[Free!] Tentacle
Titolo: Tentacle
Fandom: Free!
Rating: Rosso
Pairing: Makoto/Tentacle
Genere: PWP, erotico
Disclaimer: I personaggi, l'ambientazione e blabla appartengono esclusivamente alla casa di produzione, la sottoscritta li ha presi in prestito esclusivamente allo scopo di cazzeggio.
Summary: La verità era che stava scoppiando. Non era riuscito a dirlo a nessuno, nemmeno ad Haru, il vero motivo per cui aveva paura del mare, di ciò che era successo quella notte.
NDA: Per la Free! Notte Bianca free_perlatrama, prompt Tentacle+shota, Makoto ha paura dell'oceano perché c'è davvero qualcosa là sotto (bonus se a distanza di anni si eccita pensandoci ancora) di yuki013.
Makoto si buttò sul letto, i suoi fratellini erano ancora sotto a cenare, lui aveva utilizzato la scusa della stanchezza per andare sopra.
La verità era che stava scoppiando. Non era riuscito a dirlo a nessuno, nemmeno ad Haru, il vero motivo per cui aveva paura del mare, di ciò che era successo quella notte.
Si sentiva sporco a fare quei pensieri, era una sensazione a cui non era abituato perché Makoto era solito a cercare di fare sempre la cosa giusta (o almeno a provarci) e sapeva che la cosa giusta in quel momento sarebbe stato di non pensarci, ma non riusciva a fare a meno, come se quella parte del corpo fosse a sé.
Serrò le coscie, strusciandosi leggermente contro il materasso, ma l'eccitazione invece che diminuire cresceva. Infilò le dita sottili nei boxer, deglutendo, era così duro.
Il fatto era che qualcosa là sotto (nell'oceano) c'era.
Chiuse gli occhi, mordendosi le labbra, tornando con la mente a quella notte. Aveva sentito qualcosa stringergli la gamba, qualcosa di viscido, aveva cercato di divincolarsi pensando che fosse un'alga, ma invece di staccarsi la cosa era salita sulla sua coscia.
Makoto ansimò contro il cuscino, la presa sul suo cazzo che si faceva più serrata. Il pensiero di cosa fosse successo quella notte lo faceva arrossire come il fatto che si fosse eccitato come- come una sgualdrina.
Aveva incominciato a sentirsi toccato dappertutto, però nonostante il terrore non riusciva a non provare piacere nel sentire il pene farsi sempre più grande, poi magari l'essere non voleva fargli del male, giusto?
Aveva agitato le gambe, impaziente, e - quasi sentendo il suo desiderio - uno dei tentacoli aveva premuto leggermente nella sua apertura, il viso di Makoto si era arrossato mentre gemeva, voleva solo che continuasse ancora, però allo stesso tempo si sentiva sporco a godere di tutto quello quando avrebbe dovuto provare solo orrore. Poi se n'era aggiunto un altro e Makoto si era agitato ancora di più perché si sentiva così gonfio.
Makoto ansimò forte mentre l'indice s'insinuava - le mutandine bianche da bambino innocente ormai alle ginocchia - lì, era così stretto. Aggiunse un secondo dito, premendo un po' di più. Sentiva i passi che salivano le scale.
Si coprì davanti, vergognoso di quei pensieri impuri, la mano sporca di liquido bianco. Se solo i suoi amici avessero saputo tutto quello... però, no, non avrebbero mai dovuto saperlo.
Sarebbe stato sempre il suo segreto.
Fandom: Free!
Rating: Rosso
Pairing: Makoto/Tentacle
Genere: PWP, erotico
Disclaimer: I personaggi, l'ambientazione e blabla appartengono esclusivamente alla casa di produzione, la sottoscritta li ha presi in prestito esclusivamente allo scopo di cazzeggio.
Summary: La verità era che stava scoppiando. Non era riuscito a dirlo a nessuno, nemmeno ad Haru, il vero motivo per cui aveva paura del mare, di ciò che era successo quella notte.
NDA: Per la Free! Notte Bianca free_perlatrama, prompt Tentacle+shota, Makoto ha paura dell'oceano perché c'è davvero qualcosa là sotto (bonus se a distanza di anni si eccita pensandoci ancora) di yuki013.
Makoto si buttò sul letto, i suoi fratellini erano ancora sotto a cenare, lui aveva utilizzato la scusa della stanchezza per andare sopra.
La verità era che stava scoppiando. Non era riuscito a dirlo a nessuno, nemmeno ad Haru, il vero motivo per cui aveva paura del mare, di ciò che era successo quella notte.
Si sentiva sporco a fare quei pensieri, era una sensazione a cui non era abituato perché Makoto era solito a cercare di fare sempre la cosa giusta (o almeno a provarci) e sapeva che la cosa giusta in quel momento sarebbe stato di non pensarci, ma non riusciva a fare a meno, come se quella parte del corpo fosse a sé.
Serrò le coscie, strusciandosi leggermente contro il materasso, ma l'eccitazione invece che diminuire cresceva. Infilò le dita sottili nei boxer, deglutendo, era così duro.
Il fatto era che qualcosa là sotto (nell'oceano) c'era.
Chiuse gli occhi, mordendosi le labbra, tornando con la mente a quella notte. Aveva sentito qualcosa stringergli la gamba, qualcosa di viscido, aveva cercato di divincolarsi pensando che fosse un'alga, ma invece di staccarsi la cosa era salita sulla sua coscia.
Makoto ansimò contro il cuscino, la presa sul suo cazzo che si faceva più serrata. Il pensiero di cosa fosse successo quella notte lo faceva arrossire come il fatto che si fosse eccitato come- come una sgualdrina.
Aveva incominciato a sentirsi toccato dappertutto, però nonostante il terrore non riusciva a non provare piacere nel sentire il pene farsi sempre più grande, poi magari l'essere non voleva fargli del male, giusto?
Aveva agitato le gambe, impaziente, e - quasi sentendo il suo desiderio - uno dei tentacoli aveva premuto leggermente nella sua apertura, il viso di Makoto si era arrossato mentre gemeva, voleva solo che continuasse ancora, però allo stesso tempo si sentiva sporco a godere di tutto quello quando avrebbe dovuto provare solo orrore. Poi se n'era aggiunto un altro e Makoto si era agitato ancora di più perché si sentiva così gonfio.
Makoto ansimò forte mentre l'indice s'insinuava - le mutandine bianche da bambino innocente ormai alle ginocchia - lì, era così stretto. Aggiunse un secondo dito, premendo un po' di più. Sentiva i passi che salivano le scale.
Si coprì davanti, vergognoso di quei pensieri impuri, la mano sporca di liquido bianco. Se solo i suoi amici avessero saputo tutto quello... però, no, non avrebbero mai dovuto saperlo.
Sarebbe stato sempre il suo segreto.