(no subject)

Jan 05, 2008 20:26


Boh.

Fa effetto rivedere una persona dopo tutti questi anni.

Una persona con la quale hai condiviso molto.

O così almeno pensavi.

Boh, fa un effetto pazzesco. Come guardarsi allo specchio e vedere una faccia diversa al posto della tua.

Resti spiazzato, stordito. Sorpreso.

Poi, sentirsi baciare la guancia fa ancora più effetto, per tantissime ragioni che a malapena riesci a definire. O meglio. Che hai definito benissimo ma ti disturba sviscerare.

Cerchi sul suo viso i segni del tempo e non ne trovi. Come se il tempo si fosse fermato. Per lei, e basta.

Perchè per te no, è andato avanti. E di cicatrici te ne sei trovate parecchie addosso.

Poi, ti rendi conto che eri una bambina. Capricciosa e ingenua come una bambina, e non sapevi un cazzo. Come sicuramente non sapeva un cazzo lei. Solo che c'erano esperienze da condividere e musica e serate a fumare di nascosto e i concerti di Guccini e i maglioni di lana sulla pelle e i pomeriggi persi a giro con i cani e i guanti senza dita. E ancora i cartoni Disney e i videogiochi e scambiarsi le minigonne e premersi le mani sulla bocca per non far casino quando vieni, che di là ci sono i suoi genitori a guardare la tv e potrebbero sentirti.

Quando riuscivi a rimanere nuda era un miracolo. In genere, c'era sempre una maglia pronta per essere infilata all'ultimo momento e c'era sempre qualcuno che bussava alla porta sul più bello. E forse boh, era questa la cosa affascinante. Che ti sentivi molto clandestina. Molto controcorrente. Quando in realtà se andavi controcorrente o no non fregava a nessuno: giusto a te. Giusto per sentirti diversa. E poterti riconoscere fra migliaia di altri volti che non erano il tuo.

Ora: come spiegarle perchè sei sparita? Perchè non hai mai risposto alle telefonate, perchè hai sempre rifiutato di parlare fino a che lei non si è stancata di continuare a chiedere?

Vigliaccamente speri con tutta l'anima che non te lo domandi. E infatti non te lo domanda. Anche perchè forse tutti questi anni le sono serviti per comprendere che di risposte tu non ne hai mai avute. Non di accettabili, almeno.

Così ti ritrovi a parlare di cose idiote tipo lavoro e studio, cani, amici mai più visti. Genitori.

Lavori qui alla casa del popolo adesso? Sì. Bene. Come se te ne fregasse qualcosa.

E non ti senti di chiederle se ha qualcuno. Perchè neanche ti interessa.

E ti stupisci a rivedere particolari che una volta ti affascinavano e che adesso non ti fanno neanche accelerare il cuore di un solo battito.

Boh. A volte forse certe cose è bene che restino chiuse dentro i ricordi. Murate.

Oppure sono io che non sono abbastanza lirica? Che al solito accartoccio il mio passato e ne faccio spazzatura da macero per rivenderla pochi centesimi al chilo e finanziarmi il presente?

Ale dice sempre che sono bastarda.  Credo abbia ragione. Poi però ride.

E ci sono casi in cui divento ipersensibile. E per questo spaventata. E per questo persa.

E mi commuovo fino alle lacrime per quanto di me stessa riesco a dare.

Pochi casi. Si contano sulle dita di una mano. E forse ne avanzano anche, di dita. Però ci sono, e

mi sorprendono. E mi incantano e mi terrorizzano.

E magari chi dice che non sono tutta centrata ha pure ragione. Forse.

Boh.

Comunque avrei preferito non uscire stamattina. Non passare da quella casa del popolo a prendere quella fottutissima chitarra: che se la sbrigasse da solo, il rompiballe ! Non fermarmi a comprare quelle cazzo di sigarette. Non voltarmi quando ho sentito chiamare il mio nome. Non.

E meno male che esistono i pomeriggi, per metter ordine nel casino che è la mia vita.
Meno male.

persone, pensieri

Previous post Next post
Up