Titolo: Gou sa di cannella
Fandom: Free!
Rating: Arancione
Pairing: GouRin
Genere: Introspettivo, Malinconico
Disclaimer: I personaggi, l'ambientazione e blabla appartengono esclusivamente alla casa di produzione, la sottoscritta li ha presi in prestito esclusivamente allo scopo di cazzeggio.
Summary: Rin lascia che le mani affondino nelle tasche del giubotto, Gou ha i capelli più lunghi e lo sguardo più maturo, ma per il resto è uguale all'ultima volta che l'ha vista, là, in quell'aeroporto, attaccata al suo braccio mentre gli chiedeva di non lasciarla, di portarla all'estero con lui. Ed è bella.
NDA: Per la Free! Notte Bianca
free_perlatrama, prompt "Di notte piangevi sempre perché ti mancava papà." - "E tu piangevi perché non potevi essere lui." di
yuki013.
Gou sa di cannella.
Il pensiero lascia la mente di Rin così com'è venuto. Lo sa per davvero, in realtà, e Rin quello se lo ricorda, le notti passate accucciati insieme sul letto, le mani intrecciate e i visi vicini (troppo). Era iniziato quel giorno, quando Papà era morto e Gou era scivolata nel suo letto, i piedi scalzi e le dita gelide. Gou sa di cannella, l'aveva pensato così, quando aveva poggiato la guancia sulla sua.
Rin lascia che le mani affondino nelle tasche del giubotto, Gou ha i capelli più lunghi e lo sguardo più maturo, ma per il resto è uguale all'ultima volta che l'ha vista, là, in quell'aeroporto, attaccata al suo braccio mentre gli chiedeva di non lasciarla, di portarla all'estero con lui. Ed è bella.
“Gou.”
La ragazza alza gli occhi dai lacci delle scarpe, lo fissa. “Fratellone.” dice, si morde il labbro e sbatte le palpebre.
Fratellone.
A Rin piace il suono di quella parola.
“Mi fai entrare?” dice, annoiato, spostando il peso dalla gamba destra alla sinistra.
(“Hai intenzione di fermarti?”
“Per un po', non so. Che hai da fissarmi in quel modo?”
“Niente.”
“Mi dà fastidio.”
“Sono solo felice che tu sia qui.”)
Gou esita, si tortuta una ciocca di capelli. “Dove dormirai?”
Rin scrolla le spalle. “In un hotel qua vicino.”
“Puoi stare qua.” Arrossisce. “Cioè-”
Rin sogghigna, vorrebbe solo poter dire tutto a Gou, dire di Haruka, di quanto lo odi, del suo desiderio di mandare a fanculo tutto, ma la verità è che Rin Matsuoka non è bravo con le parole e quello che sta davvero pensando in quel momento per una volta non è Haruka.
“Vuoi dormire con me, Gou-chan? Come quando eravamo piccoli?” la provoca. “Di notte piangevi perché ti mancava papà.”
Gou lo guarda. “E tu piangevi perché non potevi essere lui.” sussurra e Rin serra le dita in un pugno.
“Dormirò in albergo.” dice, secco, per chiudere la questione.
La verità è che di quelle notti alla cannella Rin si ricorda anche altro, le dita di Gou che scendono verso il basso, gli occhi innocenti e quel desiderio sbagliato e violento che gli scorreva nelle vene.
(Anche le labbra di Gou sanno di cannella, Rin la tiene contro la parete e Gou geme, piano. I baci di Rin scendono sul collo mentre l'indice sale la coscia e lo sa che Gou lo desidera, che una parte di lei lo vuole perché Gou e Rin sono una cosa sola, sono Gou e Rin.
Rin non lo chiamerebbe amore quello che c'è fra lui e Gou, anche in quel momento, mentre la possiede contro il muro perché la verità è che Gou sta possedendo lui quando stringe le gambe.
“Perché?” mormora, contro il suo collo, e Rin non conosce la risposta.)
A Gou viene più facile mentire ogni giorno che passa, è brava. Sorride, si sistema i capelli in una coda alta e mente, è diventata talmente brava che riesce pure ad annullare i sensi di colpa.
Poi però scopre che Rin è tornato di nuovo (ancora), che è lì e il cuore le pare si sia fermato. Rin. Rin. Rin.
E mente.
Rin è tornato a Natale dall'estero?
Si morde il labbro, il pensiero che le corre a quella notte, a Rin, al suo sguardo freddo mentre la stringeva a sè. “Haru-Chan.” dice. “Cos'è successo davvero all'estero a mio fratello?”