Io personalmente credo che un autore non debba mai - o addirittura non possa - allontanarsi dalla realtà, anche quando scrive storie inventate e/o fantastiche.
Proprio pochi giorni fa leggevo (e condividevo) l'opinione secondo cui le cose che fanno più paura nei libri di King sono i "mostri" reali, come le prepotenze dei più forti, la malattia e il sentirsi deboli di fronte a situazioni più grandi di noi.
Poi va bene scrivere quello che "ci piace", ma tu sei quello che pretende di piacere e confrontarsi (la mia critica nasceva proprio dal fatto che ti eri esposto tu in questo modo) e se vuoi accontentare me non puoi più continuare a voler accontentare solo te stesso. Anche se tutto sommato il romanzo è molto divertente, per cui il risultato che volevi penso che tu l'abbia ottenuto.
Poi io apprezzo il voler "cambiare", tant'è che un libro coi vampiri non l'avrei letto nemmeno se fosse stato tuo (per cui ho apprezzato, vedi? ^^) però se - sempre come dici tu - al posto dei licantropi ci fossero stati i cannibali, i satanisti o i puffi neri la storia non sarebbe cambiata di una virgola, per cui è evidente che il mostro, almeno come è stato introdotto da te, non riesce da sé a "riempire" la storia o comunque almeno per quanto mi riguarda non è il punto di interesse.
Guarda, ti dico una cosa che ti sconvolgerà: la critica più ricorrente che ricade sugli scrittori di genere italiani e di essere troppo attaccati al reale e al realismo e di lesinare nell'introduzione dell'aspetto "fantastico". Penso che in parte questi critici abbiano anche ragione, ma io il distacco totale dalla realtà non riesco ancora a realizzarlo. Molto immodestamente credo che l'equilibrio dei due elementi nei miei romanzi sia molto buono. Questo al di là di tutti gli altri giudizi che possono essere fatti su ciò che scrivo. ;-)
Proprio pochi giorni fa leggevo (e condividevo) l'opinione secondo cui le cose che fanno più paura nei libri di King sono i "mostri" reali, come le prepotenze dei più forti, la malattia e il sentirsi deboli di fronte a situazioni più grandi di noi.
Poi va bene scrivere quello che "ci piace", ma tu sei quello che pretende di piacere e confrontarsi (la mia critica nasceva proprio dal fatto che ti eri esposto tu in questo modo) e se vuoi accontentare me non puoi più continuare a voler accontentare solo te stesso. Anche se tutto sommato il romanzo è molto divertente, per cui il risultato che volevi penso che tu l'abbia ottenuto.
Poi io apprezzo il voler "cambiare", tant'è che un libro coi vampiri non l'avrei letto nemmeno se fosse stato tuo (per cui ho apprezzato, vedi? ^^) però se - sempre come dici tu - al posto dei licantropi ci fossero stati i cannibali, i satanisti o i puffi neri la storia non sarebbe cambiata di una virgola, per cui è evidente che il mostro, almeno come è stato introdotto da te, non riesce da sé a "riempire" la storia o comunque almeno per quanto mi riguarda non è il punto di interesse.
Simone
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Penso che in parte questi critici abbiano anche ragione, ma io il distacco totale dalla realtà non riesco ancora a realizzarlo. Molto immodestamente credo che l'equilibrio dei due elementi nei miei romanzi sia molto buono. Questo al di là di tutti gli altri giudizi che possono essere fatti su ciò che scrivo.
;-)
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