Titolo: Children’s way of understanding.
Rating: PG
Personaggi: Michael Fisher, Howell Jenkins, Calcifer
Wordcount: 228 (FDP)
Note: Scritta per la
Maritombola IV @
maridichallenge, prompt #41.Cucina.
Avvertimenti: book!verse, sottospecie di missing moment?, possibile OOC, e comunque sia ho bisogno di slash. Sì, questo non era un avvertimento, però è la verità. Datemi un po’ di slash! E qualcuno mi consoli per la fine che sta facendo Merlin T__T
E così, l’antro dello stregone altro non è che una grossa, enorme cucina dall’aria rustica ed estremamente polverosa. Lì nell’angolo ci sono finanche pentole e tegami e - e salsicce e delle uova, insieme a un sacco di barattoli dalle etichette buffe e dai bordi un po’ arricciati.
Questa è davvero la casa delle Magie, anche un bambino come lui riesce a capirlo. Niente è come sembra. Anche il fuoco non è solo fuoco, chiacchiera un sacco ed è un po’ indisponente.
Fa caldo, qui. Così caldo che nel cuore gli si scioglie la nostalgia per quella casa che ormai non ha più, e mentre singhiozza nome e cognome e sventure varie al focolare, Michael sente il sollievo alleggerirgli il petto e i brutti pensieri sgombrargli il pancino. Un’ora e mezza dopo è seduto sul suo sgabello, con accanto il signor Howl dalle maniche svolazzanti; rosicchia una pagnotta ancora calda per mandare giù l’uovo fritto e la pancetta, e lì per lì gli appare chiaro finanche il senso della vita.
Oh, ci vuole poco a capire che è davvero tutta apparenza, in casa del misconosciuto Sorcerer Jenkin - capire che a Calcifer non dispiace così tanto che lui gli lacrimi un po’ addosso, così come Howl non gli ha dato il permesso di restare, ma questo non vuol dire che gli chiederà di andar via.
Forse ci vuole giusto un bambino.