Titolo: Meiwaku no Lips (Troublesome Lips) [Lips - KAT-TUN]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yamada Ryosuke, Chinen Yuri
Pairing: Yamachii
Rating/Genere: R/erotico, romantico
Warning: slash
Wordcount 1.072
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la
diecielode per la tabella Ideal Seduction con il prompt ‘Labbra’ e per la
500themes_ita con il prompt ‘pazzia sconcertante’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
500themes_itaTabella:
Ideal Seduction #02 Chinen continuava ostinatamente a tenere gli occhi puntati sul libro nel tentativo di ignorare lo sguardo di Yamada, che Yuri avrebbe definito oltremodo fastidioso, nella speranza che l’altro, non sentendosi considerato, la smettesse di fissarlo.
Prese una penna, iniziando a mangiucchiarne il tappo con fare nervoso, prima di sbottare, incapace di resistere oltre.
“Si può sapere cos’hai da fissarmi?” chiese esasperato al fidanzato. “Sei voluto venire a studiare da me, ma qui l’unico a farlo o che tenta per lo meno di concentrarsi sui libri sono io e, per di più, tu sei fonte di distrazione!” sbottò, poggiando la penna sul tavolo e guardandolo dritto negli occhi. Ma nonostante la sfuriata, Yamada non si scompose, tutt’altro, gli sorrise, voltandosi meglio verso di lui e incrociando le gambe, tendendosi verso di lui, fissandolo da sotto in su.
“Che c’è?” domandò ancora Yuri che iniziava a non sopportare oltre quel suo atteggiamento, sospirando poi e lasciandosi andare con le spalle contro il divano. “Ti stai annoiando? Non capisci il testo? Hai fame?” provò, cercando di comprendere, prima che gli venisse un’emicrania e Yamada si avvicinò meglio a lui, posandogli una mano dietro la testa, per fare in modo che lo guardasse, portando i loro visi vicinissimi l’uno all’altro.
“Non riesco a toglierti gli occhi di dosso, mi dispiace!” parlò e Yuri sollevò un sopraciglio perplesso.
“Scusa?”
“Sì… ed è solo colpa tua!” lo accusò, sollevando una mano e accarezzandogli la bocca con il pollice. “Sei davvero buffo quando studi e sei concentrato, Yuri… prima hai iniziato a leggere sottovoce” spiegò.
“Ah, allora ti ho disturbato io? Non me ne sono accorto, potevi dirmelo, avrei smesso!”
“Oh, no no!” lo corresse Yamada. “A me piace osservarti, solo che… ecco non lo so se ti ho mai detto questa cosa, ma adoro la tua bocca, Yuri” confessò in modo diretto, sorridendogli.
Il più piccolo accennò una smorfia divertita e si voltò appena con il busto verso di lui: “Ah, ma l’avevo capito. È una cosa che fai spesso. Ti ritrovo a fissarmi mentre mangio, quando parlo, ma credevo che fosse perché avevi uno strano modo di concentrarti… sai, a volte le persone tendono a fissare i movimenti della bocca dei loro interlocutori” spiegò. “Invece la tua è proprio una fissazione!” lo prese in giro.
Yamada rise, stringendosi di più contro di lui, abbracciandolo in vita: “E ti confesserò una cosa, a volte ti osservo anche quando dormi” ammise, tornando poi a sfiorargli le labbra con le dita. “Mi piace la loro consistenza, sono morbide e piccole e hanno un buon sapore” concluse in un soffio, tendendosi verso di lui e sfiorandogliele con le proprie. “Avevo davvero una gran voglia di baciarti, Yuri” confessò, tornando a posare le labbra sulle sue, schiudendole per rendere il bacio più profondo, ma il più piccolo non lo assecondò a lungo, sorridendo poi contro la sua bocca, privandolo di quel contatto e sfuggendogli, baciandogli la guancia, scendendo lungo la mascella e giù sul collo che Yamada sollevò, sospirando piano, abbandonandosi alla carezza di quelle labbra contro la propria pelle.
Chinen si spostò di poco, per riuscire a trovarsi tra le sue gambe, chiedendogli di fargli spazio e iniziò con dita veloci a sbottonare la camicia del più grande, procedendo in quel modo in un percorso in discesa sul suo petto, sfiorandolo con i polpastrelli, sentendo piccoli brividi formarsi sulla sua pelle e scendendo ancora con le labbra: brevi e fugaci tocchi quasi inconsistenti e inappaganti.
Yamada chinò lo sguardo, osservandolo e trattenendo il respiro quando sentì le mani di Chinen posarsi sui suoi fianchi, sopra la cinta dei jeans, richiamandolo.
“Chii… cosa vuoi fare?” domandò.
Il più piccolo sollevò uno sguardo malizioso su di lui e rispose, mentre si spostava a slacciare il bottone e abbassava lentamente la zip.
“Come? Non lo immagini? Hai detto che hai una perversione per le mie labbra, no?” lo provocò, mentre gli faceva scendere un po’ i pantaloni e scostava l’elastico della biancheria quel tanto che gli serviva per avere una comoda libertà di movimento, stringendo il suo sesso nella mano, iniziando ad accarezzarlo.
“Yuri!” lo chiamò Yamada con tono roco, stringendo gli occhi, quando sentì il suo respiro sfiorargli la punta e il più piccolo si fermò, tornando per alcuni secondi all’altezza del suo viso, parlando piano.
“Devi guardarmi però, altrimenti ti perdi la parte migliore” mormorò.
“Sono sicuro…” Yamada sospirò pesantemente, mentre lo vedeva tornare in basso, “sono sicuro che la parte migliore me la godrei comunque…” precisò, ma facendo come l’altro gli aveva chiesto, osservandolo mentre schiudeva la bocca sulla punta, passandoci distrattamente la lingua, prima di proseguire, posando le labbra sulla sua pelle calda, premendo appena perché lo sentisse al meglio quel contatto, tanto che Yamada ansimò pesantemente, muovendo in avanti il bacino in uno scatto incontrollabile e Chinen ne fu pienamente soddisfatto; ma non si fermò, continuando a prenderlo totalmente nella propria bocca, fermandosi solo quando lo sentì sfiorargli la gola. Attese qualche secondo per abituarsi e trovare il respiro, iniziando poi una lenta risalita, discendendo poi di nuovo, in un alternarsi di tocchi di labbra e lingua sentendo i gemiti di Ryosuke farsi sempre più forti e alti e il piacere montare velocemente in lui, tanto che il più grande non riuscì a stare fermo, portando le mani sopra la sua testa, aiutandolo a stabilire un ritmo consono per entrambi.
Yamada si sentiva estasiato, cercò ancora di concentrarsi sui movimenti delle labbra di Yuri su di sé, cosa che unita alle sensazioni che provava nel sentire premere sulla sua carne lo eccitavano ancora di più, ma non riuscì a tenere gli occhi aperti ancora a lungo, preda di quella sconcertante pazzia verso la quale il movimento delle labbra di Yuri, unito a quello della sua lingua, lo stavano lentamente conducendo. Si arrese allora a tutto quel piacere, chiudendo gli occhi, reclinando indietro il capo e gemendo forte, mentre raggiungeva l’orgasmo nella bocca del più piccolo; Chinen lo sfiorò ancora con le labbra, mentre si allontanava da lui, tornando a sedersi al fianco del fidanzato, osservandolo poi riprendere fiato con il volto arrossato e gli occhi socchiusi leggermente lucidi.
Yamada volse appena il capo sorridendogli e attirandolo contro di sé per le spalle, sentendo Yuri cingergli la vita con il braccio, accomodandosi meglio sul suo petto.
“Lo sai che ti amo, Chinen Yuri?” riuscì a mormorare come prima cosa Ryosuke sentendo il più piccolo ridere leggermente e stringersi a lui più forte.