Titolo: Bocca
Fandom: RPF
Personaggi: Daniele Luttazzi, Marco Travaglio, nominato Michele Santoro
Pairing: Luttazzi/Travaglio
Prompt: macchina
Rating: giallo
Avvertimenti: slash, flash-fic, linguaggio (colpa di Luttazzi).
Note Autrice: scritta per l'albero delle drabble di "Nulla", ambientata nella serata di Raiperunanotte <3 E tutto per la faccia meravigliosa che ha fatto Marco Travaglio durante il monologo di Luttazzi xD
Bocca
Daniele si stava divertendo, si stava divertendo come un matto e si vedeva lontano tre miglia.
Marco si morse il labbro inferiore: come diamine faceva a mantenere un atteggiamento serio con uno che ti parlava di sesso anale senza alcuna remora di fronte a migliaia di persone?
Luttazzi gli lanciò un'occhiata mentre concludeva la sua illuminante metafora e sulla fronte gli si leggeva a caratteri cubitali "INDOVINA DI CHI STO PARLANDO".
Marco sbuffò, divertito e leggermente indispettito, ma ricambiò lo sguardo senza ombra di accusa: quel momento Daniele se lo stava gustando fino all'ultimo e non sarebbe stato di certo lui a rovinarglielo.
Lo osservò mentre gesticolava, alternando discorsi lunghissimi e intricati a frasi effetto e pause calcolate nei minimi dettagli, con il pubblico che applaudiva a più non posso.
< Erano otto anni che aspettavo questo momento.>
Daniele stava facendo il pieno.
< Io non ti guardo come uno scarafaggio spiaccicato da Madre Teresa.> borbottò Marco appena salì in macchina, Daniele alla guida che ghignava come un ossesso.
< Quando mai ti ho nominato?> chiese lui con fare innocente mentre metteva in moto e partiva a tutta birra.
Il vociare della folla fuori dal PalaDozza era ancora forte e chiaro, i clacson suonavano all'impazzata e molte strade erano intasate; Daniele optò per le strade più imbucate.
< Almeno sai qual è il mio albergo?> domandò un po' preoccupato Marco.
< Il mio. Semplice, no?>
< Michele non mi aveva detto che ci saresti stato anche tu.>
< Vuoi mettere il piacere della sorpresa? Avevo anche pensato che potevo aspettarti nudo in camera tua, ma probabilmente sarebbe stato troppo per te.>
Marco si costrinse a guardare fuori dal finestrino per non mostrare il proprio rossore.
< Siamo arrivati.> comunicò Daniele accostando.
< Non ho molta voglia di andare in albergo.> sussurrò l'altro, guardando un lampione dalla luce fredda che schiariva un poco la strada.
< Posso sempre scoparti qua, se preferisci, ma credevo ti piacessero i posti più comodi.> ghignò Luttazzi sporgendosi verso di lui e baciandogli il collo.
Marco si sentì arrossire ancora di più mentre voltava la testa e cercava le labbra dell'altro.
< Mi sei mancato.> confessò appena si separò da Daniele, che in tutta risposta ghignò ancora di più.
< Sai, non è solo per rispedire la merda al mittente se questa sera sono venuto qua a Bologna.> rispose prima di riappropriarsi della bocca di Marco.