Fandom: Prince of Tennis
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Tezuka non era sorpreso dal fatto che Atobe possedesse delle terme. Non era nemmeno sorpreso dal fatto che avesse invitato tutta la squadra di tennis della Hyotei e della Seigaku a trascorrervi un intero fine settimana di relax. Ciò che lo sorprese fu il fatto che Atobe possedesse l’intera montagna sopra la quale si trovavano suddette terme.
Ovviamente non lo diede a vedere, lasciando che fossero i suoi compagni di squadra a esternare tale sentimento.
-Waa! Ma è enorme!- commentò infatti Kikumaru quando arrivarono di fronte alle terme.
Atobe aveva anche pensato al loro trasporto, ovviamente, mandando una delle sue limousine a prenderli uno per uno davanti a casa.
I nove titolari perciò avevano trascorso il viaggio nel lusso, su sedili estremamente comodi e viziati dalle tante bevande presenti nel frigorifero dell’auto. Atobe aveva eseguito bene le sue indagini visto che si era premurato di far avere loro tutte le loro bevande preferite.
Ci avevano messo alcune ore ad arrivare di fronte a quella che sembrava una reggia principesca, a parte l’enorme cartello “Atobe’s Hotsprings” in lettere dorate che ne sormontava l’ingresso.
Quando l’autista aprì loro la porta, si accalcarono per uscire.
Mentre dei facchini portavano nelle loro rispettive stanze le loro borse, i ragazzi vennero accompagnati da un receptionist a fare il giro della struttura.
-…E questo è l’ingresso per le vasche termali all’aperto. Il signorino Atobe vi sta aspettando dentro. Nello spogliatoio troverete tutto ciò che vi servirà per il vostro soggiorno qui e i vostri vestiti verranno lavati e portati nelle vostre stanze. Buona permanenza!- concluse prima di aprire loro la porta per farli entrare.
I ragazzi si precipitarono dentro immediatamente, spogliandosi e avvolgendosi un asciugamano attorno alla vita prima di uscire nella zona delle vasche.
-Ah, benvenuti!- Atobe li accolse con il suo solito carisma, facendo quasi sparire il resto della Hyotei agli occhi dei rivali. -Fate come se foste a casa vostra.-
Kikumaru si gettò in acqua a bomba, ispirando Momoshiro che sfidò Kaidoh a chi sollevava più spruzzi.
Oishi, Inui e Echizen entrarono con più calma, rilassandosi contro il bordo di pietre.
Fuji invece trascinò Kawamura di nuovo dentro, dirigendosi verso i bagni turchi che avevano superato poco prima.
-Ma Fujiko, lì l’acqua è fredda…- cercò di protestare Takashi.
-Ho in mente un ottimo modo per scaldarci!- ribatté prontamente Shuusuke.
Ovviamente l’altro si lasciò convincere e lo seguì, seppure un po’ a malincuore.
Tezuka era rimasto in disparte, indeciso se fermare Fuji dal fare qualcosa di riprovevole a Kawamura o supervisionare il resto della squadra per evitare incidenti o infortuni.
Atobe interruppe le sue considerazioni uscendo dall’acqua e avvicinandosi sensualmente a lui.
-Ti dispiacerebbe unirti a me nella sauna?- gli chiese in tono languido, sorridendogli.
Il capitano della Seigaku lanciò diverse occhiate al suo interlocutore e ai suoi compagni di squadra, combattuto sul da farsi.
-Possono sopravvivere anche senza di te per qualche minuto.- gli mormorò Atobe all’orecchio, posando una mano sulla sua spalla. -Ho chiesto a Kabaji di tenerli d’occhio.-
Tezuka represse un brivido per quel contatto umido e bollente con la mano di Keigo, poi finalmente accettò la sua proposta.
I due capitani si allontanarono dalle vasche termali, lasciandosi alle spalle le grida dei compagni.
La sauna era piuttosto vicina e non appena vi entrarono si sedettero uno di fronte all’altro.
Atobe si allungò sul sedile per stare più comodo, risultando ancora più sensuale di quanto già non fosse, mentre Tezuka restò in una posizione composta, seppur più rilassata del normale.
-Il vostro invito qui non è una coincidenza.- cominciò Atobe, ricevendo in risposta solo un assenso con la testa.
-Hai valutato la mia proposta?- Keigo chiese all’altro, lo sguardo serio che cozzava con il suo sorriso languido.
-Sì.- Tezuka asserì ermeticamente.
-E la tua risposta è…?- Atobe lo incalzò in tono trepidante.
-Va bene.- Kunimitsu rispose, le sue guance improvvisamente più colorite.
Il viso di Atobe si illuminò di gioia a quelle parole.
-Mio caro Tezuka, mi hai appena reso l’uomo più felice del mondo.- gli annunciò, sporgendosi per prendergli le mani fra le sue.
-Mh.- l’altro ribatté, arrossendo più vistosamente.
-Farò subito preparare le camere in modo da avere due letti in ciascuna. Ho già indagato sulle varie coppie nelle nostre due squadre, saranno tutti troppo impegnati per accorgersi di noi.- Atobe aggiunse subito per rassicurare il rivale.
Tezuka annuì, emozionato all’idea di passare una notte intera con il suo primo fidanzato.