[Fanfic] Here is the part where you save me

Jul 15, 2011 17:18

Titolo: Here is the part where you save me
Fandom: DC Comics - Lovvoverse
Personaggi: Dick Grayson, Raven; con apparizioni varie di Bruce Wayne, Tim Drake, Donna Troy, Koriand’r, Gar Logan, Wally West, Roy Harper, Tara Markov e Joey Wilson e probabilmente altri ò_ò
Pairing: Dick/Rae platonicamente a palla accenni Dick/Kory, Gar/Tara e Joey/Raven
Rating: Pg13
Conteggio Parole: 2.118 (FDP)
Avvertimenti: accenni molto molto vaghi alla violenza
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono alla DC, purtroppo, ma la vicenda in cui sono posti è nostra. è_é In ogni caso non ci si guadagna una cippa, oh yeah.
Note:
• BUON COMPLEANNO, NAMI \o/\o/\o/ ♥♥♥ Come ben sai, ti lovvo tanto. T_T E spero che tutto ciò ti piaccia e di non aver scritto vaccate, anche. XD ♥
• Ambientata tra 2000 e 2001 [ The perfect family], quando Rae contatta Dick (che è in viaggio in Europa con Bruce e Tim) per chiedergli aiuto nell’affrontare i figli di Trigon, che cercano intanto di liberare il padre e riportano in vita alcuni ex-compagni dei Titans. Dick rifonda il gruppo, combattono, riescono a sconfiggerli e tutti vissero felici e contenti. Seriamente. ‘Sta cosa è tutt’altro che chiara al momento, lo so, ma abbia fiducia XD
• E’ la cosa più New Teen Titansosa che abbia mai scritto, credo. *_*”
• Titolo da Life 2: the unhappy ending degli Stars, che ho impiegato sei ore a trovare e c’entra relativamente, ma oh.


Here is the part where you save me

All’inizio, il sogno non è distinto. È una sensazione che avverti nel fondo dello stomaco, come quando indossi il costume e, appostato nel buio, trattieni il fiato in attesa dell’urlo impaurito che, sai per certo, sta per arrivare. Così ti muovi lungo un corridoio scuro, andando avanti perché è l’unica cosa che puoi fare, non sapendo cosa troverai alla fine; quando raggiungi una porta a vetri che dà all’esterno - dà su quella che sembra la terrazza della vecchia Torre Titans di San Francisco - e riconosci una figura sottile, scura e incappucciata, non sai se essere sollevato o semplicemente avere ancora più paura.

«Non sapevo a chi altro rivolgermi, Richard,» dice Raven, senza voltarsi. Ha gli occhi puntati su qualcosa che si trova metri e metri sotto di voi, che dalla tua posizione non riesci a vedere: probabilmente non ci riusciresti nemmeno avvicinandoti al bordo, nemmeno individuando il punto esatto che sta osservando.

Ti guardi intorno, cercando di capire cosa aspettarti, di capire quanto ciò che ti sta davanti sia reale. «Raven?» la chiami, avvicinandoti. Vuoi toccarla, vuoi accertarti della sua consistenza, ma prima che tu possa a raggiungerla lei si gira e ha il viso stanco, segnato. Ti immobilizzi.

«Che succede?» domandi, mentre il tuo corpo si tende d’istinto, ormai certo che non puoi che aspettarti qualcosa di terribile.

«Non sapevo davvero a chi altro rivolgermi,» ripete lei, la voce appena spezzata. Solleva lo sguardo su di te e ci vedi dentro paura. «Non riesco a fermarli da sola,» continua, abbassando gli occhi, «non posso farcela.»

Ti basta quella frase per coprire quell’ultima distanza che vi separa e appoggiarle le mani sulle spalle, stringendo forte. «Raven, che sta succedendo?» domandi di nuovo, l’ansia che ti divora lo stomaco.

La ragazza chiude gli occhi, sospira. «Ho bisogno d’aiuto.»

L’attimo dopo, tra le tue dita, di lei non rimane che fumo.

*

Riapri gli occhi sapendo con estrema certezza che qualcosa è accaduto. Non hai la lucidità di catalogare immediatamente quella sensazione, di smistarla tra le tante che provi ogni giorno e di identificarla con precisione; ti occorre tutta la mattina, un allenamento sfiancante nella neve, il gelo del vento sulla faccia. Nel pomeriggio, durante una pausa, sollevi lo sguardo su Tim e Bruce e finalmente sai cos’è che ti sta tormentando da ore.

«Ho sognato Raven,» dici, spostando lo sguardo prima su uno e poi sull’altro, come se potessero darti una qualche conferma di quanto, esattamente, sia avvenuto nella tua testa.

Tim ti osserva per un istante e ghigna, «Forse è il caso che ci risparmi i dettagli.» Gli lanci un’occhiata storta e ti rivolgi a Bruce, che, intanto, hai visto tendersi e aggrottare la fronte. Resta in silenzio aspettando di sentirti continuare, così aggiungi: «Credo mi stesse chiedendo aiuto.»

«Per cosa?» ti incalza.

Cerchi di concentrarti sul sogno, di richiamare alla memoria ogni parola che Raven ti ha detto, la situazione in cui vi trovavate, ma tutto ciò a cui riesci a pensare è il suo viso stanco, la sua voce flebile. «Non lo so, ma sembrava importante,» dici, sapendo che forse non è una risposta sufficiente.

Bruce ti lancia una lunga occhiata, poi si volta per raccogliere un asciugamano. Dandoti le spalle afferma: «Dovresti tornare negli Stati Uniti e scoprire di che si tratta.»

Lo sai quanto gli stia pesando, quell’ammissione, quanto fare a meno di te in quel viaggio sarà per lui dura, eppure non riesci a vedere altre soluzioni: gli occhi di Raven sono fissi nella tua mente e sai che non avrai pace finché non saprai cosa l’ha spaventata così tanto.

Rimani in silenzio senza sapere cosa dire, come annunciare che sì, forse è il caso di ripartire, ma prima che tu possa chiedergli se è sicuro, se gli sta bene, Bruce ti lancia un’occhiata da sopra una spalla e ti legge la risoluzione sul volto. «Vado a farti preparare il jet,» dice, non lasciandoti il tempo di formulare una frase di scuse. «Per noi ne faremo arrivare un altro.»

Annuisci, colto alla sprovvista, e, prima che tu possa ringraziarlo, lui si è già allontanato.

*

Scoprire dove Raven si trova non è difficile quanto credevi. Quando arrivi a New York, già nel tuo costume di Nightwing, la sensazione che qualcosa di terribile stia succedendo non fa che aumentare e trova solo conferma quando rintracci la ragazza mentre sfugge ad alcuni adepti della Chiesa di Sangue. Sei al suo fianco in un attimo, mettendo al tappeto i due uomini che la stanno inseguendo, lasciando che lei si occupi del terzo e del quarto. Solo dopo che vi siete allontanati da lì, al sicuro sul tetto di un grattacielo, Raven tira un visibile sospiro di sollievo e ti guarda in viso.

«Sei qui,» dice, e il suo tono appena un po’ sorpreso quasi ti ferisce. Avanzi verso di lei e, per un attimo, ti sembra di rivivere quel sogno, con la differenza che Raven è accanto a te per davvero e, quando allunghi la mano, riesci a raggiungerla.

«Pensavi che non sarei venuto?» sorridi, cercando di allentare la tensione nel tuo stomaco e sul suo viso. Quando lei non risponde torni serio e domandi: «Spiegami che sta succedendo.»

Hai ancora la mano sulla sua spalla e ti ritrovi a stringerla più forte quando lei evita il tuo sguardo e sospira. «Si tratta di lui, Richard. Trigon.» Il nome del demone non ti arriva come una sorpresa. «I miei fratelli si stanno facendo sempre più forti e da sola…» continua, lasciando cadere la frase.

«Non sei da sola,» ti affretti a correggerla. Vorresti sporgerti in avanti e abbracciarla, rassicurarla in qualche modo, ma la verità è che non hai mai saputo come toccarla davvero. Lei si gira a guardarti, probabilmente ascoltando le tue emozioni, e tu ti forzi a mostrarti sereno, provi a darle la sicurezza che le manca.

«Andiamo,» dici ad un tratto, facendole cenno verso un punto indistinto di New York. Al suo sguardo confuso ti limiti a sorridere. «Ci servirà compagnia,» affermi.

*

«Non è la vostra battaglia,» comincia Raven, osservandovi uno ad uno. La sala principale della Torre è sporca e polverosa, servirà del lavoro per rimetterla a posto, ma a nessuno dei presenti importa sul serio. Sono venuti tutti alla prima chiamata, senza nemmeno un briciolo di esitazione, e al solo riaverli lì ti sembra che le cose non possano che sistermarsi.

«Non è la nostra battaglia?» le fa eco Wally, ridendo. «Se attaccano uno di noi, come può non essere non essere una nostra battaglia?»

«Titans una volta, Titans per sempre,» borbotta Roy, sarcastico ma solo per finta.

Kory si avvicina a Raven e l’abbraccia, mentre Donna, una mano appoggiata sulla sua schiena, sorride: «Andrà tutto bene, tesoro, non devi preoccuparti.»

Come al solito quando Donna dice qualcosa, ciascuno di voi non può fare che crederle.

*

La cosa più difficile è affrontare i vostri ex-compagni di squadra. Raven spiega che non sono loro, non sono davvero loro, ma dei gusci vuoti senz’anima. Nonostante ciò, fa male comunque.

Le cose sono diverse la terza volta in cui vi scontrate con Terra. Cercate di non crederle, quando dice che non è sotto il controllo dei demoni, di non stupirvi quando non vi attacca davvero; tu vuoi solo che finisca in fretta, perché lo sguardo di Gar fa male, anche se sotto forma di un leone che scopre i denti, ma l’urlo di Raven ti spinge a dare l’ordine di fermarvi.

«Tara dice la verità,» afferma, osservando la ragazza con attenzione. «Non c’è alcun controllo demoniaco su di lei.»

Per un attimo il silenzio è talmente forte da risultare assordante. Sai che la scelta dipende da te, sai che la tua parola sarà definitiva, e sai che Tara vi ha già venduti una volta, sai che, in questo caso, non ci sarebbe Deathstroke dall’altra parte ma qualcuno di peggio.

Fissi l’empatica negli occhi. «Sicura?» Lei osserva la ragazza ancora per un istante, che ti sembra lungo, lunghissimo, ma poi annuisce. Ti basta.

Quando annunci che Terra verrà con voi, Gar è il primo a correre verso di lei.

*

«Ne sei convinta?»

Dallo sguardo della ragazza ti pare chiaro che lo sia. Attendi comunque di vederla annuire, di sentirle dire: «Io e Zachary abbiamo studiato l’incantesimo nei dettagli, non ci sono rischi.»

Una parte di te sa che quell’affermazione non è del tutto vera - hai imparato che i rischi ci sono sempre, sempre, qualunque cosa si faccia -, ma un’altra avverte tutto il bisogno che Raven ha di rivederlo. Senti come tutta questa situazione sia difficile da affrontare per lei, come si senta responsabile per ogni ferita che il resto del gruppo ottiene, come avverta la necessità di avere intorno qualcuno a cui appoggiarsi. Per un attimo, un lungo attimo, hai voluto essere quella persona; poi hai capito che non ne saresti capace, non fino in fondo.

Joey sì. Joey è sempre stato quella persona.

«Facciamolo,» acconsenti allora, cominciando ad elaborare già un piano. «Vi copriremo noi, mentre eseguite l’incantesimo.» Sulle labbra di Raven aleggia per un momento quello che sembra un ringraziamento, ma la ragazza infine non dice nulla.

Qualche giorno dopo, quando Joey ti sta davanti, identico all’ultima volta che l'hai visto, sei semplicemente felice che lei abbia avuto ragione e tu torto.

*

È successo talmente in fretta che non riesci a smettere di fissare il punto in cui il portale si è aperto e i figli di Trigon sono scomparsi, ricacciati all’Inferno. Intorno a te, i Titans e i Teen Titans sembrano incapaci di tornare a muoversi e, per alcuni minuti, è tutto immobile e silenzioso.

«È finita,» sussurra Raven, qualche passo dietro di te. Riesci solo in quel momento a battere le palpebre e a guardarti intorno, per accertarti delle condizioni dei tuoi compagni di squadra. Osservi per un momento Tim e il suo braccio rotto, Wondergirl svenuta, Wally, seduto a terra accanto a Donna, che attende che la sua ferita sulla gamba si rimargini.

Infine, guardi Raven. Jericho è accanto a lei, la sta aiutando a rimettersi in piedi, ma gli occhi della donna sono su di te. «Ce l’abbiamo fatta,» dice, come a volerti rassicurare, e tu annuisci, finalmente ti permetti di sorridere.

*

Una volta tornati alla Torre, ti senti addosso la stanchezza della vittoria. Raccomandi agli altri di rilassarsi, li rassicuri, ma tu non riesci a fare altrettanto: pensi di dover tornare a Gotham per avvisare Bruce che stai bene, pensi di dover controllare lo stato dei Teen Titans, pensi di doverti accertare che nessun civile sia rimasto coinvolto, pensi di dover organizzare un gruppo per ripulire la città dai resti della battaglia.

La prima cosa che fai, però, non è nessuna di queste. Ti avvicini a Raven, le accarezzi una spalla e le dici che non c’è più nulla da temere, che ha bisogno di riposo perché le sue energie sono allo stremo. Lei ti rivolge uno sguardo sospettoso, ben cosciente che anche tu dovresti seguire quel medesimo consiglio, ma non pronuncia il rimprovero a voce alta.

Quando Joey vi raggiunge e sorride, dice a gesti: ci penso io, e le prende una mano per accompagnarla nella sua stanza, ti sembra di poter finalmente respirare di sollievo.

Kory ti si avvicina subito dopo, mentre li osservi salire le scale; appoggia la fronte sulla tua spalla, abbracciandoti, e domanda: «Stai bene?» La guardi a lungo, accarezzi il suo viso e annuisci. Più tardi, scopri che la sua pelle è ancora morbida come la ricordavi.

*

L’annuncio che si trasferiranno in Italia, che non avranno mai più a che fare con i supereroi e i supercriminali - o almeno ci proveranno -, non ti arriva come una sorpresa. Una parte di te pensa che sia la scelta giusta; quella stessa parte vorrebbe avere il coraggio di seguire il loro esempio, perché tu e Kory avrete una figlia e sarebbe il modo più esatto di darle la protezione che necessiterà. L’altra parte di te è semplicemente triste di vederli andar via, anche se non riesci a credere che questo sia un reale addio.

Organizzate una festa, perché siete i Titans ed è quello che fate, e trascorrete il tempo tra palloncini e striscioni a raccontarvi dei vecchi tempi, mentre Jai frigna perché Lian l’ha picchiato e Iris continua a correre intorno a Kory urlando: «Femmina! Voglio una femmina!»

Raven osserva i bambini e tutti voi con lo spettro di un sorriso. Ti vengono in mente mille cose da dirle, mille raccomandazioni, mille domande, ma quando ti avvicini spariscono tutte. «Se avrai bisogno…» sono le uniche parole che riesci a pronunciare, senza nemmeno avere la forza di terminare la frase.

Lei ti osserva a lungo e quando incroci i suoi occhi ti ritrovi a sperare che sia felice, lo sia davvero, ovunque scelga di spendere il resto della sua vita. Lei percepisce quella speranza con estrema facilità e, dopo essersi sporta a baciarti una guancia, mormora: «Lo sarò.»

Per un lungo momento, resti indeciso se crederle o meno, poi, osservandola raggiungere Joey e stringergli la mano, decidi che proverai a farlo.

autore: cialy, pg: koriand'r, pg: bruce wayne, pg: raven, * fic, verse: lovvoverse, pg: joey wilson, pg: dick grayson, cronologia: 2000/2016

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