Cells

May 02, 2008 13:16

Titolo: Cells
Autore: Yulin
Fandom: Tokio Hotel
Archivio: kaulitzestita
Rating: R
Avvisi: Adult Content, Mpreg
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Stato: Oneshot

Le Mpreg [storie in cui un personaggio di sesso maschile rimane “incinto”, ndr] vengono il più delle volte evitate in quanto difficili da scrivere e ancor più difficili da leggere. Ma se spulciando in giro per il web vi capitasse di posare gli occhi su Cells… Varrà la pena fermarsi e leggerla.
Ci vuole abilità e razionalità per scrivere una BELLA Mpreg… Come può un uomo rimanere “incinto”?
Yulin non si è fatta scoraggiare da questo limite anatomico, e ha offerto ai lettori una spiegazione logica che va ad affrontare anche temi difficili da trattare, come l’ermafroditismo.
Bill è acido, scontroso, superiore a tutto e a tutti. Non si lascia trasportare dall’emotività dell’evento anzi… Si domanda perchè le cellule del suo corpo siano costrette a nascere e morire ogni giorno, mantenendolo in vita, senza venire compiante. E perché mai quel “mucchio di cellule”, che avrebbero dato origine ad una nuova vita, viene pianto così tanto?
Bill prova un odio profondo nel confronto di quella creatura che piano piano avrebbe potuto iniziare a crescere e vivere in lui.

A ben pensarci quel piccolo cosino doveva essere come me: altro che discreto, aveva capito che non sarebbe stato unico al mondo, che tre erano decisamente troppi e, diva come era, doveva aver deciso di andarsene di sua iniziativa, senza chiedere il parere a nessuno. E in un modo assolutamente melodrammatico, con fiumi di sangue e dolore. Lo odio.
Amo Tom, invece, che continua ad accarezzarmi in modo fin troppo tenero considerando che lo sto trattando di merda e mi diverto a toccare quei tasti che so gli faranno male.
Per quale motivo mi stia consolando lo sa solo lui: qui se c’è uno che ha dimostrato dispiacere è lui, giusto?

"Ora smetti di piangere Bill, io sono ancora qui..."

Questo passaggio, che altro non è che la conclusione dela vicenda, svela al lettore quanto in realtà Bill sia fragile e sia rimasto scosso dall'evento.
Yulin riesce comunque a spezzare l’atmosfera con alcune battute e commenti sarcastici così coerenti con i personaggi ed inserite perfettamente nella narrazione riuscendo a far sorridere, ma senza distrarre, il lettore.

“Come stai?”
“Sto come un uomo che ha perso un bambino.” Ribatto acido. Tom sorride per sdrammatizzare, accarezzandomi i capelli “Lo dicevo io che dovevamo mettergli un cercapersone addosso.”
Il mio gemello: stessi percorsi mentali, anche nelle idiozie.
[...]
“E poi, sai che palle? Non avremmo neppure potuto fare il giochino del < ha i miei occhi, ha la tua bocca >” aggiunge.

Una shot che lascia il segno, sia per l'abilità dell'autrice nel narrare la vicenda, sia perchè ha fatto di un tema così difficile da trattare lo spunto per una storia che non verrà dimenticata facilmente dal lettore.

tokio hotel, th: tom/bill

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