovi il proprio angolino preferito
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Più che giusto seguire il proprio "istinto", letterariamente parlando. Scrivere deve essere un piacere, e il piacere é nello scrivere ciò che piace (frase di una banalità vergognosa, però non saprei dirlo diversamente). Personalmente ho più rispetto per chi scrive quel che sente di dover scrivere (e che magari alla fine ottiene il successo ma senza essersi mai discostato dai propri ideali letterari) che per coloro che "scientificamente" buttano giù un libro fatto per vendere migliaia di copie. Anche se presumo che si parta sempre da idealisti, e poi si diventi "affaristi" strada facendo...
Io personalmente credo che un autore non debba mai - o addirittura non possa - allontanarsi dalla realtà, anche quando scrive storie inventate e/o fantastiche
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Guarda, ti dico una cosa che ti sconvolgerà: la critica più ricorrente che ricade sugli scrittori di genere italiani e di essere troppo attaccati al reale e al realismo e di lesinare nell'introduzione dell'aspetto "fantastico". Penso che in parte questi critici abbiano anche ragione, ma io il distacco totale dalla realtà non riesco ancora a realizzarlo. Molto immodestamente credo che l'equilibrio dei due elementi nei miei romanzi sia molto buono. Questo al di là di tutti gli altri giudizi che possono essere fatti su ciò che scrivo. ;-)
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Personalmente ho più rispetto per chi scrive quel che sente di dover scrivere (e che magari alla fine ottiene il successo ma senza essersi mai discostato dai propri ideali letterari) che per coloro che "scientificamente" buttano giù un libro fatto per vendere migliaia di copie.
Anche se presumo che si parta sempre da idealisti, e poi si diventi "affaristi" strada facendo...
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Penso che in parte questi critici abbiano anche ragione, ma io il distacco totale dalla realtà non riesco ancora a realizzarlo. Molto immodestamente credo che l'equilibrio dei due elementi nei miei romanzi sia molto buono. Questo al di là di tutti gli altri giudizi che possono essere fatti su ciò che scrivo.
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